Il
valico collega la valle di Ampezzo ad est con la valle di Zoldo
ad ovest mediante la strada provinciale 347, arteria asfaltata,
ma stretta e ripida, in alcuni tratti veramente disagevole, che
ha il pregio di essere tranquilla e poco frequentata .
Sul
versante occidentale il tracciato si distacca dalla strada di
fondovalle della Valzoldana, che conduce alla Forcella
Staulanza (1766m), ad un incrocio (814m) all'inizio di Forno
di Zoldo (839m); inizialmente si sale facilmente nell'ampia conca
di prati circondata da fitti boschi costeggiando il torrente
Mareson che si attraversa con un ponte (864m). Appena prima
della frazione di Villanova (889m) si percorre il ponte sul
torrente Rutorto, poi la strada si restringe e comincia a salire
ripida affrontando ravvicinati l'ampio 1° tornante (893m) e
gli stretti 2° tornante (910m) e 3° tornante (928m) per
arrivare nella parte bassa di Fornesighe. Dopo il 4°
tornante (973m) si entra nel nucleo centrale del paese dove si
incontra il 5° tornante (988m), in corrispondenza del quale
si lascia a sinistra la strada che gira tra le case raggiungendo
la chiesa parrocchiale (1009m) nella parte alta. Si prosegue
con pendenze molto impegnative nel bosco e, dopo un ponticello
(1123m), la pendenza diventa ancora più ripida per un
lungo tratto, in cui si incontrano una trattoria in località
Pian de Levina (1204m) e le poche case di Cornigian (1236m). Dopo
un pezzo di salita moderata si attraversa un ponticello in curva,
si affronta il 6° tornante (1268m) e si incontra un tratto
durissimo con pendenze superiori al 12%; si supera il 7°
tornante (1401m) e si continua faticosamente nel bosco;
finalmente la strada diventa quasi pianeggiante per raggiungere
il passo, stretta sella boscosa aperta tra il Sassolungo di
Cibiana (2413m) a sud ed il Monte Rite (2181m) a nord. Vi
sorgono i caratteristici fienili in legno denominati
"tabià".
Sul versante orientale il
percorso inizia da Venas di Cadore: dal centro con la chiesa
parrocchiale (859m) si segue brevemente la strada di fondovalle
in direzione di Cortina d'Ampezzo fino ad un incrocio ben
segnalato (866m) di fronte ad una cappellina dove facciamo
iniziare il chilometraggio. Si svolta a sinistra per scendere
ripidamente incrociando la pista ciclabile fino al Ponte La
Chiusa (777m) sul torrente Boite; si procede poi in falsopiano
fino al successivo ponte (790m) sul suo affluente Rite. Si
comincia a salire con forti pendenze nel fitto bosco guadagnando
rapidamente quota con ampia vista sulla valle di Ampezzo ed i
suoi paesi. A tratti di forte salita si alternano pezzi di
falsopiano; sono numerose le curve insidiose che richiedono molta
prudenza ed attenzione in fase di discesa. Si imbocca
decisamente la valle che conduce al valico e si oltrepassa la
frazione Masariè, poi si incontrano la chiesa parrocchiale
di San Lorenzo (1022m), l'ufficio postale ed il municipio presso
il bivio per Cibiana di Sotto e si continua senza difficoltà
fino al centro abitato di Strassei (1030m). Dopo la cappellina
si riprende a salire ed al termine delle ultime case si affronta
il tratto conclusivo caratterizzato dalle dure pendenze e dai
molti tornanti nel fitto bosco dominato dalle rocce a picco della
catena degli Sfornioi. Si affrontano subito il 1° tornante
(1083m), il 2° tornante (1093m), il 3° tornante (1109m)
ed il 4° tornante (1119m) ravvicinati prima di un lungo
traversone; dopo il 5° tornante (1197m) si lascia a sinistra
la pista per i Fienili Muro. Si incontrano il 6° tornante,
dove si lascia a destra una carreggiabile, il 7° tornante
(1289m) e l'ottavo tornante (1321m) e dopo il 9° tornante
(1380m) si transita presso due baite; subito dopo il 10°
tornante (1434m) si incontrano i pochi edifici di località
Remauro (1443m); con l'ultimo duro traversone si arriva al valico
in mezzo a fitti boschi.
Dal Passo Cibiana si imbocca
presso un albergo-ristorante la carreggiabile adatta solo alle
mounatin-bike che sale ripida con continui stretti tornanti al
Monte
Rite (2181m), dove il museo della montagna è
installato negli imponenti resti di fortificazioni; dalla cima
del monte il panorama risulta vastissimo ed abbraccia tutto il
comprensorio dolomitico ripagando ampiamente del duro sforzo
della salita.
(Itinerario percorso il 01/08/1987 salendo
da Forno di Zoldo)
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