Il
vasto lago artificiale di Naret si trova alla testata della Valle
Maggia, una delle principali valli ticinesi, che si apre alle
spalle del Lago Maggiore incuneandosi tra la Val Leventina e
l'italiana Val Formazza, e risulta formato da due dighe
ravvicinate. La strada di fondovalle è buona ed agevole
mentre nel settore più elevato la strada, costruita per
l'accesso alla diga, è stretta, ripida e piena di curve,
sempre asfaltata ma con asfalto a tratti vecchio e rovinato.
Da
Locarno (197m) si segue senza difficoltà la strada che
costeggia la ferrovia per Domodossola ed il fiume Maggia; a Ponte
Brolla (258m) si lascia a sinistra la strada per la Centovalli e
la Val Vigezzo e si risale senza problemi la larga Valle Maggia
con i suoi numerosi centri abitati, spesso evitati dalla moderna
strada di fondovalle; in alcuni tratti è presente una
pista ciclabile che permette di evitare il traffico; dopo Avegno
(296) si incontrano Gordevio, Maggia (327m), Someo (369m) e Cevio
(416m), il più importante ed interessante paese della
valle dove si lascia a sinistra la strada che risale la Valle di
Campo e, biforcandosi, conduce a Bosco
Gurin (1507m) ed a Cimalmotto
(1405m). Si procede in piano su strada di fondovalle ampia e
comoda fino a Bignasco, dove la valle si biforca prendendo il
nome di Val Bavona nel ramo occidentale e Val Lavizzara nel ramo
orientale; subito dopo il ponte sul torrente Bavona ad un
incrocio (442m) davanti alla chiesa di San Michele si lascia a
sinistra il tracciato per la Val Bavona. Dopo il paese si
risale con qualche tratto dalla pendenza impegnativa la valle che
si restringe; si affrontano i primi due stretti tornanti
ravvicinati e si percorre un ponte su un torrente laterale in
località Ponte Somazzi (541m). Si lascia a sinistra la
diramazione a fondo chiuso per Brontallo (712m) e dopo un lungo
tratto dalle facile pendenza si supera l'incrocio (633m) per
Menzonio (729m); con pendenza leggermente più accentuata
si arriva a Broglio (703m) dove si lascia a sinistra la
diramazione per Rima. Subito dopo un ponte sul fiume Maggia si
incontra il paese di Prato (742m) e poco dopo si attraversa
Sornico (753m), poi si raggiunge in forte salita il piccolo paese
di Peccia (839m); nel centro del paese, subito dopo una fontana e
davanti ad una banca ed un ristorante, si lascia a sinistra la
strada per la Valle di Peccia e si segue a destra la strada per
Fusio ed il lago di Naret (2310m). Si affrontano 11 stretti,
ripidi e ravvicinati tornanti per superare la stretta gola che
sovrasta l'abitato e poco più avanti si incontrano altre
due coppie di tornanti; dopo un tratto dalla pendenza moderata
fino al piccolo villaggio di Camblee (1121m) la salita riprende
impegnativa ed il tracciato attraversa il fiume su un ponte
(1158m) all'uscita da una stretta gola. La valle si apre nel
Piano di Mogno ed il tracciato continua in falsopiano; dopo un
altro ponte ad un incrocio (1170m) si lascia a destra la
diramazione per il centro di Mogno (1182m). La valle si
restringe e si affrontano 3 ripidi e stretti tornanti ravvicinati
per raggiungere tra i boschi Fusio, ultimo paese della valle
(fontana). Ad un incrocio (1278m) davanti ad una cappella
all'inizio del paese si può scegliere se seguire a destra
il moderno tracciato più ampio che si snoda sulla sponda
orientale del fiume evitando il centro abitato oppure tenere a
sinistra per attraversare il fiume, entrare in paese, lasciare a
sinistra la stradina che arriva nella piazza della chiesa
(1289m), percorrere una stretta via fra edifici in legno e
riattraversare il fiume; i due percorsi si riuniscono ad un
incrocio (1282m) presso un gruppo di baite. Si prosegue in
forte salita su tracciato abbastanza stretto e si ignora a
sinistra una stradina che termina alla base della diga di
Sambuco; dopo il 21° tornante si percorre una breve galleria
scavata nella roccia e si percorre un traversone nel bosco
transitando sotto un arco di roccia; in corrispondenza del 22°
tornante (1388m) in località Portol di Fuori si ignora a
destra una carreggiabile chiusa al traffico veicolare. Si
procede con dure pendenze tra i prati dove sorgono le baite di
Portol e dopo un tratto roccioso si ignora a destra ad un
incrocio (1444m) in località Fontanalba una diramazione
solo inizialmente asfaltata che sale a fondo naturale fino
all'alpeggio di Colla (1700m). Dopo un ampio piazzale presso
alcune opere idroelettriche si raggiunge la diga (1462m) che
genera l'ampio lago artificiale di Sambuco; la valle ora prende
il nome di Val Sambuco ed il tracciato costeggia senza difficoltà
altimetriche il lungo bacino con sede stradale stretta e con
qualche passaggio impressionante a picco sul lago. Alla fine
del bacino la strada si impenna e sale ripida nel bosco
affrontando i ravvicinati 23° tornante e 24° tornante
(1569m); con un tratto ripidissimo si esce nei pascoli e si
raggiunge il pianoro con le baite di Grasso di Dentro (1753m);
con facilità si raggiunge in breve il ponticello (1753m)
sul fiume Maggia e si riprende la dura salita sull'opposto lato
della valle con un lungo traversone nel bosco. Si affrontano
lo stretto 25° tornante, il 26° tornante, il vicino 27°
tornante (1906m), il 28° tornante ed il ripido e panoramico
29° tornante; si oltrepassano gli ultimi alberi uscendo dalla
zona boschiva e si procede completamente esposti al sole; in
discesa bisogna fare molta attenzione perché la sede
stradale risulta molto stretta ed il fondo asfaltato presenta
degli avvallamenti. Il tracciato attraversa il ponticello
(2075m) sul torrente emissario del vicinissimo Lago di Sassolo e
dopo il 30° tornante percorre un duro traversone sul lato
settentrionale della conca dove si trova il laghetto ed entra in
un'altra conca dove si trova il Lago Superiore (2128m). Si
affrontano 4 tornanti con pendenze sempre molto dure e vista
sempre più ampia sulle montagne circostanti; si raggiunge
un crinale dove appare di fronte la grandiosa diga e si lascia a
sinistra una pista a fondo naturale. Si entra nella conca
sotto la diga e si scende brevemente per arrivare al ponte
(2261m) sul torrente emissario del piccolo Lago Scuro che occupa
una parte della stessa conca ai piedi della diga; si riprende a
salire con ripide pendenze e si percorre un ardito tratto
roccioso fino ai piedi della diga e dopo il 35° tornante con
l'ultima rampa si arriva alla sommità della diga
meridionale (2310m), più corta e bassa, che sbarra la
conca del Lago Scuro. Svoltando a sinistra si può
percorrere la diga su asfalto; dopo la diga una pista a fondo
naturale pianeggiante costeggia metà del lago fino alla
sua estremità meridionale (2313m) ai piedi del Pizzo del
Lago Scuro (2647m). Tenendo invece a destra si procede in
piano su strada ancora asfaltata, si lascia a destra l'accesso ad
un parcheggio, si aggira un dosso sul quale sorge un'antenna e si
raggiunge la diga settentrionale (2310m), più lunga e più
alta sul percorso del fiume Maggia, che si può percorrere
agevolmente fino allo spiazzo alla sua estremità. Il
lago di Naret si trova in una splendida conca dominata a
sud-ovest dal ghiacciaio del Cristallina (2912m) dal quale nasce
il fiume Maggia immissario del bacino.
(Itinerario
percorso il 24/07/1993)
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