PASSO CAVALLINO DELLA FOBBIA, 1090m (Brescia)



Accesso da Vobarno 13,9 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Vobarno(239)-Ponte della Sambuca(262)
1,1

23

2,09

Ponte della Sambuca(262)-Rango(312)
1,9

50

2,63

Rango(312)-San Martino(366)
1,6

54

3,37

San Martino(366)-1° tornante(458)
2,2

92

4,18

1° tornante(458)-Eno(603) 

1,5

145

9,67

Eno(603)-bivio Treviso(730)

1,4

127

9,07

bivio Treviso(730)-Passo Cavallino della Fobbia(1090)

4,2

360

8,57





Accesso da Lemprato 12,3 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Lemprato(373)-Ponte di Campei(551)

4,9

178

3,63

Ponte di Campei(551)-bivio Capovalle(876)

2,6

325

12,50

bivio Capovalle(876)-Santuario B.V.di Rio Secco(984)

2,9

108

3,72

Santuario.B.V.di Rio Secco(984)-Passo Cavallino della Fobbia(1090)

1,9

106

5,58




Il valico collega la Val Degagna, appartata laterale della Valsabbia, con il bacino del Lago d'Idro, appartenente alla stessa Valsabbia, mediante una strada molto impegnativa e tranquilla; il percorso risulta interamente asfaltato, ma lo stato del fondo stradale è mediocre nel tratto più elevato con molta ghiaia, buche e deformazioni; in particolare l'ultimo chilometro dal versante di Idro appare molto più adatto ad una mountain-bike che ad una bicicletta da corsa.

Sul versante meridionale il percorso inizia ben segnalato ad una rotonda (239m) nel centro di Vobarno presso il ponte sul torrente che percorre la Val Degagna e si getta nel fiume Chiese; si abbandona la trafficata strada di fondovalle della Valsabbia e si imbocca una tranquilla strada asfaltata che imbocca in falsopiano la Val Degagna costeggiando il torrente; dopo un tratto tra le ultime case di Vobarno la valle si restringe e diventa solitaria e boscosa.
Dopo una brevissima rampetta si continua in falsopiano lasciando sulla sinistra il Ponte della Sambuca (262m) dopo il quale si comincia a salire in maniera molto irregolare incontrando tratti di ascesa impegnativa e lunghi falsopiani; in leggera discesa si raggiunge Rango (312m), una frazione di poche case in un punto della valle molto stretto; dopo il bivio (317m) per Carvanno a sinistra si attraversa il torrente su un ponte (324m).
Dopo il ponte si affronta un tratto di salita impegnativa seguito da falsopiani e pezzi di moderata ed irregolare ascesa.
La valle diventa più larga ed amena e si raggiunge il cartello della frazione Degagna, che raggruppa i borghi di San Martino, lungo la strada, e di Cecino (417m), che si vede sul lato orientale della valle; costeggiando il torrente si arriva nella parte bassa e moderna di San Martino dove si lascia a destra un ponte (366m) che consente l'accesso al paese vecchio intorno alla chiesa (373m); poco dopo si ignora a destra un secondo ponte.
Dopo il campo di calcio si affronta un tratto di salita impegnativa seguito da un falsopiano interrotto da una breve rampa, poi la strada si impenna ed affronta il primo (458m) di due tornanti molto ripidi e ravvicinati; da questo punto al passo la salita non presenta più nessuna interruzione.
Si sale con dure pendenze e strada molto tortuosa per arrampicarsi su un costone che si protende verso la valle e dopo un ponte sul torrente della laterale Valle dei Baitoni si affrontano faticosamente il ripido 3° tornante ed il 4° tornante (550m) aggirando poi il costone; dopo il 5° tornante (590m) si raggiunge Eno (603m), paesino noto per le sue cave di marmo nero con una bella parrocchiale situata in posizione panoramica e dominante.
Nel paese si effettua il 6° tornante a sinistra seguendo le indicazioni per Treviso Bresciano e si imbocca una stradina molto stretta, male asfaltata e quasi priva di traffico, che si inerpica ripida sul versante occidentale della valle con bella vista su Eno e tutta la vallata fino ad incontrare un bivio (730m) in corrispondenza del 7° tornante.
A sinistra si distacca una strada molto ripida che supera lo spartiacque al valico Cocca del Santellone (875m) entrando nella vicina valle del torrente Gorgone e raggiunge la strada asfaltata che sale da Vestone a Treviso Bresciano ed al Passo Fobbia (1106m) da dove una strada asfaltata raggiunge il passo Cavallino della Fobbia.
Al bivio si tiene a destra seguendo le indicazioni per Capovalle e si prosegue su strada sempre molto stretta ed asfaltata che affronta i duri ottavo tornante (790m) e 9° tornante (818m) e si snoda ripida e tortuosa in costa superando la località Bellavista (864m), dove si trova una locanda ormai chiusa.
Si raggiunge il costone (923m) su cui sorge la cappella della Madonna di Roane, in bella posizione panoramica; la salita risulta sempre molto impegnativa, ma meno dura che nel tratto precedente; il fondo stradale tende a diventare sempre peggiore: l'asfalto presenta alcune buche e deformazioni ed aumenta la quantità di ghiaia presente sulla sede stradale.
Dopo aver lasciato a sinistra un grosso edificio abbandonato, probabilmente una colonia in disuso, si affronta una curva e si raggiunge il passo, stretta sella tra i boschi, dove sorgono alcuni edifici, tra cui un bar-ristorante aperto solo nei periodi di maggiore afflusso turistico.
Una strada solo inizialmente asfaltata sale verso sud con 4 ripidi tornanti al Passo del Vicì (1183m); dall'altra parte proviene la strada asfaltata da Treviso Bresciano ed il Passo Fobbia (1106m).

Sul versante settentrionale il percorso inizia ad un incrocio nella zona orientale di Lemprato (373m), frazione del comune di Idro, dove si segue a sinistra la strada provinciale 58 per Capovalle ed il Lago di Garda e si lascia a destra la strada provinciale 111 per Treviso Bresciano ed il Passo Fobbia.
La bella strada asfaltata percorre un ponte su un canale artificiale e subito dopo ad un incrocio (373m) lascia a sinistra la strada per Crone (375m), capoluogo del comune di Idro, e le frazioni Vesta e Vantone; il tracciato sale dolcemente passando alto sopra Crone e si innalza con vasto panorama sul Lago d'Idro; ad un incrocio (437m) si incontra a sinistra una stradina alternativa che sale da Crone con pendenze fino al 20%.
Si affrontano 4 tornanti ravvicinati e si imbocca (554m) una galleria non illuminata e lunga 454 metri (è consigliato avere uno strumento di illuminazione) che consente di passare nella verde Valle di Loere, anch'essa laterale del bacino dell'Eridio, transitando sotto la Sella di Preonde (692m).
Si scende dolcemente fino al Ponte di Campei (551m) dopo il quale la strada si impenna con pendenze fino al 15%; si affrontano i ravvicinatissimi 5° tornante (601m) e 6° tornante e si percorrono alcuni rettilinei nella Valle dei Fondi fino al ponte (703m) sul torrente.
Si affrontano con dure pendenze il 7° tornante (718m), in corrispondenza del quale si lascia a destra la strada sterrata per Cler, l'ottavo tornante (751m), in corrispondenza del quale si trova una fontana e si distacca a sinistra una stradina cementata, il 9° tornante (763m), il 10° tornante (798m), l'undicesimo tornante, l'ampio 12° tornante (823m), dove si lascia a sinistra una carreggiabile, il 13° tornante, il 14° tornante, il 15° tornante (848m) ed il 16° tornante (866m).
In corrispondenza del 17° ed ultimo tornante (876m), quando mancano solo 750 metri al Passo di San Rocco di Capovalle (946m), posto sullo spartiacque tra il bacino del Lago d'Idro e la Valvestino, tributaria del Lago di Garda, si incontra il bivio dove si abbandona la strada provinciale 58 e si imbocca la stradina dall'asfalto sconnesso che sale al passo.
E' vietato percorrere questo tratto di strada in caso di nevicate.
La strada inizia stretta e tortuosa con una serie di saliscendi snodandosi in costa lungo una ripida parete, poi entra in falsopiano nel vallone di Rio Secco; dopo il ponticello si affronta una rampa molto ripida che conduce al Santuario della Beata Vergine di Rio Secco (984m), originario del XVII secolo e riedificato nel 1928 in un luogo solitario ed impervio; la strada passa sotto l'arcata che unisce la chiesa alla parete montuosa e sbuca nel piazzale di fronte alla facciata affrescata.
Si scende brevemente e dolcemente fino all'aggiramento del crinale dove si trova un piazzale (976m) e la salita continua moderata tra boschi e pascoli; nell'ultimo chilometro il fondo stradale, già piuttosto rovinato e pieno di ghiaia, diventa pessimo: l'asfalto risulta corroso e pieno di buche e di sassolini a causa dell'esposizione ombreggiata verso nord e della carenza di manutenzione.

Sono possibili due itinerari circolari: il primo, che percorre la Valsabbia per 24 Km tra Idro e Vobarno, risulta molto trafficato; il secondo è molto più lungo e più bello e consiste nel raggiungere il Lago di Garda attraverso la Valvestino e nel costeggiare il lago fino a Salò, da dove si raggiunge in breve Vobarno per complessivi 72 Km.

(Itinerario percorso il 19/04/1997)



La sommità del passo

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