Il
valico è situato sullo spartiacque tra il Vallone
Traversiera, laterale della Valle Maira, e l'alta Valle Varaita,
a breve distanza dal confine francese, e risulta raggiungibile
mediante una strada non asfaltata di origine militare solo dal
versante della Valle Maira. Il percorso può essere
suddiviso in tre parti: da Acceglio a Colombata presenta pendenze
ripidissime ma il fondo è ben asfaltato, da Colombata alle
Grange Morletto si incontrano tratti molto duri ma anche alcuni
falsopiani e pezzi di moderata salita con fondo inizialmente
asfaltato, anche se in modo discontinuo e rovinato, dalle Grange
Morletto al passo la salita è continua e molto dura su
discreto fondo naturale. Per il dislivello, l'altitudine
massima raggiunta, le elevate pendenze e la lunghezza del
percorso si tratta di un itinerario riservato a ciclisti molto
ben allenati. Si raggiunge Acceglio percorrendo la strada di
fondovalle della Val Maira, che risale senza grosse difficoltà
altimetriche una vallata molto bella e pittoresca, soprattutto
nelle gole centrali, e poco frequentata. Acceglio (1221m) è
il centro principale dell'alta valle ed è anche l'ultimo
paese con strutture ricettive, ristoranti, bar, negozi, centro di
informazioni turistiche e la possibilità di rifornimento
d'acqua in sicurezza.
Da Acceglio si segue la strada
asfaltata di fondovalle che sale moderatamente fino al ponte sul
Rio Mollasco dove si impenna ed affronta i due duri tornanti che
conducono alla frazione Villaro; dopo l'incrocio (1359m) con la
prima via di accesso alla borgata il tracciato aggira il centro
abitato e diventa quasi piano fino all'incrocio (1374m) in cui si
ignora a destra una seconda via di accesso al paese, si abbandona
la strada principale per Chiappera e si imbocca a destra il
tracciato per il valico seguendo dei piccoli cartelli indicatori
in legno. Si sale con pendenze ripidissime tra i prati su
strada stretta ma ben asfaltata e dopo il 3° tornante
(1418m), dove si lascia a destra una carreggiabile, e lo stretto
4° tornante (1454m) si raggiunge la borgata Lausetto (1510m),
dominata dalla chiesa di San Maurizio (1541m) che si erge sul
colle sopra il piccolo centro abitato; dopo pochi metri quasi
piani tra le case la salita riprende e continua molto ripida fino
a Colombata (1576m). Dopo aver aggirato alla base le poche
case la strada diventa quasi pianeggiante e procede facile per
500 metri nel bosco imboccando il Vallone Traversiera; l'asfalto
comincia a deteriorarsi e termina presso un ponte sulla destra
dove si distacca la diramazione che attraversa il Rio Mollasco e
sale sul versante orientale per raggiungere le Grange Durazza e
le Grange Verzio Soprane (2078m). Si procede diritti su strada
a fondo naturale che sale a strappi alternando rampe e
falsopiani; dopo aver attraversato il torrente si ritrova il
fondo asfaltato e si sale ripidamente lungo il versante orientale
del vallone; si riattraversa il torrente e si guadagna quota con
ripida pendenza affrontando il 5° ed il 6° tornante; il
fondo stradale alterna tratti di asfalto rovinato a tratti
sterrati. Si continua in ripida ascesa tra i prati con buon
fondo asfaltato passando presso le Grange Morletto (1773m), poi
il fondo stradale si deteriora mentre il tracciato si snoda alla
base di una parete franosa. Il tracciato riattraversa il
torrente su un ponticello, prima del quale l'asfalto termina
definitivamente, e sale con pendenze molto dure su fondo naturale
abbastanza buono; dopo il 7° tornante si esce dal bosco e
dopo l'ottavo tornante si transita presso le Grange Varzio
(1926m); il 9° tornante precede la chiesetta della Madonna
delle Grazie (1994m), che sorge isolata in bella posizione in
mezzo ai pascoli nel centro della vallata. Si continua con
pendenza moderata e buon fondo superando le Grange Chiapusso
(2014m); dopo il bivio (2037m) con una carreggiabile a destra ed
il ponte sul torrente si sale con forte pendenza sul versante
occidentale della valle con un lungo traversone verso sud, poi si
affronta il 10° tornante (2086m) e si continua a risalire il
vallone innalzandosi a grande altezza rispetto al Rio
Mollasco. Con qualche tratto che presenta un fondo molto
sassoso si raggiungono le Grange Morletto (2219m) ed il bivio per
il Gias Traversiera (2357m), che si trova alla stessa altezza
dell'incrocio dall'altra parte del torrente. La strada
continua sempre ciclabile con discreto fondo seguendo il Rio
Mollasco al centro dell'ampio vallone prativo in un ambiente
ormai di alta montagna; in questo tratto si può già
scorgere il valico appena a destra della vecchia caserma ben
distinguibile; il luogo è molto solitario e tranquillo, la
maggior compagnia è rappresentata dai fischi delle
marmotte, numerosissime nei prati e facili da scorgere; mandrie
di mucche stanno tranquillamente al pascolo negli ampi spazi
disponibili. Si percorre un ponte (2490m) a 3,5 Km dal valico
prima di affrontare un lungo pezzo di strada in costa con fondo a
tratti fangoso per le infiltrazioni di acqua dalla parete
montuosa; ci si eleva fortemente rispetto al fondovalle e si
affronta l'undicesimo tornante (2588m); si continua in forte
salita tornando verso sud, poi si effettua un'ampia curva
semicircolare con bella vista sul sottostante vallone da cui si
proviene. Dopo un lungo tratto in costa si affronta il 12°
tornante (2768m) e si transita ai piedi del valico; dopo essere
passati tra massi ciclopici si raggiunge il 13° ed ultimo
tornante. La strada passa appena sotto il crinale, attraversa
nuovamente la zona dei massi, lascia a sinistra i ruderi di una
casermetta e termina in un piazzaletto di fronte alla vecchia
caserma, in un angolo della quale è stato ricavato il
rifugio Carmagnola (2840m) del CAI, solitamente chiuso, le cui
chiavi sono conservate al municipio di Acceglio. Con pochi
metri a piedi si raggiunge La Colletta, stretta sella aperta tra
il Monte Bellino (2942m) a sud ed il Buc Faraut (2888m) a nord;
due bunker sono le sentinelle abbandonate ai due lati del passo;
occorre fare attenzione ai resti arrugginiti dei reticolati in
filo spinato. Il panorama è grandioso soprattutto verso
ovest, dove il Monte Maniglia (3177m) domina con piccoli nevai
che si conservano anche in piena estate la conca terminale della
Valle Varaita con le sue baite. Purtroppo in estate, unica
stagione in cui il passo risulta accessibile, si ha facilmente
formazione di nebbia e nuvole basse nelle ore centrali della
giornata con conseguente limitazione della visibilità. Sul
versante della Valle Varaita scende solo un sentiero non
ciclabile e non segnalato che percorre ripidi
ghiaioni.
(Itinerario percorso il 19/08/1997).
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