Il
valico collega la Val Degagna, appartata laterale della
Valsabbia, con il bacino del Lago d'Idro, appartenente alla
stessa Valsabbia, mediante una strada molto impegnativa e
tranquilla; il percorso risulta interamente asfaltato, ma lo
stato del fondo stradale è mediocre nel tratto più
elevato con molta ghiaia, buche e deformazioni; in particolare
l'ultimo chilometro dal versante di Idro appare molto più
adatto ad una mountain-bike che ad una bicicletta da corsa.
Sul
versante meridionale il percorso inizia ben segnalato ad una
rotonda (239m) nel centro di Vobarno presso il ponte sul torrente
che percorre la Val Degagna e si getta nel fiume Chiese; si
abbandona la trafficata strada di fondovalle della Valsabbia e si
imbocca una tranquilla strada asfaltata che imbocca in falsopiano
la Val Degagna costeggiando il torrente; dopo un tratto tra le
ultime case di Vobarno la valle si restringe e diventa solitaria
e boscosa. Dopo una brevissima rampetta si continua in
falsopiano lasciando sulla sinistra il Ponte della Sambuca (262m)
dopo il quale si comincia a salire in maniera molto irregolare
incontrando tratti di ascesa impegnativa e lunghi falsopiani; in
leggera discesa si raggiunge Rango (312m), una frazione di poche
case in un punto della valle molto stretto; dopo il bivio (317m)
per Carvanno a sinistra si attraversa il torrente su un ponte
(324m). Dopo il ponte si affronta un tratto di salita
impegnativa seguito da falsopiani e pezzi di moderata ed
irregolare ascesa. La valle diventa più larga ed amena
e si raggiunge il cartello della frazione Degagna, che raggruppa
i borghi di San Martino, lungo la strada, e di Cecino (417m), che
si vede sul lato orientale della valle; costeggiando il torrente
si arriva nella parte bassa e moderna di San Martino dove si
lascia a destra un ponte (366m) che consente l'accesso al paese
vecchio intorno alla chiesa (373m); poco dopo si ignora a destra
un secondo ponte. Dopo il campo di calcio si affronta un
tratto di salita impegnativa seguito da un falsopiano interrotto
da una breve rampa, poi la strada si impenna ed affronta il primo
(458m) di due tornanti molto ripidi e ravvicinati; da questo
punto al passo la salita non presenta più nessuna
interruzione. Si sale con dure pendenze e strada molto
tortuosa per arrampicarsi su un costone che si protende verso la
valle e dopo un ponte sul torrente della laterale Valle dei
Baitoni si affrontano faticosamente il ripido 3° tornante ed
il 4° tornante (550m) aggirando poi il costone; dopo il 5°
tornante (590m) si raggiunge Eno (603m), paesino noto per le sue
cave di marmo nero con una bella parrocchiale situata in
posizione panoramica e dominante. Nel paese si effettua il 6°
tornante a sinistra seguendo le indicazioni per Treviso Bresciano
e si imbocca una stradina molto stretta, male asfaltata e quasi
priva di traffico, che si inerpica ripida sul versante
occidentale della valle con bella vista su Eno e tutta la vallata
fino ad incontrare un bivio (730m) in corrispondenza del 7°
tornante. A sinistra si distacca una strada molto ripida che
supera lo spartiacque al valico Cocca del Santellone (875m)
entrando nella vicina valle del torrente Gorgone e raggiunge la
strada asfaltata che sale da Vestone a Treviso Bresciano ed al
Passo Fobbia
(1106m) da dove una strada asfaltata raggiunge il passo Cavallino
della Fobbia. Al bivio si tiene a destra seguendo le
indicazioni per Capovalle e si prosegue su strada sempre molto
stretta ed asfaltata che affronta i duri ottavo tornante (790m) e
9° tornante (818m) e si snoda ripida e tortuosa in costa
superando la località Bellavista (864m), dove si trova una
locanda ormai chiusa. Si raggiunge il costone (923m) su cui
sorge la cappella della Madonna di Roane, in bella posizione
panoramica; la salita risulta sempre molto impegnativa, ma meno
dura che nel tratto precedente; il fondo stradale tende a
diventare sempre peggiore: l'asfalto presenta alcune buche e
deformazioni ed aumenta la quantità di ghiaia presente
sulla sede stradale. Dopo aver lasciato a sinistra un grosso
edificio abbandonato, probabilmente una colonia in disuso, si
affronta una curva e si raggiunge il passo, stretta sella tra i
boschi, dove sorgono alcuni edifici, tra cui un bar-ristorante
aperto solo nei periodi di maggiore afflusso turistico. Una
strada solo inizialmente asfaltata sale verso sud con 4 ripidi
tornanti al Passo del Vicì (1183m); dall'altra parte
proviene la strada asfaltata da Treviso Bresciano ed il Passo
Fobbia (1106m).
Sul versante settentrionale il
percorso inizia ad un incrocio nella zona orientale di Lemprato
(373m), frazione del comune di Idro, dove si segue a sinistra la
strada provinciale 58 per Capovalle ed il Lago di Garda e si
lascia a destra la strada provinciale 111 per Treviso Bresciano
ed il Passo Fobbia. La bella strada asfaltata percorre un
ponte su un canale artificiale e subito dopo ad un incrocio
(373m) lascia a sinistra la strada per Crone (375m), capoluogo
del comune di Idro, e le frazioni Vesta e Vantone; il tracciato
sale dolcemente passando alto sopra Crone e si innalza con vasto
panorama sul Lago d'Idro; ad un incrocio (437m) si incontra a
sinistra una stradina alternativa che sale da Crone con pendenze
fino al 20%. Si affrontano 4 tornanti ravvicinati e si imbocca
(554m) una galleria non illuminata e lunga 454 metri (è
consigliato avere uno strumento di illuminazione) che consente di
passare nella verde Valle di Loere, anch'essa laterale del bacino
dell'Eridio, transitando sotto la Sella di Preonde (692m). Si
scende dolcemente fino al Ponte di Campei (551m) dopo il quale la
strada si impenna con pendenze fino al 15%; si affrontano i
ravvicinatissimi 5° tornante (601m) e 6° tornante e si
percorrono alcuni rettilinei nella Valle dei Fondi fino al ponte
(703m) sul torrente. Si affrontano con dure pendenze il 7°
tornante (718m), in corrispondenza del quale si lascia a destra
la strada sterrata per Cler, l'ottavo tornante (751m), in
corrispondenza del quale si trova una fontana e si distacca a
sinistra una stradina cementata, il 9° tornante (763m), il
10° tornante (798m), l'undicesimo tornante, l'ampio 12°
tornante (823m), dove si lascia a sinistra una carreggiabile, il
13° tornante, il 14° tornante, il 15° tornante (848m)
ed il 16° tornante (866m). In corrispondenza del 17°
ed ultimo tornante (876m), quando mancano solo 750 metri al Passo
di San Rocco di Capovalle (946m), posto sullo spartiacque tra il
bacino del Lago d'Idro e la Valvestino, tributaria del Lago di
Garda, si incontra il bivio dove si abbandona la strada
provinciale 58 e si imbocca la stradina dall'asfalto sconnesso
che sale al passo. E' vietato percorrere questo tratto di
strada in caso di nevicate. La strada inizia stretta e
tortuosa con una serie di saliscendi snodandosi in costa lungo
una ripida parete, poi entra in falsopiano nel vallone di Rio
Secco; dopo il ponticello si affronta una rampa molto ripida che
conduce al Santuario della Beata Vergine di Rio Secco (984m),
originario del XVII secolo e riedificato nel 1928 in un luogo
solitario ed impervio; la strada passa sotto l'arcata che unisce
la chiesa alla parete montuosa e sbuca nel piazzale di fronte
alla facciata affrescata. Si scende brevemente e dolcemente
fino all'aggiramento del crinale dove si trova un piazzale (976m)
e la salita continua moderata tra boschi e pascoli; nell'ultimo
chilometro il fondo stradale, già piuttosto rovinato e
pieno di ghiaia, diventa pessimo: l'asfalto risulta corroso e
pieno di buche e di sassolini a causa dell'esposizione
ombreggiata verso nord e della carenza di manutenzione.
Sono
possibili due itinerari circolari: il primo, che percorre la
Valsabbia per 24 Km tra Idro e Vobarno, risulta molto trafficato;
il secondo è molto più lungo e più bello e
consiste nel raggiungere il Lago di Garda attraverso la
Valvestino e nel costeggiare il lago fino a Salò, da dove
si raggiunge in breve Vobarno per complessivi 72 Km.
(Itinerario
percorso il 19/04/1997)
|