Il
valico, in italiano Passo del Settimo ed in romancio Pass da
Sett, si trova sullo spartiacque tra la Val Bregaglia a sud e la
valle del torrente Julia, facente parte del bacino del Reno, a
nord; il passo è dunque situato sullo spartiacque
principale alpino ed ha goduto una grande importanza dall'epoca
romana fino allo scorso secolo, prima di essere emarginato dai
moderni flussi di traffico stradale; ancora nel 19° secolo
gli abitanti della Val d'Avers lo utilizzavano per raggiungere i
mercati della Lombardia con il loro bestiame. Il valico
risulta accessibile in mountain-bike e completamente ciclabile
solo dal versante settentrionale lungo una stretta stradina non
asfaltata con fondo ottimo ma pendenze molto ripide in alcuni
tratti e sempre esposta al sole perché non c'è un
solo albero lungo il tracciato.
Sul versante
settentrionale dal centro di Bivio (1769m), dove si trova una
fontana, si segue per 150 metri la strada per il trafficato
Julierpass
(2284m); all'uscita del paese si incontra un incrocio ben
segnalato e si imbocca la strada ancora asfaltata sulla destra
che risale molto ripidamente il fianco della valle sovrastando la
larga strada dello Julierpass. Dopo aver raggiunto un costone
la pendenza diminuisce e si entra nell'ampia conca formata dalla
valle del torrente Cavreccia dove tra ampi pascoli si vedono le
baite sparse di Cavreccia, Plang Canfer ed Alp da Sett. Presso
una baita a 1,3 Km da Bivio l'asfalto termina cedendo il posto ad
un fondo naturale molto buono e ben curato; si procede alternando
strappi e falsopiani in mezzo alla vallata; dopo uno spiazzo di
parcheggio che rappresenta il termine del libero transito del
traffico motorizzato si attraversa un ponticello (1953m) e si
affronta una rampa molto ripida lunga 1,2 Km. A circa metà
della rampa si incontra il cartello della località Cadval
(2019m) e si continua in una stretta gola prativa al cui termine
si sbuca in un grandioso vallone al cui termine si può
intravedere il passo; si prosegue in leggera ascesa in mezzo allo
spoglio vallone per circa 1 chilometro poi si riprende a salire
con pendenza impegnativa per circa 500 metri. Dopo aver
percorso un ponticello (2167m) il tracciato si impenna con una
rampa ripidissima ma sempre ciclabile e presenta alcune strette
curve e tornanti; dopo aver superato una solitaria croce in
legno, si affronta l'ultimo strappo e si raggiunge la stretta
insellatura dove si trova un minuscolo laghetto appena prima del
cartello di valico; non vi è più traccia
dell'ospizio che svolse un'importante funzione nei secoli
passati. Si gode un ampio e grandioso panorama sia verso nord
dove svetta il Piz d'Err (3378m), sia verso sud dove si apre
un'ampia vista sulla Vedretta del Forno e le alte montagne che
sorgono tra la Val Bregaglia e la Valtellina.
Sul versante
meridionale è possibile scendere a Casaccia a patto di
essere disposti a percorrere a piedi circa 3 Km nel lungo e
difficoltoso tratto centrale; infatti dopo un primo chilometro
percorribile in sella senza difficoltà superando due
costruzioni isolate i problemi iniziano quando si deve affrontare
la stretta gola che scende ripidamente verso la Val Maroz. Si
piega a destra e il sentiero diventa molto ripido e pieno di
sassi, ma in questo tratto c'è ancora qualche pezzettino
ciclabile in discesa; dopo aver attraversato il torrente su un
ponticello di legno (2169m) la gola si restringe ed il sentiero
si snoda vicino al torrente spesso pieno d'acqua e fangoso; si
riattraversa il torrente su un pittoresco ponte in pietra e si
scende conducendo a mano la bicicletta lungo lo stretto sentiero;
attraverso prati bagnati e con sentiero spesso fangoso si arriva
ad un altro ponticello e ci si inerpica brevemente uscendo dalla
gola fino a raggiungere un punto panoramico sulla Val Maroz. Si
deve continuare a piedi lungo il sentiero che scende a lungo con
numerosi stretti tornantini lungo la ripida parete
nord-occidentale della Val Maroz; quando si è vicini al
fondovalle il sentiero taglia la parete con un lungo traverso ed
in questo punto si può cominciare a percorrere alcuni
tratti stando in sella. Finalmente si sbuca sulla strada a
fondo naturale che percorre il fondovalle della Val Maroz, si
risale brevemente fino al punto in cui si entra in Val Bregaglia
e si comincia la bellissima discesa con buon fondo e numerosi
tornanti che attraverso il bosco conduce in 3 Km a Casaccia
(1456m) dove si sbuca sull'importante strada asfaltata del Passo
del Maloja (1815m). La salita da Casaccia al Septimer è
decisamente sconsigliata.
(Itinerario percorso il
07/07/2007).
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