Il
valico collega la valle emiliana del fiume Secchia con la
Lunigiana mediante l'importante strada statale 63 asfaltata.
Sul
versante toscano si parte da Aulla (64m), cittadina commerciale e
nodo di comunicazione con ampi parcheggi, dove si lascia la valle
del fiume Magra per imboccare la valle laterale del torrente
Aulella: ad un incrocio in paese si abbandona la strada del Passo
della Cisa e si imbocca con una breve rampetta una strada stretta
e tortuosa che discende ad una rotonda con la moderna
circonvallazione che si collega con il casello autostradale
situato a nord di Aulla. Si procede senza difficoltà
nella valle popolata alternando falsopiani e leggere salitelle;
quando si arriva alla frazione di Pallerone (72m) occorre
scegliere se attraversare il paese oppure svoltare a destra lungo
la moderna circonvallazione; in entrambi i casi occorre
attraversare un passaggio a livello sulla ferrovia locale
Aulla-Lucca che si snoda per lunghi tratti di fianco al percorso
stradale. Si attraversa poi Serricciolo, si passa nella parte
bassa moderna di Rometta (116m) e poco dopo si transita ai piedi
di Soliera (163m); il secondo incrocio con la strada di accesso a
Soliera è a quota 129m. Dopo il ponte sul torrente
Rosaro presso il punto in cui questo si getta nel torrente
Aulella si imbocca la valle del torrente Rosaro e si sale
dolcemente fino all'incrocio (173m) dove si lascia a destra la
strada per la Foce Carpinelli, il Monte Argegna, la Garfagnana e
Lucca; si continua per alcuni chilometri in moderata ascesa nel
bosco superando qualche piccolo gruppo di case; si incontrano due
moderni ponti in decisa salita costruiti per rettificare il
tracciato in punti tortuosi e si sale con sensibile pendenza a
Fivizzano (326m), il principale centro della valle; la strada
transita sul lato orientale della valle evitando l'interessante
centro storico adagiato lungo un crinale; ci sono 3 incroci di
accesso al centro, di cui il secondo semaforizzato. Dopo
Fivizzano si imbocca la Valle del Mommio e si procede in
falsopiano nel bosco fino all'imponente castello di Verrucolo,
dove si riprende a salire moderatamente nel bosco; dopo il Bar
Funicolare (529m) si sale ancora brevemente poi si raggiunge in
leggera discesa il Ponte di Vercusa (518m) dove inizia il primo
di tratto di salita duro e molto esposto al sole: si affrontano
il primo tornante e subito dopo il 2° tornante (568m), si
sfiora il piccolo borgo di Castelletto e si raggiunge il paesino
di Pieve San Paolo (643m) che prende il nome dall'antica ed
elegante chiesa che merita senza dubbio una visita; dopo il 3°
tornante ed un tratto in costa si supera il 4° tornante in
località Ceratelli (713m) e si percorre il lungo tratto in
costa che conduce al Passo del Romito (836m), situato sul crinale
tra la Valle del Mommio a sud e la valle del torrente Rosaro a
nord; vi sorge una casa cantoniera in rovina e vi si gode un
grandioso panorama sulle Alpi Apuane, particolarmente
apprezzabile in primavera quando sono ancora coperte di neve. Si
prosegue ancora in dura salita per poco più di un
chilometro fino a quota 942m, dove inizia un tratto di falsopiano
e leggera discesa fino a quota 934m presso una costruzione del
parco dell'Appenino tosco-emiliano; si riprende a salire
moderatamente con bel panorama sul Monte Alto (1904m) e
sull'isolato borgo di Sassalbo ai suoi piedi; dopo un moderno ed
ardito ponte in leggera discesa si raggiunge l'incrocio a quota
968 dove si lascia a destra la breve diramazione per Sassalbo e
si riprende a salire con forti pendenze passando davanti al
ristorante Casa Giannino (996m); presso il ristorante si trova
una fontanella. Si sale ripidamente nel bosco; dopo una casa
cantoniera abbandonata si incontra un breve falsopiano ad un
chilometro dal passo, ma subito si riprende a salire decisamente
con due ampi curvoni; dal secondo si gode verso sud un ampio
panorama sulla Lunigiana fino al mare e verso est una bella vista
ravvicinata sul circo del Monte la Nuda (1894m), sul cui versante
settentrionale sorgono gli impianti di risalita della stazione
turistica del Lago del Cerreto; si continua affrontando nel bosco
la parte conclusiva del tracciato che si inerpica al passo dove
sorgono due bar-ristoranti.
Sul versante emiliano da
Reggio nell'Emilia (58m) si imbocca la strada che procede senza
difficoltà attraverso la pianura superando Rivalta; si
imbocca poi la valle del torrente Crostolo, si attraversa il
paese di Vezzano sul Crostolo (162m) e si procede tranquillamente
superando i piccoli borghi di la Vecchia e Bettola. Ad un
incrocio si deve tralasciare la moderna variante della strada che
percorre alcune lunghe gallerie ed occorre seguire il vecchio
tracciato che sale tortuosamente a Casina (574m) per poi
ridiscendere con pendenze moderate nella valle del torrente
Tresinaro. Dopo aver sfiorato Magonfia (664m) si riprende a
salire per arrivare all'esteso centro abitato di Castelnuovo ne'
Monti (700m). Dopo due tornanti si supera la piccola frazione
di Monteduro (819m) e dopo 4 impegnativi ed ampi tornanti si
aggira ad ovest il Monte Fiorino (1017m) raggiungendo la quota
massima in località Caiti (973m), poi si scende dolcemente
lasciando sulla destra una diramazione per le Terme di Santa
Lucia ed a sinistra il piccolo centro abitato di Cervarezza
(900m). Si continua a scendere fino a Busana (855m), paese che
il tracciato moderno evita transitando alto (882m) sopra il
centro abitato, ma che viene attraversato dal vecchio percorso;
Busana è il capoluogo del comune di Ventasso, costituito
nel 2016 raggruppando i 4 comuni dell'alta valle; da Busana si
dirama a sinistra l'impegnativa strada per il Passo
di Pradarena (1579m). Si continua in leggera discesa
attraversando i piccoli borghi di Nismozza (850m) ed Acquabona
(762m) e si arriva ad un incrocio dove si deve scegliere se
svoltare a destra per attraversare il paese di Collagna (830m)
dopo una breve ma dura salita e poi discendere oppure percorrere
la moderna circonvallazione che presenta due brevi gallerie; i
due tracciati si riunificano ad una rotonda (818m) dalla quale si
scende dolcemente al Ponte Biola (789m) per attraversare il
torrente Camalaccio, affluente del fiume Secchia, che scende
dall'Alpe di Succiso (2017m). Dopo il ponte si risale con 4
stretti tornanti (il terzo a 848m) e si procede in tortuosa
ascesa; dopo un piccolo nucleo di case, denominato l'Oratorio
(895m) si raggiunge con un breve falsopiano l'incrocio (896m)
dove si lascia a sinistra la breve diramazione che attraversa il
fiume e raggiunge sull'opposto versante il paese di Cerreto
dell'Alpi, divenuto stazione turistica. Dopo le case di
Vacchereccia (934m) si attraversa il fiume Secchia al Ponte del
Barone (946m) e si affrontano i duri e stretti 11° tornante
in località la Gabellina, 12° tornante (996m), 13°
tornante (1026m) e 14° tornante. Si procede tortuosamente
nel bosco, si oltrepassa una vecchia cantoniera (1166m) presso un
ponte e dopo l'ultimo tornante (1214m) si arriva con ampie curve
e forte pendenza al passo.
Dal Valico una strada asfaltata
di 2,8 Km raggiunge il Lago
del Cerreto (1344m), località turistica dotata di
impianti di risalita.
(Itinerario percorso il 21 aprile
2011 sul versante toscano).
|