Il
valico é situato sul crinale tra l'italiana valle della
Stura di Demonte e la francese valle della Tinèe e risulta
raggiungibile mediante un solitario tracciato non asfaltato solo
sul versante italiano; si tratta di un tracciato di origine
militare ormai trascurato nell'ultima parte dove la ciclabilità
è parzialmente compromessa. Infatti il percorso risulta
interamente ciclabile, tranne un breve tratto, fino agli ultimi
350 metri ripidissimi e sconnessi che conducono alla Bassa di
Colombart mentre gli ultimi 800 metri di sentiero fino al Colle
di Puriac sono ciclabili all'incirca per la metà anche se
le condizioni del sentiero possono modificarsi da un anno con
l'altro.
Il percorso inizia nel centro di Bersezio
(1624m), capoluogo del comune di Argentera; poco dopo una bella
fontana a destra ed il municipio a sinistra si svolta seguendo le
chiare indicazioni per Ferrere ed il piccolo cartello per il
Colle di Puriac, si abbandona la strada statale che conduce al
Colle
della Maddalena (1996m) e si attraversa con un ponticello il
fiume Stura di Demonte, che in questo punto è un torrente
di montagna. Si affronta subito il 1° tornante e dopo un
brevissimo falsopiano si inizia a salire duramente incontrando il
2° tornante; in corrispondenza del 3° tornante (1692m) si
lascia a destra la carreggiabile per il Colletto Incianao (2287m)
nella zona degli impianti sciistici di Bersezio. Si procede in
forte salita con un traversone in costa sempre esposto al sole e
tracciato senza protezione sul lato a valle, dapprima sul
versante meridionale della Valle Stura e poi nel laterale Vallone
del Mulino Vecchio; in discesa occorre moderare la velocità
e procedere con la massima prudenza. Il fondo è
asfaltato ma le buche sono numerose e la sede stradale è
spesso piena di ghiaietto; con regolarità si incontrano
delle canaline di scolo trasversali. Dopo un tratto con
pendenza moderata ed una fontana si attraversa (1815m) il Rio del
Mulino Vecchio al fondo del vallone e si entra nel bosco godendo
di una buona ombreggiatura; si raggiunge in dura ascesa il 4°
tornante, seguito da una breve e dolce discesa, poi in forte
salita si affrontano il 5° tornante ed il 6° tornante
(1898m); con pendenza meno impegnativa si arriva al 7°
tornante (1908m) in una radura, poi si aggira un crinale (1944m)
entrando nel parallelo Vallone di Ferrere. Si esce
definitivamente dal bosco ed in moderata ascesa si raggiunge il
bivio (1984m) dove si lascia a sinistra la strada principale
asfaltata che discende e termina all'isolato villaggio di Ferrere
(1887m), dove si trova il rifugio Becchi Rossi. Si imbocca a
destra una strada a fondo naturale che in sensibile ascesa
raggiunge in breve il crinale tra il Vallone di Ferrere a sud ed
il Vallone del Mulino Vecchio a nord al Colletto Ferrere (2044m),
situato in alto in corrispondenza del paesino di Ferrere, senza
però attraversarlo; si gode un bel panorama su Bersezio ed
il Monte Oserot (2860m) che lo domina dal versante nord della
valle. Si procede con un lungo traversone; la pendenza è
impegnativa ma mai dura ed il tracciato risulta sempre ciclabile
anche quando il fondo si presenta più sassoso. Dopo
aver aggirato un costone appaiono sulla sinistra il Gias di
Colombart (2213m) ed in fondo al vallone la ripida parete della
Bassa di Colombart che da questa posizione sembrerebbe
inaccessibile. Si continua con pendenza moderata e buon fondo
fino all'inizio di un pianoro erboso dove si trovano dei recinti
per il bestiame; si piega a sinistra con una curva ad angolo
retto (2246m) lasciando diritta una carreggiabile che termina ad
una piccola baita (2253m), si attraversano il torrente,
incanalato in un tubo sotto il tracciato, ed il vallone
portandosi sull'opposto versante. Ad un incrocio con cartelli
indicatori si lascia a sinistra una carreggiabile per il Gias di
Colombart (2213m) dal quale un sentiero scende a Ferrere; poco
dopo il fondo peggiora per la presenza di molte pietre scaricate
dalla parete sovrastante ed è necessario procedere a piedi
per un centinaio di metri spingendo la bicicletta. Dopo aver
superato la zona pietrosa il fondo ridiventa buono e si procede
con pendenza molto impegnativa ma non eccessiva su tracciato
sempre ciclabile; si effettua una curva a sinistra (2313m) alta
sopra il pianoro erboso sottostante e si procede sempre in sella;
dopo un'altra curva a sinistra compare il ripidissimo tratto che
conduce alla Bassa di Colombart. Si procede pedalando fino al
punto in cui il tracciato si impenna e diventa una mulattiera con
pendenze superiori al 20% e fondo molto dissestato e pieno di
grosse pietre dove bisogna necessariamente procedere a piedi
spingendo o portando la bicicletta. Dopo 350 metri molto
faticosi si arriva alla Bassa di Colombart (2461m), dove si passa
dal Vallone di Ferrere al parallelo Vallone del Puriac tra il
Monte Pebrun (2797m) a sud e la Cima delle Lose (2809m) a nord;
il valico è un'ampia sella larga più di 250 metri
dove si trova una campana a ricordo degli appassionati della
montagna. Si affronta ora il tratto conclusivo per il quale la
pendenza media non risulta assolutamente significativa perché
composto da 550 metri senza dislivello ed una rampa finale
ripidissima di 250 metri. Si imbocca a sinistra un evidente
sentiero che inizia ampio e facile con leggeri saliscendi e può
essere percorso in sella tranquillamente per circa 200 metri; poi
però il sentiero si restringe, diventa esposto e presenta
anche qualche grossa pietra da superare per cui occorre procedere
a piedi spingendo la bicicletta; si supera con grande attenzione
il punto più stretto e difficile e si raggiunge un
incrocio di sentieri dove si trovano vari cartelli indicatori. Si
ignora il sentiero di destra che scende nel Vallone di Puriac e
si risale in sella per affrontare gli ultimi 250 metri su
sentiero ripido e sicuro con buon fondo sempre ciclabile che
punta diritto verso il passo. Si arriva al Col de Puriac,
aperto tra la ardita punta della Rocca dei Tre Vescovi (2867m) ed
il vicino ed allungato Monte Enchastraye (2955m) ad ovest ed il
Monte Pebrun (2797m) ad est; vi sorgono, il cippo di confine, 2
cartelli di valico ed il pannello del Parco nazionale del
Mercantour con le rigide norme di comportamento. Si gode un
panorama molto ampio sul versante francese mentre sul versante
italiano si osservano le montagne dell'alta Valle Stura.
Sul
versante francese si trova un grazioso laghetto ed un sentiero
raggiunge presso il Camp des Fourches (2289m) la strada asfaltata
del Col de
la Bonette (2802m) all'interno del Parco nazionale del
Mercantour ma risulta severamente proibito ai ciclisti anche
conducendo le biciclette a mano; le guardie del parco sono molto
attente ed inflessibili.
(Itinerario percorso il 16 agosto
2019)
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