Il
valico collega la Val Padola, laterale della Valle del Piave, a
sud con la Valle di Sesto, laterale dell'Alta Pusteria dove
scorre la Drava, affluente del Danubio, a nord; infatti il comune
di San Candido si trova oltre lo spartiacque rappresentato dalla
Sella di Dobbiaco; il passo risulta dunque sullo spartiacque tra
il Mare Adriatico ed il Mar Nero. Il passo costituisce sia il
confine amministrativo tra il Veneto ed il Trentino Alto Adige
che il limite linguistico tra italiano e tedesco. La buona
strada statale 52 che lo attraversa presenta pendenze
generalmente moderate e risulta impegnativa solo in alcuni
tratti.
Sul versante settentrionale altoatesino si lascia
la Val Pusteria a San Candido/Innichen; la strada statale 52 si
distacca dalla strada statale 49/percorso E66 ad un incrocio
(1180m) poco ad ovest di San Candido ed attraversa la ferrovia
con un passaggio a livello; subito dopo si incontra la pista
ciclabile che è ovviamente consigliata ai ciclisti. In
alternativa si può lasciare la strada statale 49
all'incrocio (1178m) di fronte alla grande caserma del 6°
Reggimento Alpini, attraversare il passaggio a livello e
percorrere il centro di San Candido (1174m) per sbucare (1181m)
sulla strada statale 52 alla fine del paese. Si imbocca la
boscosa Valle di Sesto in leggera ascesa; ad un incrocio (1220m)
si lascia a destra il tracciato di accesso alla valle Campo di
Dentro con l'ampio panorama sulle sue belle montagne e poco dopo
si attraversa il torrente Sesto con un ponte (1225m); si continua
senza difficoltà fino a Sesto/Sexten (1310m), principale
centro della vallata dove si trova una fontana presso il
municipio. Dopo la frazione di Moso/Moos (1339m), dove sorge
la bella chiesa di San Giuseppe, la valle si restringe e la
strada sale con sensibile pendenza affrontando il 1° tornante
(1447m) tra i prati ed oltrepassando la stazione di partenza di
una funivia a sinistra. Dopo un'area per il parcheggio dei
camper (1527m) si percorre nel bosco l'ultimo tratto di salita
fino al valico, ampia e tranquilla sella di prati circondata da
pareti boscose; vi sorgono alcuni alberghi.
Sul versante
meridionale veneto il percorso inizia nella piazza principale di
Santo Stefano di Cadore (908m), dove si trovano la chiesa
parrocchiale ed il municipio: si percorre la via principale, si
esce dal centro abitato e si procede nel fondovalle tra i boschi
in moderata salita con frequenti falsopiani. A Campitello
(977m) di fronte ad un parcheggio si lascia a sinistra la strada
che sale al Passo del Zovo o di Sant'Antonio (1476m) attraverso
Danta di Cadore; dopo l'incrocio a destra (983m) per San Nicolò
di Comelico si transita fra le case sparse della frazione
Lacuna. Il tracciato effettua una profonda diversione nella
laterale valle del torrente Digon, affluente del torrente Padola,
affluente del Piave; subito dopo un secondo incrocio per San
Nicolò si attraversa il torrente Digon sul Ponte Mina
(1032m); la pendenza diventa più impegnativa e dopo il 1°
tornante in località Sega Digon (1121m) si affronta un
tratto di severa salita fino a Candide (1204m), sede del comune
di Comelico Superiore. Dopo Dosoledo (1235m) si continua in
falsopiano fino all'incrocio (1226m) dove si lascia a sinistra un
altro percorso per il Passo del Zovo (via Padola) e si procede
senza difficoltà attraversando la parte superiore di
Padola e passando poco più alti rispetto alle case sparse
di Moie (1224m). La strada continua a salire dolcemente in
costa abbandonando il fondovalle ed oltrepassa l'incrocio (1255m)
dove si lascia a sinistra il percorso per la Valgrande. Il
tracciato entra nel bosco e procede impegnativo con numerose
curve; dopo il 2° tornante (1322m) in corrispondenza del
vicino 3° tornante si lascia a destra la diramazione per il
Rifugio Rinfreddo; bisogna segnalare che la numerazione dei
tornanti parte con questi due tornanti ignorando il 1°
tornante in località Sega Digon. Si affrontano il 4°
tornante (1450m) ed il 5° tornante (1470m) e si continua in
impegnativa ascesa; anche nei punti più difficili la
pendenza non può comunque mai essere definita ripida. Dopo
il ponte del Pissandolo (1557m), in corrispondenza della bella
cascata del torrente Padola, la salita diventa più dolce
ed in breve si raggiunge tra i prati il valico.
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