Il
valico collega le Valli Giudicarie a sud con la Val di Sole a
nord mediante la frequentata strada statale asfaltata 239 che
rappresenta l'unica via di accesso ad una stazione turistica di
fama internazionale quale Madonna di Campiglio; la strada è
rimasta proprietà statale anche se attualmente è
gestita dalla Provincia Autonoma di Trento. Il nome deriva da
una leggenda secondo la quale l'imperatore franco sarebbe
transitato dal passo durante una spedizione in Italia; gli
storici ritengono che si tratti soltanto di una leggenda senza
fondamento. Sul valico si è sviluppata una moderna ed
attrezzata stazione turistica strettamente legata alla vicina
Madonna di Campiglio.
Sul versante meridionale si parte da
Pinzolo, nota stazione di villeggiatura in una bella conca; dalla
chiesa di Pinzolo (772m) si percorre il lungo rettilineo in
moderata ascesa che attraversa il paese; prima del ponte (805m)
sul fiume Sarca di Campiglio occorre scegliere il percorso tra le
due alternative del tratto iniziale; potrebbe essere logico
preferire il tracciato ciclabile in salita e la strada principale
in discesa. La strada principale attraversa il fiume e passa
per Carisolo; di fronte al municipio (806m) si trova una bella
fontana; dopo l'incrocio (816m) all'uscita del paese si sale con
pendenze moderate nel fondovalle, poi si lascia a destra una
breve diramazione per una piccola diga e si entra nella laterale
Val Nambrone. Dopo aver attraversato su un ponte il torrente
Sarca di Nambrone la salita diventa impegnativa e presenta il 1°
tornante, in corrispondenza del quale si ignora una diramazione a
destra, ed il vicino 2° tornante, dove sorge un
ristorante. Dopo un incrocio presso alcune case in
corrispondenza di una curva a sinistra si raggiunge il 4°
tornante (1080m), poco prima di Sant'Antonio di Mavignola, dove
si lascia a sinistra la strada per la Val Nambrone ed i Laghetti
di Cornisello (2125m). Se invece a Pinzolo prima del ponte
si seguono le indicazioni per la pista ciclabile si imbocca una
stradina dove si lascia subito a sinistra la pista ciclabile
proveniente dalla bassa valle e si procede con asfalto malridotto
tra le ultime case del paese e poi in una stretta gola dove
occorre svoltare a sinistra dopo la stazione di partenza di un
impianto di risalita ed una breve galleria artificiale sotto una
pista da sci ed attraversare il fiume su uno stretto ponticello
dove possono transitare solo le biciclette; si sale con 6 ripidi
e stretti tornanti in uno splendido bosco; le pendenze sono
intorno al 10% ma il tracciato è ombreggiato e tranquillo
mentre il fondo è rovinato ma in alcuni punti è
stato rifatto recentemente; dopo un lungo tratto in costa si
affrontano altri 4 tornanti e si sbuca tra le case più
basse di Sant'Antonio di Mavignola (1125m); poco sotto la chiesa
si tiene a sinistra e si raggiunge la strada principale: si
svolta a destra e ci immette sulla strada per Madonna di
Campiglio. Dopo aver attraversato in piano il lungo centro
abitato si affrontano due tornanti ravvicinati e si percorre il
ponte sul Rio Val Rastel (1228m); dopo il 7° tornante (1260m)
si percorre con bella vista sull'Adamello il traversone che
conduce all'ottavo tornante (1286m) e si continua in moderata
ascesa nella Valle di Campiglio; si aprono a destra grandiosi
scorci panoramici sul Gruppo di Brenta e si supera un albergo
isolato vicino ad una fontana. Si raggiunge Madonna di
Campiglio (1522m), una delle più celebri ed affascinanti
stazioni turistiche delle Alpi; all'ingresso del paese i ciclisti
abbandonano la strada statale che si infila in una lunga galleria
vietata alle biciclette sotto il paese e percorrono le strade del
centro abitato. Dopo aver attraversato la lunga stazione
turistica si ritorna sulla strada statale ad un ampio svincolo e
si continua in forte salita con ampie curve nel bosco; si passa
sotto un ponte presso le stazioni di partenza della funivia
Grostè ad est e della seggiovia Fortini Pradalago ad ovest
con i relativi ampi parcheggi e si raggiungendo i primi edifici
di Campo Carlo Magno dove si trovano alberghi, bar e
ristoranti. Subito dopo il cartello di valico si raggiunge la
sommità del passo dove si trovano un passaggio pedonale e
la fermata degli autobus; si gode uno splendido panorama sul
Gruppo di Brenta.
Sul versante settentrionale si parte da
Dimaro, dove ad una rotonda (763m) si lascia la strada statale 42
che percorre la Val di Sole e conduce al Passo
del Tonale (1883m) e si imbocca la strada statale 239 che
attraversa il centro del paese (766m) e costeggiando il torrente
in decisa ascesa imbocca la stretta Val Meledrio. Si
affrontano il 1° tornante (828m) presso il torrente, il 2°
tornante in mezzo ai prati presso alcune case, il 3° tornante
nel bosco ed il 4° tornante (946m) in corrispondenza del
quale si ignora la diramazione a destra per Costa Rotian. Si
continua con ampio tracciato nel bosco in forte salita e si
superano il 5° tornante (1053m), il 6° tornante (1123m)
ed il 7° tornante (1206m). Si raggiunge la moderna
località turistica di Folgarida ed in corrispondenza
dell'ottavo tornante (1265m) si lascia a destra la parte bassa
della località; ad un incrocio (1295m) dopo una curva si
lascia a destra una diramazione per un altro nucleo e dopo un
rettilineo si incontrano un albergo di fronte ai parcheggi della
telecabina ed un incrocio (1351m) dove si lascia a destra una
strada per la parte centrale di Folgarida. Si continua nel
bosco con tracciato filante e con moderate pendenze e si effettua
una breve diversione nella Val della Vecia dove si percorre un
ponte (1457m) sul torrente; subito dopo ad un incrocio (1471m) si
lascia a destra una stradina asfaltata che con 6 tornanti termina
alla Malga Folgarida di Dimaro (1660m). Il percorso continua
in impegnativa salita nel bosco, passa davanti all'albergo
Genzianella (1551m) e raggiunge i primi moderni edifici del
valico; dopo il cartello di valico si passa di fronte alla
chiesetta e dopo un albergo si raggiunge la sommità del
passo dove si trovano un passaggio pedonale e la fermata degli
autobus.
(Itinerario percorso il 10/06/2022 dal versante
sud).
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