Il
valico, denominato Conca dei Parpari sui cartelli presenti sul
terreno o Conca di Parparo da altre fonti, si trova sui Monti
Lessini sul crinale fra la val d'Illasi ad est e la Valle di
Squaranto ad ovest ed è attraversato da una strada
asfaltata. La sua caratteristica è che i tracciati di
accesso non lo raggiungono direttamente dai fondovalli ma dopo
aver guadagnato quota si riunificano in un tracciato di
crinale. In questa sede vengono presentati gli itinerari che
meglio collegano le due valli, ma sono disponibili numerose
varianti utilizzando le molte strade asfaltate che si inerpicano
nel comprensorio dei Monti Lessini.
Il primo itinerario è
quello che sale sul versante orientale dalla Val d'Illasi. Da
Selva di Progno (570m) si segue il fondovalle verso l'alta valle
in moderata ascesa fino alla contrada Bernardi (610m); 330 metri
dopo il nucleo di case si svolta a sinistra, si procede in
falsopiano per 100 metri fino al ponte sul fiume Illasi e si
affronta una salita molto impegnativa che si snoda tranquilla nel
bosco lungo il versante occidentale della valle puntando verso
sud. Dopo 1,8 Km si imbocca a grande altezza una valle
laterale e si continua con dure pendenze per 1,5 Km fino al primo
di due tornanti ravvicinati; dopo i due tornanti la pendenza
diminuisce e si percorre una breve e stretta gola; in falsopiano
si raggiunge la località Scrivazzi (898m). Presso il
successivo nucleo di case si riprende a salire con pendenze
impegnative e si affrontano tre ampi tornanti arrivando in
località Fontani (965m); si continua in decisa ascesa e si
aggira un costone ai piedi di alcune case sparse; di fronte
appare il centro abitato di Velo Veronese (1087m), paese di
crinale raggiungibile con diversi itinerari. Si superano due
stretti tornanti; in corrispondenza del secondo si lascia sulla
destra la località Recce/Retz; in continua impegnativa
salita tra i prati si raggiunge Velo Veronese. All'inizio del
paese si svolta a destra puntando verso nord e dopo una breve
discesa si sale decisamente per poi raggiungere con un breve
falsopiano Purga (1104m); si continua con una dura rampa
interrotta da un breve falsopiano e si raggiunge un passaggio in
una piccola gola dopo il quale si scende moderatamente con strada
dissestata fino ad un incrocio in località Camposilvano
(1139m) dove si lascia a sinistra l'itinerario proveniente da San
Francesco. Si imbocca una bella strada ben asfaltata, si
superano la chiesa a sinistra ed un campeggio a destra e si sale
ripidamente fino ad un parcheggio poi si aggira un costone e si
raggiunge il bivio (1283m) per Gaspari (1264m); con un ampio
curvone destrorso si aggira un altro costone e di fronte appare
in cima ad un dosso la chiesetta che sorge presso il valico e che
da questo momento farà da punto di riferimento. In
forte salita tra ampie praterie si arriva faticosamente al passo
dove sorge un cartello indicatore; sulla sinistra sorge la
chiesetta votiva in cima ad un piccolo dosso, poi si distacca la
strada per il rifugio Dosso Alto che sorge in località la
Frosca (1421m) e si incontrano un bar-ristorante e l'edificio al
servizio della pista di fondo; sulla destra si trova il Monte
Belloca (1434m); subito dopo la sommità si apre un
piazzale sul cui lato sinistro sorge un monumento ai caduti. La
strada procede a saliscendi per 3 Km nella Valle di Squaranto
superando Parparo di sotto e Parparo di sopra e poi riprende a
salire verso San Giorgio ed il Passo
del Branchetto (1591m).
Il secondo itinerario si snoda
lungo il pittoresco e solitario fondo della Valle di Squaranto
prima di salire in quota. Dalla rotonda (58m) all'estremità
sud-occidentale di Montorio Veronese, importante centro abitato
ad est di Verona, si segue la frequentata strada asfaltata che
risale la Valle di Squaranto; ad un incrocio (82m) appena prima
di Mizzole (89m) si svolta a sinistra abbandonando il tracciato
principale, si attraversa il paese e si continua nell'ampio
fondovalle tra ampie ed ordinate coltivazioni. Si >attraversa
il torrente Vaio di Squaranto su un ponte (105m) presso Prove e
lo si riattraversa appena prima del paesino di Pigozzo (123m); in
località Due Mori (143m), ultimo borgo della vallata, si
piega a destra e si costeggia il torrente sul lato occidentale
superando in falsopiano cascinali sparsi. Quando la valle si
restringe si attraversa nuovamente il torrente con un ponte
(200m) e si inizia a salire moderatamente in una valle molto
stretta e boscosa dove trovano spazio solo il torrente e la
strada, priva di protezioni verso il vicino corso d'acqua. La
valle è solitaria e si incontrano solo un ristorante
isolato (257m) e poco dopo una cappella presso l'unico bivio
(267m) dove si distacca a destra una strada; si procede per molti
chilometri in continua impegnativa salita nella valle che
presenta un tratto roccioso e poi torna ad essere molto boscosa;
il traffico motorizzato risulta scarsissimo ma sono numerosi i
ciclisti che percorrono questo itinerario. Dopo aver
attraversato il torrente si sbuca sulla importante strada
provinciale che collega Cerro Veronese, raggiungibile con 1,7 Km
di forte salita, e Bosco Chiesanuova sulla sinistra con Roverè
Veronese sulla destra; si svolta a destra per salire con due
impegnativi tornanti; si aggira il costone su cui sorge Garonzi,
in forte salita si supera Maso di Sotto (794m) e dopo un altro
tornante si arriva ai piedi di Roverè Veronese. Si
lascia la strada principale per Velo Veronese e che può
comunque fungere da variante ed in decisa salita su una stretta
strada a senso unico si arriva nella piazza centrale di Roverè
Veronese (843m); in discesa occorre invece seguire dalla piazza
le indicazioni per Velo Veronese affrontando una contropendenza e
poi sbucare sulla strada provinciale poco a monte del punto in
cui si è imboccata la strada di salita per il centro di
Roverè. Dopo il paese si sale moderatamente nel bosco e
poi con pendenza più impegnativa si affrontano due coppie
di tornanti per arrivare ad un crinale (1042m) dove inizia una
sensibile discesa fino a Sartori (976m); si riprende a salire con
due tornanti in località Riva e dopo un falsopiano presso
la rurale località di Grobbe (1058m) si affronta un duro
tornante ed infine i tre ravvicinati tornantini che conducono a
San Francesco (1097m); di fronte alla chiesa si incontra una
fontanella. Si può svoltare subito a destra passando
davanti alla chiesa ed attraversando il paesino oppure continuare
per 50 metri, ignorare la strada a sinistra per Bosco Chiesanuova
e svoltare a destra per raggiungere in moderata ascesa
Camposilvano dove ci si immette sul tracciato proveniente da Velo
Veronese per affrontare l'ultimo tratto di ascesa al passo. Il
tratto della Valle di Squaranto a monte del bivio per Cerro
Veronese risulta impercorribile.
Il terzo itinerario
guadagna subito quota e poi si snoda alto in costa sul versante
orientale della Valle di Squaranto. Dalla rotonda (58m)
all'estremità sud-occidentale di Montorio Veronese si
segue la strada asfaltata che risale la Valle di Squaranto fino
all'incrocio (82m) appena prima di Mizzole dove si lascia a
sinistra il secondo itinerario che segue il fondovalle; si sale
con alcuni tornanti a Trezzolano (438m) e con pendenze più
impegnative si raggiunge un dosso dove si inizia a scendere
dolcemente passando ai piedi del Forte Castelletto; dopo un
incrocio (597m) dove si lascia a destra la strada asfaltata per
la Valle di Mezzane si raggiunge senza difficoltà San
Rocco (639m). Si lascia a destra una diramazione a fondo
chiuso per il piccolo borgo di Dosso (656m) situato su un valico
fra la Valle di Squaranto ad ovest e la Valle di Mezzane ad
est. Dopo Montecchiane (707m) si procede con tratti di salita
impegnativa e si arriva a San Vitale (877m) dove si lascia a
sinistra un percorso asfaltato che si collega al secondo
itinerario a Roverè Veronese (843m). Dopo 1,5 Km di
salita impegnativa il tracciato diventa facile e raggiunge Velo
Veronese (1087m) dove ci si immette sul primo
itinerario.
(Itinerario percorso il 10/05/2014 salendo da
Selva di Progno e scendendo dalla Valle di Squaranto)
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