PASSO DI COSTALUNGA, 1751m (Bolzano-Trento)



Accesso da Cardano 25,2 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Cardano(290)-Ponte Nova(872)

11,7

582

4,97

Ponte Nova(872)-Nova Levante(1182)

5,0

310

6,20

Nova Levante(1182)-quota 1400 

3,1

218

7,03

quota 1400-Lago di Carezza(1519)

2,0

119

5,95

Lago di Carezza(1519)-Passo di Costalunga(1751)

3,4

232

6,82





Accesso da San Giovanni 9.5 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

San Giovanni(1319)-Vigo di Fassa(1382)

1,2

63

5,25

Vigo di Fassa(1382)-Vallonga(1510)

1,8

128

7,11

Vallonga(1510)-2° tornante(1730)

3,0

220

7,33

2° tornante(1730)-Passo di Costalunga(1751)

3,5

21

0,60




Il valico, denominato anche Passo Carezza e Jouf de Ciareja, collega Bolzano alla Valle di Fassa attraverso la Val d'Ega ed è percorso dal primo tratto della "Grande strada delle Dolomiti", la spettacolare arteria che collega il capoluogo altoatesino e Cortina d'Ampezzo attraverso anche i passi Pordoi e di Falzarego.
La strada statale 241 asfaltata risulta ampia e comoda tranne che nel primo tratto che percorre una stretta gola rocciosa; le pendenze sono talvolta molto dure ma si incontrano anche pezzi che consentono di rifiatare; il tracciato si snoda in mezzo a grandiosi panorami dolomitici.

Sul versante occidentale si parte da uno svincolo presso Cardano/Kardaun (290m), località della valle dell'Isarco a breve distanza da Bolzano; purtroppo la vecchia strada che percorreva lo strettissimo e spettacolare fondovalle iniziale della rocciosa Val d'Ega con pendenza ripidissima al 16% è stata abbandonata e non è più percorribile neanche in bicicletta.
Al suo posto sono state costruite due lunghe gallerie (1185 metri la prima e 1500 la seconda) ampie e ben ventilate ma molto trafficate ed in forte pendenza; le gallerie sono vietate ai pedoni ma non ai ciclisti; mentre in discesa non sono simpatiche ma si transitano velocemente in salita sono decisamente sconsigliate.
(Il percorso alternativo consiste nell'imboccare nel centro di Cardano la strada per Cornedo/Karneid che sale subito decisamente con 2 impegnativi tornanti lungo una parete rocciosa; si entra nella valle laterale di Cornedo e si affrontano altri 2 tornanti; dopo un traversone si superano il 5° ed il 6° tornante e si arriva all'incrocio dove si lascia a sinistra la breve diramazione per il centro di Cornedo (512m); dopo il 7° tornante si supera la frazione San Vito/St.Veit e dopo l'ottavo tornante si procede a lungo su strada stretta e poco trafficata nel bosco; dopo altri 10 tornanti si arriva ad un incrocio presso una cappella dove si lascia a sinistra la strada per Collepietra/Steinegg (823m) e si segue a destra in discesa superando la zona artigianale ed arrivando a San Valentino in Campo/Gummer (1117m) da dove si scende ripidamente con 11 tornanti alla rotonda sulla strada statale 241).
Seguendo invece la strada statale 241 dopo le gallerie si percorrono le strette gole della Val d'Ega in un orrido ambiente di grande interesse paesaggistico mentre la salita diventa meno severa ed alterna falsopiani a rampe impegnative.
La valle si allarga progressivamente e diventa verde e popolata; una galleria lunga 170 metri può essere evitata seguendo l'itinerario ciclabile esterno ben segnalato; non possono essere evitate e devono essere percorse le 4 successive gallerie lunghe rispettivamente 180 metri, 320 metri, 154 metri e 152 metri.
La salita diviene abbastanza dolce mentre sullo sfondo appare maestoso il Latemar (2842m); una breve discesa precede la rotonda per San Valentino in Campo/Gummer (vedi itinerario alternativo sopra descritto).
L'ascesa riprende in moderata salita fino a Ponte Nova/Birchabruck (872m) all'uscita del paese si lascia a destra la strada per il Passo di Lavazè (1816m) e si continua senza difficoltà.
Dopo una galleria illuminata lunga 405 metri la salita diventa più impegnativa e nell'attraversamento di Nova Levante (1182m) decisamente ripida; dopo il lungo abitato dominato dal Latemar ed un ampio tornante tra i prati si entra, sempre in dura ascesa, nella splendida foresta del Latemar; dopo due alberghi solitari si incontra il cartello di quota 1400 metri e si lascia sulla destra una grossa segheria.
Con alcuni tornanti nel bosco si raggiunge il magnifico Lago di Carezza (1519m), limpido specchio d'acqua circondato dalle pinete in cui il Latemar si specchia creando un'incredibile suggestione.
Dopo un paio di duri tornanti si procede in piano attraverso gli alberghi di Carezza (1608m) mentre sulla sinistra appare maestoso il Catinaccio (2981m); si procede faticosamente tra i prati superando il bivio per il Passo Nigra (1688m) e con un paio di curve si raggiunge il Passo di Costalunga, ampia sella di prati e boschi aperta tra il Catinaccio a nord ed il Latemar a sud; vi sorgono alberghi e vari edifici e si gode un ampio e bellissimo panorama.

Sul versante orientale la salita dal fondo della Valle di Fassa risulta breve ma presenta un tratto centrale molto impegnativo .
In località San Giovanni ad una rotonda (1319m) si lasciano il fondovalle dell'Avisio e la strada che sale da Ora e Cavalese attraverso la Valle di Fiemme per imboccare il tracciato che sale in breve a Vigo di Fassa (1382m), importante centro turistico in bella posizione; ad una rotonda si lascia a destra il percorso che conduce nel centro del paese e si imbocca a sinistra la moderna circonvallazione che percorre la galleria de Ciampian, lunga 97 metri, ben illuminata ma in curva.
Dopo l'incrocio con la strada che attraversa il centro del paese a senso unico e che si può imboccare solo da questo punto si attraversa il ponte (1404m) sul torrente Vael e si esce dal centro abitato dopo le case sparse di Costa.
Si continua in forte salita e si supera Vallonga/Valongia (1510m); si percorre il ponte (1561m) sul torrente Ruf de Pociole e si oltrepassa l'incrocio con la diramazione a sinistra per Tamion; si guadagna quota con l'ampio 1° tornante (1702m) ed il 2° tornante (1730m) nel bosco.
Quando mancano circa 3 Km dal passo la salita si interrompe ed il tracciato si snoda dolcemente lungo le pendici del Catinaccio fino al valico.

(Itinerario percorso il 30/07/1985 salendo dal versante occidentale e scendendo dal versante orientale)



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