PASSO DEL SEMPIONE, 2005m (Vallese)



Accesso da Domodossola 40,5 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Domodossola(272)-Ponte di Crevola(333) 
4,6

61

1,33

Ponte di Crevola(333)-Varzo(565)

8,0

232

2,90

Varzo(565)-Iselle(672)
4,8

107

2,23

Iselle(672)-confine(800)

3,5

128

3,66

confine(800)-Gondo(855) 

1,0

55

5,50

Gondo(855)-Gstein(1228) 

6,3

373

5,92

Gstein(1228)-Simplon(1476)

3,7

248

6,70

Simplon(1476)-Eggen(1588)

1,5

112

7,47

Eggen(1588)-ospizio(1997) 

6,1

409

6,70

ospizio(1997)-Passo del Sempione(2005)

1,0

8

0,80





Accesso da Briga 22,5 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Briga(681)-Schallberg(1316) 

8,9

635

7,13

Schallberg(1316)-Berisal(1525)

4,6

209

4,54

Berisal(1525)-rifugio IV(1745)

4,5

220

4,89

rifugio IV(1745)-rifugio V(1933) 

2,0

188

9,40

rifugio V(1933)-Passo del Sempione(2005) 
2,5

72

2,88




Il Passo del Sempione è storicamente una delle principali vie di comunicazione attraverso le Alpi; esso collega l'Ossola con la valle del Rodano e unisce la Pianura Padana alla Svizzera occidentale ed alla Francia.
Sotto il valico è stata scavata la doppia galleria ferroviaria, lunga 19803 metri, inaugurata nel 1906, un capolavoro dell'ingegneria che risulta uno dei punti principali della rete di comunicazione europea; da Iselle a Briga viene fornito in ogni stagione il servizio di trasporto autovetture.
Il valico non ebbe storicamente grande importanza in epoca romana e medievale fino al XIII° secolo, quando divenne il percorso preferito dei mercanti milanesi; nel 1235 i Cavalieri di Malta vi costruirono il primo ospizio; nel 1800-1805 Napoleone fece costruire la prima strada moderna per collegare le sue due capitali, Parigi e Milano; il tracciato napoleonico rappresenta la più antica strada carrozzabile alpina dopo quella del Brennero (1375m), valico molto meno elevato e molto più agevole.
Oggi la strada è stata in gran parte rifatta con numerose gallerie paravalanghe che consentono di garantirne l'apertura per tutto l'anno.
Il tracciato è largo, agevole, ben tenuto, interamente asfaltato, e presenta delle pendenze considerevoli ed in alcuni tratti veramente severe; la salita è continua e non presenta neppur brevi pezzi pianeggianti sia da Iselle che da Briga fino al valico.
Il passo risulta percorso da un forte volume di traffico anche pesante e presenta alcune gallerie e molte semigallerie paravalanghe per cui non risulta particolarmente gradevole per il ciclista; è consigliabile evitare di percorrerlo nei giorni feriali.

Sul versante meridionale da Domodossola (272m) si segue un rettilineo pianeggiante in direzione nord fino a Preglia (288m), frazione di Crevoladossola, dove si affronta una ripida rampa che percorre l'alto Ponte di Crevola (333m).
Dopo aver lasciato a destra la strada per la Val Formazza ed il Passo di San Giacomo (2313m) in corrispondenza del 1° tornante in pavè, si penetra in leggera salita nella Val Divedro e si affronta una breve discesa; dopo aver incontrato lo sbocco della lunga galleria con cui si conclude la superstrada (naturalmente proibita ai ciclisti) si superano alcuni saliscendi, poi si affronta una salita leggera ma costante nella stretta valle rocciosa.
A Varzo (565m) la valle piega verso ovest; si esce dal paese in forte ascesa fino al ponte sul torrente Cairasca, poi si scende decisamente per alcune centinaia di metri.
Si prosegue in facile ascesa fino alla stazione di Iselle (620m) dove si affronta una ripida rampa che sfiora l'ingresso del traforo ferroviario; dopo una galleria si perviene a Iselle (672m), dove si incontra la dogana italiana.
La salita diventa più sensibile fino al confine di stato (800m) ed al villaggio di Gondo (855m), dove si trova la dogana svizzera e si lascia a sinistra la strada asfaltata per la Zwischbergental ed il valico denominato Furggu (1872m).
Il tracciato penetra in forte ascesa nelle selvagge e pittoresche gole di Gondo, percorse però in gran parte al coperto in ampie e moderne semigallerie paravalanghe, dove si incontrano ravvicinati il 2° ed il 3° tornante (961m).
Con pendenza meno severa si attraversa il ponte sul torrente Chrummbach presso le poche case di Gstein/Gabi (1228m) e si affronta l'ampio 4° tornante (1290m); la salita ridiventa difficile e si punta verso nord per sbucare nel bacino prativo ove sorge il villaggio di Simplon (1476m); dalla nuova strada che evita l'abitato si stacca ad un incrocio (1404m) il vecchio tracciato che lo attraversa; ad Eggen (1580m) i due percorsi si riuniscono.
Si procede con dura pendenza in un ambiente sempre più grandioso e roccioso; dopo alcune semigallerie paravalanghe si transita di fronte all'albergo Engiloch; dopo alcuni ampi e ripidi curvoni la strada diventa quasi piana ed entra nell'ampia conca del valico, disseminata di grandi massi; su uno di questi è ben visibile l'aquila napoleonica.
Si passa davanti alla torre dell'antico ospizio (1650) ed al massiccio fabbricato dell'ospizio iniziato da Napoleone e completato dai monaci del Gran San Bernardo e si arriva al passo, dove sorge un albergo.
Il valico, aperto tra il Monte Leone (3552m) ed il Fletschorn (3996m), funge da punto di separazione convenzionale tra Alpi Pennine e Lepontine; il panorama è bellissimo, tra i ghiacciai del Monte Leone, del Fletschorn e del Weissmies (4023m); a nord svettano le cime del gruppo Jungfrau-Finsteraarhorn.

Sul versante settentrionale il tracciato è stato interamente rifatto fino a Berisal preservando però il vecchio percorso per i ciclisti ed il traffico locale per cui bisogna fare attenzione ad evitare il moderno stradone percorso dal grande traffico.
Da Briga (681m), importante nodo di comunicazioni nel fondovalle del Rodano, si imbocca in sensibile salita il tracciato storico fino ad incontrare la circonvallazione che assume carattere di autostrada ed evita Briga con diverse gallerie, prosegue come strada ordinaria con un ampio curvone ed alcune gallerie generalmente ben illuminata.
I ciclisti ignorano la strada moderna, attraversano Ried e percorrono la vecchia strada che sale ripida e stretta fino ad affiancare il nuovo tracciato presso Schallberg (1316m), dove sorge il rifugio II.
Si procede con pendenza meno ripida, ma costante, affiancati alla strada moderna, poi i tracciati si suddividono: un moderno ed ardito viadotto evita l'aggiramento della testata della valle laterale, che viene invece effettuato seguendo il vecchio percorso.
I due tracciati si riunificano e, dopo aver incontrato presso un tornante le poche case di Berisal (1525m), si percorre un tratto in costa, si effettua un'ampia deviazione nella valle laterale della Gauter, si lascia la deviazione per il villaggio di Rothwald e si raggiunge il rifugio IV (1745m).
Si prosegue in ripida salita nella boscosa valle delle Saltine incontrando lunghe ed ampie gallerie paravalanghe ed anche alcune gallerie autentiche, di cui l'ultima vecchia ed alquanto stretta; dopo aver superato il rifugio V (1933m) ed il rifugio VI (1993m) si arriva al passo.

(Itinerario percorso il 26/07/1987 da Domodossola)



Panorama dal Sempione verso nord

L'aquila napoleonica al Passo del Sempione

La ghiacciata parete nord del Weissmies vista dal passo

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