BOCCHETTA DI FORCOLA, 2766m (Sondrio)



Accesso da Bormio/Valle del Braulio 24 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Bormio(1201)-4° tornante(1306)
A

1,7

105

6,18

4° tornante(1306)-1a cantoniera(1716)
A
6,1

410

6,72

1a cantoniera(1716)-3a cantoniera(2320)
A

8,0

604

7,55

3a cantoniera(2320)-4a cantoniera(2489)
A

3,0

169

5,63

4a cantoniera(2489)-Baitello di Cogno(2585)
N A

3,4

96

2,82

Baitello di Cogno(2585)-Bocchetta di Forcola(2766m)
N A

1,8

181

10,06






Accesso da Bormio Santa Lucia/Valle di Forcola 26,1 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Santa Lucia(1170)-Fior d'Alpe(1310)
A
4,5

140

3,11

Fior d'Alpe(1310)-4° tornante(1429)
A

1,5

119

7,93

4° tornante(1429)-10° tornante(1727)
A

4,1

298

7,27

10° tornante(1727)-Passo Torri di Fraele(1941)
A

3,4

214

6,29

Passo Torri di Fraele(1941)-Cancano(1939)
A

1,7

-2

-0,12

Cancano(1939)-diga di Cancano(1902)
N A

0,7

-37

-5,29

Diga
A

0,3

diga di Cancano(1902)-Alpe di Solena(2008)
N A

2,1

106

5,05

Alpe di Solena(2008)-area attrezzata Solena(1976)
N A

0,4

-32

-8,00

area attrezzata Solena(1976)-le Fornelle(2021)
N A

1,5

45

3,00

le Fornelle(2021)-Malga di Forcola(2311)
N A

2,5

290

11,60

M.di Forcola(2311)-Bocchetta di Forcola(2766m)
N A

3,4

455

13,38




La Bocchetta di Forcola si trova sullo spartiacque tra la valle del Braulio, percorsa dalla strada statale del Passo dello Stelvio, ad est e la Valle di Forcola ad ovest; le due valli terminano nella valle dell'Adda a poca distanza tra loro appena a nord di Bormio; il valico è aperto tra la Punta di Rims (2947m) a nord sul confine italo-svizzero ed il Monte Braulio (2979m) a sud.
Il valico è attraversato da una mulattiera di origine militare, risalente agli anni della prima guerra mondiale, che risulta generalmente ciclabile ma presenta qualche ripido strappo non percorribile in salita.
Sul versante orientale il percorso coincide dapprima con la strada dello Stelvio, poi si svolge lungo il versante settentrionale della valle.
Sul versante occidentale si può risalire la Valle di Forcola sia passando dalle Torri di Fraele, sia dalla ripidissima strada che si distacca dalla statale dello Stelvio passando per la Malga di Boscopiano.
Per godere della miglior ciclabilità in salita risulta consigliabile salire per la Valle del Braulio e scendere per la Valle di Forcola.
Il percorso è frequentato da molti ciclisti che affrontano poi la carreggiabile che raggiunge la Bocchetta di Pedenoletto (2792m) e la Bocchetta di Pedenolo (2704m) scendendo molta esposta nella Valle del Braulio con spettacolari ed emozionanti tornanti.
Il tracciato si snoda all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio e presenta panorami eccezionali in un ambiente emozionante e suggestivo.

Sul versante orientale dall'incrocio (1201m) dove si separano le strade dello Stelvio e del Gavia ai limiti del centro storico di Bormio (1217m nella piazza principale) si imbocca la strada statale dello Stelvio e si comincia a salire affrontando 4 ampi tornanti dalla pendenza moderata attraverso boschi di conifere all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio; in corrispondenza del terzo tornante (1297m) si lascia a sinistra la strada che conduce a Livigno attraverso il Passo di Foscagno (2291m) ed il Passo d'Eira. si percorre poi un lungo tratto in costa attraversando una brevissima galleria tagliata nella roccia e passando sopra la località termale di Bagni Vecchi mentre la pendenza diventa più impegnativa.
La strada dopo un tratto meno duro entra nella stretta valle del Braulio che piega improvvisamente a destra diventando molto pittoresca e suggestiva.
Si affrontano il 5° tornante, il 6° tornante (1598m), il 7° tornante (1655m) e l'ottavo tornante; dopo la breve ed abbastanza chiara Galleria Piattamartino si passa davanti ai ruderi della prima cantoniera (1716m) e si incontrano il 9° tornante, il 10° tornante, l'undicesimo tornante (1763m) ed il 12° tornante.
A questo punto si percorre un lungo e duro traversone che presenta alcune gallerie che richiedono la massima attenzione anche se ultimamente sono state dotate di un efficiente impianto di illuminazione; infatti alcune non creano problemi ma altre presentano strettoie e curve che rendono insidioso il tracciato anche se nessuna galleria può essere definita veramente lunga; considerato il livello di traffico è senza dubbio consigliabile avere uno strumento per l'illuminazione per farsi identificare.
Di fronte si vedono i 14 tornanti che conducono alla Bocca del Braulio; essi iniziano presso alcune opere idrauliche e presentano sempre dure pendenze mentre sul lato sinistro si ammira una grandiosa e spumeggiante cascata.
Si superano il 14° tornante (1984m), il 16° tornante (2010m), il 19° tornante dove si incontra un bar, il 20° tornante (2066m), il 23° tornante (2125m) ed il 25° tornante (2176m) dove sorge la seconda cantoniera; dopo il 26° tornante si percorre la strettoia della valle denominata Bocca del Braulio (2268m), dove si attraversa il torrente.
Si sbuca nei vasti pascoli del Piano del Braulio, la salita diventa abbastanza facile, si superano la terza cantoniera (2320m) e subito dopo l'oratorio di San Ranieri (anno 1830, 2341m) di fronte al quale sorge l'Ossario della guerra del 1915-18 (anno 1932).
Dopo alcune centinaia di metri la salita riprende ripida con i ravvicinati 27° tornante (2447m), 28° tornante, 29° tornante e 30° tornante (2489m) dove, di fronte alla quarta cantoniera ed al posto doganale italiano, si distacca la strada che conduce in Svizzera attraverso il Giogo di Santa Maria (2501m).
Prima di raggiungere il confine svizzero, 150 metri dopo la dogana italiana, si svolta a sinistra su un sentiero che sale in costa ai piedi del Pizzo Umbrail (3031m); per 150 metri il sentiero è facile e perfettamente ciclabile poi diventa molto ripido, difficoltoso ed un po' esposto per 250 metri e costringe a spingere la bicicletta.
Si continua alternando tratti ben ciclabili ad altri difficoltosi soprattutto nei punti in cui si supera il fondo dei vari vallonetti con i ruscelli; tratti di salita anche dura si alternano a falsopiani e brevi discese.
Si scende decisamente ai ruderi del Baitello di Cogno (2585m) dove si trova un passaggio dove si deve scendere dalla bicicletta per superare due gradini formati da grosse pietre; dopo uno strappo molto duro con problemi di ciclabilità si procede alternando tratti ben pedalabili ed altri difficoltosi.
Finalmente appare il passo di fronte e si procede con percorso quasi sempre ciclabile fino a 150 metri dall'arrivo; a questo punto il sentiero si inerpica con 3 tornanti ripidissimi dove è faticoso anche solo spingere la bicicletta per arrivare al valico.
Il passo rivestiva grande importanza strategica negli anni della Prima Guerra Mondiale ed erano stati costruiti fortificazioni e trinceramenti; vi erano stati posti anche pezzi di artiglieria per controllare e tenere sotto tiro il Passo dello Stelvio; si gode un panorama grandioso sull'Ortles (3905m) con i suoi ghiacciai, sul Passo dello Stelvio, sulla Cresta di Reit (3075m) e sul Monte Cristallo (3434m) sull'opposto versante della valle del Braulio.

Sul versante occidentale si parte dal ponte di Santa Lucia (1170m), all'inizio della conca di Bormio, dove si imbocca la pista ciclabile che costeggia l'Adda in leggera ascesa; questo tratto è molto frequentato dai pedoni e bisogna procedere a bassa velocità.
Il tracciato percorre poi una stretta gola ed arriva ad un incrocio; a sinistra il tracciato attraversa il ponte sul fiume ma poi diventa sterrato ed adatto solo per le mountain-bike; a destra il percorso asfaltato sale con un duro tornante e sbuca presso la chiesa di San Gallo (1238m) sulla provinciale che a sinistra raggiunge in falsopiano Premadio il cui attraversamento è regolato a senso unico alternato mediante un semaforo.
Subito dopo il semaforo la strada si impenna e con due ripidi tornanti raggiunge la chiesa parrocchiale; dopo un tratto a senso unico si svolta a sinistra, si oltrepassa una fontana e si sale sensibilmente all'incrocio (1310m) sulla statale in località Fior d'Alpe ai piedi del Santuario della Madonna della Pietà (1317m).
Al quadrivio si abbandona la strada asfaltata che sale al Passo del Foscagno (2291m) ed a Livigno per imboccare una strada asfaltata; l'incrocio è ben segnalato con i cartelli turistici per le Torri di Fraele ed i laghi di Cancano.
Al primo tornante si lascia a sinistra la strada asfaltata per Pedenosso e si continua in forte salita; nelle stagioni di maggiore rilevanza turistica il traffico può risultare molto intenso e fastidioso.
Ad ogni tornante si incontra un cartello con la numerzione progressiva e la quota ma bisogna segnalare che la numerazione dei cartelli è decrescente per cui il 1° tornante ha il cartello con il numero 21 e l'ultomo tornante riporta il numero 1.
Si affrontano con pendenza impegnativa il secondo tornante, il terzo tornante (1397m) ed il quarto tornante (1429m), poi si continua con un lungo tratto in costa nel Bosco d'Arsiccio con panorama sempre più vasto ai piedi del Monte delle Scale (2521m).
Di fronte appaiono le "Scale di Fraele", una spettacolare sequenza di 17 continui e duri tornanti che si affrontano dopo un breve tratto di facile salita presso l'area attrezzata di Sasso Prada e la stazione di pagamento del pedaggio per i veicoli a motore.
I tornanti sono disegnati molto bene con ampio raggio di curvatura ed il panorama è spettacolare; sono quotati il 6° tornante (1679m), il 10° tornante (1727m), l'undicesimo tornante (1745m), il 12° tornante (1763m), il ravvicinato 13° tornante (1773m), il 15° tornante (1800m), il 16° tornante (1825m), il 17° tornante (1837m), il 18° tornante (1866m), il 19° tornante (1875m), appena prima del quale si distacca a sinistra la sterrata pianeggiante per Arnoga, il 20° tornante (1899m) ed il 21° tornante (1918m).
Dopo il 21° ed ultimo tornante (1918m) la pendenza diventa dolce, si attraversano due brevi e ravvicinate gallerie (quota 1937m e 1938m) presso le medievali Torri di Fraele, che presidiavano l'importante passaggio, e si scollina al Passo delle Torri di Fraele (1941m) passando dalla valle del torrente Viola, affluente dell'Adda, alla valle dell'Adda.
In moderata discesa si supera un rifugio (1929m) e si raggiunge il grazioso Lago delle Scale (1928m), che si costeggia in piano; si raggiunge la località di Cancano (1939m) presso il rifugio Monte Scale e gli edifici dell'A2A, che gestisce i bacini idroelettrici: si lascia a sinistra la strada per il Lago di San Giacomo ed il Passo di Fraele (1952m) e si svolta a destra per scendere con due tornanti alla diga di Cancano (1902m) che si percorre interamente con fondo asfaltato.
Dopo la diga si continua su fondo sterrato e si incontra un incrocio (1953m) presso la chiesa di San Giacomo di Fraele, moderna ricostruzione in sostituzione dell'antico ospizio ormai sommerso dalle acque del lago, dove si lascia a sinistra la strada sconsigliabile che costeggia il lago con alcune lunghe gallerie e si svolta a destra su una carreggiabile che supera la malga dell'Alpe di Solena (2008m) per discendere decisamente all'area attrezzata di Solena (1976m) presso la quale si incontra il bivio con il percorso alternativo rappresentato dalla strada non asfaltata che lascia la strada dello Stelvio all'imbocco (1544m) della Valle del Braulio, scende a superare il torrente Braulio, tocca la Malga di Boscopiano (1526m), supera il Dosso della Baita (1819m), scende ripidamente ad attraversare il torrente Forcola sul Ponte di Solena (1807m) e risale molto ripida fino all'incrocio; essa risulta percorribile in discesa senza problemi ma può presentare problemi di ciclabilità nei tratti di salita per le tremende pendenze.
Si imbocca la Val Forcola e si continua in falsopiano e moderata salita lungo la boscosa Valle di Forcola; dopo la località Le Fornelle (2021m), presso la quale si incontra il tracciato che scende dalla Bocchetta di Pedenolo, si costeggia il torrente in forte salita fino alla Malga di Forcola (2311m); in questo tratto la ciclabilità risulta buona tranne che nell'attraversamento dei ghiaioni dei conoidi alluvionali che sono molto sassosi.
Dopo la malga la valle volge verso oriente, la ciclabilità è possibile solo in brevi tratti e bisogna spingere la bicicletta per gran parte del percorso.
Si affrontano quattro tornanti ripidissimi e con fondo molto sconnesso, poi si incontra un breve tratto con fondo inerbato ciclabile ed ancora ripidi strappi sconnessi; un breve tratto ciclabile con moderata pendenza ed una breve discesa conducono ad un guado che non presenta problemi nella belle giornate estive.
Da questo punto la vecchia strada militare si impenna con pendenze micidiali e fondo molto sconnesso; anche in discesa in alcuni punti è necessario scendere dalla bicicletta e procedere a piedi mentre in salita si fatica a spingere il mezzo.
Si lascia a destra ad un incrocio (2630m) un primo sentiero per la Bocchetta di Pedenoletto (2792m) e si sale molto ripidamente ad un tornante (2720m) dove si lascia a destra un secondo sentiero per la Bocchetta di Pedenoletto; dopo 100 metri difficoltosi si arriva all'ultimo tornante presso una caserma abbandonata e con gli ultimi 240 metri ciclabili si arriva al passo.

(Itinerario percorso il 4 agosto 2015).



La mulattiera che conduce dal Giogo di Santa Maria in basso a destra alla Bocchetta in alto a sinistra

L'ultimo tratto di salita dal versante est ed il passo al centro

Il cartello di valico e le montagne al confine con la Svizzera a nord

Panorama sull'Ortles ed il Passo dello Stelvio

In cima al passo con panorama sul M.Cristallo e la Cresta di Reit

Panorama sulla Valle di Forcola ad ovest

Panorama sul versante settentrionale della Valle di Forcola con la caserma presso l'ultimo tornante

Panorama sulle bocchette di Pedenoletto e Pedenolo con la mulattiera di accesso dalla caserma presso l'ultimo tornante

Panorama sul passo dalla Valle di Forcola con la ripidissima mulattiera in mezzo alla valle


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