Cavaione
è una piccola località, formata da un nucleo
centrale ed alcune minuscole borgate, che si trova sul versante
meridionale della Val Poschiavina presso il suo imbocco e risulta
raggiungibile fino in località Gandioi mediante una ripida
strada asfaltata. Il paesino di confine ha una storia
particolare e rimase a lungo senza nazionalità; i suoi
abitanti sono di origine valtellinese ma le modifiche dei confini
nella storia li avevano lasciati senza nazionalità né
italiana né svizzera e solo nel 1874 divennero
definitivamente svizzeri. La ripida e tortuosa strada
asfaltata è stata costruita alla metà del XX°
secolo ed ha tolto la comunità dal suo secolare isolamento
in autarchica autosufficienza.
Presso il Santuario della
Madonna di Tirano (438m) si abbandonano la statale N.38, dello
Stelvio, ed il fondovalle valtellinese iniziando a salire
dolcemente nella stretta imboccatura della Val Poschiavina; dopo
aver attraversato il torrente Poschiavino su un ponte (493m) si
arriva alla dogana italiana dopo la quale si attraversa il
confine (522m) e si affronta una ripida rampa che conduce alla
dogana svizzera ed alla piccola località di confine di
Campocologno (553m). Si procede in moderata ascesa fino ad un
ponte (557m) percorso anche dalle rotaie della ferrovia, poi la
pendenza diventa decisamente severa e si arriva a Campascio dove
si abbandona la strada per Poschiavo ed il Passo
del Bernina (2328m) svoltando a sinistra ad un incrocio
(642m) ben segnalato 150 metri dopo la stazione e subito dopo una
fontana sulla sinistra. Il tracciato scende leggermente fino
al ponte sul torrente, oltrepassa la zona artigianale e procede
diritto ad un incrocio senza indicazioni. Presso il campo di
calcio si inizia a salire affrontando subito il 1° tornante
(662m); si percorre un lungo traversone al mattino esposto al
sole con pendenza costantemente molto ripida; si attraversa un
ponticello sopra una bella cascata e si procede faticosamente; il
traffico è quasi inesistente. Appena prima del 2°
tornante si lascia a sinistra (859m) una mulattiera sbarrata; si
affronta il 2° tornante (862m) presso le prime costruzione
della località Monte Scala e si incontrano altri duri
tornanti ravvicinati; dopo il 5° tornante ad un incrocio si
ignora la diramazione a fondo chiuso a sinistra e si tiene a
destra in salita poco prima del 6° tornante tra i prati. Dopo
l'ottavo tornante (990m) si percorre un lungo e duro traversone
nel bosco e dopo un sentiero a destra (1105m) si oltrepassa un
casotto e si raggiunge l'incrocio dove si lascia a sinistra la
diramazione per Parada solo inizialmente asfaltata. Si
percorre una galleria pianeggiante lunga 70 metri, non illuminata
ed in curva, per cui è opportuno essere dotati di uno
strumento di illuminazione; al suo termine si attraversa l'ardito
ponte sul torrente Saent (1190m) e si procede facilmente per 200
metri. La pendenza ridiventa impegnativa e si procede tra i
prati con ampio panorama; dopo il 9° ed il 10° tornante
si raggiunge il nucleo principale di Cavaione e dopo le case si
arriva ad uno spiazzo adibito a parcheggio dove si trovano una
fontana ed un incrocio (1310m) dove si ignora la diramazione a
sinistra. Il tracciato procede diritto con dure pendenze su
strada molto stretta dove nel 2024 sono in corso lavori di
allargamento e messa in sicurezza dei tornanti. Si affrontano
con ripide pendenze l'undicesimo tornante e fra case sparse il
12° ed il 13° tornante (1426m); si transita poco sopra la
chiesa di Cavaione tra i prati ed in corrispondenza del 14°
tornante (1485m) si ignora la pista a fondo naturale a sinistra
che si inerpica all'Alpe Pescia Alta (2054m). Dopo il 15°
tornante tra i prati si affronta il 16° ed ultimo tornante al
limite del bosco; si ignora una carreggiabile a sinistra e si
arriva con pendenza più dolce al termine della strada
asfaltata in località Gandioi (1556m); il tracciato
continua per breve tratto a fondo naturale fino alla baite di
Sacheton (1566m). Si gode un ampio panorama sulla conca di
Tirano e le montagne della Valtellina e della Val Poschiavina; in
lontananza si può scorgere l'Adamello con i suoi
ghiacciai; si possono anche vedere alcuni tratti del tracciato di
salita osservando quanto dislivello è stato superato in
pochi chilometri.
(Itinerario percorso il 06/08/2024)
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