La
Bocchetta di Forcola si trova sullo spartiacque tra la valle del
Braulio, percorsa dalla strada statale del Passo
dello Stelvio, ad est e la Valle di Forcola ad ovest; le due
valli terminano nella valle dell'Adda a poca distanza tra loro
appena a nord di Bormio; il valico è aperto tra la Punta
di Rims (2947m) a nord sul confine italo-svizzero ed il Monte
Braulio (2979m) a sud. Il valico è attraversato da una
mulattiera di origine militare, risalente agli anni della prima
guerra mondiale, che risulta generalmente ciclabile ma presenta
qualche ripido strappo non percorribile in salita. Sul
versante orientale il percorso coincide dapprima con la strada
dello Stelvio, poi si svolge lungo il versante settentrionale
della valle. Sul versante occidentale si può risalire
la Valle di Forcola sia passando dalle Torri di Fraele, sia dalla
ripidissima strada che si distacca dalla statale dello Stelvio
passando per la Malga di Boscopiano. Per godere della miglior
ciclabilità in salita risulta consigliabile salire per la
Valle del Braulio e scendere per la Valle di Forcola. Il
percorso è frequentato da molti ciclisti che affrontano
poi la carreggiabile che raggiunge la Bocchetta di Pedenoletto
(2792m) e la Bocchetta di Pedenolo (2704m) scendendo molta
esposta nella Valle del Braulio con spettacolari ed emozionanti
tornanti. Il tracciato si snoda all'interno del Parco
Nazionale dello Stelvio e presenta panorami eccezionali in un
ambiente emozionante e suggestivo.
Sul versante orientale
dall'incrocio (1201m) dove si separano le strade dello Stelvio e
del Gavia ai limiti del centro storico di Bormio (1217m nella
piazza principale) si imbocca la strada statale dello Stelvio e
si comincia a salire affrontando 4 ampi tornanti dalla pendenza
moderata attraverso boschi di conifere all'interno del Parco
Nazionale dello Stelvio; in corrispondenza del terzo tornante
(1297m) si lascia a sinistra la strada che conduce a Livigno
attraverso il Passo
di Foscagno (2291m) ed il Passo d'Eira. si percorre poi un
lungo tratto in costa attraversando una brevissima galleria
tagliata nella roccia e passando sopra la località termale
di Bagni Vecchi mentre la pendenza diventa più
impegnativa. La strada dopo un tratto meno duro entra nella
stretta valle del Braulio che piega improvvisamente a destra
diventando molto pittoresca e suggestiva. Si affrontano il 5°
tornante, il 6° tornante (1598m), il 7° tornante (1655m)
e l'ottavo tornante; dopo la breve ed abbastanza chiara Galleria
Piattamartino si passa davanti ai ruderi della prima cantoniera
(1716m) e si incontrano il 9° tornante, il 10° tornante,
l'undicesimo tornante (1763m) ed il 12° tornante. A questo
punto si percorre un lungo e duro traversone che presenta alcune
gallerie che richiedono la massima attenzione anche se
ultimamente sono state dotate di un efficiente impianto di
illuminazione; infatti alcune non creano problemi ma altre
presentano strettoie e curve che rendono insidioso il tracciato
anche se nessuna galleria può essere definita veramente
lunga; considerato il livello di traffico è senza dubbio
consigliabile avere uno strumento per l'illuminazione per farsi
identificare. Di fronte si vedono i 14 tornanti che conducono
alla Bocca del Braulio; essi iniziano presso alcune opere
idrauliche e presentano sempre dure pendenze mentre sul lato
sinistro si ammira una grandiosa e spumeggiante cascata. Si
superano il 14° tornante (1984m), il 16° tornante
(2010m), il 19° tornante dove si incontra un bar, il 20°
tornante (2066m), il 23° tornante (2125m) ed il 25°
tornante (2176m) dove sorge la seconda cantoniera; dopo il 26°
tornante si percorre la strettoia della valle denominata Bocca
del Braulio (2268m), dove si attraversa il torrente. Si sbuca
nei vasti pascoli del Piano del Braulio, la salita diventa
abbastanza facile, si superano la terza cantoniera (2320m) e
subito dopo l'oratorio di San Ranieri (anno 1830, 2341m) di
fronte al quale sorge l'Ossario della guerra del 1915-18 (anno
1932). Dopo alcune centinaia di metri la salita riprende
ripida con i ravvicinati 27° tornante (2447m), 28°
tornante, 29° tornante e 30° tornante (2489m) dove, di
fronte alla quarta cantoniera ed al posto doganale italiano, si
distacca la strada che conduce in Svizzera attraverso il Giogo
di Santa Maria (2501m). Prima di raggiungere il confine
svizzero, 150 metri dopo la dogana italiana, si svolta a sinistra
su un sentiero che sale in costa ai piedi del Pizzo Umbrail
(3031m); per 150 metri il sentiero è facile e
perfettamente ciclabile poi diventa molto ripido, difficoltoso ed
un po' esposto per 250 metri e costringe a spingere la
bicicletta. Si continua alternando tratti ben ciclabili ad
altri difficoltosi soprattutto nei punti in cui si supera il
fondo dei vari vallonetti con i ruscelli; tratti di salita anche
dura si alternano a falsopiani e brevi discese. Si scende
decisamente ai ruderi del Baitello di Cogno (2585m) dove si trova
un passaggio dove si deve scendere dalla bicicletta per superare
due gradini formati da grosse pietre; dopo uno strappo molto duro
con problemi di ciclabilità si procede alternando tratti
ben pedalabili ed altri difficoltosi. Finalmente appare il
passo di fronte e si procede con percorso quasi sempre ciclabile
fino a 150 metri dall'arrivo; a questo punto il sentiero si
inerpica con 3 tornanti ripidissimi dove è faticoso anche
solo spingere la bicicletta per arrivare al valico. Il passo
rivestiva grande importanza strategica negli anni della Prima
Guerra Mondiale ed erano stati costruiti fortificazioni e
trinceramenti; vi erano stati posti anche pezzi di artiglieria
per controllare e tenere sotto tiro il Passo dello Stelvio; si
gode un panorama grandioso sull'Ortles (3905m) con i suoi
ghiacciai, sul Passo dello Stelvio, sulla Cresta di Reit (3075m)
e sul Monte Cristallo (3434m) sull'opposto versante della valle
del Braulio.
Sul versante occidentale si parte dal ponte
di Santa Lucia (1170m), all'inizio della conca di Bormio, dove si
imbocca la pista ciclabile che costeggia l'Adda in leggera
ascesa; questo tratto è molto frequentato dai pedoni e
bisogna procedere a bassa velocità. Il tracciato
percorre poi una stretta gola ed arriva ad un incrocio; a
sinistra il tracciato attraversa il ponte sul fiume ma poi
diventa sterrato ed adatto solo per le mountain-bike; a destra il
percorso asfaltato sale con un duro tornante e sbuca presso la
chiesa di San Gallo (1238m) sulla provinciale che a sinistra
raggiunge in falsopiano Premadio il cui attraversamento è
regolato a senso unico alternato mediante un semaforo. Subito
dopo il semaforo la strada si impenna e con due ripidi tornanti
raggiunge la chiesa parrocchiale; dopo un tratto a senso unico si
svolta a sinistra, si oltrepassa una fontana e si sale
sensibilmente all'incrocio (1310m) sulla statale in località
Fior d'Alpe ai piedi del Santuario della Madonna della Pietà
(1317m). Al quadrivio si abbandona la strada asfaltata che
sale al Passo
del Foscagno (2291m) ed a Livigno per imboccare una strada
asfaltata; l'incrocio è ben segnalato con i cartelli
turistici per le Torri di Fraele ed i laghi di Cancano. Al
primo tornante si lascia a sinistra la strada asfaltata per
Pedenosso e si continua in forte salita; nelle stagioni di
maggiore rilevanza turistica il traffico può risultare
molto intenso e fastidioso. Ad ogni tornante si incontra un
cartello con la numerzione progressiva e la quota ma bisogna
segnalare che la numerazione dei cartelli è decrescente
per cui il 1° tornante ha il cartello con il numero 21 e
l'ultomo tornante riporta il numero 1. Si affrontano con
pendenza impegnativa il secondo tornante, il terzo tornante
(1397m) ed il quarto tornante (1429m), poi si continua con un
lungo tratto in costa nel Bosco d'Arsiccio con panorama sempre
più vasto ai piedi del Monte delle Scale (2521m). Di
fronte appaiono le "Scale di Fraele", una spettacolare
sequenza di 17 continui e duri tornanti che si affrontano dopo un
breve tratto di facile salita presso l'area attrezzata di Sasso
Prada e la stazione di pagamento del pedaggio per i veicoli a
motore. I tornanti sono disegnati molto bene con ampio raggio
di curvatura ed il panorama è spettacolare; sono quotati
il 6° tornante (1679m), il 10° tornante (1727m),
l'undicesimo tornante (1745m), il 12° tornante (1763m), il
ravvicinato 13° tornante (1773m), il 15° tornante
(1800m), il 16° tornante (1825m), il 17° tornante
(1837m), il 18° tornante (1866m), il 19° tornante
(1875m), appena prima del quale si distacca a sinistra la
sterrata pianeggiante per Arnoga, il 20° tornante (1899m) ed
il 21° tornante (1918m). Dopo il 21° ed ultimo
tornante (1918m) la pendenza diventa dolce, si attraversano due
brevi e ravvicinate gallerie (quota 1937m e 1938m) presso le
medievali Torri di Fraele, che presidiavano l'importante
passaggio, e si scollina al Passo delle Torri di Fraele (1941m)
passando dalla valle del torrente Viola, affluente dell'Adda,
alla valle dell'Adda. In moderata discesa si supera un rifugio
(1929m) e si raggiunge il grazioso Lago delle Scale (1928m), che
si costeggia in piano; si raggiunge la località di Cancano
(1939m) presso il rifugio Monte Scale e gli edifici dell'A2A, che
gestisce i bacini idroelettrici: si lascia a sinistra la strada
per il Lago di San Giacomo ed il Passo
di Fraele (1952m) e si svolta a destra per scendere con due
tornanti alla diga di Cancano (1902m) che si percorre interamente
con fondo asfaltato. Dopo la diga si continua su fondo
sterrato e si incontra un incrocio (1953m) presso la chiesa di
San Giacomo di Fraele, moderna ricostruzione in sostituzione
dell'antico ospizio ormai sommerso dalle acque del lago, dove si
lascia a sinistra la strada sconsigliabile che costeggia il lago
con alcune lunghe gallerie e si svolta a destra su una
carreggiabile che supera la malga dell'Alpe di Solena (2008m) per
discendere decisamente all'area attrezzata di Solena (1976m)
presso la quale si incontra il bivio con il percorso alternativo
rappresentato dalla strada non asfaltata che lascia la strada
dello Stelvio all'imbocco (1544m) della Valle del Braulio, scende
a superare il torrente Braulio, tocca la Malga di Boscopiano
(1526m), supera il Dosso della Baita (1819m), scende ripidamente
ad attraversare il torrente Forcola sul Ponte di Solena (1807m) e
risale molto ripida fino all'incrocio; essa risulta percorribile
in discesa senza problemi ma può presentare problemi di
ciclabilità nei tratti di salita per le tremende
pendenze. Si imbocca la Val Forcola e si continua in
falsopiano e moderata salita lungo la boscosa Valle di Forcola;
dopo la località Le Fornelle (2021m), presso la quale si
incontra il tracciato che scende dalla Bocchetta di Pedenolo, si
costeggia il torrente in forte salita fino alla Malga di Forcola
(2311m); in questo tratto la ciclabilità risulta buona
tranne che nell'attraversamento dei ghiaioni dei conoidi
alluvionali che sono molto sassosi. Dopo la malga la valle
volge verso oriente, la ciclabilità è possibile
solo in brevi tratti e bisogna spingere la bicicletta per gran
parte del percorso. Si affrontano quattro tornanti ripidissimi
e con fondo molto sconnesso, poi si incontra un breve tratto con
fondo inerbato ciclabile ed ancora ripidi strappi sconnessi; un
breve tratto ciclabile con moderata pendenza ed una breve discesa
conducono ad un guado che non presenta problemi nella belle
giornate estive. Da questo punto la vecchia strada militare si
impenna con pendenze micidiali e fondo molto sconnesso; anche in
discesa in alcuni punti è necessario scendere dalla
bicicletta e procedere a piedi mentre in salita si fatica a
spingere il mezzo. Si lascia a destra ad un incrocio (2630m)
un primo sentiero per la Bocchetta di Pedenoletto (2792m) e si
sale molto ripidamente ad un tornante (2720m) dove si lascia a
destra un secondo sentiero per la Bocchetta di Pedenoletto; dopo
100 metri difficoltosi si arriva all'ultimo tornante presso una
caserma abbandonata e con gli ultimi 240 metri ciclabili si
arriva al passo.
(Itinerario percorso il 4 agosto 2015).
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