Il
Passo di Monscera si trova alla testata della Valle di Bognanco,
che si apre ad ovest di Domodossola, sul confine con la svizzera
Zwischbergental, laterale della valle del Sempione, e risulta
raggiungibile solo dal versante italiano mediante una strada non
asfaltata molto ripida ed un sentierino finale; sul versante
svizzero si può scendere in mountain-bike lungo i sentieri
a patto di essere dotati di ottima tecnica e di essere disposti a
percorrere alcuni tratti a piedi.
Da Domodossola (272m) si
seguono le indicazioni per Bognanco e si imbocca la tortuosa
strada asfaltata che risale con moderate pendenze lo stretto e
boscoso fondovalle; si attraversa due volte il torrente; dopo il
Ponte di Torno (441m) e la frazione isolata di Torno la salita
diventa impegnativa ed il tracciato si snoda tagliato nella
roccia alto rispetto al torrente Bogna che si attraversa più
volte. Dopo una centrale elettrica la salita diventa molto
dura e si percorre un moderno viadotto dal quale si vede a destra
una cascata che scende da una strettissima valletta laterale; si
transita in una stretta gola in forte salita e, dopo un ponte, si
affronta un tornante per arrivare presso le case di Campeglio,
dove la pendenza si attenua. In breve si raggiunge il ponte
all'ingresso di Fonti di Bognanco (669m), frequentata stazione
termale; subito dopo il ponte la strada si impenna ed attraversa
l'esteso abitato con pendenze molto ripide (fino al 13%); nella
piazza presso l'accesso delle terme si trova una fontana. Presso
la chiesa si affronta il primo dei 26 tornanti che da Fonti
conducono a San Bernardo; subito dopo il secondo si passa sopra
il paese e si continua per un tratto nel fondovalle in
impegnativa ascesa. Dopo il terzo tornante (751m) ci si
stacca dal fondovalle per salire lungo il boscoso versante
settentrionale della valle e si supera la frazione di Possetto
(783m); al settimo tornante si lascia a sinistra la frazione
Camisanca (909m), all'ottavo tornente si osserva la frazione Boco
ed al nono tornante (955m) si ignora a sinistra la diramazione
per Pizzanco. La pendenza diminuisce e si procede senza grandi
difficoltà fino a San Lorenzo (980m), capoluogo del comune
di Bognanco in bella posizione sul versante settentrionale della
valle; nella piazzetta di fronte alla chiesa si trova una bella
fontana. Ancora nel centro abitato si affronta il decimo
tornante presso le cappelle della Via Crucis e si prosegue senza
troppe difficoltà fino al successivo tornante dove la
pendenza diventa molto dura; si supera la località Croce e
si raggiunge con strada ancora abbastanza agevole la frazione di
Graniga (1108m), che si lascia a sinistra in corrispondenza del
15° tornante. Il tracciato diventa più stretto e
continua con pendenze sempre molto ripide; in corrispondenza del
17° tornante si lascia a sinistra una diramazione asfaltata
di 750 metri che conduce a Gomba (1243m); si procede con pendenza
moderata e poco dopo si attraversa la valle su un ampio e moderno
viadotto poco intonato con la struttura del resto del
percorso. Dopo un tratto duro e tortuoso nel bosco ed il 18°
tornante si raggiungono le baite dell'Alpe Vercengio (1319m) in
mezzo ad ampie praterie; si continua con strappi molto duri
alternati a qualche tratto pedalabile e dopo altri tre tornanti
si arriva alla fontana dell'Alpe Cimalora. Il 22° tornante
introduce l'ultimo durissimo tratto nel bosco con ampi e regolari
tornanti; dopo il 26° ed ultimo tornante (1555m) il tracciato
si snoda tra i prati sul filo del crinale con ampio panorama
superando alcune baite prima di rientrare nel bosco e raggiungere
l'oratorio di San Bernardo, presso il quale termina la strada
asfaltata presso un'area attrezzata; il luogo è
estremamente ameno in mezzo a folte pinete.
Dopo 80 metri
di sterrato si incontra un bivio; entrambe le direzioni sono
indicate per il Passo di Monscera ma il cartello a sinistra vale
solo per gli escursionisti a piedi. Infatti la stradina
sterrata di sinistra raggiunge in breve un parcheggio presso il
rifugio San Bernardo, dal quale inizia il sentiero pedonale che
conduce al Lago Paione, al Lago Variola ed al Lago di Ragozza
(1958m) ed in ambiente aperto ed esposto al sole al Rifugio
Gattascosa (1993m) dal quale si sale poi al passo.
Bisogna
seguire invece le indicazioni per il Passo di Monscera che
invitano a seguire il percorso di destra: il tracciato di destra
scende ripido con fondo naturale per 150 metri e continua facile
per altri 150 metri fino a ritrovare il fondo asfaltato con il
quale si procede con falsopiani, salitelle e discesine fino al
ponte (1608m) sul torrente Rasiga. Dopo il ponte la strada
asfaltata si impenna con pendenze ripide ed una serie di tornanti
ravvicinati nel fitto bosco; dopo i primi 4 tornanti la pendenza
diventa ancora più ripida (fino al 21%) e si procede con
molta difficoltà; bisogna anche prestare molta attenzione
alle canaline di scolo trasversali oblique. Presso il 10°
tornante si lascia a sinistra il rifugio Il Dosso (1719m) ed in
corrispondenza del 12° tornante si incontrano sempre sulla
sinistra le baite dell'alpeggio di Arza (1754m); al 13° ed
ultimo tornante si ignora la carreggiabile a destra per
l'alpeggio ed i laghi di Paione e si tiene a sinistra ancora
molto ripidamente su asfalto. 100 metri dopo il tornante
l'asfalto termina definitivamente e si procede nel bosco su
strada a fondo naturale incontrando rampe molto ripide alternate
a tratti dalla pendenza ragionevole e fondo compatto ma sassoso
ed in alcuni punti difficoltoso; la ciclabilità è
abbastanza soggettiva perché in alcuni punti io sono stato
costretto a mettere piede a terra ed a percorrere alcune rampe a
piedi spingendo la bicicletta però un ciclista più
giovane, più forte e più agile può riuscire
a percorrere tutto questo tratto restando in sella; in questo
tratto si incontrano alcuni guadi che non provocano
difficoltà. Si esce dal bosco in ampie praterie e si
affrontano 2 tornanti ben pedalabili presso una piccola torre; si
supera l'Alpe di Monscera (1978m) e dopo 200 metri si lascia a
sinistra la stradina più invitante per il Rifugio
Gattascosa e si imbocca la carreggiabile a destra seguendo i
cartelli per il Lago di Monscera ed il Passo di Monscera. La
pendenza risulta inferiore rispetto al tratto precedente ma il
fondo presenta dei sassi e la carreggiabile ogni tanto si
restringe a sentierino per cui bisogna mettere piede a terra di
tanto in tanto anche se la maggior parte di questo tratto risulta
ciclabile. Si raggiunge il Lago di Monscera (2072m) alla base
del passo individuabile dal pilone dell'elettrodotto che sorge
proprio sul valico. Ci sono due sentieri, uno più basso
vicino al lago ed uno leggermente più in alto, che
attraversano una pietraia senza nessuna possibilità di
restare in sella e nel prato raggiungono l'inizio della sella di
valico, dove si può rimontare sulla bicicletta e pedalare
gli ultimi pochi metri fino al cartello di valico presso il cippo
di confine a pochi metri dal traliccio.
Si gode un
grandioso panorama verso ovest osservando il Fletschorn (3996m),
il Lagginhorn (4010m) ed il Weissmies (4023m) sullo spartiacque
con la Saastal; in basso si osserva il valico del Furggu. Il
valico si apre tra la Cima Verosso (2444m) a sud ed il Pizzo
Pioltone (2610m) a nord ed in passato ha avuto una certa
importanza per il transito commerciale oggi completamente
persa.
(Itinerario percorso il 15/07/2017)
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