Il
valico è situato sullo spartiacque tra la Valle di Bondo e
la trentina Val di Ledro, entrambe tributarie del Lago di Garda;
la strada non asfaltata, di origine militare, lo raggiunge solo
dal versante bresciano. Il paese di Vesio, base del tratto
conclusivo, risulta raggiungibile con differenti strade asfaltate
provenienti da Gargnano o da Limone sul Garda.
Da Gargnano
(84m) si segue la strada Gardesana occidentale con tre
antipatiche gallerie, poi si svolta ad un incrocio (175m)
seguendo le indicazioni per Tignale e si inizia a salire con
splendido panorama sul lago. L'alternativa consigliata per le
mountain-bike in questo tratto è rappresentata dalla
vecchia statale Gardesana, ora abbandonata a seguito della
costruzione della variante in galleria: si segue dunque una
stradina che da Gargnano costeggia il lago in una zona di ville
raggiungendo la località di San Giacomo, dove inizia a
salire con alcuni strappi; dopo una piccola centrale dell'Enel si
incontrano due cartelli di divieto di transito ed una sbarra che
blocca le automobili lasciando il varco per le biciclette. Si
continua in forte salita pedalando senza problemi su strada
dall'asfalto alquanto rovinato e con molti sassi caduti dalla
montagna in mezzo ad una vegetazione straripante; dopo una
seconda sbarra, che occorre scavalcare, si raggiunge la statale;
bisogna svoltare subito a sinistra lungo la vecchia provinciale
per Tignale, oggi quasi abbandonata, che sale ripida e stretta a
tornanti senza traffico con fondo ancora asfaltato anche se
piuttosto rovinato per la mancanza di manutenzione. Presso una
casa isolata si incontra un tratto pianeggiante, poi in sensibile
discesa si raggiunge la nuova provinciale, ampia e ben asfaltata
che sale con impegnativa pendenza e splendido panorama sul lago;
la diversione descritta comporta un allungamento di circa un
chilometro ed è sicuramente consigliata a chi non ama il
traffico e le gallerie. Dopo una breve galleria la strada
effettua una curva a sinistra (298m) dove si trova uno spiazzo di
sosta per consentire di godere del panorama e compie una profonda
diversione nella Valle di Vione diventando quasi pianeggiante;
subito dopo il bivio a sinistra per Piovere si percorre il ponte
sul torrente (313m) e si riprende a salire con sensibile pendenza
ai piedi di una parete rocciosa; si continua tra olivi e bosco
per raggiungere la parte bassa (440m) di Oldesio, paese costruito
su una terrazza naturale sul lago, il cui centro (467m) è
raggiungibile con una breve deviazione dal parcheggio (443m). Con
due tornanti, di cui il primo molto panoramico, si raggiunge
Gardola (556m), capoluogo del comune di Tignale, dove si lascia a
sinistra la via centrale in corrispondenza del 3° tornante;
dopo una breve rampa fino al bivio (577m) per Olzano a sinistra
si scende moderatamente fino al bivio (575m) dove si distacca a
destra la ripidissima diramazione per il Santuario della Madonna
di Montecastello (683m): dopo un tratto nel bosco con ripida
pendenza la strada, non più asfaltata ma cementata,
percorre ripida allo scoperto il lato verso il lago, poi ritorna
verso nord e presenta un tratto con l'impressionante pendenza del
25%; con un tornante si raggiunge il piazzale davanti al
Santuario, in stupenda posizione panoramica; sono solo 700 metri
di salita, ma micidiali !! Dopo il bivio la provinciale
continua in sensibile discesa fino al bivio (553m) per Prabione
(530m) e procede a saliscendi, in qualche tratto ripidi, fino in
località Cà di Natone (643m). La strada scende
ora ripidamente (pendenza fino al 12%) con il 4° tornante
(589m) per circa 750 metri fino al ponte sul torrente che
percorre la stretta ed impervia Valle Tignalga; si risale con il
5° tornante per 650 metri fino ad una fattoria in località
Campiglio (625m) sul crinale con la Valle San Michele, poi si
riprende a scendere ripidamente con 4 tornanti in mezzo alla
folta vegetazione per 2300 metri fino al ponte sul torrente San
Michele (455m), posto in fondo ad una profonda forra. Si
risale faticosamente con il 10° tornante (533m) e
l'undicesimo tornante (599m) per 2 Km; dopo un caseificio si
incontra un incrocio in località Polsone (634m): si
lasciano a sinistra la strada non asfaltata per San Michele ed il
Passo di
Tremalzo (1699m) ed a destra la strada asfaltata per Sermerio
(641m) e Campione del Garda (65m). Proseguendo diritti si sale
moderatamente e si discende poi dolcemente a Vesio (626m), nel
comune di Tremosine (fontanella nel paese). Qui si incontra la
strada che sale da Limone (66m) con percorso tortuoso e tratti
ripidi toccando l'abitato di Voltino (560m). Nel centro del
paese si devono seguire le indicazioni per il Passo di Nota e si
affronta una ripida salita tra le case fino ad un crinale: si
prosegue diritti in moderata discesa su strada ancora asfaltata
entrando nella boscosa Valle di Bondo. La strada comincia a
salire dapprima moderatamente, poi in modo più sensibile
mentre la valle si restringe; dopo un ponticello (712m) in
località Nalbo termina il tratto asfaltato e si procede in
sensibile ascesa lungo il fondovalle incontrando una bella
fontana di acqua fresca; il fondo naturale è in alcuni
tratti molto buono, in altri abbastanza rovinato. La valle
diventa molto stretta, dominata da perpendicolari pareti rocciose
dove sembra impossibile arrampicarsi; invece dopo un altro
ponticello la strada affronta nel fitto bosco un gran numero di
ripidi e stretti tornanti che consentono di risalire il versante
nord-orientale. Soprattutto nei tornanti si incontra il fondo
peggiore, per cui è necessaria la massima attenzione,
soprattutto in discesa. Ricominciando la numerazione si
affrontano il 1° tornante (806m) ed i ravvicinati 2° e 3°
tornante, poi il 4° ed il 5° tornante (886m), i
vicinissimi 6° e 7° tornante, l'ottavo tornante (982m), i
ravvicinati 9° e 10° tornante, l'undicesimo tornante
(1046m), il 12° tornante, il vicinissimo 13° tornante, il
14° tornante (1106m), il 15° tornante, il 16°
tornante (1164m) ed il 17° tornante (1171m) dal quale una
brevissima diramazione accede al Rifugio Alpini. Si raggiunge
l'ombreggiato bivio (1198m) per il Passo di Tremalzo, si lascia a
sinistra la ex caserma della Guardia di Finanza e con gli ultimi
300 metri si raggiunge il valico, ampia sella di pascoli e
boschi, al cui centro un piccolo cartello identifica il Passo di
Nota; una carreggiabile molto sassosa si dirige verso est
toccando il Passo di Bestana (1273m) ed la Bocca dei Fortini
(1243m) e perdendosi lungo il crinale; solo dei sentieri scendono
in Val di Ledro.
Una carreggiabile ex-militare percorre
ripida i crinali a confine tra Lombardia e Trentino della cresta
montuosa che congiunge il Monte Nota (1384m) al Monte Tremalzo
(1974m) raggiungendo la quota massima alla galleria del Corno
della Marogna (1832m) e sfiora senza protezione spaventosi
burroni, poi scende raggiungendo la Bocca di Val Marza (1788m) ed
il Passo
di Tremalzo (1699m), da dove una strada asfaltata scende
nella Val d'Ampola ed una sterrata nella Valle San Michele. La
zona risulta molto frequentata dagli appassionati di
mountain-bike per le eccezionali caratteristiche di questi
percorsi. Dall'incrocio (1198m) presso il Passo di Nota si
imbocca il tracciato che sale ripidamente con 4 tornanti (1240m,
1270m, 1300m, 1326m) alle pendici del Monte Nota; dopo un
traversone con una brevissima galleria dopo un altro tornante
(1416m) si raggiunge sul confine regionale il Passo Prà
della Rosa (1443m) che non si attraversa. Dopo alcune brevi
gallerie si continua con un traversone esposto fino al primo
(1519m) di 6 ripidi e ravvicinati tornanti; dopo l'ultimo
tornante (1612m) si arriva al Passo dei Gaton (1636m) sul confine
regionale che non si attraversa .Si prosegue tortuosamente
fino all'imbocco (1713m) di una galleria che conduce sul versante
trentino; dopo altri 7 arditi e spettacolari tornanti (il 5°
tornante a 1783m ed il 6° tornante a 1800m) si imbocca la
galleria (1831m all'ingresso est e 1832m all'ingresso ovest) del
Corno della Marogna (1953m). Si scende affrontando un tornante
(1814m) e toccando senza attraversarla la Bocca di Val Marza
(1788m); in breve si arriva al Passo di Tremalzo.
(Itinerario
percorso il 08/06/1996)
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