Il lago
artificiale di Telessio (o Teleccio) si trova nel Vallone di
Piantonetto, laterale settentrionale della Valle dell'Orco, nel
Parco Nazionale del Gran Paradiso, e risulta raggiungibile
mediante una ripida strada in massima parte asfaltata. Il
fondo stradale è abbastanza sconnesso e presenta alcune
buche nel tratto da Rosone a San Giacomo mentre nella parte alta,
asfaltata nel 2006, il fondo è generalmente buono; nei 6
terribili tornanti finali vicino alla diga invece si trova di
tutto: fondo asfaltato, cementato, un breve sterrato e alcune
decine di metri con grossi sassi; su tutto il percorso si trovano
della canaline di scolo trasversali molto pericolose per
l'ampiezza degli spazi tra le grate ed alcune anche perché
precedute o seguite da profondi avvallamenti; in genere il
tracciato è privo di protezione verso valle tranne in
alcuni punti esposti dove esistono delle ringhiere. Io sono
salito in mountain-bike e ne sono stato contento comunque c'è
chi la affronta in bicicletta da corsa e riesce a percorrerla,
anche se deve rallentare fortemente e stare molto attento quando
incontra le canaline di scolo, alcune delle quali sono fastidiose
anche in mountain-bike. Il tracciato si divide in una parte
iniziale molto dura, un tratto di recupero dopo San Lorenzo, un
pezzo duro dopo San Giacomo ed un finale molto ripido fino alla
base della diga dove si affrontano i terribili ultimi 500
metri.
Subito dopo il cartello di fine del centro abitato
di Rosone si trovano due incroci molto ravvicinati; bisogna
ignorare il primo che conduce alla centrale elettrica mentre al
secondo (693m) si lascia la strada di fondovalle per imboccare a
destra una stradina che costeggia alcuni vecchi edifici in pietra
ed effettua un ampio curvone a destra in forte salita. Si
entra nel Parco Nazionale del Gran Paradiso presso il ponticello
sulle condotte forzate che alimentano la sottostante centrale
elettrica di Rosone e la pendenza diventa durissima; si
affrontano nel bosco i primi 4 ripidi tornanti ed in
corrispondenza del 5° tornante si oltrepassano le poche case
della borgata Bugni Sottano; dopo il 6° tornante vicino alle
condotte forzate si raggiunge la borgata Rocci Soprano (926m). Si
imbocca il Vallone di Piantonetto e dopo una costruzione isolata
in località Villanova (1008m) si attraversa il torrente
prima del 7° tornante (1016m) e con pendenza meno ripida si
arriva alla frazione San Lorenzo (1031m), il principale centro
abitato della valle; si prosegue in salita moderata superando
Valsoani (1068m). A Ghiglieri (1087m) si riprende a salire
decisamente ed in località San Giacomo (1125m), alla
confluenza del vallone del Rio di Valsoera, si incontra una bella
fontana, ultima possibilità di approvvigionamento
d'acqua. Dopo aver attraversato il torrente la strada si
impenna e supera i casolari di Ronco (1222m); con strette curve
ed un ponticello su un torrentello laterale si oltrepassa una
strettoia del vallone e si sbuca nell'ampia conca di Cassette
(1258m), punteggiata di casolari sparsi in buona parte diroccati;
la pendenza diminuisce ed appare la diga dominata dalla Torre del
Gran San Pietro (3692m) con il ghiacciaio di Telessio. Si
riprende a salire ripidamente e si affrontano l'ottavo ed 9°
tornante (1343m) ravvicinati; al limite nel bosco si ignora una
diramazione asfaltata a sinistra lasciando poi sulla destra
l'alpeggio Sernior; si percorre un lungo tratto in costa mentre
il vallone si restringe tra alte bastionate rocciose e si
osservano una bella cascata ed i tornanti che ci si appresta ad
affrontare. Si affrontano con ripida pendenza il 10°
tornante (1498m) e l'undicesimo tornante (1538m); si raggiunge il
12° tornante (1624m) alla base della cascata ed in rapida
successione si superano il 13° tornante (1650m), il 14°
tornante ed il 15° tornante (1683m) prima di attraversare il
torrente su uno spettacolare ponticello (1707m) in cima alla
cascata con vista a monte sulla diga ed a valle sulla cascata
stessa ed i tornanti appena percorsi. Si procede tra i prati
superando il 16° tornante (1757m) ed il 17° tornante
(1787m) e dopo una grande grata di scolo ed un tratto cementato
si percorrono due brevissime gallerie, la prima scavata nella
roccia e la seconda artificiale per proteggere il tracciato dagli
scarichi di un impervio canalone. Si sale ripidamente
raggiungendo i primi impianti del complesso idroelettrico, si
arriva alla base della diga, dove ci sono degli spazi per il
parcheggio, e si arriva ad un incrocio (1840m) alla base della
diga dove si tralascia la carreggiabile a sinistra. Si
affrontano gli ultimi 500 metri con i 6 terribili tornantini
ravvicinati con fondo cementato sul tornante; tra il 18°
tornante ed il 19° tornante il fondo è asfaltato ma
poi si incontra un fondo di grossi sassi impegnativo anche in
mountain-bike; dopo il 20° tornante il fondo è
asfaltato e dopo il 21° tornante è cementato; dopo il
22° tornante si sbuca nel piazzale a fondo naturale buono
davanti alla casa dei guardiani della diga al cui termine si
affronta il 23° ed ultimo tornante. Si affrontano gli
ultimi metri che consentono di raggiungere con fondo lastricato
la diga che genera l'ampio lago in uno splendido e selvaggio
scenario di alta montagna; in cima alla parete al fondo del lago
sorge il Rifugio Pontese (2217m), raggiungibile a
piedi.
(Itinerario percorso il giorno 1 luglio 2016).
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