COLLE DI GILBA, 1524m (Cuneo)



Accesso da Sanfront 12,9 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Sanfront(490)-Sorgente Comba(660)
A
1,8

170

9,44

Sorgente Comba(660)-La Ruà(994)
A

4,5

334

7,42

La Ruà(994)-San Bernardo(1076) 
N A

1,2

82

6,83

San Bernardo(1076)-Pasturel(1177)
N A

1,4

101

7,21

Pasturel(1177)-Colle di Gilba(1524)
N A

4,0

347

8,67



			


			




Accesso da Brossasco 13,1 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Brossasco(606)-ponte(902)
A

5,7

296

5,19

ponte(902)-Tecchiasso(1340) 
A

5,2

438

8,42

Tecchiasso(1340)-Colle di Gilba(1524) 
N A

2,2

184

8,36




Il Colle di Gilba o Pian Pilone è situato sullo spartiacque tra la valle del Po a nord e la Valle Varaita a sud ed è percorso da una strada carreggiabile non asfaltata con pendenze micidiali e fondo pessimo nel tratto superiore per cui la ciclabilità in alcuni punti risulta compromessa; l'accesso migliore per la salita è il versante settentrionale.
Alcune fonti cartografiche propongono la quota di valico errata di 1477m, mentre la quota corretta è 1524m.

Sul versante settentrionale la salita inizia a Sanfront (490m), dove si abbandona il tracciato che risale l'alta valle del Po per imboccare la strada per il centro del paese e si comincia a salire sensibilmente in mezzo alle case; dopo aver oltrepassato il centro si continua diritti su strada più stretta fino a svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per San Bernardo-Pasturel.
Si sale con forti pendenze su strada asfaltata ma dal fondo rovinato; al termine dell'abitato si percorre un lungo rettilineo e si entra nel bosco imboccando una valletta laterale che si risale faticosamente.
Dopo la sorgente della Comba (660m) si affronta un ampio e facile tornante e si comincia a salire lungo la parete occidentale della valletta. Dopo l'incrocio per Sant'Agata la strada diventa più stretta e sale ripida con molti tornanti nel fitto bosco, che si apre in radure dove sorgono alcune case coloniche; la pendenza alterna tratti molto ripidi ad altri di salita sensibile ma meno severa; solo intorno alla metà del tratto a tornanti si incontra un tratto di ascesa moderata; il fondo stradale è sempre asfaltato ma in alcuni punti molto rovinato e ghiaioso.
Dopo le poche case rurali di la Ruà (994m) si affronta un tornante all'uscita del quale termina il tratto asfaltato; si continua con buon fondo naturale e si raggiunge il crinale tra due vallette laterali della valle del Po, sulla quale si aprono ora alcuni squarci panoramici.
Alternando pendenza moderata ed alcune ripide rampe si supera un gruppo di case e si raggiunge la bella chiesetta di San Bernardo (1076m), che si erge in posizione dominante sul crinale.
Si continua su ripida strada con fondo naturale piuttosto sconnesso, si affrontano due tornanti (il secondo, ripidissimo, è fortunatamente asfaltato) e si procede in costa; con pendenza moderata si arriva a Pasturel (1177m), ultima località raggiungibile dalle auto normali.
La carreggiabile si impenna e sale ripidissima tra i prati con alcuni tornanti dal fondo molto sconnesso e sassoso lungo le pendici settentrionali del Bric la Plata (1731m); questo tratto viene percorso da qualche veicolo fuoristrada e dalle moto da cross, i ciclisti allenati riescono a superarne in sella circa la metà: la combinazione di pendenze micidiali e fondo sconnesso rendono molto difficile la ciclabilità in alcuni passaggi.
Al termine dei tornanti la pendenza diminuisce ed il fondo migliora e si può procedere costantemente in sella pedalando nonostante qualche ripida rampa; si entra nel bosco e si procede in modo irregolare con rampe dure e tratti meno impegnativi anche se il fondo è sempre sconnesso.
Si aggira il costone della montagna e si scende brevemente con leggera pendenza, poi si riprende a salire con pendenza moderata interrotta da qualche ripida rampa. L'ultima rampa immette nell'ampia sella prativa che rappresenta il valico; su fondo erboso si raggiunge la sommità dove sorge una cappellina in cattive condizioni di conservazione.

Sul versante meridionale si abbandona la strada provinciale che risale la Valle Varaita poco a monte di Brossasco (606m); l'incrocio non è segnalato ed occorre fare attenzione a riconoscerlo dalla targa stradale segnalante la località di San Rocco.
Si comincia a salire moderatamente tra le abitazioni poi si imbocca il Vallone di Gilba su strada ancora asfaltata ma con un fondo spesso molto rovinato; dopo un tratto di sensibile salita si affronta un lungo falsopiano, poi si riprende in forte salita superando i nuclei di case sparse che formano la frazione di Gilba Inferiore (872m).
Dopo aver attraversato il torrente su un ponte a quota 902m si affrontano alcuni impegnativi tornanti nel bosco, si supera la Meira Angelina e si affronta la lunga e dura ascesa nel bosco senza incontrare centri abitati ma solo alcuni incroci molto ben segnalati.
Dopo un tratto di falsopiano ed una dura salita si raggiunge un incrocio presso un ponticello dove occorre svoltare a sinistra seguendo inizialmente le indicazioni per la borgata Barra; a destra si lascia la strada per i nuclei di case che formano la frazione Gilba Superiore (comune di Brossasco) che ha il centro nella chiesa di San Sisto (1169m).
Dopo aver attraversato il torrente si entra nel comune di Sampeyre e si continua a salire seguendo agli incroci successivi le indicazioni per Lantermini e per Danna; su strada asfaltata, molto stretta, ripida e solitaria si sale nel bosco superando la piccola frazione di Lantermini.
Dopo ripidi tornanti nel bosco si lascia a sinistra la diramazione per Danna (1335m), il borgo più importante di quelli che compongono Gilba, ed a destra la strada ancora asfaltata per Tecchiasso (1340m).
Si imbocca una carreggiabile con cattivo fondo naturale e si percorre un tratto nel bosco con pendenza moderata; si percorre l'ultima parte del vallone superando alcune fattorie mentre il fondo diventa sempre peggiore con sassi anche molto grossi e pendenze in alcuni tratti molto ripide; inoltre alcuni passaggi hanno fondo fangoso a causa delle infiltrazioni di acqua dalla montagna; in molti tratti la ciclabilità risulta quasi impossibile.
Con pendenza moderata ma fondo sempre pessimo si procede tra i prati fino a raggiungere l'ampia depressione del Colle di Gilba.

(Itinerario percorso il 30/08/1998)



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