Il
Mont Ventoux è una montagna mitica per gli appassionati di
ciclismo ma è anche un massiccio di singolari
caratteristiche morfologiche, climatiche e di vegetazione e
rappresenta uno dei simboli della Provenza; nella storia della
letteratura si ricorda la descrizione della sua scalata compiuta
da Francesco Petrarca nel corso della sua permanenza ad
Avignone. Il massiccio si erge isolato e grandioso nel cuore
della Provenza, ben visibile e dominante sulla pianura, ed è
battuto quasi costantemente dalle raffiche del mistral, il vento
che scende da nord lungo la valle del Rodano; alle sue pendici
prosperano le attività agricole mentre la parte superiore
ha un aspetto lunare con una distesa di pietre dove batte il sole
ed ulula il vento e dove non riesce a svilupparsi nessuna forma
di vita, tranne alcuni licheni con caratteristiche di flora
polare. La salita risulta molto dura, ma più che le
forti pendenze influisce l'aspetto ambientale: infatti dal caldo
torrido della piana provenzale si sale alle vaste foreste della
zona intermedia ed infine alle distese di pietre infuocate dove
spesso spira un vento improvvisamente freddo; prima di
avventurarsi su questa salita occorre ascoltare attentamente le
previsioni del tempo e rinunciare alla scalata in caso di
previsione di forti venti. Sulle strade che conducono al Mont
Ventoux sono state scritte molte pagine epiche, ed anche qualcuna
tragica, della storia del ciclismo; su questa cima hanno
trionfato i più grandi campioni. Sulla cima della
montagna sorge l'osservatorio che funge da punto di riferimento
durante la scalata; le pietre miliari lungo i percorsi di accesso
riportano chilometraggi, quota e pendenza del momento. Ci sono
tre possibili percorsi di accesso: occidentale (il più
duro), meridionale (il più classico con più
dislivello) ed orientale (il più facile).
Sul
versante occidentale si parte da Malaucène (377m), tipico
villaggio provenzale sulla strada che collega Carpentras con
Vaison-la-Romaine; duecento metri a sud del bivio dove inizia il
percorso del Mont Ventoux si trova una fontana; all'incrocio nel
centro del paese si imbocca la ben segnalata strada per il Mont
Ventoux e si procede con pendenze moderate tra case sparse e
coltivazioni fino alla diramazione (379m) per la cappella di
Notre Dame du Grozeau ed alla successiva sorgente del Grozeau
presso la quale si trovano un ristorante ed un'area attrezzata
(399m). Con tracciato tortuoso e pendenza impegnativa si
guadagna quota con molte curve nel bosco ed il 1° tornante
(606m), poi si supera un crinale e si procede in costa in
ambiente solitario; in un tratto facile si passa presso la casa
forestale che sorge in località les Ramayettes ed in forte
salita si raggiunge il belvedere a quota 965m. Si continua con
pendenza segnalata al 10% e si percorre un lungo rettilineo
esposto al sole in località Les Rams (1030m) seguito dal
2° tornante (1143m) e dal 3° tornante (1172m); si
continua in ripida ascesa nel bosco con pendenze segnalate fino
al 12% e si raggiunge la rotonda (1423m) dove si lascia a
sinistra la strada di accesso alla stazione sciistica del Mont
Serein, i cui impianti sono stati realizzati sul versante
settentrionale del Mont Ventoux. La strada diventa quasi
pianeggiante ed in 300 metri raggiunge il 4° tornante presso
il quale sorge l'albergo-bar-ristorante le Chalet Liotard
(1428m); si procede ancora per poco in falsopiano poi si riprende
a salire nel bosco con forti pendenze; al 5° tornante (1525m)
si lascia a destra una carreggiabile chiusa al traffico che
scende a raggiungere il tracciato che sale da Bédoin lungo
il versante meridionale contornando il Mont Ventoux da ovest. Si
percorre un lungo e duro tratto in costa fino ad arrivare in
corrispondenza della vetta ed affrontare il 6° tornante
(1781m) ormai ai limiti della vegetazione; si raggiunge il 7°
tornante dove si gode una bella vista della cima e si percorre
l'ultimo tratto sul versante settentrionale del monte; con
l'ottavo ed ultimo tornante ci si immette sul breve tratto
conclusivo; la strada si divide in un tronco che passa poco sotto
la cima ed in un tronco, ovviamente imboccato da ogni ciclista,
che raggiunge il punto culminante alla base dell'imponente
stazione di osservazione.
Sul versante meridionale il
percorso inizia a Bédoin (275m), villaggio che ha
sviluppato accanto alla tradizionale economia agricola
un'economia turistica basata sui numerosissimi ciclisti che
vengono a scalare il Mont Ventoux; dalla rotonda alla base del
paese vecchio si percorre la strada che attraversa il centro
abitato in decisa salita e poi esce dal villaggio dirigendosi
verso est stretta ma facile in mezzo a vigneti e coltivazioni
passando ai piedi della collina dove sorge la cappella di Notre
Dame du Moustier. Si piega a sinistra ad un bivio a quota 356m
e si percorre un rettilineo ancora in moderata ascesa, poi la
pendenza diventa più impegnativa e si sale a
Sainte-Colombe (464m-pendenza e chilometraggio sono stati
calcolati alla pietra miliare all'inizio del villaggio) dove si
trovano alcuni esercizi turistici; si sale con impegnativa
pendenza a les Bruns e si procede facilmente fino a Saint-Estève
dove finalmente si inizia a salire seriamente. La strada si
impenna con pendenze costantemente intorno al 9/9,5% e si snoda a
lungo stretta e tortuosa in chiuse vallette immerse fra le querce
della foresta demaniale di Bedoin; dopo aver lasciato a sinistra
(782m) la stradina chiusa al traffico che raggiunge il tornante
sul versante di Malaucène si supera il Pavillon de Roland
e l'ascesa diviene meno difficoltosa. Dopo una casa cantoniera
abbandonata la pendenza ridiventa molto dura e si affronta un
ripido tornante in mezzo alle conifere; in alto riappare la vetta
con l'osservatorio e si continua in forte ascesa superando il
Jas-des-Melettes (1156m), località base di passeggiate a
piedi; la pendenza rimane intorno al 9% fino alla pietra miliare
che indica 1352m in un ampio curvone verso sinistra, poi
diminuisce intorno al 7% ed in breve si arriva fra i boschi a le
Chalet-Reynard (1419m), dove si incontra il tracciato proveniente
da Sault e dove sorge un bar-ristorante. Si tiene a sinistra e
si sale con pendenze intorno al 7% al Col Ouvert dove riappare la
vetta; poco dopo si incontra una fontana; la pendenza diventa
progressivamente più impegnativa mentre la vegetazione si
riduce sempre più fino a sparire del tutto; pedalando in
questo paesaggio lunare di pietre si supera la stele dedicata al
ciclista inglese Simpson deceduto in questo punto durante una
tappa del Tour de France e si raggiunge il Col des Tempétes
(1824m), sul crinale della montagna, affacciandosi per un attimo
sul versante settentrionale. Si affronta il durissimo tratto
conclusivo confortati dalla vista della vetta ormai vicina; dopo
aver lasciato sulla sinistra un bar-ristorante si affronta
l'ultimo ripido tornante, si ignora la strada che passa più
in basso e con l'ultima rampa si raggiunge la sommità ai
piedi della torre dell'osservatorio
Sul versante orientale
il percorso inizia a Sault (765m); dal centro nel paese medievale
arroccato si scende lasciando a destra la strada dipartimentale
D942 ed imboccando la strada dipartimentale D164; dopo un
tornante (715m) si raggiunge il ponte (695m) sulla Nesque e si
inizia a salire moderatamente superando La Touche (714m). Si
oltrepassano Popèe, le Ventouret (1010m), les Reynards ed
ad un incrocio (1145m) si ignora la stradina a destra; si
prosegue nel bosco effettuando una profonda diversione nella
Combe de la Font di cui si attraversa il torrente su un ponte
(1264m). Si supera una tavola d'orientamento e si raggiunge un
tornante in località Belvédere (1329m) presso la
pista di sci di fondo. Dopo molte curve nel bosco si lascia a
destra la strada asfaltata per il Col de la Frache (1575m) e si
arriva a le Chalet-Reynard (1419m), dove ci si immette sul
percorso proveniente da Bedoin.
(Itinerario percorso il 19
agosto 2010 con salita da Bedoin e discesa su Malaucène)
|