Il
Monte Leco si erge nell'immediato entroterra genovese sullo
spartiacque appenninico principale tra il bacino padano a nord e
la costa ligure a sud; la sua sommità è irta di
antenne per la sua posizione dominante sul comprensorio di
Genova. La vetta risulta raggiungibile mediante una strada non
asfaltata che si dirama dal celebre Passo della Bocchetta (772m),
che collega la valle del Polcevera a sud con la valle del
torrente Lemme a nord; il fondo è quasi sempre ciclabile
ed alterna tratti di sterrato nei punti con minore pendenza a
tratti di acciottolato nei punti più ripidi; dove però
i sassi che formano il fondo si sono spostati il tracciato
presenta buche e sbalzi notevoli che possono compromettere la
ciclabilità per brevissimi tratti. La scalata del
difficile versante sud del Passo della Bocchetta rappresenta una
delle imprese storiche del ciclismo ed è abitualmente
inserita nel percorso del Giro dell'Appennino; il record della
scalata è stato stabilito dai maggiori campioni del
ciclismo di tutti i tempi e rappresenta una specie di patente di
grande scalatore; al passo sorge un monumento con i nomi dei
ciclisti vincitori della corsa.
A Pontedecimo (90m), paese
nel fondovalle industriale del Polcevera, si lascia ad un
semaforo la strada del Passo dei Giovi e si imbocca una buona
strada che sale con una dura ma breve rampa fino ad una cappella,
poi procede in falsopiano passando sotto l'imponente viadotto
della ferrovia; si raggiunge senza difficoltà Campomorone
(118m) attraversando un territorio fortemente urbanizzato; 200
metri dopo la piazza principale si svolta a destra e si affronta
una ripida salita che inizia con 3 duri tornanti fra le case per
poi continuare fra prati e boschetti sempre con severe pendenze e
tracciato tortuoso. Appena prima di Langasco (347m) la
pendenza diminuisce e si attraversa senza difficoltà il
centro abitato con alcune strettoie della carreggiata; in
corrispondenza della diramazione per la chiesa parrocchiale di
San Siro la strada si impenna e riprende a salire con ripide
pendenze in una stretta valletta per poi ritornare a snodarsi in
costa con bel panorama sul prospiciente Monte Figogna (804m),
dove sorge l'importante Santuario di Nostra Signora della
Guardia. Con un tratto abbastanza facile si raggiunge e si
attraversa Pietralavezzara (520m); subito dopo il paese la strada
si impenna nuovamente e raggiunge in 900 metri l'incrocio dove si
lascia a sinistra la strada per Cravasco; si continua fra i
boschetti e si affrontano due tornanti: il secondo è
seguito da una rampa molto ripida. Si procede ormai in vista
del valico, ben individuabile grazie ad una costruzione, con
pendenza sempre molto impegnativa, si penetra in una valletta e
si affronta l'ultimo tratto in costa; dopo una cappella si
raggiunge il Passo della Bocchetta.
Sul versante
settentrionale il percorso inizia a Voltaggio (342m), paese di
pregio ambientale e dotato di una ricca pinacoteca; la strada
sale moderatamente e attraversa il torrente al Ponte San Giorgio
(410m); dopo aver superato Molini (461m), piccolo abitato
costituitosi intorno all'antico molino del castello di
Fraconalto, la salita diventa più impegnativa. Dopo
aver incontrato la chiesa della Madonna di Leco si procede in
forte e tortuosa ascesa fino a raggiungere il valico.
Dal
Passo della Bocchetta partono due strade non asfaltate che
rappresentano un tratto dell'Alta Via dei Monti Liguri; il
tracciato orientale raggiunge il Passo dei Giovi mentre quello
occidentale sale al Monte Leco. Si imbocca dunque la ripida e
sconnessa carreggiabile verso ovest e si affronta la durissima
rampa iniziale con sassi ed alcune tracce di asfalto; la rampa è
breve ed è seguita da un tratto di buon sterrato che si
snoda pianeggiante sul crinale; dopo un'altra ripida rampa con
acciottolato ed un breve falsopiano sterrato si ignora una pista
che scende a destra e si affronta su acciottolato un tratto
impegnativo con un panoramico tornante rivolto a sud. Dopo il
cartello indicatore a quota 860m ed una ripida rampa nel bosco si
arriva ad un ripetitore isolato sul fianco orientale del monte
dove si lascia a sinistra il sentiero pedonale che si snoda sul
versante meridionale e raggiunge il Monte delle Figne (1172m) e
si inizia un lungo tratto in costa sul versante settentrionale
della montagna con pendenza costantemente ripida e fondo
acciottolato quasi sempre ciclabile. Si affrontano quindi tre
tornanti ravvicinati che conducono alla spianata sommitale dove
sorgono numerose antenne ed un cippo sul punto più
elevato; dal Monte Leco nelle giornate limpide si gode un
panorama eccezionale su Genova, il suo immediato entroterra, la
costa, il Mar Ligure, la pianura padana ed il cerchio delle Alpi;
purtroppo la foschia frequentemente si impadronisce del luogo e
limita la visibilità.
(Itinerario percorso il 25
aprile 2010.)
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