Il
Passo di Valle Alpisella, o più semplicemente Passo
Alpisella, mette in comunicazione la Valtellina con la valle di
Livigno, idrograficamente appartenente al bacino dell'Inn e
quindi del Danubio, ed è percorribile mediante una strada
non asfaltata chiusa al traffico automobilistico solo nell'ultimo
tratto. La quota del valico è riportata con il valore
2287 metri sulla Carta Tecnica Regionale mentre si trovano anche
i valori 2285 metri sulla cartografia del Touring Club Italiano e
2292 metri sul cartello indicatore presente al passo. Nei
pressi del valico si trovano le sorgenti dell'Adda.
Sul
versante orientale si parte dal ponte di Santa Lucia (1170m),
all'inizio della conca di Bormio, dove si imbocca la pista
ciclabile che costeggia l'Adda in leggera ascesa; questo tratto è
molto frequentato dai pedoni e bisogna procedere a bassa
velocità. Il tracciato percorre poi una stretta gola ed
arriva ad un incrocio; a sinistra il tracciato attraversa il
ponte sul fiume ma poi diventa sterrato ed adatto solo per le
mountain-bike; a destra il percorso asfaltato sale con un duro
tornante e sbuca presso la chiesa di San Gallo (1238m) sulla
provinciale che a sinistra raggiunge in falsopiano Premadio il
cui attraversamento è regolato a senso unico alternato
mediante un semaforo. Subito dopo il semaforo la strada si
impenna e con due ripidi tornanti raggiunge la chiesa
parrocchiale; dopo un tratto a senso unico si svolta a sinistra,
si oltrepassa una fontana e si sale sensibilmente all'incrocio
(1310m) sulla statale in località Fior d'Alpe ai piedi del
Santuario della Madonna della Pietà (1317m). Al
quadrivio si abbandona la strada asfaltata che sale al Passo
del Foscagno (2291m) ed a Livigno per imboccare una strada
asfaltata; l'incrocio è ben segnalato con i cartelli
turistici per le Torri di Fraele ed i laghi di Cancano. Al
primo tornante si lascia a sinistra la strada asfaltata per
Pedenosso e si continua in forte salita; nelle stagioni di
maggiore rilevanza turistica il traffico può risultare
molto intenso e fastidioso. Ad ogni tornante si incontra un
cartello con la numerzione progressiva e la quota ma bisogna
segnalare che la numerazione dei cartelli è decrescente
per cui il 1° tornante ha il cartello con il numero 21 e
l'ultomo tornante riporta il numero 1. Si affrontano con
pendenza impegnativa il secondo tornante, il terzo tornante
(1397m) ed il quarto tornante (1429m), poi si continua con un
lungo tratto in costa nel Bosco d'Arsiccio con panorama sempre
più vasto ai piedi del Monte delle Scale (2521m). Di
fronte appaiono le "Scale di Fraele", una spettacolare
sequenza di 17 continui e duri tornanti che si affrontano dopo un
breve tratto di facile salita presso l'area attrezzata di Sasso
Prada e la stazione di pagamento del pedaggio per i veicoli a
motore. I tornanti sono disegnati molto bene con ampio raggio
di curvatura ed il panorama è spettacolare; sono quotati
il 6° tornante (1679m), il 10° tornante (1727m),
l'undicesimo tornante (1745m), il 12° tornante (1763m), il
ravvicinato 13° tornante (1773m), il 15° tornante
(1800m), il 16° tornante (1825m), il 17° tornante
(1837m), il 18° tornante (1866m), il 19° tornante
(1875m), appena prima del quale si distacca a sinistra la
sterrata pianeggiante per Arnoga, il 20° tornante (1899m) ed
il 21° tornante (1918m). Dopo il 21° ed ultimo
tornante (1918m) la pendenza diventa dolce, si attraversano due
brevi e ravvicinate gallerie (quota 1937m e 1938m) presso le
medievali Torri di Fraele, che presidiavano l'importante
passaggio, e si scollina al Passo delle Torri di Fraele (1941m)
passando dalla valle del torrente Viola, affluente dell'Adda,
alla valle dell'Adda. In moderata discesa si supera un rifugio
(1929m) e si raggiunge il grazioso Lago delle Scale (1928m), che
si costeggia in piano; si raggiunge la località di Cancano
(1939m) presso il rifugio Monte Scale e gli edifici dell'A2A, che
gestisce i bacini idroelettrici: a destra si scende con due
tornanti a fondo naturale alla diga di Cancano (1902m) e, dopo
averla percorsa, si risale sull'opposto versante fino ad un bivio
presso la chiesa di San Giacomo di Fraele: a sinistra si percorre
con lunghe e buie gallerie la sponda settentrionale del bacino
(percorso da evitare per i ciclisti), a destra si procede per
Solena e la Valle di Forcola. Svoltando sinistra si imbocca il
comodo tracciato a fondo naturale che costeggia senza gallerie il
Lago di Cancano (1884m) lungo la sponda meridionale; la strada
risulta quasi pianeggiante tranne un piccolo strappo con
successiva discesa situato circa a metà del bacino e
risulta molto frequentata dai ciclisti in mountain-bike per la
sua facilità che la rende adatta anche ai bambini. Al
termine del Lago di Cancano si incontra la diga che genera il
Lago di San Giacomo di Fraele (1949m); si può percorrere
la diga, lunga 1 Km, con fondo asfaltato per raggiungere il
rifugio posto sul lato nord ed imboccare la strada che costeggia
il lago sul lato nord; questo tracciato risulta privo di gallerie
e quasi sempre pianeggiante. Si costeggia il bacino lungo la
sponda sud inizialmente con un tratto pianeggiante, poi la strada
si allontana dallo specchio d'acqua e sale con un'impegnativa
rampetta fino a 1970m; si scende sensibilmente superando il
Rifugio San Giacomo e si arriva al bivio (1953m) con la Valle
Pettini. Si continua a osteggiare il bacino in piano
incontrando numerose caratteristiche baite in legno e si
raggiunge il bivio (1953m) per la Valle Alpisella lasciando a
destra la strada che costeggia il lago per raggiungere il Passo
di Fraele (1952m). Si imbocca la ripida carreggiabile che
sale con 6 tornanti ravvicinati nel bosco all'imbocco della Valle
Alpisella; presso il primo tornante sorge il cippo che ricorda la
costruzione della strada militare al tempo della Prima Guerra
Mondiale; dopo il 6° tornante si trovano 100 metri meno duri
e si costeggia il minuscolo torrente che rappresenta il tratto
iniziale del corso dell'Adda. Dopo l'ultimo tornante (2092m)
la pendenza diminuisce leggermente pur restando molto impegnativa
e la stradina si snoda in costa uscendo dal bosco; dopo aver
attraversato l'Adda a quota 2229m si procede senza difficoltà
superando un laghetto che rappresenta la sorgente dell'Adda a
quota 2235m; si prosegue in moderata ascesa con bella visuale
retrospettiva sull'Ortles e con una rampa impegnativa si
raggiunge il valico. Sul versante occidentale subito sotto il
valico si trova il Lago dell'Alpisella (2268m); si gode un bel
panorama verso le montagne che dominano Livigno mentre verso
oriente la visuale è scarsa.
Da Livigno (1816m) si
raggiunge in piano su strada asfaltata il Lago del Gallo (1805m);
all'inizio del bacino si svolta abbandonando la strada che
conduce in Svizzera attraverso la galleria del ponte del Gallo e
si supera con un ponte il torrente Spol nel punto in cui si getta
nel lago. Si costeggia il bacino su strada ancora asfaltata e
pianeggiante fino al Ponte delle Capre (1805m) sul Canale Torto;
si comincia a salire e si incontra un cancelletto che blocca il
transito alle automobili; i ciclisti ed i pedoni possono
proseguire su strada a fondo naturale che affronta alcuni
tornanti e poi si snoda in costa. La stradina si riduce a
sentiero da percorrere con cautela e con qualche problema di
ciclabilità poi su buona mulattiera si continua lungo la
valle fino al lago ed al passo.
(Itinerario percorso il 7
agosto 2015).
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