Il
valico é situato sullo spartiacque tra la Val Camonica e
la Val di Caffaro, laterale delle Valli Giudicarie, e consente
anche il collegamento con la Valtrompia mediante una strada non
asfaltata che percorre il crinale, lascia a sinistra una breve
diramazione per il Passo
di Rondenino (2042m), supera il Giogo
della Bala (2136m) e raggiunge il Goletto
delle Crocette (2085m); la strada per la Val di Caffaro non
discende subito dal valico, ma sale fino al Goletto di Cadino
(1943m), dove avviene lo scollinamento verso una valletta
laterale più settentrionale di quella a cui si affaccia il
valico. La strada, ex strada statale N.345, delle Tre Valli,
oggi strada provinciale, è una ex camionabile di guerra,
costruita nel corso della prima guerra mondiale, ed ora, pur
essendo interamente asfaltata, mantiene nelle ripide pendenze e
nella ristrettezza di alcuni tratti l'impronta della sua origine;
sono stati eseguiti lavori parziali per allargare la sede
stradale, per cui si alternano alcuni tratti modernizzati di
strada ampia e ben asfaltata ad altri molto stretti e
difficoltosi. Su entrambi i versanti è disponibile una
variante nel primo tratto con riunificazione nella parte alta del
percorso, per cui sono presentati 4 itinerari. Sul versante
camuno esiste l'accesso da Piancogno (itinerario A) che è
il più comodo per chi proviene dalla bassa valle ed un
secondo accesso più diretto da Breno (328m) dove ci sono
due possibilità; si consiglia di non imboccare la strada
segnalata per il valico che discende a Bienno immettendosi
sull'itinerario A ma la strada comunale Breno-Astrio (itinerario
B), che si imbocca nella piazza del municipio. Sul versante
del Caffaro il percorso principale (itinerario C) parte pesso
Anfo ma esiste nel primo tratto una solitaria variante da Ponte
Caffaro che passa per Riccomassimo e Cerreto (itinerario
D).
ITINERARIO A (DA PIANCOGNO) Il percorso abbandona
la strada di fondovalle della Valcamonica nel comune di Piancogno
ad una rotonda (243m) a metà strada fra i paesi di Pian di
Borno (contratto in Piamborno) e Cogno, che insieme compongono il
comune di Piancogno. Alla rotonda si seguono le indicazioni
per Esine e si sale sul ponte che supera la strada, la ferrovia
ed il fiume Oglio; subito dopo aver sottopassato la superstrada
si arriva ad una rotonda (258m) dove bisogna scegliere se seguire
la circonvallazione a destra basandosi sui cartelli segnaletici
oppure dirigersi verso il centro di Esine a sinistra. Se si
sceglie di attraversare il centro si procede in leggera ascesa
entrando in paese e si raggiunge la piazzetta principale di Esine
(283m) dove si trova una fontana e si incontra un breve tratto in
buon pavè; subito dopo l'uscita dal centro abitato si
sbuca ad una rotonda sulla circonvallazione ed in breve in
moderata ascesa si arriva ad un'altra rotonda ai piedi di Berzo
Inferiore dove si deve nuovamente scegliere se seguire la
circonvallazione oppure attraversare il paese. Se si decide di
attraversare il paese si sale moderatamente tra le case fino alla
piazza principale (359m) dove si trovano la chiesa parrocchiale
ed una bella fontana e si continua uscendo dal paese e
reimmettendosi sulla circonvallazione. Si sale con pendenza
impegnativa a Bienno ed all'ingresso del paese si incontra ad una
rotonda (430m) la ex strada statale 345 che proviene da Breno; si
tiene a destra e senza difficoltà si raggiunge la piazza
principale di Bienno (443m) dove di fronte al municipio si piega
a sinistra. All'uscita dal paese la salita diventa molto
impegnativa e si inerpica per raggiungere il 1° tornante
(472m); dopo aver lasciato a destra la diramazione per Prestine
il tracciato diventa molto stretto e disagevole per l'incrocio
fra due autoveicoli; sempre in forte salita si affrontano il 2°
tornante (562m), il 3° tornante (605m) ed il 4° tornante
(687m); la sede stradale diventa più larga e si raggiunge
la Sella di San Martino (757m) dove una sterrata a sinistra
conduce alla chiesetta di San Martino. Si passa dalla Valle
delle Valli nella valle del torrente Degna e si continua a salire
con pendenza impegnativa nel bosco superando il piccolo nucleo di
case di Frassene; di fronte si vede Astrio, che si può
raggiungere con una stradina comunale che si dirama a sinistra
(821m); poco dopo si arriva all'incrocio (859m) con l'itinerario
B proveniente da Breno. Dopo un tratto ripido la salita
diventa moderata per attraversare con un ponticello (892m) il
torrente Degna, poi si riprende a salire ripidamente con sede
stradale molto stretta affrontando il 5° tornante (913m) ed
il 6° tornante (925m) tra le baite e villette sparse di Degna
dove si trovano anche due bar-ristoranti. Si continua nel
fitto bosco con dure pendenze e strada che alterna tratti ampi e
moderni ad altri stretti ed insidiosi; si incontrano gli stretti
7° tornante (998m) ed ottavo tornante (1084m), poi si aggira
uno sperone boscoso entrando a grande altezza nella Valle delle
Valli; la strada continua ampia e meno impegnativa fino a Dalmone
(1397m), dove la sede stradale si restringe e si incontrano due
ristoranti ed un negozio di alimentari. Dopo una ripida rampa
si incontra il cartello indicante Campolaro presso il bivio
(1421m) dove si ignora la diramazione sulla destra per la
località di soggiorno di Campolaro distesa sotto il
livello della strada; questo breve tratto risulta il più
abitato del percorso. Si transita a monte della chiesa di
Campolaro e si attraversa un'ampia zona prativa poi si percorre
un lungo e ripido tratto solitario nel bosco. Il tracciato
raggiunge il ponticello (1661m) su un torrente laterale che
scende con una bella cascatella; dopo due tornanti ravvicinati si
passa su un altro ponticello (1697m) prima di affrontare con i
durissimi 11° tornante (1729m), 12° tornante (1756m) e
13° tornante (1805m) una ripida parete boscosa; con una
brevissima e facile discesa si raggiunge la conca di Bazena
(1803m), dove sorge il rifugio Bazena che funge da base per
numerose escursioni. Si continua tra i prati con modesta
pendenza ed ampia visuale e dopo una semigalleria paravalanghe
con un ultimo breve strappo si raggiunge il valico, ampia sella
con aperto panorama; un cippo sostiene la croce di ferro che
indicava il confine fra i territori camuni della Repubblica di
Venezia ed i domini dei vescovi di Trento. A sinistra la
strada asfaltata procede per il Goletto di Cadino (1943m) e la
Val di Caffaro, a destra una strada non asfaltata corre in costa
con ripidi strappi per superare il Giogo della Bala (2136m) e
raggiungere il Goletto delle Crocette (2070m); al valico sorge un
bar-ristorante.
ITINERARIO B (DA BRENO) Dalla piazza
del municipio di Breno (328m) si imbocca la strada comunale
Breno-Astrio che inizia a salire subito molto ripida e diritta a
senso unico verso la montagna; all'uscita del paese si incontra
la cinquecentesca pieve di San Maurizio e subito dopo si
affrontano gli stretti e ravvicinati 1° tornante (374m), 2°
tornante (379m) e 3° tornante con pendenza moderata. La
strada si snoda fresca ed ombreggiata nel fitto bosco superando
il 4° tornante e dopo la frazione di Dosso Pilo tiene a
sinistra ad un incrocio ben segnalato (443m) lasciando a destra
la diramazione per Lezio e Campogrande. Il tracciato sale
alternando tratti duri ad altri più pedalabili e dopo il
5° tornante (489m) ed il 6° tornante (512m) raggiunge la
frazione Pescarzo (530m) dove si affronta il 7° tornante
(548m); presso l'ultima casa si incontra l'ottavo tornante
(591m). Si affrontano tra prati e boschi altri 3 ravvicinati
tornanti e si percorre un traversone molto duro che conduce ad
Astrio (806m), che si attraversa in piano; presso la chiesa si
trova una fontanella che rappresenta l'ultima presa d'acqua del
percorso. Un chilometro dopo Astrio si sbuca (859m) sulla ex
strada statale N.345, delle Tre Valli, che sale da Piancogno
(itinerario A) e si segue il tracciato già descritto fino
al passo con l'avvertenza che cambia la numerazione dei tornanti
e bisogna sommare 7 ai numeri esposti.
ITINERARIO C (DA
ANFO) Da Anfo (391m) si segue la strada che costeggia il Lago
d'Idro in direzione di Trento passando ai piedi delle grandiosi
fortificazioni della Rocca d'Anfo; si sale leggermente fino
all'ampia rotonda (441m) che si trova presso l'isolato santuario
di Sant'Antonio (443m), dove si imbocca la strada provinciale 669
che sale moderatamente. Si affrontano i primi 3 tornanti, si
transita presso l'Ossario di Monte Suello (497m), cimitero dei
garibaldini caduti nella battaglia del 3 luglio 1866, e si
percorre un lungo tratto in costa con splendido panorama sul lago
prima di entrare (637m) nella verde Valle di Caffaro a grande
altezza rispetto al torrente. La buona strada asfaltata si
snoda nel bosco fino ad una cappellina a quota 684m, dove si
inizia a scendere, dapprima leggermente e poi sensibilmente, fino
al Ponte Prada (612m) sul torrente Caffaro dove si riprende a
salire moderatamente. Poco dopo si incontra una rotonda (617m)
dove occorre scegliere se seguire le indicazioni ed imboccare a
sinistra la circonvallazione che transita a valle del paese
oppure procedere diritti per raggiungere il centro di Bagolino
(726m), principale paese della valle e sviluppata stazione
turistica che si attraversa con una stretta strada in gran parte
in pavè ed a senso unico; in centro si trovano tre belle
fontane; in discesa bisogna percorrere la circonvallazione. Dopo
la riunificazione dei tracciati ad un'altra rotonda (714m) si
procede in leggera ascesa tra case moderne e dopo l'ampia rotonda
(740m) dove si lascia a sinistra la strada per il Passo
del Maniva (1664m) e Collio si percorre un lungo falsopiano;
si riprende a salire con alcune rampe, alternate a tratti di
leggera salita, e due tornanti. La valle verdissima diventa
molto stretta e la pendenza molto ripida; si attraversa il
torrente Caffaro al Ponte Dasarè (1041m), si affrontano
due durissimi tornanti e si continua faticosamente fino ad un
piccolo bacino artificiale che si costeggia quasi in piano. Si
procede con salita irregolare ed in alcuni tratti ripida e con
due impegnativi tornanti ed una breve discesina si arriva a Valle
Dorizzo (1146m), dove sorgono alcuni esercizi ricettivi. Dopo
un tratto di moderata salita si affrontano due ripidi tornanti ed
un duro tratto nel bellissimo bosco; si continua con rampe
impegnative alternate a tratti di moderata pendenza fino alla
Malga Gaver (1511m), località sciistica in una bella conca
ai piedi del Cornone di Blumone (2830m), dove si lascia sulla
destra la strada non asfaltata che percorre l'alta Val di Caffaro
fino al Rifugio Nikolajevka (1515m). Si affrontano a questo
punto 10 duri tornanti nel bosco con pendenza severa ma regolare
e panorama sempre più vasto: dopo il 1° tornante
(1521m) ed il ponte (1556m) su un torrente si affrontano il 2°
tornante (1568m), il 3° tornante (1575m), il 4° tornante
(1595m), il 5° tornante (1610m), il 6° tornante (1662m),
il 7° tornante (1704m), l'ottavo tornante (1719m), il 9°
tornante (1752m) ed il 10° tornante (1777m). Il tracciato
raggiunge il Goletto di Gavero (1795m), aperto tra il Monte
Colombine (2151m) a nord ed il Monte Misa (2184m) a sud, dove si
lascia a sinistra una strada sterrata e si passa dalla Valle di
Caffaro alla sua laterale Valle di Cadino; si procede in
falsopiano per breve tratto per poi scendere presso le baite
della Malga Cadino della Banca (1800m). Si riprende a salire
duramente con il primo (1828m) di 4 tornanti tra i prati;
soprattutto tra il 3° tornante (1864m) ed il 4° tornante
(1886m) la pendenza risulta molto ripida; la strada si snoda in
costa con ampio panorama e presenta un tratto di leggera salita
prima dell'ultima rampa che conduce al Goletto di Cadino (1943m),
posto sul crinale fra la Valle di Cadino ad est e la Valle di
Rondenino ad ovest, entrambe laterali della Valle di Caffaro, e
punto culminante del percorso. Si scende moderatamente su
tracciato tortuoso fino ad aggirare la testata della valletta
(1885m), poi si continua in falsopiano fino al Passo di
Crocedomini.
ITINERARIO D (DA PONTE CAFFARO) Una
variante molto impegnativa al primo tratto è rappresentata
dalla stretta e solitaria stradina asfaltata che lascia il
fondovalle tra Ponte Caffaro (379m) e Lodrone (402m) per salire
molto ripida con il 1° tornante, il 2° tornante (436m),
il 3° ed il 4° tornante (529m) tra i prati e poi nel
fitto bosco; il tracciato entra nella Valle di Caffaro a grande
altezza rispetto al torrente e si snoda in costa fino all'isolata
frazione di Riccomassimo (735m). Si continua su strada
solitaria dall'asfalto deteriorato in forte salita fino ad
aggirare la testata di una valletta laterale al Ponte
Riccomassimo (850m), poi si procede in modo irregolare con tratti
di falsopiano e qualche rampetta; ad un incrocio presso alcune
case isolate occorre tenere a sinistra seguendo l'indicazione per
Bagolino. Si scende sensibilmente nel bosco e si risale
leggermente per arrivare a Cerreto (870m), dove si inizia a
scendere rapidamente su tracciato più ampio e curato fino
a raggiungere la parte alta di Bagolino, dove ci si immette sul
percorso già descritto.
(Itinerario percorso il
24/06/2000 da Bagolino, il 19/07/1992 da Breno ed il 03/07/2014
da Piancogno)
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