Il
valico collega la Val d'Aosta con la valle dell'Isère e la
Savoia e risulta uno dei passi storicamente più
frequentati delle Alpi: già utilizzato in età
preistorica fu attraversato in epoca romana dalla strada
consolare che congiungeva Aosta e Lione. Il percorso è
sostanzialmente agevole, privo di pendenze particolarmente
impegnative; i panorami sui massicci del Monte Bianco e della
Vanoise sono eccezionali; la strada risulta interamente
asfaltata, con fondo molto buono sul versante italiano, più
brutto su quello francese.
Sul versante settentrionale
italiano a Pré-Saint-Didier (1004m) si lasciano il
fondovalle valdostano e la strada per Courmayeur ed il traforo
del Monte Bianco, si attraversa il paese passando presso una
bella fontana e la chiesa (1019m) e si comincia a salire con
mirabile panorama sulla montagna più alta d'Europa. La
strada sale con pendenza moderata nel bosco affrontando 9
tornanti; la curiosità è che la numerazione dei
tornanti predisposta dall'Anas ignora il 1° tornante e quindi
conta solo fino ad otto dal 2° al 9° tornante. Si
affrontano quindi in rapida successione il 1° tornante
(1038m), in corrispondenza del quale si lascia a destra la strada
vecchia per Courmayeur, il 2° tornante (1076m), il 3°
tornante (1087m), il 4° tornante (1098m), il 5° tornante
(1110m), il 6° tornante (1125m), il 7° tornante (1141m),
l'ottavo tornante (1158m) ed il 9° tornante (1171m). 200
metri dopo il 9° tornante si piega a destra imboccando la
galleria illuminata Pré-Saint-Didier (lunghezza 150 metri,
entrata 1184m, uscita 1189m) con la quale si entra nella stretta
valle laterale della Dora di Verney in moderata ascesa. Dopo
l'incrocio dove si lascia a destra la diramazione per il Parco
Avventura Mont Blanc si procede in falsopiano e si percorre la
brevissima semigalleria Parco Avventura (lunghezza 103m); dopo 90
metri si entra nella semigalleria artificiale paravalanghe Piano
del Bosco (lunghezza 300 metri, ingresso 1206m, uscita 1208m) con
ampie aperture sul lato a valle. Si riprende a salire
sensibilmente e dopo 280 metri si imbocca la galleria Elevaz 1
(lunghezza 370 metri, ingresso 1221m, uscita 1244m) che per 270
metri è una semigalleria con ampie aperture e per 100
metri una galleria ben illuminata; dopo altri 200 metri
all'aperto si imbocca la galleria Elevaz 2 (lunghezza 190 metri,
ingresso 1255m, uscita 1262m). Dopo la galleria si procede
facilmente per 300 metri fino a raggiungere la parte bassa
(1277m) della frazione Elévaz (1302m), dove si lascia
sulla destra la ripida strada per Chanton
(1817m); si procede quasi in piano fino a La Balme (1309m), dove
si attraversa il torrente e si riprende a salire con pendenza
abbastanza impegnativa affrontando nel bosco il 10° tornante
(1317m) e l'undicesimo tornante (1372m). Dopo il 12° ed
ultimo tornante della serie (1384m) si entra nella galleria
Pontaillod (lunga 594m e normalmente ben illuminata) che subito
diventa quasi pianeggiante; al suo sbocco ci si trova a La Thuile
(1441m), stazione turistica di recente, ma rigoglioso, sviluppo;
a sinistra diverge la strada che fa ritorno a Morgex (923m) per
il Colle
San Carlo (1953m) e che presenta pendenze durissime. Si
riprende a salire moderatamente attraversando il torrente in
località Golette (1496m) e guadagnando quota con 5 ampi e
ben strutturati tornanti tra i prati che consentono una splendida
vista sul ghiacciaio del Rutor: il 13° tornante (1498m), il
14° tornante (1518m), il 15° tornante (1536m), il 16°
tornante (1568m) ed il 17° tornante (1580m). Dopo
l'isolato villaggio di Pont Serrand (1611m), appena prima del
quale si trova una fontana, la salita diventa impegnativa e
presenta altri 5 tornanti, il 18° tornante (1634m), il 19°
tornante (1654m), il 20° tornante (1675m), il 21°
tornante (1697m) ed il 22° tornante (1719m), poi si procede
con strette curve in mezzo ad una bella pineta. Un breve
falsopiano di fronte ad un ristorante consente un attimo di
respiro mentre a destra appaiono le vette più meridionali
del massiccio del Monte Bianco; si sale alle pendici
settentrionali della Tete de Tsargian (2078m) con il 23°
tornante, il 24° tornante (1900m) ed il 25° tornante
(1928m). Il tracciato piega a destra e di fronte ad un
ristorante e di fronte ad un ristorante (1972m) si lascia a
sinistra la strada che sale asfaltata in 3,3 Km con rampe molto
ripide a Les
Suches (2208m), località frequentata per sport
invernali e raggiungibile da La Thuile anche per funivia: vi si
gode un bellissimo panorama ravvicinato sul ghiacciaio del
Rutor. Si sale decisamente tra i prati sfiorando il lago
Verney (2088m); a destra si apre il vallone prativo del Breuil,
punteggiato di malghe; in ambiente di alta montagna si affrontano
gli ultimi tornanti, il 26° tornante (2098m), il 27°
tornante (2110m) ed il 28° tornante (2124m), prima che la
strada spiani per arrivare al passo. Vi si incontrano
nell'ordine due bar-ristoranti, la ex-dogana italiana, i resti
della romana "Mansio in Alpe Graia" (che fungeva da
ospizio in quei tempi remoti), la ex-dogana francese, il cartello
della sommità del valico, l'albergo Lancebranlette con la
colonna di Joux, opera di età romana in marmo, sormontata
dalla ottocentesca statua lignea di San Bernardo, il giardino
botanico Chanousia, fondato nel 1843 dall'abate Chanoux per lo
studio e la protezione della flora alpina, la cappella funeraria
con il monumento dell'abate Chanoux, l'ospizio in rovina, il
grande monumento a San Bernardo.
Sul versante francese si
parte da Bourg-Saint-Maurice, l'antica romana Bergintrum, oggi
stazione turistica e commerciale in felice posizione nella valle
dell'Isère, capolinea della ferrovia e nodo stradale; dal
centro (840m) si scende leggermente alla rotonda della stazione
(813m), dove inizia a sinistra la strada per il Cormet
de Roselend (1968m), ed alla successiva rotonda (809m) dove
si lascia a destra la strada di accesso alla stazione turistica
di Arc 2000
(2115m) e dove facciamo partire il chilometraggio. Dopo essere
usciti dalla cittadina si sale con pendenza moderata ma continua
fino a Séez (904m), dove ad una rotonda si lascia a destra
la strada per Val d'Isère ed il Col
de l'Iseran (2770m). Si sale sensibilmente con ampi
tornanti tra case sparse, prati e campi coltivati; si affrontano
il 1° tornante (929m), il 2° tornante, dove si lascia a
sinistra la diramazione per la Perrière, il 3°
tornante ai piedi di Villard-Dessous, il 4° tornante dopo
l'incrocio con la strada di accesso a Villard-Dessous, il 5°
tornante ed il 6° tornante (1004m); con pendenza più
dolce si passa Villard-Dessus (1045m) e si procede in costa fino
le Noyeray. Si superano il 7° tornante (1084m), l'ottavo
tornante (1141m), il 9° tornante presso la Combe, il 10°
tornante, l'undicesimo tornante (1302m), il 12° tornante
(1360m), il 13° tornante (1416m), il 14° tornante (1448m)
e si raggiunge l'albergo Belvedere (1450m). La salita diventa
più sensibile e si snoda nel fitto bosco che lascia
intravedere splendidi squarci panoramici; si affrontano il 15°
tornante (1533m) ed il 16° tornante ed ad un incrocio (1645m)
si lascia a destra la diramazione per Hauteville; dopo il 17°
tornante, il 18° tornante (1728m) ed il 19° tornante con
un tratto di salita dalla pendenza molto impegnativa si raggiunge
la Rosière (1820m), moderno centro turistico sviluppatosi
dal nulla lungo la strada del valico. Si continua in moderata
salita con alcune curve tra i prati e con un panorama vastissimo
che spazia dai ghiacciai e dalle vette della Vanoise al
fondovalle dell'Isère ed alle propaggini del gruppo del
Monte Bianco. Dopo il panoramico 20° tornante (1929m),
denominato Virages des Arcades, si imbocca il vallone del Reclus,
che si risale in moderata discesa fra magri pascoli e limitato
panorama; dopo il Pont de la Marquise (2072m) e la Baraque des
Douaniers (2115m) si affrontano due severi tornanti in
corrispondenza al monumento a San Bernardo (2127m) ed in facile
ascesa si raggiunge il cartello indicante la
sommità.
(Itinerario percorso il 29/07/1989)
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