Il
Plan de Corones (in tedesco Kronplatz) è una possente e
tondeggiante montagna che domina la media Val Pusteria a nord, la
bassa Val Badia ad ovest, la Val di Marebbe a sud e la conca di
Valdaora ad est e rappresenta un'importante stazione turistica
per la pratica degli sport invernali in inverno e per le
escursioni estive a piedi ed in mountain-bike. La cima risulta
accessibile mediante cabinovie da Riscone, frazione di Brunico,
da Casola, frazione di Valdaora e dalla zona del Passo Furcia;
dalla conca che precede il Passo Furcia (1759m) parte anche la
ripida stradina di servizio degli impianti, chiusa al traffico
motorizzato non autorizzato, che raggiunge la sommità del
monte. Nel 2006 il Giro d'Italia aveva previsto l'arrivo al
Plan de Corones ed il fondo era stato sistemato per consentire il
passaggio con le biciclette da corsa, ma il cattivo tempo ha
costretto gli organizzatori a far terminare la tappa al Passo
Furcia; nel 2008 e nel 2010 invece la località è
stata punto di arrivo di due tappe a cronometro del Giro d'Italia
con le vittorie rispettivamente di Franco Pelizzotti e Stefano
Garzelli. Attualmente (2023) il rivestimento realizzato per il
Giro d'Italia è completamente scomparso ed il fondo è
sempre un buon sterrato. Il Passo
Furcia (1759m) collega la Val di Marebbe, laterale della Val
Badia, con la conca di Valdaora e la Val Pusteria mediante una
strada interamente asfaltata, stretta nel settore più
elevato, che presenta pendenze durissime su entrambi i versanti
anche se non manca qualche tratto che consente di rifiatare.
Il
percorso inizia ad un incrocio (1184m) ben segnalato nel centro
di San Vigilio di Marebbe/St.Vigil im Emmeberg dove si imbocca la
strada per il Passo Furcia; si sale con forte pendenza su strada
ampia e panoramica attraverso le numerose case dell'esteso centro
turistico; dopo circa un chilometro di salita, alla fine
dell'abitato, la salita si trasforma in un lungo falsopiano, poi
la strada entra tortuosa nel bosco. Dopo la diversione in una
valletta ed il passaggio sul ponte (1243m) si riprende a salire e
si arriva con una ripida rampa a Corte/Curt (1284m); dopo 200
metri pianeggianti ad un incrocio (1280m) si lascia a sinistra la
strada con diritto di precedenza per Pieve di Marebbe svoltando a
destra ed affrontando una stretta e ripida salita nel bosco. Ad
un incrocio (1356m) si lascia a destra la stretta strada per Rara
e Misci; in questo punto si incontra un falsopiano seguito da un
ripidissimo rettilineo fino al ponte (1401m) in corrispondenza
del primo dei 4 durissimi tornanti che conducono tra i prati a
Costamesana: si affrontano il 2° tornante (1444m) presso un
gruppo di case, il 3° tornante (1475m) panoramico tra i prati
ed il 4° tornante (1508m) dove si lascia a sinistra la
stradina di accesso alle sovrastanti case di Costamesana. Si
continua in costa con pendenza costantemente dura e con qualche
rampa veramente ripida superando l'incrocio (1548m) dove si
lascia a destra la stradina strettissima per le sottostanti baite
di Les Ciases ed il bivio (1592m) con una ripida sterrata a
sinistra. Dopo la stazione di partenza della cabinovia per il
Plan de Corones la strada diventa quasi piana, sottopassa con una
breve galleria artificiale una pista da sci e raggiunge un
pianoro con un albergo, un bar-ristorante e la cappella dell'Ave
Maria (1739m) prima dell'ultima dura rampa che in 300 metri
conduce al cartello che indica la sommità del Passo Furcia
(1759m), stretta sella ammantata di pinete aperta tra il Plan de
Corones (2273m) ed il Pizzo delle Pietre (2507m).
All'incrocio
(1739m) subito dopo la cappella si abbandona la strada
provinciale svoltando a sinistra e si imbocca la stradina chiusa
al traffico motorizzato non autorizzato che sale con una ripida
rampa ancora asfaltata per 50 metri e poi continua con buon fondo
naturale nel bosco. Dopo una curva a destra si procede molto
ripidamente sempre esposti al sole lungo il tracciato di una
seggiovia e sul bordo di una pista di sci. Si affrontano
ravvicinati sul lato meridionale del Plan de Corones il 1°
tornante (1841m) presso un rifugio, il 2° tornante ed il 3°
tornante nel bosco; dopo aver costeggiato ancora la pista di sci
allo scoperto si incontra il 4° tornante, dove si rientra nel
bosco. Il tracciato continua ben ombreggiato con pendenza
molto impegnativa ma anche con qualche breve tratto più
facile ed affronta il 5° tornante, il 6° tornante, il 7°
tornante (1935m), l'ottavo tornante ed il 9° tornante. Si
arriva ad un incrocio (2006m) dove occorre scegliere il percorso
da imboccare per il tratto finale perché si può
arrivare in cima prendendo sia a destra che a sinistra. Il
tracciato di sinistra è la storica strada di servizio
degli impianti con pendenze meno accentuate mentre il tracciato
di destra è quello sistemato ed utilizzato per il Giro
d'Italia con un finale micidiale ed in genere viene prescelto dai
ciclisti.
A) Se all'incrocio si prosegue diritti ignorando
il tracciato con i segnali per il Rifugio Graziani, che effettua
il tornante a sinistra, si incontrano subito altri due tornanti
ravvicinati, si esce dal bosco (2053m) per continuare tra ampie
praterie sul versante orientale del monte, che in inverno
diventano piste di sci, e si tiene a sinistra ad un incrocio
(2086m) con una carreggiabile in un tratto dove si alternano
strappi duri e pezzi dalla pendenza moderata e dove è bene
rifiatare in attesa del tremendo finale. Si supera un
cancelletto e si percorre una breve ma sensibile contropendenza;
si transita presso la Geiselsbergerhutte (2099m) e si affronta
l'ultimo tornante (2114m) dove il tracciato si impenna ed inizia
il durissimo tratto finale che presenta pendenze sempre molto
ripide ed addirittura due terribili muri con pendenza massima al
24%. Subito dopo il tornante si incontrano 150 metri
ripidissimi dove è difficile rimanere in sella seguiti da
100 metri dalla pendenza moderata presso la stazione di arrivo
(2153m) di un impianto di risalita. A questo punto inizia il
muro impressionante di circa 200 metri con pendenze fino al 24%
che costeggia la staccionata in legno di protezione della pista
di sci; al suo termine si rifiata per un centinaio di metri prima
di riprendere a salire molto ripidamente sotto il tracciato della
cabinovia che sale dal versante est di Valdaora. La salita
continua molto dura fino alla stazione di arrivo della cabinovia
dove si tiene a sinistra e con pendenza moderata si arriva
nell'area sommitale raggiungendo la fine del tracciato davanti al
tempietto di Concordia 2000 con la sua grande campana edificato
proprio sulla vetta del monte; all'interno si trova un'ampia
tavola di orientamento. Il panorama è vasto ed
entusiasmante in tutte le direzioni però la presenza di
numerose stazioni di arrivo di impianti di risalita, del grande
edificio del ristorante e di altre costruzioni impedisce di
godere di un panorama circolare ma costringe a spostarsi nei
punti panoramici sui vari lati.
B) Se all'incrocio (2006m)
si tiene a sinistra effettuando il 10° tornante si comincia
ad aggirare in costa la montagna con un normale fondo
sterrato. Dopo aver lasciato a destra la breve diramazione di
accesso al Rifugio Panorama/Panoramahutte ed il successivo
incrocio (2093m) per il Rifugio Graziani (2098m) si procede in
piano fino alla curva (2105m) che immette sul versante
occidentale ed in leggera discesa fino ad un ponticello
(2073m). Si riprende a salire e si aggira un costone presso un
incrocio (2090m) dove si lascia a sinistra una carreggiabile e ci
si porta sul versante settentrionale; dopo aver sottopassato
(2110m) i cavi della funivia e della telecabina che raggiungono
da Riscone il Plan de Corones si affronta l'undicesimo tornante
(2172m); ormai alla base della cima si incontrano il 12°
tornante presso un rifugio ed il 13° tornante (2236m) ed
aggirando le stazioni di arrivo degli impianti di risalita si
raggiunge la tondeggiante sommità.
(Itinerario
percorso il 14 luglio 2023).
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