Il
Colle di Gilba o Pian Pilone è situato sullo spartiacque
tra la valle del Po a nord e la Valle Varaita a sud ed è
percorso da una strada carreggiabile non asfaltata con pendenze
micidiali e fondo pessimo nel tratto superiore per cui la
ciclabilità in alcuni punti risulta compromessa; l'accesso
migliore per la salita è il versante
settentrionale. Alcune fonti cartografiche propongono la quota
di valico errata di 1477m, mentre la quota corretta è
1524m.
Sul versante settentrionale la salita inizia a
Sanfront (490m), dove si abbandona il tracciato che risale l'alta
valle del Po per imboccare la strada per il centro del paese e si
comincia a salire sensibilmente in mezzo alle case; dopo aver
oltrepassato il centro si continua diritti su strada più
stretta fino a svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per
San Bernardo-Pasturel. Si sale con forti pendenze su strada
asfaltata ma dal fondo rovinato; al termine dell'abitato si
percorre un lungo rettilineo e si entra nel bosco imboccando una
valletta laterale che si risale faticosamente. Dopo la
sorgente della Comba (660m) si affronta un ampio e facile
tornante e si comincia a salire lungo la parete occidentale della
valletta. Dopo l'incrocio per Sant'Agata la strada diventa più
stretta e sale ripida con molti tornanti nel fitto bosco, che si
apre in radure dove sorgono alcune case coloniche; la pendenza
alterna tratti molto ripidi ad altri di salita sensibile ma meno
severa; solo intorno alla metà del tratto a tornanti si
incontra un tratto di ascesa moderata; il fondo stradale è
sempre asfaltato ma in alcuni punti molto rovinato e
ghiaioso. Dopo le poche case rurali di la Ruà (994m) si
affronta un tornante all'uscita del quale termina il tratto
asfaltato; si continua con buon fondo naturale e si raggiunge il
crinale tra due vallette laterali della valle del Po, sulla quale
si aprono ora alcuni squarci panoramici. Alternando pendenza
moderata ed alcune ripide rampe si supera un gruppo di case e si
raggiunge la bella chiesetta di San Bernardo (1076m), che si erge
in posizione dominante sul crinale. Si continua su ripida
strada con fondo naturale piuttosto sconnesso, si affrontano due
tornanti (il secondo, ripidissimo, è fortunatamente
asfaltato) e si procede in costa; con pendenza moderata si arriva
a Pasturel (1177m), ultima località raggiungibile dalle
auto normali. La carreggiabile si impenna e sale ripidissima
tra i prati con alcuni tornanti dal fondo molto sconnesso e
sassoso lungo le pendici settentrionali del Bric la Plata
(1731m); questo tratto viene percorso da qualche veicolo
fuoristrada e dalle moto da cross, i ciclisti allenati riescono a
superarne in sella circa la metà: la combinazione di
pendenze micidiali e fondo sconnesso rendono molto difficile la
ciclabilità in alcuni passaggi. Al termine dei tornanti
la pendenza diminuisce ed il fondo migliora e si può
procedere costantemente in sella pedalando nonostante qualche
ripida rampa; si entra nel bosco e si procede in modo irregolare
con rampe dure e tratti meno impegnativi anche se il fondo è
sempre sconnesso. Si aggira il costone della montagna e si
scende brevemente con leggera pendenza, poi si riprende a salire
con pendenza moderata interrotta da qualche ripida rampa.
L'ultima rampa immette nell'ampia sella prativa che rappresenta
il valico; su fondo erboso si raggiunge la sommità dove
sorge una cappellina in cattive condizioni di conservazione.
Sul
versante meridionale si abbandona la strada provinciale che
risale la Valle Varaita poco a monte di Brossasco (606m);
l'incrocio non è segnalato ed occorre fare attenzione a
riconoscerlo dalla targa stradale segnalante la località
di San Rocco. Si comincia a salire moderatamente tra le
abitazioni poi si imbocca il Vallone di Gilba su strada ancora
asfaltata ma con un fondo spesso molto rovinato; dopo un tratto
di sensibile salita si affronta un lungo falsopiano, poi si
riprende in forte salita superando i nuclei di case sparse che
formano la frazione di Gilba Inferiore (872m). Dopo aver
attraversato il torrente su un ponte a quota 902m si affrontano
alcuni impegnativi tornanti nel bosco, si supera la Meira
Angelina e si affronta la lunga e dura ascesa nel bosco senza
incontrare centri abitati ma solo alcuni incroci molto ben
segnalati. Dopo un tratto di falsopiano ed una dura salita si
raggiunge un incrocio presso un ponticello dove occorre svoltare
a sinistra seguendo inizialmente le indicazioni per la borgata
Barra; a destra si lascia la strada per i nuclei di case che
formano la frazione Gilba Superiore (comune di Brossasco) che ha
il centro nella chiesa di San Sisto (1169m). Dopo aver
attraversato il torrente si entra nel comune di Sampeyre e si
continua a salire seguendo agli incroci successivi le indicazioni
per Lantermini e per Danna; su strada asfaltata, molto stretta,
ripida e solitaria si sale nel bosco superando la piccola
frazione di Lantermini. Dopo ripidi tornanti nel bosco si
lascia a sinistra la diramazione per Danna (1335m), il borgo più
importante di quelli che compongono Gilba, ed a destra la strada
ancora asfaltata per Tecchiasso (1340m). Si imbocca una
carreggiabile con cattivo fondo naturale e si percorre un tratto
nel bosco con pendenza moderata; si percorre l'ultima parte del
vallone superando alcune fattorie mentre il fondo diventa sempre
peggiore con sassi anche molto grossi e pendenze in alcuni tratti
molto ripide; inoltre alcuni passaggi hanno fondo fangoso a causa
delle infiltrazioni di acqua dalla montagna; in molti tratti la
ciclabilità risulta quasi impossibile. Con pendenza
moderata ma fondo sempre pessimo si procede tra i prati fino a
raggiungere l'ampia depressione del Colle di Gilba.
(Itinerario
percorso il 30/08/1998)
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