Il
valico collega la Valle Argentina con la Valle del Roia mediante
una stretta strada non asfaltata; il passo rappresenta anche il
confine di stato tra Italia e Francia. La strada risulta in
buone condizione sul versante italiano, dove anche il tratto
sterrato è ben tenuto; in questo pezzo alcuni tornanti
sono addirittura stati asfaltati; sul versante francese la strada
risulta discreta fino al Col Linaire, mentre il tratto più
elevato ha un fondo pessimo, ma comunque percorribile con molta
attenzione e bassa velocità.
Sul versante orientale
dal quadrivio (456m) all'ingresso del paese di Molini di Triora
si procede diritti attraversando il centro abitato e si entra in
forte ascesa su strada asfaltata nella laterale valle di
Capriola; dopo il ponte (489m) sul torrente ed il bivio (540m)
per Corte la pendenza diventa moderata, ma dopo aver
riattraversato il torrente sul ponte (572m) presso il Molino
Colombera la salita diventa più impegnativa ed affronta il
1° tornante (610m) ed il 2° tornante (622m); si aggira lo
sperone dove sorge Triora e con ripida pendenza si raggiunge
l'incrocio (776m) ove si abbandona la strada per il centro del
paese dirigendosi verso l'alta Valle Argentina con un tratto di
forte discesa su strada tortuosa con molte curve anche
insidiose. In località Loreto (642m) presso il piccolo
santuario dedicato alla Madonna di Loreto si lascia la strada per
Cetta (774m), che percorre l'ardito ponte sospeso (644m), e si
scende brevemente fino ad un ponticello (627m), poi si riprende a
salire con impegnativa pendenza in una gola con grandiose pareti
rocciose; si compie una diversione in falsopiano nella valletta
laterale del Rio Bregalla fino al ponte (696m) poi si riprende in
forte salita fino all'incrocio (783m) dove si lascia a destra una
diramazione per Bregalla; in leggera discesa si raggiunge la base
(785m) delle poche case di Creppo (806m), frazione già con
caratteristiche di borgo alpino, poi si continua irregolarmente
fino a quando si inizia a salire moderatamente; la valle si
restringe e la strada a tratti è tagliata nella viva
roccia. La salita diventa molto impegnativa ed appare Realdo,
in suggestiva posizione in cima ad un roccione col Monte
Saccarello (2200m) sullo sfondo; dopo un breve falsopiano ed un
ponte si sale ripidamente nel bosco al Ponte della Pace (1008m);
all'incrocio (1010m) subito dopo il ponte si svolta a sinistra,
lasciando a destra la strada asfaltata di 1,2 Km per Verdeggia
(1097m), ultimo borgo della Valle Argentina, e si procede in
falsopiano fino a Realdo (1037m), dove si trova una fontana nella
piazzetta del paese. Si sale con forte pendenza su strada
stretta ma recentemente asfaltata; dopo il 3° tornante
(1112m) si percorre tutta la conca sopra il paese; presso il 4°
ripido tornante (1191m) si incontrano la chiesetta di
Sant'Antonio (1202m) e la fine del tratto asfaltato; si prosegue
su strada sterrata con fondo in buono stato e forte pendenza in
una zona caratterizzata dalla presenza di numerose cave e
miniere; dopo due tornanti la salita diventa facile e si esce dal
bosco nel panoramico pianoro in cui si incontrano le poche case
di Borniga (1303m), strette intorno alla chiesetta della Madonna
della Neve; in corrispondenza dell'abitato si percorre un breve
tratto asfaltato. Si continua in moderata salita compiendo una
lunga diversione in una valletta laterale; dopo aver superato il
fondo della valletta ed il fondo (1360m) sul torrente Gastea la
salita riprende con qualche dura rampa, poi in leggera discesa si
raggiunge la località Il Pin (1393m); dopo pochi metri
d'asfalto si affronta una ripidissima rampa con fondo in cemento:
è il punto più difficile, fortunatamente breve,
della salita. Si procede in falsopiano e leggera discesa nella
conca alle spalle del Pin prima di affrontare l'ultimo tratto di
salita nel bosco con pendenza impegnativa ma costante e quasi
tutti i tornanti asfaltati; si affrontano il 7° tornante
(1431m) e, dopo il ponte (1482m) sul Rio di Cascin, l'ottavo
tornante (1499m). Dopo le diroccate Case Cascin (1518m) la
strada continua sinuosa nel bosco superando il 9° tornante
(1538m) ed il 10° tornante; dopo l'ultimo tornante, presso un
cartello segnaletico, si continua in costa fino a raggiungere la
strada di crinale (1693m); svoltando a sinistra in 300 metri si
raggiunge il punto culminante definito come Colla di Sanson ovest
(1707m) in mezzo ad ampi boschi. Si gode un bel panorama sulla
Valle Argentina e sul vicino Monte Saccarello (2200m), la più
alta vetta della Liguria, al confine con Francia e Piemonte; la
strada sterrata di crinale prosegue verso sud fino alla Colla
Melosa (1540m), verso nord raggiunge il valico denominato
Colla di Sanson est (1685m) e si snoda rimanendo sul versante
italiano fino al Passo
di Collardente (1601m), da cui si raggiungono sul versante
francese il Passo
di Tanarello (2042m) e sul versante italiano il Passo della
Guardia (1461m) ed il Colle
del Garezzo (1772m).
Sul versante occidentale francese
il percorso inizia a San Dalmazzo di Tenda (696m), nel fondovalle
del Roia, sulla strada che da Ventimiglia conduce a Cuneo
attraverso il Colle
di Tenda (1871m); nella parte superiore del paese si
abbandona la strada nazionale per percorrere il ponte sul Roia ed
imboccare in moderata salita la valle del torrente Levenza in
direzione est. Dopo aver sottopassato la ferrovia si procede
in falsopiano lungo una strada alberata che costeggia la
stazione, posta all'estremità occidentale di Briga; dopo
aver attraversato il torrente Levenza si entra nella parte
centrale di Briga Marittima (772m), interessante nucleo
medievale, italiana fino al 1947, ultima possibilità per
il rifornimento di acqua ad una delle sue fontane. Si continua
su strada asfaltata in moderata salita lasciando a sinistra le
strade per Morignolo (958m) e Bens (1076m) e si raggiunge il
Santuario di Notre Dame des Fontaines (866m), caratterizzato
dall'imponente ciclo di affreschi dipinti su tutte le pareti
interne da Giovanni Canavesio (XV secolo), definito la Cappella
Sistina delle Alpi Marittime. La strada continua a fondo
naturale nel fondovalle fino ad un ponticello, poi comincia a
salire con numerosi tornanti e pendenza impegnativa sul lato
occidentale del Vallon de la Madone alla base della Cime du Pinet
(1479m). Con un tratto di leggera discesa si abbandona il
vallone aggirando il costone della montagna ed entrando nel
Vallon du Ru Sec e si riprende a salire con alcuni impegnativi
tornanti e fondo sterrato piuttosto buono; si incontra la strada
alternativa che sale pure a fondo naturale da Briga lungo il
Vallon du Ru Sec e si continua a salire incontrando un tratto
asfaltato, anche se l'asfalto risulta vecchio e malridotto con
molte buche, che supera tre tornanti e raggiunge il Col Linaire
(1440m), sul crinale fra il Vallon de la Madone a nord ed il
Vallon du Ru Sec a sud. Il tracciato continua nel fitto bosco,
ripido e stretto con fondo molto cattivo, ma comunque
percorribile in mountain-bike con una certa cautela ed
attenzione; dopo un tornante in una radura si affrontano tratti
di falsopiano prima di passare presso una fontana ed affrontare
l'ultimo ripido strappo su fondo sempre sconnesso per arrivare al
passo.
(Itinerario percorso il 20/08/1995)
|