Il
valico rappresenta il principale collegamento tra l'Engadina ed
il resto della Svizzera e viene mantenuto aperto per tutto
l'anno; la strada è bella ed ampia, ben asfaltata, ma
soggetta a un forte volume di traffico; le pendenze sono
impegnative. Storicamente il passo ha avuto grande importanza
fino dall'epoca romana, da cui chiaramente ha ricevuto il nome,
quando rappresentava uno dei principali attraversamenti delle
Alpi centrali; nel Medioevo ha sempre mantenuto una notevole
funzione commerciale e militare; la strada attuale è stata
costruita a partire dall'inizio del secolo scorso.
Sul
versante meridionale a Silvaplana (1815m) si comincia a salire
attraversando il paese; nel centro si incontra una bella fontana,
ultima possibilità di rifornimento d'acqua; la strada sale
con ripida pendenza affrontando il 1° ed il 2° tornante
(1881m) inizialmente tra bei boschi ma dopo il 3° tornante
(1930m) si percorre un lungo rettilineo completamente esposto al
sole con splendida vista sull'Engadina, sui suoi laghi e sulle
vette ed i ghiacciai del Bernina; dopo una costruzione dell'ente
elettrico (1985m) si incontra un breve tratto dalla pendenza
moderata mentre si entra nello spoglio vallone che conduce al
valico. Dopo un tratto dalla pendenza moderata si sale
duramente con alcune curve per raggiungere le due costruzioni
isolate della Cascina dal Stradin (2161m) poi si incontra un
tratto abbastanza facile prima dell'Alpe Guglia(2196); dopo le
baite si riprende a salire con forti pendenze fino ad arrivare al
passo, aperto tra il Piz Julier (3381m) ed il Piz Lagrev (3164m);
vi sorge un bar.
Sul versante settentrionale l'itinerario
inizia a Tiefencastel (908m), importante nodo di comunicazioni e
centro turistico nel fondovalle alla base delle strade del
Julierpass (2284m), dell'Albulapass
(2312m), del Colle
di Lenzerheide (1549m) e di Davos; il paese si trova su un
cuneo alla confluenza dei torrenti Albula e Gelgia a quota 908m
ma il percorso inizia dal ponte sull'Albula a nord del centro
abitato a quota 851m. Si raggiunge in breve la rotonda dove si
lascia a sinistra la strada per l'Albulapass
(2312m) e si affronta una ripida e tortuosa salita che si snoda
nell'aspra gola rocciosa con cui inizia la valle della Gelgia
attraversando anche la lunga ma ben illuminata galleria Crap Ses
(lunga 700 metri, ingresso 1129m). La valle si allarga e con
strada di fondovalle si toccano gli abitati di Burvagn (1179m),
Cunter (1182m) e Savognin (1206m); dopo Tinizong (1232m) si
attraversa il ponte (1258m) sul torrente Ragn d'Err che percorre
la laterale Val Mulegna, si sale duramente a Rona (1409m) e si
procede con rettilinei in falsopiano per lungo tratto. Il
tracciato sale poi con severe pendenze alle case di Mulegns
(1481m) e Furnatsch (1538m) e con 2 ripidi ed ampi tornanti
raggiunge la diga (1684m) che genera l'ampio lago artificiale di
Marmorera. Si costeggia il bacino con strada quasi
pianeggiante che percorre una galleria e prima della sua fine ad
un incrocio (1709m) si lascia a sinistra la stradina che sale
ripidamente al sovrastante borgo di Marmorera (1782m); si scende
leggermente per attraversare il Punt de la Gisteia (1687m) alla
fine del lago e si sale nella valle boscosa all'isolato villaggio
di Bivio (1769m), che deve il suo nome al fatto di essere
all'incrocio dell'antico percorso per il Septimerpass
(2310m), valico importante e frequentato in epoca romana e
medievale ed emarginato solo dalla moderna viabilità.
Dopo un tratto facile attraverso il Plan Buel si cambia
versante della valle attraversando il torrente su un ponte
(1799m) e si riprende a salire affrontando subito il 3°
tornante con pendenza impegnativa; dopo Capalotta (1853m) e Mot
(1879m) il tracciato sale con pendenza segnalata al 10% per
superare con 7 tornanti uno scalino della valle ed entrare in una
conca dove si procede con pendenza moderata superando alcune
costruzioni rurali. Si affronta un altro tratto con pendenza
segnalata al 10% e 4 tornanti ravvicinati che conduce
all'alpeggio Sur Gonda (2152m); si incontrano altri 4 impegnativi
tornanti ed in corrispondenza dell'ultimo si transita presso
l'ospizio La Veduta (2233m); con ampi curvoni si guadagna ancora
quota, si entra nella sella del valico e si procede senza
difficoltà fino alla sommità.
(Itinerario
percorso il 07/07/2007)
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