Il
valico, denominato anche Passo Carezza e Jouf de Ciareja, collega
Bolzano alla Valle di Fassa attraverso la Val d'Ega ed è
percorso dal primo tratto della "Grande strada delle
Dolomiti", la spettacolare arteria che collega il capoluogo
altoatesino e Cortina d'Ampezzo attraverso anche i passi Pordoi e
di Falzarego. La strada statale 241 asfaltata risulta ampia e
comoda tranne che nel primo tratto che percorre una stretta gola
rocciosa; le pendenze sono talvolta molto dure ma si incontrano
anche pezzi che consentono di rifiatare; il tracciato si snoda in
mezzo a grandiosi panorami dolomitici.
Sul versante
occidentale si parte da uno svincolo presso Cardano/Kardaun
(290m), località della valle dell'Isarco a breve distanza
da Bolzano; purtroppo la vecchia strada che percorreva lo
strettissimo e spettacolare fondovalle iniziale della rocciosa
Val d'Ega con pendenza ripidissima al 16% è stata
abbandonata e non è più percorribile neanche in
bicicletta. Al suo posto sono state costruite due lunghe
gallerie (1185 metri la prima e 1500 la seconda) ampie e ben
ventilate ma molto trafficate ed in forte pendenza; le gallerie
sono vietate ai pedoni ma non ai ciclisti; mentre in discesa non
sono simpatiche ma si transitano velocemente in salita sono
decisamente sconsigliate. (Il percorso alternativo consiste
nell'imboccare nel centro di Cardano la strada per
Cornedo/Karneid che sale subito decisamente con 2 impegnativi
tornanti lungo una parete rocciosa; si entra nella valle laterale
di Cornedo e si affrontano altri 2 tornanti; dopo un traversone
si superano il 5° ed il 6° tornante e si arriva
all'incrocio dove si lascia a sinistra la breve diramazione per
il centro di Cornedo (512m); dopo il 7° tornante si supera la
frazione San Vito/St.Veit e dopo l'ottavo tornante si procede a
lungo su strada stretta e poco trafficata nel bosco; dopo altri
10 tornanti si arriva ad un incrocio presso una cappella dove si
lascia a sinistra la strada per Collepietra/Steinegg (823m) e si
segue a destra in discesa superando la zona artigianale ed
arrivando a San Valentino in Campo/Gummer (1117m) da dove si
scende ripidamente con 11 tornanti alla rotonda sulla strada
statale 241). Seguendo invece la strada statale 241 dopo le
gallerie si percorrono le strette gole della Val d'Ega in un
orrido ambiente di grande interesse paesaggistico mentre la
salita diventa meno severa ed alterna falsopiani a rampe
impegnative. La valle si allarga progressivamente e diventa
verde e popolata; una galleria lunga 170 metri può essere
evitata seguendo l'itinerario ciclabile esterno ben segnalato;
non possono essere evitate e devono essere percorse le 4
successive gallerie lunghe rispettivamente 180 metri, 320 metri,
154 metri e 152 metri. La salita diviene abbastanza dolce
mentre sullo sfondo appare maestoso il Latemar (2842m); una breve
discesa precede la rotonda per San Valentino in Campo/Gummer
(vedi itinerario alternativo sopra descritto). L'ascesa
riprende in moderata salita fino a Ponte Nova/Birchabruck (872m)
all'uscita del paese si lascia a destra la strada per il Passo
di Lavazè (1816m) e si continua senza difficoltà. Dopo
una galleria illuminata lunga 405 metri la salita diventa più
impegnativa e nell'attraversamento di Nova Levante (1182m)
decisamente ripida; dopo il lungo abitato dominato dal Latemar ed
un ampio tornante tra i prati si entra, sempre in dura ascesa,
nella splendida foresta del Latemar; dopo due alberghi solitari
si incontra il cartello di quota 1400 metri e si lascia sulla
destra una grossa segheria. Con alcuni tornanti nel bosco si
raggiunge il magnifico Lago di Carezza (1519m), limpido specchio
d'acqua circondato dalle pinete in cui il Latemar si specchia
creando un'incredibile suggestione. Dopo un paio di duri
tornanti si procede in piano attraverso gli alberghi di Carezza
(1608m) mentre sulla sinistra appare maestoso il Catinaccio
(2981m); si procede faticosamente tra i prati superando il bivio
per il Passo
Nigra (1688m) e con un paio di curve si raggiunge il Passo di
Costalunga, ampia sella di prati e boschi aperta tra il
Catinaccio a nord ed il Latemar a sud; vi sorgono alberghi e vari
edifici e si gode un ampio e bellissimo panorama.
Sul
versante orientale la salita dal fondo della Valle di Fassa
risulta breve ma presenta un tratto centrale molto impegnativo
. In località San Giovanni ad una rotonda (1319m) si
lasciano il fondovalle dell'Avisio e la strada che sale da Ora e
Cavalese attraverso la Valle di Fiemme per imboccare il tracciato
che sale in breve a Vigo di Fassa (1382m), importante centro
turistico in bella posizione; ad una rotonda si lascia a destra
il percorso che conduce nel centro del paese e si imbocca a
sinistra la moderna circonvallazione che percorre la galleria de
Ciampian, lunga 97 metri, ben illuminata ma in curva. Dopo
l'incrocio con la strada che attraversa il centro del paese a
senso unico e che si può imboccare solo da questo punto si
attraversa il ponte (1404m) sul torrente Vael e si esce dal
centro abitato dopo le case sparse di Costa. Si continua in
forte salita e si supera Vallonga/Valongia (1510m); si percorre
il ponte (1561m) sul torrente Ruf de Pociole e si oltrepassa
l'incrocio con la diramazione a sinistra per Tamion; si guadagna
quota con l'ampio 1° tornante (1702m) ed il 2° tornante
(1730m) nel bosco. Quando mancano circa 3 Km dal passo la
salita si interrompe ed il tracciato si snoda dolcemente lungo le
pendici del Catinaccio fino al valico.
(Itinerario
percorso il 30/07/1985 salendo dal versante occidentale e
scendendo dal versante orientale)
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