Il
valico collega la Valchiavenna, il bacino del Lario e la Pianura
Padana con l'Engadina e la valle dell'Inn, facente parte del
bacino idrografico del Danubio, e risulta il passo più
basso delle Alpi Centrali; pertanto rappresenta uno dei passaggi
più agevoli e frequentati tra l'Italia e la Svizzera. La
configurazione orografica del passo è abbastanza
singolare; da una parte vi si accede attraverso la lunga e
profonda Val Bregaglia, italiana nella parte inferiore e svizzera
in quella superiore, con un dislivello di quasi 1500 metri tra
Chiavenna ed il valico; sull'opposto versante non vi è
praticamente salita poichè l'Engadina è una vallata
che si innalza dolcemente e progressivamente fino al passo alla
sua testata: il dislivello da Samaden (1722m) a 23 Km dalla
sommità del valico è inferiore ai 100 metri, da
Zernez (1472m) a 50,6 Km supera appena i 300 metri. Si può
dunque parlare di salita al passo solo relativamente al versante
della Val Bregaglia. La strada risulta bella, asfaltata,
piuttosto trafficata; presenta alcune strettoie negli
attraversamenti dei paesi; le pendenze sono moderate ad eccezione
degli ultimi 5 durissimi chilometri da Casaccia al valico;
numerosi tratti di falsopiano si alternano a tratti di salita
sensibile. L'ambiente montano è bellissimo: la Val
Bregaglia è molto verde e contornata da cime che superano
i 3000 metri ergendosi a strapiombo sulla stretta e profonda
vallata; l'Engadina con Sankt Moritz presenta paesaggi tra i più
spettacolari e famosi della Svizzera.
Sul versante padano
si parte dalla rotonda di Chiavenna (325m) e si imbocca la Val
Bregaglia con agevole ascesa toccando le frazioni di Piuro,
Prosto (381m) e Borgonuovo (421m), dove si ammira la cascata
dell'Acqua Fraggia; la salita diventa più impegnativa, con
un falsopiano nell'attraversamento di Santa Croce (510m), con la
sua antica chiesetta circolare, e si perviene a Villa di
Chiavenna (629m). Si procede in piano lungo l'invaso
artificiale alimentato dal fiume Mera e si scende leggermente per
raggiungere il moderno posto doganale ed il confine
italo-svizzero (674m); la vecchia dogana si trovava più in
alto e richiedeva l'attraversamento sul pavè in decisa
salita della strettoia dell'abitato di Castasegna (696m), mentre
il tracciato attuale passa comodamente sotto il paese con un
semigalleria paravalanghe. Si continua in leggera ascesa in
uno stretto tratto di valle fino al moderno ponte che attraversa
il torrente Mera; subito dopo i ciclisti devono svoltare a
sinistra perché il tracciato principale imbocca una lunga
galleria vietata alle biciclette. Dopo un ponte si attraversa
Spino (793m all'incrocio per Soglio all'inizio del centro
abitato) e Promontogno (823m) attraversando il pittoresco abitato
sul pavè con sede stradale molto stretta; dopo una
brevissima galleria scavata nella roccia si procede su tracciato
tranquillo fino a sbucare sulla strada principale a monte della
galleria vietata. Si procede in sensibile salita su strada
ampia e comoda tra i boschi mentre la valle si allarga; si
superano in falsopiano Stampa (1015m), dove si trova una fontana,
e Borgonovo (1049m) e si raggiunge Vicosoprano (1067m),
principale centro dell'alta Val Bregaglia; la strada evita il
paese procedendo rettilinea tra i prati nel centro della valle
con salita che diventa progressivamente più
impegnativa. Si entra nel bosco e si affrontano alcuni duri
tornanti sfiorando in corrispondenza del 2° tornante (1192m)
la stazione di partenza della funivia dell'Albigna, che conduce
alla diga visibile nel successivo tratto di strada. Dopo
l'ottavo ed ultimo tornante della serie (1360m) si sbuca presso
Lobbia (1432m) nel grande pianoro prativo, lungo quasi 2
chilometri, al cui estremo si trova Casaccia (1456m) con le sue
belle fontane. Dopo il paese si affronta un tratto molto duro
con due tornanti seguito dal riposante attraversamento del breve
Pian Maloggia; si vede di fronte l'imponente bastione boscoso che
chiude la valle e che la strada risale con 13 tornanti: dopo due
tornanti pedalabili si affronta una rampa molto ripida seguita da
un tratto molto impegnativo; dopo altre due rampe molto ripide si
affrontano gli ultimi duri e stretti tornanti che conducono al
valico. Il cartello della località Maloja precede di
400 metri quasi piani il cartello della sommità del passo;
subito dopo il primo cartello si incontra a destra una fontana ed
a sinistra il belvedere sulla Val Bregaglia ed i tornanti appena
scalati; la località di Maloja è formata da
alberghi, bar, ristoranti e villette sparse; verso sud si apre la
Val Forno col suo ampio ghiacciaio.
Sul versante
dell'Engadina si parte da Samaden (1722m) lasciando a sinistra la
strada per il Passo
del Bernina (2323m) e salendo dolcemente a Sankt Moritz,
incantevole ed elegante località turistica di fama
mondiale adagiata di fronte ai ghiacciai del Bernina (4049m); non
si raggiunge il centro del paese (1822m) e si costeggia il lago
superando una rotonda (1775m). Si costeggia il lago di
Champfer e si procede praticamente in piano fino a Silvaplana
(1815m), dove si lascia a destra la strada per il Julierpass
(2284m). Si transita nella parte bassa del paese e si
costeggia il lago di Silvaplana salendo leggermente; ad una
rotonda (1798m) si lascia a sinistra la strada per Sils/Segl
(1806m) si comincia a costeggiare in piano il lago di Sils/Segl
(1797m) con un grandioso panorama verso sud; si incontrano alcuni
saliscendi con tracciato tortuoso presso Plaun da Lej (1799m);
alla fine del lago si sale dolcemente tra le prime costruzioni di
Maloja fino ad arrivare al passo.
(Itinerario percorso il
07/07/2007).
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