PASSO DEL MORTIROLO, 1852m (Brescia-Sondrio)



Accesso da Mazzo di Valtellina 12,5 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Mazzo di Valtellina(546)-San Matteo(824)
3,2

278

8,69

San Matteo(824)-Piaz l'acqua(1448)

4,9

624

12,73

Piaz l'acqua(1448)-Passo del Mortirolo(1852) 

4,4

404

9,18





Accesso da Edolo 16,9 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Edolo(699)-bivio Monno(891) 
4,3

192

4,47

bivio Monno(891)-Monno(1059) 

2,0

168

8,40

Monno(1059)-Ponte di Palu(1633) 

8,1

574

7,09

Ponte di Palu(1633)-trattoria Mortirolo(1812)

1,7

179

10,53

Trattoria Mortirolo(1812)-Passo del Mortirolo(1852)

0,8

40

5,00




Il valico collega la Valtellina e la Val Camonica con una strada estremamente ripida, sicuramente fra le più difficili in assoluto e fra le più famose dell'intero arco alpino; soprattutto sul versante valtellinese le pendenze sono micidiali con punte del 18% secondo i cartelli stradali e forse in realtà anche superiori al 20%.
La strada risulta stretta e presenta numerosi strettissimi e ripidissimi tornanti per cui risulta molto pericolosa in discesa oltre che molto faticosa in salita; il fondo stradale presenta un asfalto generalmente in buono stato.
Una premessa toponomastica è indispensabile: l'ampia sella del Mortirolo o della Foppa aperta tra il Dosso Signeul (1954m) a nord e la Cima Verde (2410m) a sud presenta due passi separati da una piccola altura; a nord denominiamo Passo del Mortirolo (1852m) il valico che collega direttamente le due valli mentre a sud denominiamo Passo della Foppa (1889m) il valico che viene attraversato da una strada che coincide quasi completamente con l'accesso al Passo del Mortirolo sul versante bresciano ma sul versante valtellinese invece si snoda stretta ed estremamente panoramica in costa e procede a saliscendi fino alla conca di Trivigno, da dove si può scendere a Tirano o al Passo dell'Aprica (1176m); questo percorso è sicuramente consigliato per la discesa.
A nord del Dosso Signeul è segnalato dalle carte un Passo del Mortirolo (1894m) percorso solo da sentieri pedonali.

Sul versante valtellinese ad un incrocio (546m) appena a valle di Mazzo di Valtellina (552m) si lascia la vecchia statale, ora declassata per la costruzione del nuovo tracciato e diventata tranquilla e gradevole per i ciclisti, e si comincia a salire senza difficoltà attraverso un vecchio nucleo urbano dove si tiene a destra ad un incrocio (558m) dove si lascia a sinistra una via che conduce verso il centro di Mazzo.
Dopo una strettoia si svolta a sinistra ad un incrocio (566m) prima del ponticello su un piccolo torrente, si oltrepassano le ultime case e si entra nel bosco; i primi due chilometri sono abbastanza pedalabili e la pendenza diventa sempre più dura con una progressione continua che consente di adattare la pedalata.
Presso un piccolo nucleo di case si affronta il 1° tornante (597m) dove il cartello riporta 33° tornante perché sono conteggiati a scalare ed il 1° tornante è il più vicino al passo.
Si affrontano il 2° tornante (615m) tra i frutteti, il 3° tornante (630m) nel bosco, una curva a destra (644m) dopo due case rurali ed una curva a sinistra (655m) ai piedi del Castello di Mazzo.
Si superano il 4° tornante (707m), il 5° tornante, il 6° tornante (751m) ed il 7° tornante nel bosco e si ignora una diramazione a destra per un agriturismo.
Dopo un incrocio (824m) a sinistra e la vicina chiesa di San Matteo, che sorge in posizione panoramica presso alcune case sparse, si affronta il tratto più duro con rampe molto ripide intervallate da tratti di salita molto severa ma in grado di consentire un minimo di recupero tra un "muro" e l'altro; la strada sale nel fitto bosco che si apre in radure popolate da baite e villette; dei cartelli di aspetto rustico indicano i nomi delle località e spesso anche la quota raggiunta; i tornanti e le curve strette sono continui.
Si affronta l'ottavo tornante ai limiti di una radura, il 9° tornante (1009m), il 10° tornante (1038m) e l'undicesimo tornante presso alcune baite; dopo il 12° tornante si lascia sulla sinistra l'accesso (1145m) alle baite di Pradasc ed in corrispondenza del 13° tornante (1184m) si ignora una stradina sterrata a fondo chiuso per Viez.
Si affronta il 14° tornante, si ignorano diramazioni a sinistra ed a destra per alcune baite ed in corrispondenza del 15° tornante (1246m) si ignora la sterrata a destra; subito dopo il 16° tornante si lascia a sinistra la diramazione per Cuscisc; dopo il 17° ed il 18° tornante (1288m) si arriva al 19° tornante dove si lascia a destra la stradina di accesso alle baite di Pezza.
Si oltrepassano le baite di Piaz all'altezza del 20° tornante (1427m) e si raggiunge la località di Piaz l'acqua (1448m), dove si trova una fontana; si affrontano i ravvicinatissimi 21° tornante, 22° tornante e 23° tornante (1462m), dove sorge il monumento a Marco Pantani.
La strada continua con pendenze meno tremende anche se si incontrano ancora delle rampe molto ripide mentre il panorama diventa sempre più ampio e spettacoloso sul fondovalle valtellinese sul quale ci si affaccia a picco.
Si affrontano il 24° tornante (1517m) presso un traliccio, il 25° tornante ed il 26° tornante (1571m), dove si incontra l'itinerario alternativo, molto meno impegnativo, che sale da Grosio.
Si percorre un lungo traversone verso sud e subito dopo aver lasciato a destra (1719m) una stradina asfaltata chiusa al traffico motorizzato non autorizzato si affronta il 27° tornante (1724m).
Dopo il 28° ed il 29° tornante, dove si lascia a destra una pista a fondo naturale, con un tratto nel bosco si arriva alla malga del Mortirolo in una bellissima conca dove pascolano le mucche che possono abbeverarsi ad un limpido laghetto.
Presso il 30° tornante si trova un rifugio e presso il 32° tornante (1810m) si trova un minuscolo laghetto; dopo il 33° ed ultimo tornante (1824m) si arriva al passo in uno splendido scenario di montagne.

Sul versante camuno da Edolo (699m) si segue la frequentata strada che conduce al Passo del Tonale (1883m) con salita moderata ma costante; dopo due ampi tornanti (783m e 787m) ed un albergo-ristorante isolato (822m) si incontra l'incrocio ben segnalato (891m) per Monno ed il Passo del Mortirolo dove si svolta a sinistra affrontando una dura salita dapprima in costa; sulla sinistra si nota l'antico Santuario di San Brizio, raggiungibile con un sentiero.
Dopo un chilometro si affronta il 1° tornante (972m) tra i prati della bella conca di Monno e dopo il 2° tornante (987m) si costeggia il cimitero e si raggiungono le prime case di Monno; in corrispondenza del 3° tornante (1017m) si lascia a sinistra un primo accesso al centro di Monno che viene evitato dalla strada provinciale 81.
Dal 4° tornante (1032m) si gode una bella vista sul centro abitato di Monno, dominato dalla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (1063m) e, più in alto, dalla chiesa di San Sebastiano (1117m); presso un parcheggio si effettua il 5° tornante (1059m) lasciando a sinistra il tracciato principale con diritto di precedenza che entra nel centro del paese.
Si affronta il 6° tornante (1070m) e si transita nella parte alta del centro abitato uscendo dal paese con una dura rampa seguita da un falsopiano tra i prati.
Con un tratto ripidissimo si entra nel bosco seguendo la stretta valle del Mortirolo; dopo il 7° tornante (1227m), in corrispondenza del quale si lascia a sinistra l'antica mulattiera del Mortirolo, la salita ridiventa pedalabile e ritorna verso la Val Camonica dominata dal massiccio dell'Adamello; dopo l'ottavo tornante (1355m) la strada continua molto dura con numerose curve nel bosco per un lungo tratto finché non si ritorna alti in costa nella valle del Mortirolo.
Con salita moderata ed un tratto di falsopiano si raggiunge la grande conca prativa del Mortirolo, costellata di casolari e baite sparse.
Si attraversa il torrente Ogliolo di Monno al Ponte di Palu (1633m), dopo il quale sulla destra si incontra una fontanella con acqua di sorgente; all'improvviso la salita riprende terribile con una serie di stretti e continui tornanti tra i prati: si affrontano ravvicinati il 9° tornante (1651m), il 10° tornante, l'undicesimo tornante, il 12° tornante (1676m), il 13° tornante ed il 14° tornante.
Si incontra un bar-ristorante di fronte alla cappella di San Giacomo (1710m) che sorge presso il 15° tornante ed in corrispondenza del 16° tornante (1716m) si lascia sulla destra la caserma del Mortirolo.
Si affrontano i ripidi 17°, 18° e 19° tornante (1758m) e subito dopo si sfiora a sinistra il moderno bar-ristorante Belvedere.
La strada procede con altre dure rampe fino alla trattoria Mortirolo (1812m); dopo 150 metri si raggiunge un incrocio (1823m) dove si lascia a destra la strada per il Passo Carette di Val Bighera (2087m).
Si procede a strappi con falsopiani e dure rampe oltrepassando l'incrocio (1824m) dove si lascia a sinistra la pista a fondo naturale a traffico regolamentato che scende al Lago del Mortirolo (1779m), sulle cui sponde sorge un rifugio, e si raggiunge un bivio (1851m): a sinistra si lascia la strada che consente di superare il Passo della Foppa (1889m) e tornare sul versante valtellinese procedendo fino a Trivigno mentre a destra si affrontano gli ultimi facili metri che conducono alla sommità del mitico Passo del Mortirolo.

(Itinerario percorso il 05/09/1992 dalla Valtellina ed il 20/07/2002 dalla Valcamonica)



Il Passo del Mortirolo visto dall'alto

In cima al Passo del Mortirolo

Il Passo del Mortirolo visto dall'opposto versante della Valtellina

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