Il
valico collega la valle della Romanche, affluente dell'Isère,
e la regione di Grenoble con la valle della Guisane, affluente
della Durance, e la zona di Briançon. La strada è
interamente asfaltata ma in diversi tratti risulta stretta e dal
fondo sconnesso; non mancano sul versante occidentale parecchie
gallerie di ampiezza ridotta e scarsamente illuminate; da
Briançon invece la strada è comoda, ampia e
moderna. Le pendenze sono in generale modeste, tranne che in
alcuni limitati tratti del versante occidentale; il traffico
risulta molto intenso e fastidioso soprattutto in corrispondenza
delle gallerie; i panorami sono in generale molto interessanti,
mentre risulta veramente eccezionale lo scenario offerto dal
ghiacciaio della Meije nei pressi di la Grave.
Sul
versante occidentale il tracciato inizia a Le Bourg-d'Oisans
(719m), il principale centro amministrativo della valle della
Romanche; da esso parte la strada molto impegnativa che sale in
13 Km con duri tornanti all'Alpe d'Huez (1860m), uno dei
traguardi più classici del Tour de France ed al Lac
Besson (2080m). La strada del Lautaret procede in piano
per 5,2 Km nel fondovalle, larga ed agevole; aa le Clapier
d'Auris (742m) si lascia a destra la strada che si addentra a La
Bérarde (1738m) nel Massif des Ecrins e si piega a
sinistra iniziando l'impegnativa salita nelle anguste Gorges de
l'Infernet; la strada diventa più stretta e tortuosa e si
incontra una breve galleria; dopo la Rivoire (904m) si sale
moderatamente a Le Garcin (944m) e si procede in falsopiano; dopo
un'area di parcheggio a sinistra presso una cappellina si scende
dolcemente; nel breve tratto di discesa si incontra il Tunnel de
l'Infernet (lungo 220m). Dopo un ponte (928m) si riprende a
salire facilmente attraversando le Freney-d'Oisans (930m), dove
si lascia a sinistra la strada dipartimentale D211A per Auris en
Oisans; con sensibile pendenza si affrontano due ampi tornanti e
si percorrono due brevi gallerie per sbucare al Barrage du
Chambon (1043m); dopo il bivio per Les Deux Alpes (1660m) si
percorre la diga e si costeggia il lago artificiale con
saliscendi caratterizzati da alcune gallerie illuminate; dopo il
lago si penetra in moderata ascesa nello stretto vallone
denominato Combe de Malaval; sulla sinistra si ammira la notevole
Cascade de la Pisse col suo spettacolare salto dalla roccia. Si
lascia il dipartimento dell'Isère entrando nelle Hautes
Alpes (1132m) e si continua in moderata salita affrontando il
Tunnel du Grand Clot (lungo 670 metri) diviso in due parti, la
prima più lunga, ma moderna e ben rischiarata, la seconda
più corta, ma stretta e scarsamente illuminata. Dopo le
Grand Clot (1328m) e les Fréaux (1389m) si sale a la Grave
(1481m) con sensazionale visione del vicino ghiacciaio della
Meije (3983m), a cui si può accedere per funivia. Dopo
la Grave si percorre il Tunnel du Serre du Coin (lungo 285 metri)
al cui termine appena prima del Pont de Maurian ad un incrocio
(1505m) si lascia a destra la strada per le Chazelet; dopo un
ampio curvone a sinistra presso l'oratorio Saint-Joseph si
procede quasi in piano fino all'imbocco del Tunnel des
Ardoisières (lungo 600 metri); entrambe le gallerie sono
strette e sgradevoli benché illuminate; dopo la seconda
galleria si riprende a salire decisamente con due ampi tornanti
ravvicinati. Si sfiora l'abitato di Villar d'Arène
(1650m) passando subito a monte del centro abitato; la strada si
snoda ora tra i prati dell'ampia vallata con sede più
larga ed agevole; ad un incrocio (1732m) si lascia a sinistra una
breve diramazione per les Cours, poi si percorre il moderno ponte
in curva (1766m) su due torrentelli laterali. Si affrontano
due ampi tornanti (il secondo a quota 1875m) mentre la Romanche
piega a sud nella sua valle natale che si incunea nel Massif des
Ecrins; la strada, recentemente rimodernata, è ora ampia e
ben asfaltata, con pendenze modeste; in vista del valico si
incontra una breve discesa ed infine una facile rampa conduce
alla sommità. Il colle è luogo molto frequentato
; vi sorgono alberghi, bar e ristoranti; nei pressi si trovano
una chiesetta ed un giardino botanico che raccoglie varietà
di flora alpina; a nord si diparte la celebre strada per il Col
du Galibier (2647m) e la cima del Grand Galibier (3229m)
svetta a dominare l'ambiente.
Sul versante orientale il
tracciato inizia nella parte bassa di Briançon (1204m): si
procede in moderata salita fino ad uscire dal territorio
comunale, poi si continua quasi in piano fino a Saint-Chaffrey
(1315m); all'inizio del paese ad una rotonda (1333m) si può
scegliere se seguire la trafficata strada principale sulla
sinistra oppure tenere a destra ed attraversare l'abitato
incontrando una fontana presso il ponticello su un torrentello
laterale; se si attraversa il paese si supera a destra ad un
incrocio (1364m) la strada per il durissimo Col
de Granon (2413m) e si scende leggermente per reimmettersi
sulla strada principale. Si continua in leggera salita
attraversando quasi senza soluzione di continuità delle
moderne costruzioni gli importanti centri turistici di
Chantemerle (1350), la Salle e Villeneuve, riuniti sotto
l'etichetta di Serre Chevalier; dopo un tratto senza costruzioni
si lascia sulla sinistra l'antico borgo di Les Gulbertes e si
attraversa con forti restringimenti della carreggiata il paese di
Le Monetier-les-Bains (1450m). Subito dopo il ponte (1511m)
sul laterale Torrent de Saint-Joseph si lascia a sinistra ad un
incrocio (1513m) la strada dipartimentale D300 per el Casset; si
continua tra boschi e prati con pendenze intorno al 3-4 % e
strada ampia e scorrevole che si innalza lentamente sul versante
orientale della valle lasciando in basso il fondovalle con alcuni
piccoli borghi; dopo le Pont-de-l'Alpe (1720m), località
base per escursioni a piedi dove sorge un ristorante, la pendenza
diventa impegnativa fino a toccare il 7%. Si continua poi in
moderata ascesa seguendo la struttura della vallata che si
innalza con dolce regolarità; si raggiungono il Tunnel des
Valois (1882m) e la più breve Galerie du Rif Blanc
(1933m), strette gallerie costruite in corrispondenza di ampi
valloni laterali per evitare le cadute di neve e detriti che non
si percorrono più perché la strada moderna è
stata spostata verso il centro della valle. Si aggira la
testata del vallone ai piedi del Col du Galibier, si percorre una
semigalleria paravalanghe e si affrontano i due ampi curvoni che
conducono al passo.
(Itinerario percorso il 07/08/1989 ed
il 06/08/2008)
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