Il
valico collega la piemontese valle di Susa con la francese valle
della Durance mediante una buona strada asfaltata, strada statale
N.24 in Italia e strada nazionale N.94 in Francia. Il Colle
del Monginevro è uno dei passi più importanti e
frequentati delle Alpi e risulta anche essere il più basso
passaggio dello spartiacque principale alpino tra il Piemonte e
la Francia. Il valico storicamente era già utilizzato
dai Galli e fu probabilmente attraversato da Annibale nel corso
della seconda guerra punica; i Romani vi costruirono
un'importante arteria di comunicazione; nei secoli successivi fu
sempre uno dei principali passaggi tra l'Italia e la Francia; la
realizzazione della strada moderna fu voluta da Napoleone nel
1807.
Sul versante italiano da Susa (493m alla stazione
ferroviaria) si sale con ampi ed impegnativi tornanti tra i
vigneti per superare il contrafforte montuoso che sbarra la valle
alle spalle della cittadina; dopo aver sottopassato la ferrovia
si affronta un tratto in forte pendenza (fino al 10%) per sbucare
nella conca in cui si incontrano le frazioni di Gravere: Morelli
(700m), Olmo e Mollare (756m). A Mollare (fontana) la dura
salita si interrompe e si procede per 2 Km in discesa, dapprima
sensibile poi molto dolce; in questo tratto si incontra un cippo
che indica l'antico confine tra Piemonte e Delfinato; si risale
senza difficoltà a Chiomonte (748m); dopo una rampa per
raggiungere il moderno ponte su un torrente laterale si procede
in falsopiano e leggera discesa fino al moderno ponte di Exilles
sulla Dora Riparia e si comincia a salire con impegnativa
pendenza lungo il versante settentrionale della stretta gola. Al
centro della vallata si erge il poderoso Forte di Exilles, sino
al 1713 avamposto di confine del Delfinato, uno dei più
grandiosi esempi di architettura militare del settecento; ai suoi
piedi sorge il borgo di Exilles (870m); la strada statale passa
alta rispetto all'abitato e permette di osservarne la struttura
compatta ed i caratteristici tetti in pietra delle
abitazioni. Dopo Exilles si incontrano tre brevi gallerie;
dopo aver sottopassato l'autostrada si lascia a destra (997m) il
tracciato di accesso per la sovrastante Deveys (1036m) mentre la
salita diventa più dura per superare con due impegnativi
tornanti il contrafforte di Serre la Voute (1087m) che sbarra la
valle; con altri due ripidi tornanti ed un moderato tratto in
costa si discende a Salbertrand (1032m), di cui si lascia a
destra il nucleo centrale. Si procede in leggera ascesa
nell'ampia valle coltivata fino all'incrocio per Bardonecchia in
località Pont Ventoux (1042m), poi si procede in leggera
discesa e con un lungo rettilineo in piano nell'ampia
valle. L'autostrada e la ferrovia del Frejus si allontanano
verso ovest ed in dolce ascesa si raggiunge il borgo basso
(1075m) di Oulx, dove si incontrano un secondo bivio per
Bardonecchia e la deviazione a sinistra per Sauze d'Oulx (1510m);
i ciclisti devono attraversare il centro del paese e stare
attenti a non imboccare la moderna circonvallazione, che si snoda
in galleria con carattere autostradale. Dopo Oulx la valle si
restringe ed assume connotati più alpestri; la strada sale
moderatamente in costa sino a portarsi alta sul fiume che scorre
in fondo alla Gola di Soubras; presso Fénils (1276m) la
vallata si allarga e la salita diventa più agevole; da
Fénils una carreggiabile risale il vallone verso ovest
fino al confine ed al Colle del Chaberton (2671m), da dove
raggiunge la vetta del Monte Chaberton (3130m), dove si trovavano
le più alte fortificazioni delle Alpi; purtroppo le
elevate pendenze ed il pessimo stato del fondo rendono
praticamente impossibile la ciclabilità anche con le
mountain-bike. Con salita leggermente più accentuata si
raggiunge la rotonda (1342m) appena prima di Cesana Torinese,
importante nodo di comunicazione ed attrezzato centro turistico,
dove si segue a destra la moderna circonvallazione che alla
successiva rotonda (1345m) lascia a sinistra la via di accesso al
centro del paese; proseguendo invece diritti si raggiunge presto
la rotonda (1345m) dove si lascia a sinistra la strada che
conduce al Colle
di Sestriere (2035m) mentre a destra la via centrale in pavè
da tracciato storico del Monginevro è diventata isola
pedonale. La salita diventa subito impegnativa e dopo i primi
due ampi tornanti con un lungo pezzo in costa nel bosco si
penetra nella stretta gola del Monginevro superando il bivio
(1471m) per Sagnalonga. In leggera ascesa si raggiunge il
ponte sulla Piccola Dora, poi si riprende a salire ripidamente
ritornando verso la conca di Cesana con bella vista sulle
montagne che la circondano, si affronta il 3° tornante
(1569m), si abbandona il tracciato principale che percorre una
galleria lunga 1849 metri vietata ai ciclisti e si procede
faticosamente in costa lungo il franoso versante meridionale del
Monte Chaberton con tre lunghe gallerie paravalanghe areate da
continue ed ampie finestre; la prima galleria termina a quota
1639m. Sempre in forte ascesa si sale tra le rocce a picco su
una profonda gola e si sbuca nell'ampio e lungo pianoro del
Monginevro; ad una rotonda si lascia a destra la moderna galleria
lunga 1336 metri che consente al traffico automobilistico di
evitare le strettoie di Clavière e naturalmente deve
essere evitata dai ciclisti. In leggera salita si attraversa
Clavière (1763m); subito dopo l'abitato si supera la linea
di confine (1805m) e si riprende a salire duramente costeggiando
un campo da golf; dopo la ex-dogana francese la strada diventa
quasi pianeggiante e sbuca sulla strada principale che esce dalla
galleria; dopo la stazione di polizia si lascia a destra ad un
incrocio (1842m) una breve diramazione asfaltata per le Collet
(1856m) ed in breve si raggiunge la rotonda alla sommità
del valico, dove sorge il grandioso obelisco che ricorda la
costruzione della strada ad opera di Napoleone (1807).
Sul
versante francese il percorso inizia a Briançon (1321m) e
si snoda inizialmente senza difficoltà con bella visione
della cittadina dominata dalle fortezze del Vauban; prima di La
Vachette (1345m) si lascia a sinistra il vecchio tracciato che
attraversa l'abitato e si procede lungo l'ampio stradone che
comincia a presentare salita impegnativa; poco dopo il paese ad
un incrocio (1389m) si lascia a sinistra la strada dipartimentale
per les Alberts e le Rosier. Si procede lungo il versante sud
della valle fino al ponte sulla Durance (1453m) poi si affrontano
i i 5 duri ed ampi tornanti con i quali si guadagna quota nel
bosco; la salita è costante e sempre molto impegnativa
tranne per un breve tratto che precede un tornante; la strada è
ampia ma il traffico è sempre intenso e si possono
incontrare anche autocarri ed autotreni. Dopo il 3°
tornante (1555m), il 4° tornante (1604m) e dil 5°
tornante (1660m) si imbocca un lungo e ripido rettilineo e si
cominciano ad incontrare le prime costruzioni ed infrastrutture
dell'esteso ed attrezzato centro turistico di Montgenèvre. La
salita continua ripida ed il rettilineo sembra interminabile; si
lascia a destra la galleria vietata ai velocipedi che evita il
paese e finalmente si raggiunge il centro di Montgenèvre
(1850m): presso la chiesa si trova anche una bella fontana; la
strada diventa quasi pianeggiante e senza difficoltà si
raggiunge la sommità del passo.
(Itinerario
percorso il 04/07/1998)
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