Il
valico si trova sullo spartiacque tra la Val Vobbia e la Val
Borbera, entrambe laterali della valle del torrente Scrivia; la
strada che lo percorre risulta interamente asfaltata però
l'asfalto è rugoso ed in alcuni punti rovinato; il
traffico è quasi inesistente sia sul versante ligure che
sul versante piemontese; la strada è molto stretta e
richiede la massima prudenza in discesa.
Sul versante
genovese il percorso lascia la ex-strada statale dei Giovi
all'estremità meridionale di Isola del Cantone (298m),
imbocca la strada provinciale N.8, sovrappassa la ferrovia, passa
presso il casello dell'autostrada, scende con uno strettissimo
tornante a sottopassare l'autostrada ed imbocca la Val Vobbia
lasciando a sinistra la strada per Montessoro lungo la quale dopo
900 metri si incontra il piccolo Santuario della Madonna di
Tuscia (316m). Dopo un breve e facile tratto di salita si
costeggia quasi in piano l'artificiale Lago Savio o Lago di
Vobbietta e si procede superando il piccolo abitato di Vobbietta
(322m); dopo aver attraversato il torrente su un ponte (343m) si
inizia a salire con moderate pendenze nel fitto bosco. In
leggera discesa si penetra in una stretta gola dominata dal
pittoresco Castello della Pietra; si prosegue in leggera salita
mentre la valle si apre in un'ampia conca dove si trova
Vobbia. Ad un incrocio (461m) si prosegue diritti ignorando la
strada a destra che percorre un ponte, raggiunge il centro di
Vobbia e sale a Crocefieschi. Si continua in dolce salita per
1 Km fino all'incrocio dove si lascia a sinistra la strada
provinciale N.8 per Mongiardino Ligure e la Val Borbera
attraverso il Passo di Costa Salata (795m), itinerario parallelo
e più occidentale rispetto al nostro, e si imbocca a
destra la strada provinciale N.81 che attraversa subito il Rio
del Cascé sul Ponte Scaglione al cui termine si tiene
ancora a destra ignorando la diramazione per Arezzo (671m). Si
procede ancora per 1,5 Km in moderata ascesa nella deserta e
boscosa vallata costeggiando l'ampio letto del torrente
Vallenzona, poi dopo il Ponte dei Canneti (555m) sul laterale Rio
Cannette la pendenza aumenta e la salita diventa molto
impegnativa; si entra nell'ampia conca di Vallenzona e si
affrontano il 1° tornante (642m) ed il 2° tornante
(651m); si raggiunge la base del paese di Vigogna ed in
corrispondenza del 3° tornante (673m) si lascia a sinistra la
strada che porta nel centro di Vigogna (684m); in breve si arriva
a Poggio (698m), dove la salita si interrompe. Per 700 metri
si procede in falsopiano e leggera discesa fino ad un ponticello
(699) poi si sale per 300 metri fino all'ingresso di Vallenzona
(723m), dove si svolta a sinistra in ripida ascesa effettuando il
4° tornante. Si guadagna quota sopra il paese affrontando
il 5° tornante (753m) ed il 6° tornante (791m), poi la
salita presenta qualche tratto più facile alternato a dure
rampe; dopo il 7° tornante (868m) e l'ottavo tornante (898m)
si osserva chiaramente la chiesetta di San Fermo presso il
valico; dopo il 9° tornante (973m) si supera il piccolo borgo
di Piani di Vallenzona a cui si accede con una breve diramazione
asfaltata a sinistra ad un incrocio (998m). Il 10° ed
ultimo tornante (1049m) immette in un lungo tratto in costa con
panorama sempre più ampio; dopo aver lasciato a destra ad
un incrocio (1125m) la diramazione asfaltata per San Clemente
(1080m) si supera l'ultima rampa e si raggiunge il valico
(1158m). Poco sopra sorge la chiesa di San Fermo (1177m),
isolata su un dosso e raggiungibile camminando lungo un sentiero
erboso; dalla chiesa il panorama nelle giornate limpide è
straordinario: a sud si vede il Mar Ligure, a sud-ovest tutto
l'appennino genovese e la riviera di ponente, ad ovest la pianura
e, sullo sfondo la cerchia delle Alpi, dove spiccano il Monviso,
il Gran Paradiso ed il Monte Rosa; bella anche la vista sulle
vicine montagne della Val Borbera.
Sul versante piemontese
il percorso inizia a Serravalle Scrivia (225m): si lascia la
ex-strada statale dei Giovi, che collega Milano e Genova, si
sottopassa la ferrovia Genova-Torino con molta attenzione per
l'asfalto dissestato e si scende per attraversare il torrente
Scrivia con un lungo ponte; dopo aver sottopassato l'autostrada
si sale con una rampetta a Stazzano (225m) e si sottopassa anche
la ferrovia Milano-Genova. La strada sale moderatamente,
costeggia per breve tratto l'autostrada e scende decisamente per
attraversare su un ponte il torrente Borbera. Con una ripida
rampa si raggiunge Vignole Borbera (243m); si attraversa il paese
(oppure si percorre la circonvallazione) e si imbocca l'ampia Val
Borbera con un lungo rettilineo in falsopiano; si procede
tranquillamente fino alla discesa che conduce a riattraversare il
torrente ed alla rampetta che segue il ponte. Senza difficoltà
si raggiunge Borghetto di Borbera (295m), che si lascia sulla
destra; si procede sempre con tranquilli falsopiani fino a Persi,
che si raggiunge affrontando due secche curve ed una leggera
discesa. In sensibile salita si entra nelle strette, verdi e
disabitate gole che contrastano completamente con l'ampia e
popolata vallata finora percorsa; la strada si innalza rispetto
al torrente che scorre nel fondo della gola e continua poi in
falsopiano snodandosi in costa; dopo alcuni saliscendi si scende
decisamente a Pertuso (366m), dove la valle cambia nuovamente
aspetto aprendosi in un'ampia ed amena conca. In moderata
ascesa si raggiunge Cantalupo Ligure (383m); come per molti
centri abitati della vallata il suffisso "Ligure"
indica un'appartenenza storica e geografica all'ambiente
dell'Appennino Ligure nonostante la suddivisione amministrativa
ponga questa vallata in Piemonte. Si procede senza difficoltà
costeggiando il torrente fino a San Nazzaro (394m), dove si
lascia a destra una deviazione per Rocchetta Ligure (410m) e la
Val Sisola; questa strada asfaltata raggiunge Vobbia dopo aver
superato il Passo di Costa Salata (810m) lungo il tracciato di
un'antica via del commercio del sale e rappresenta un'alternativa
all'itinerario in esame. Alternando falsopiani e tratti di
moderata salita si attraversa Albera Ligure (413m) e si raggiunge
Albera Ligure (413m) e si raggiunge Cabella Ligure: dopo aver
percorso uno stretto ponticello si svolta a destra e, dopo una
breve discesa, a sinistra arrivando nella piazza principale alla
base del paese (473m). Da Cabella Ligure si comincia a salire
sensibilmente con tortuoso tracciato nel bosco; dopo 900 metri si
svolta a destra all'incrocio seguendo le indicazioni per Dova e
si abbandona la strada per Carrega Ligure ed i passi di Capanne
di Cosola (1493m) e Capanne
di Carrega (1415m). Su strada molto stretta si scende ad
attraversare il torrente Borbera su un lungo ponte e si comincia
a salire decisamente sull'opposto versante toccando Rosano
(520m), dove sorge il Santuario di Nostra Signora della Guardia;
seguendo il letto del torrente Borbera ed attraversando il ponte
sul suo affluente torrente Gordenella si raggiunge uno spiazzo
(511m) alla base di Dovanelli, dominata dal Santuario di Nostra
Signora di Dovanelli (573m). Si svolta a destra imboccando la
valle del torrente Gordenella che volge verso sud ma dopo 150
metri si abbandona la strada che costeggia il torrente ad un
incrocio con molte indicazioni; seguendo i cartelli per Dova si
tiene a sinistra e si effettua il 1° tornante; dopo il vicino
2° tornante presso le case più alte di Dovanelli si
lascia a sinistra la ripida salita asfaltata a tornanti che
raggiunge il Santuario e si affronta il 3° tornante; si
incontra una seconda diramazione, questa volta sterrata, che
scende al Santuario e subito dopo si affronta il 4° tornante
alle pendici del Monte Saia (1167m). Lo stretto tracciato
continua con impegnativa pendenza e presenta il 5° ed il 6°
tornante nel bosco, poi oltrepassa le diramazioni di accesso ai
piccoli borghi di Serrasso a monte e di Piancereto a valle; con 4
tornanti si raggiunge Dova Inferiore (911m), dove si incontra una
fontanella, e si procede in leggera salita con fondo a tratti
molto rovinato; con una breve contropendenza si arriva a Dova
Superiore (932m); alla fine dell'abitato, presso la chiesa, si
lascia a destra una diramazione per Guazzolo e Casalbusone
(847m). Si procede con pendenze impegnative, si affrontano due
stretti tornanti e con un lungo tratto in costa si arriva su un
crinale che domina il piccolo paese di San Clemente; si aggira il
versante nord del dosso su cui sorge la chiesa di San Fermo e si
arriva al valico.
(Itinerario percorso il 25/09/2004)
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