Il
valico collega la valle dell'Arc nella regione della Maurienne,
nel dipartimento della Savoia, a nord con la valle della
Romanche, nel dipartimento dell'Isère, a sud attraverso
valli laterali di grande interesse ambientale e panoramico
percorrendo la strada dipartimentale denominata D926 in Savoia e
D526 nell'Isère. Il passo è parallelo ed
alternativo al Col
du Glandon (1924m) con il quale condivide gran parte del
versante sud; poiché ci sono solo una decina di chilometri
di facile fondovalle tra i punti di partenza dei versanti
settentrionali dei due passi si può facilmente realizzare
un grandioso itinerario circolare. Su ogni versante il
percorso risulta molto impegnativo e presenta forti dislivelli,
pendenze dure e sedi stradali strette, prive di protezione verso
valle e dal fondo sconnesso, benchè sempre asfaltato.
Sul
versante settentrionale il percorso inizia a
Saint-Jean-de-Maurienne (546m) dove si lascia il fondovalle
dell'Arc per imboccare l'ampia entrata della valle dell'Arvan con
strada subito molto impegnativa che affronta lo stretto 1°
tornante ed il largo 2° tornante e sale larga ma frequentata
per 4 chilometri fino al bivio (862m) per la stazione turistica
di La Toussuire (1705m). Al bivio si tiene a sinistra
scendendo ripidamente per una stradina stretta e piena di curve;
dopo un falsopiano ed un altro tratto di discesa si passa da le
Cret e si effettua una diversione in una scoscesa valletta
laterale per attraversare il torrente sul Pont de Merderel
(807m). Dopo il ponte si riprende a salire con pendenza molto
dura per 2 chilometri; la valle si restringe in una gola
strettissima e rocciosa e la strada passa presso un'antica
miniera (912m), supera il villaggio di La Brévière
ed affronta il 3° tornante (1002m) ed il 4° tornante
(1132m) nel bosco per passare sopra l'impressionante parete di
roccia strapiombante. Si gode per l'ultima volta la vista
sulla bassa valle; dopo un tratto di salita ancora dura la strada
diventa più facile e passa sopra la gola dell'Arvan
attraversando 4 gallerie (le prime 3 sono illuminate, l'ultima è
molto breve). Dopo la prima galleria (Tunnel des Quatre
Jariens, lunga 96 metri, uscita a quota 1277m) e la seconda
(Tunnel de Combe Soudan, lunga 178 metri) si imbocca le Grand
Tunnel (lungo 503m, uscita a quota 1282m) e si incontra un bivio
(1289m): si può scegliere se tenere a destra imboccando la
strada dipartimentale D80b e passare alti attraverso Saint-Jean
d'Arves oppure se scendere nel fondovalle seguendo le indicazioni
per il colle e la strada dipartimentale D926; il primo percorso
risulta meno difficoltoso e più interessante
panoramicamente. Svoltando quindi a destra si sale duramente
incontrando una galleria, all'inizio buia, poi illuminata in
curva; si continua in forte ascesa fino a Le Villard (1512m)
mentre la valle volge ad ovest e si apre in un'ampia conca dove
dominano ad est i 3 neri picchi delle Aiguilles d'Arves (3231m,
3510m, 3354m) ed a sud le Grandes Rousses con i loro ghiacciai;
in leggera ascesa si raggiunge la parte alta di
Saint-Jean-d'Arves (1549m); in discesa dapprima moderata e poi
sensibile si supera le Revoux e si raggiunge a Malcrozet (1477m)
il bivio con il percorso di fondovalle. Se invece al bivio si
prosegue a sinistra lungo la strada dipartimentale D926 si scende
dolcemente percorrendo il moderno Viaduc de Sallanches (1262m),
che ha sostituito il vecchio tracciato in un punto
particolarmente esposto e roccioso, e si arriva al fondovalle in
una stretta gola dove, prima di una piccola diga, si lascia a
sinistra ad un incrocio (1228m) la strada dipartimentale D80 per
il Col du Mollard (1630m); dopo aver costeggiato il piccolo lago
si riprende a salire moderatamente, si attraversa il torrente
Arvan su un primo ponte (1279m) presso Entraigues e lo si
riattraversa poco dopo sul Pont des Tours (1307m) per raggiungere
ed attraversare in forte salita la parte bassa di
Saint-Jean-d'Arves (1399m) ed arrivare al bivio di riunificazione
dei tracciati in località Malcrozet (1477m). In leggera
salita si arriva al centro turistico di Saint-Sorlin d'Arves
oltrepassando la chiesa (1500m) e dopo 200 metri il municipio
(1510m) di fronte al quale si trova una fontana; poco più
avanti, ancora nel centro del paese, la strada si impenna e sale
durissima tra le case di Saint-Sorlin e della frazione
Pierre-Aigue (1588m), dove si affrontano il 5° ed il 6°
tornante; all'uscita della stazione turistica si incontra il 7°
tornante (1647m). Con pendenza molto severa, ma meno dura che
all'uscita dall'abitato, ci si inerpica con molti tornanti sulla
parete rocciosa che porta al valico; occorre fare molta
attenzione, specialmente in discesa, perché la sede
stradale risulta molto stretta ed il fondo sconnesso; la
protezione verso valle è rara ed insufficiente. Si
affrontano l'ottavo tornante (1717m), il 9° tornante (1764m),
dove si trova uno spiazzo per il parcheggio, lo stretto 10°
tornante subito oltre il limite della vegetazione di alto fusto,
l'undicesimo tornante in posizione panoramica, il 12°
tornante ed il 13° tornante (1989m) presso un edificio. Dopo
il 14° ed ultimo tornante (2010m) presso un laghetto si
percorre un duro traversone e con un pittoresco passaggio tra le
rocce si perviene al valico, aperto in direzione est-ovest; vi
sorgono la croce in ferro che dona il nome al passo ed un
bar-ristorante.
Sul versante meridionale il percorso che
sale dalla valle della Romanche attraverso la valle della Eau
d'Olle è caratterizzato dalla lunghezza totale e dalla
durezza di alcuni tratti; non mancano però pezzi di
falsopiano e di discesa che consentono di riposare. A
Rochetaillèe (711m) si lascia la strada che conduce da
Grenoble a Briançon e si attraversa il fondovalle varcando
la Romanche al Pont Rouge (714m) procedendo quasi in piano per
3,2 Km fino ad arrivare nella parte moderna e turistica di
Allemond (730m) mentre il centro antico si trova più in
alto intorno alla chiesa (820m). Di fronte all'ufficio del
turismo si inizia a salire con due moderati tornanti per
raggiungere la diga che genera il lago di Verney (772m); dopo
aver percorso la diga, lunga 450 metri, si svolta a sinistra e si
costeggia in piano il lago percorrendo anche un viadotto di 600
metri sulla superficie del bacino. Presso il termine del lago
si attraversa il Pont du Gourlet (799m) e si riprende a salire
moderatamente sfiorando gli impianti della più grande
centrale idroelettrica di Francia, che utilizza le acque del
sovrastante bacino di Grand'Maison e che può essere
visitata nei giorni feriali . Subito dopo la centrale si
raggiunge l'incrocio dove si procede diritti lasciando a destra
la strada per Vaujany ed il Col
du Sabot (2100m) e oltrepassando a sinistra le case di le
Verney. Si sale irregolarmente fino ad attraversare il
torrente al Pont Rattier e poco dopo ad un incrocio (852m) si
lascia a sinistra la strada dipartimentale D43 per Allemond
Eglise; in forte ascesa si penetra in una stretta gola boscosa
con diversi tratti dalla pendenza segnalata al 10%. Si
raggiunge l'isolato paesino di Articol attraversandone la parte
superiore dopo l'incrocio (1008m) dove si lascia a destra la
stradina di accesso alla parte bassa; dopo una vecchia miniera di
ferro (1067m) e le Rivier d'Allemont (1254m) si procede in
falsopiano fino alle paurose gole denominate Defilé du
Maupas, soggette a frequenti frane che hanno investito il vecchio
tracciato, ormai quasi scomparso, costringendo alla realizzazione
di una variante. Questa variante inizia con una ripida discesa
caratterizzata da 4 stretti tornanti (pendenza fino al 12%) per
raggiungere il ponte (1174m) dove si attraversa il torrente al
fondo della vallata, che si risale con forte pendenza; dopo il
successivo ponte (1290m) si risale con altri 2 stretti tornanti
al 12% per riportarsi sul vecchio tracciato oltre la grande
frana; in questo tratto numerosi cartelli avvertono gli
escursionisti di non abbandonare la sede stradale per il pericolo
di caduta massi. La valle si apre in vista della grande diga
di Grand'Maison, che la sbarra interamente ed alla quale si sale
con 2 ripidi tornanti dopo aver abbandonato ad un incrocio
(1541m) il vecchio percorso di fondovalle ormai sommerso dalle
acque; dopo la diga (1705m) si sale più moderatamente
costeggiando il bacino fino al moderno ponte (1773m) che segna il
confine tra i dipartimenti dell'Isère e della Savoia; si
scende sensibilmente fino a ritrovare (1734m) il vecchio
tracciato che emerge dal lago e si risale con forte pendenza il
lungo vallone di pascoli denominato Combe d'Olle. Allo Chalet
du Glandon (1908m) si lascia a sinistra la strada dipartimentale
D927 per il Col
du Glandon (1924m), si tiene a destra e si risale
faticosamente in costa il vallone che conduce al Col de la Croix
de Fer: dopo un parcheggio (1945m) ed il ponticello sul Ruisseau
de Longe Combe (1999m) si arriva al valico.
(Itinerario
percorso il 05/08/1989)
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