La
strada asfaltata più alta dell'Europa Occidentale si trova
nella Sierra Nevada e si inerpica fin quasi alla vetta del Pico
del Veleta (3398m), la seconda cima della catena montuosa dopo il
Mulhacèn (3482m); la strada risulta chiusa per neve in
genere da novembre a giugno/luglio. Il percorso è molto
impegnativo per la lunghezza e nel finale anche per la quota e le
pendenze; il tracciato si snoda attraverso un ambiente di grande
interesse paesistico all'interno della "Reserva nacional de
Sierra Nevada" e presenta molti grandiosi panorami sull'alto
massiccio montuoso. La pendenza è moderata nel primo
tratto e più impegnativa nella parte finale; la difficoltà
è dovuta soprattutto alla lunghezza della salita ed alla
quota; lo stato dell'asfalto è buono nella parte bassa
fino alla zona degli impianti sciistici dove spesso si conclude
una tappa della "Vuelta" e può essere mediocre
nella parte alta, ma può variare da un anno con l'altro in
base ai lavori di manutenzione; purtroppo nell'ultimo chilometro
l'asfalto è ormai solo un ricordo però si riesce a
procedere anche con una bicicletta da corsa; per questo motivo
abbiamo lasciato questa salita nella sezione strade asfaltate. A
causa della quota il tracciato è chiuso per l'innevamento
fino a giugno ed in alcuni anni anche in luglio !
Da
Granada (682m), città dal famoso passato ricca di
splendidi monumenti, tra cui la celeberrima Alhambra, si imbocca
la Carretera de la Sierra che si snoda sul lato settentrionale
della valle superando i centri abitati di Lancha del Genil e di
Cenes de la Vega; dopo il paese ad una rotonda (750m) in località
Los Pinillos si svolta a destra e, dopo aver attraversato il
fiume, si raggiunge un incrocio a due livelli (749m) dove
seguendo le indicazioni “Sierra Nevada” si imbocca a
sinistra l'ampia e ben tenuta strada A395 che vicino a Granada
risulta interdetta alle biciclette. Si continua in moderata
ascesa su strada sempre molto ampia che effettua due ampi
tornanti e passa alta rispetto al lago artificiale Embalse de
Canales; al Km 14 si affronta un altro ampio tornante e più
avanti, dopo il Km 16, si supera un piccolo nucleo con un albergo
(1332m); poco dopo il Km 18 si lascia a sinistra la diramazione
di 800 metri per il Collado del Muerto (1491m) con le indicazioni
per Monachil. Al Km 21 si incontra la Casa forestal de las
Viboras ed appena prima del Km 23 in corrispondenza di un ampio
tornante (1654m) si ignora la diramazione a sinistra (percorso B)
presso il Centro de Visitantes el Dornajo; presso il Km 25 si
supera la Cuesta del Desmayo passando alti rispetto al Collado de
las Viboras (1677m), irraggiungibile in bicicletta, e si entra
nella valle del Rio Monachil. Al Km 31 si incontra un incrocio
(2075m) dove occorre decidere se procedere diritto entrando nel
vasto e moderno centro turistico di Solynieve (2080m), chiamato
anche semplicemene stazione di Sierra Nevada, teatro dei
campionati mondiali di sci del 1996, oppure seguire la A395
effettuando un tornante a sinistra; nel centro della stazione di
trova il piazzale (2147m) di partenza degli impianti di
risalita. Se si segue la strada A395 si supera un altro
incrocio per Solynieve e si raggiunge un tornante molto ampio
dove si lascia a sinistra il percorso che valica il vicinissimo
Collado de
las Sabinas (2178m) che conduce nella valle del Rio Genil;
subito dopo al Km 31 si supera il Centro operativo Las Sabinas.La
strada continua a salire asfaltata con pendenze molto impegnative
con un lungo traversone tra gli impianti di risalita ed i campi
da sci di Solynieve mantenendosi alta sopra la stazione alla
quale scendono alcune diramazioni. Si superano la Cruce de
Borreguiles (2430m) e la stazione di arrivo di un impianto di
risalita; subito dopo il cartello di quota 2500 si arriva in
localitàHoya de la Mora (2510m) sull'ampia sella del
Collado de San Francisco; si lascia a sinistra la breve
diramazione per l'albergo universitario e si transita presso un
ampio parcheggio ed alcuni bar. Dopo il successivo tornante
vicino ad una residenza militare una sbarra impedisce il transito
dei veicoli a motore non autorizzati. Si affrontano regolari
tornanti oltrepassando sulla destra il monumento della Virgen de
las Nieves e sulla sinistra il vecchio edificio dell'obsoleto
Observatorio Mojon del Trigo (2609m) e si procede su tracciato
con pendenza costante intorno al 7/8% ma reso duro dalla quota,
dal dislivello e dalla lunghezza della salita. Si supera
l'incrocio (2664m) con la diramazione asfaltata a destra per
l'Estacion de Bourreguiles (2701m), punto di arrivo e di partenza
di impianti di risalita, ed il moderno osservatorio astronomico
(2851m); una sterrata raggiunge il Collado de las Yeguas (2856m)
ed il rifugio de las Yeguas (2892m) presso i laghetti che si
ammirano lungo il percorso. Il tracciato continua affrontando
numerosi tornanti ed un traversone che conduce alla base della
vetta; ad un incrocio si distacca a destra una strada non
asfaltata che valica il Collado de la Carihuela (o Cariguela) del
Veleta (3201m), il Collado del Lobo (3119m) e La Puerta (3124m) e
discende stretta, ripida e pericolosa sul versante meridionale
della Sierra Nevada a Capileira (1436m). Dopo l'incrocio la
salita diventa più dura mentre il fondo diventa sempre
peggiore fino all'ultima rampa con pendenza al 13% senza più
traccia di asfalto che conduce allo spiazzo presso la vetta del
Pico del Veleta (3398m). Il panorama dal Pico del Veleta è
entusiasmante: ad eccezione del Mulhacèn (3482m), cima più
alta della Sierra Nevada e dell'intera penisola iberica, nessuna
vetta si frappone allo sguardo che può girare liberamente
in ogni direzione; se il tempo è limpido si può
scorgere a sud l'immensa distesa delle acque del Mediterraneo.
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