Il
valico collega la Valle di Zoldo con la valle del torrente
Fiorentina, affluente del Cordevole, mediante una buona ed
impegnativa strada asfaltata.
Sul versante meridionale ad
un incrocio ben segnalato (470m) appena a sud della stazione
ferroviaria di Longarone si lascia la strada che percorre la
Valle del Piave per imboccare la strada provinciale 251 che in
impegnativa salita entra nella Valle di Zoldo; si incontra subito
la galleria Pirago (878m), ben illuminata ma comunque fastidiosa
per il ciclista; bisogna verificare al momento se è ancora
possibile in bicicletta passare all'esterno sul vecchio tracciato
vietato al transito. Dopo la galleria si passa ai piedi del
piccolo abitato di Igne (627m), al quale si accede mediante una
diramazione da una rotonda (594m), e si continua senza difficoltà
costeggiando il torrente Maè; si lascia a sinistra (586m)
la diramazione per Soffranco e si continua fino a Mezzocanale
(626m). Si procede con qualche tratto di leggera ascesa
superando Ospitale di Zoldo (663m), il vicino Ponte della Serra
(663m) e Solagnoi (700m); dopo una breve galleria (lunghezza
134m) in corrispondenza della diga si costeggia il Lago di
Pontesel e si incontra la galleria San Giovanni, pianeggiante ed
illuminata, lunga 560 metri (803m); anche qui bisogna verificare
sul posto la possibilità in bicicletta di passare
all'esterno sul vecchio tracciato. Si entra nella conca di
Forno di Zoldo; ad un incrocio (811m) all'inizio del paese si
distacca a destra la strada per il Passo
Cibiana (1536m), poi si attraversa il centro abitato di Forno
di Zoldo (839m). Si sale moderatamente nell'amena conca
dominata dalle cime del Pelmo e del Civetta e si raggiunge la
frazione Dont (935m), dove si distacca a sinistra la strada per
il Passo
Duran (1601m). All'uscita del paese la pendenza diventa
subito ripida ed il tracciato si snoda tortuosamente nel bosco;
dopo i ravvicinati 1° tornante (1036m) e 2° tornante si
raggiunge Rutorbol (1143m) ed in moderata ascesa si attraversa
Fusine (1173m), capoluogo del comune di Zoldo Alto ed attrezzata
stazione turistica; si continua a salire duramente superando la
frazione di Pianaz (1283m); la salita diventa più facile
fino all'altezza di Mareson (1338m), poi si scende brevemente e
si risale senza difficoltà a Pecol (1375m), ultimo paese
del fondovalle. Da Pecol inizia la fase di salita al passo con
una ripida rampa, poi si affrontano numerosi duri ed ampi
tornanti: il 3° tornante, il 4° tornante (1420m), il 5°
tornante (1429m), il 6° tornante, il 7° tornante,
l'ottavo tornante, il 9° tornante (1448m), il 10°
tornante (1468m) e l'undicesimo tornante (1481m). Dopo il
ponte sul torrente Canedo (1515m) presso un campeggio si perviene
all'altopiano della Palafavera (1520m), che si percorre in
falsopiano; si riprende a salire con pendenza impegnativa ma
regolare fra boschi e pascoli e si affrontano il 12°
tornante, il 13° tornante, il 14° tornante ed il 15°
tornante (1599m). Dopo la Casera Staulanza (1686m) si affronta
l'ultimo tornante (1715m), in corrispondenza del quale si lascia
a sinistra una stradina asfaltata che si biforca: il ramo di
sinistra termina ad una malga mentre il ramo di destra prosegue
asfaltato fino a Malga Fontanafreda (1767m) e continua a fondo
naturale fino alla Forcella Pecol (1787m). Si percorre il
tratto conclusivo che raggiunge con gli ultimi 200 metri quasi
pianeggianti la Forcella Staulanza, dove sorge un rifugio,
dominata dalla possente mole del Monte Pelmo (3168m).
Sul
versante settentrionale il percorso parte da Caprile dove si
lascia ad un incrocio (1000m) ben segnalato la strada che risale
il fondovalle del Cordevole per imboccare la strada provinciale
20 che percorre con pendenze subito impegnative il tratto
terminale della valle del torrente Fiorentina. Dopo la breve
galleria non illuminata Marzeluch (lunga 93 metri, quota 1017m
all'ingresso) si attraversa il torrente con un ponte (1048m), si
percorre la galleria Codalonga (lunga 287 metri e non illuminata,
quota 1110m all'ingresso e 1136m all'uscita) e si oltrepassa il
ponte sul torrente Codalonga (1157m). Si abbandona il
fondovalle e si guadagna quota con il 1° tornante (1206m),
dove si lascia a destra una stradina asfaltata, il 2°
tornante (1224m), il 3° tornante (1242m), il 4° tornante
(1278m) tra le case più basse di Selva di Cadore ed il 5°
tornante per arrivare ad un incrocio presso una fontana e la
chiesa parrocchiale di Selva di Cadore (1335m), principale centro
turistico della Val Fiorentina. Si lascia a sinistra il
percorso che conduce al Passo
di Giau (2236m) e si procede in moderata ascesa lungo la
valle del torrente Fiorentina superando le sparse frazioni di
Costa (1412m) e Santa Fosca (1427m); si attraversa il Ponte
Giavaz (1432m) e si scende leggermente a Pescul (1412m); dopo il
paese si attraversa un torrente laterale su un ponte (1423m) e
poi si attraversa il torrente Fiorentina; la salita diventa molto
severa e lascia a sinistra una diramazione per la pista di fondo
ed il Rifugio Aquileia. Si affrontano il 1° tornante, il
2° tornante, il 3° tornante, in corrispondenza del quale
si lascia a sinistra una diramazione a fondo naturale sbarrata
per Malga Fiorentina (1793m), il 4° tornante, il 5°
tornante (1707m) ed il 6° ed ultimo tornante (1719m); con
tracciato piuttosto rettilineo si raggiunge il passo.
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