Il
passo, quotato 1380m sulla carta tecnica regionale e 1399m
sull'atlante stradale del TCI, collega Verona e la Val Pantena
con la Val Lagarina, denominazione assunta dalla valle dell'Adige
nel tratto a valle di Rovereto, in mezzo allo scenario prealpino
dei Monti Lessini; la strada risulta interamente asfaltata su
entrambi i versanti; mentre il versante meridionale è
lungo ma non difficile il versante settentrionale presenta una
salita molto ripida con pendenze fino al 20%.
Sul versante
meridionale si parte da Verona (59m) seguendo le indicazioni
stradali per Vicenza; presso Porta Vescovo si svolta e si imbocca
la provinciale n.6 seguendo le chiare indicazioni per la Val
Pantena, i Monti Lessini e Bosco Chiesanuova. Si esce da
Verona su strade abbastanza trafficate in falsopiano e si imbocca
l'ampia apertura della Val Pantena; appena prima del paese di
Quinto di Valpantena si deve svoltare a sinistra per percorrere
la vecchia strada, che attraversa tutti i paesi, abbandonando la
moderna ed ampia tangenziale vietata ai ciclisti. La vecchia
strada attraversa in leggera e costante ascesa gli abitati di
Quinto di Valpantena (127m), Marzana, Grezzana (166m) e
Stallavena (230m), sede di numerosi stabilimenti industriali. (La
moderna tangenziale si snoda parallela più ad est e
presenta nel primo tratto alcuni dolci saliscendi, poi sale
duramente nel punto in cui la valle si restringe fortemente
presso Stallavena e scende ripidamente fino all'incrocio
semaforizzato con la vecchia strada). Dopo 200 metri si lascia
a destra la frequentata strada per Bosco Chiesanuova (1104m), il
principale centro turistico dei Monti Lessini. La strada
provinciale continua nel fondovalle con salita generalmente
moderata ma con qualche rampa più sensibile; ai suoi lati
sorgono senza interruzione gli stabilimenti per la produzione e
la lavorazione dei rinomati marmi della vallata. Si
attraversano le frazioni di Lugo (308m), dove si trova una
fontana, ultima possibilità di rifornimento d'acqua, e
Bellori (339m), dove ha termine la zona industriale e si
incomincia a salire con pendenze molto impegnative nel fitto
bosco della vallata diventata molto stretta. Dopo 1,2 Km di
forte salita si incontrano 100 metri piani che precedono
l'incrocio per Ceredo e Fosse; si tiene a destra abbandonando il
fondovalle e si sale con gli impegnativi 1° tornante (414m),
2° tornante (452m), 3° tornante (466m) e 4° tornante
(479m) tra prati e boschi raggiungendo un crinale, poi si
percorre un lungo rettilineo al cui termine la strada diventa
decisamente ripida. Si continua in decisa salita fino alla
frazione di Corso (590m); all'uscita del paese si incontra un
breve falsopiano, poi si riprende a salire con pendenze molto
impegnative; la strada si snoda molto bella, ampia e ben tenuta
nel bosco e qualche tratto che consente di rifiatare; dopo aver
oltrepassato la località la Rocca (628m) si effettua una
diversione in una valletta laterale (674m) e si affrontano il 5°
tornante (716m) ed il 6° tornante (732m). Con l'ampio 7°
tornante (801m), l'ottavo tornante (825m), presso il quale si
diramano a sinistra due stradine asfaltate, il 9° tornante
(849m) ed il 10° tornante (858m) tra i prati si raggiunge la
frazione di Cappella Fasani (866m), situata in bella posizione
panoramica lungo un crinale; dopo un falsopiano tra le case si
riprende a salire duramente nel bosco lasciando a destra una
diramazione (909m) ed aggirando un crinale (922m).Dopo
l'undicesimo tornante (985m) si transita ai piedi della frazione
Masselli e si affrontano il 12° tornante (1015m), dove si
ignora a sinistra la diramazione per la frazione Zagari, ed il
13° tornante (1030m) fino a raggiungere il crinale su cui
sorge Erbezzo; la salita continua dura e con i ripidi 14°
tornante (1063m) e 15° tornante (1069m) si raggiunge il
centro turistico di Erbezzo. Si può scegliere se
seguire la circonvallazione oppure attraversare il piccolo
centro; in quest'ultimo caso si sale con due tornanti alla chiesa
e si passa di fronte al municipio (1116m); in leggera discesa si
raggiunge un incrocio (1115m), dove si svolta a sinistra
lasciando a destra la strada provinciale 13 per la Sella
di Croce (1147m) e Bosco Chiesanuova; subito dopo si tiene a
destra all'incrocio con la circonvallazione e poco dopo si ignora
a destra (1121m) la strada per il Bivio del Pidocchio (1565m),
Malga Lessinia e Monte Castelberto; si discende dolcemente per
1,2 Km. Si svolta a destra ad un incrocio (1115m) lasciando a
sinistra la strada per Sant'Anna di Alfaedo e si sale
moderatamente in uno splendido panorama: ad ovest svetta il
massiccio Monte Baldo, mentre tutt'intorno si ammirano gli
altopiani dei Monti Lessini con le loro dolci ondulazioni ed i
lindi paesi. La strada svolta in una stretta valletta boscosa
e diventa progressivamente più impegnativa; dopo il Ponte
della Spazzacamina (1288m) si incontra un tratto di salita facile
fino alla fine del bosco; la salita ritorna impegnativa e dopo il
Ponte Vaio Falcon (1327m) si snoda tortuosa tra i prati con un
asfalto in qualche punto piuttosto rovinato; in corrispondenza di
un tornante (1358m) si incontra il Rifugio Fittanze e con gli
ultimi strappi si raggiunge il valico, dove sorge un monumento ai
caduti delle guerre mondiali. Si apre un ampio panorama verso
nord, dove appaiono le vette delle Dolomiti di Brenta e
dell'Adamello; in direzione ovest il passo è dominato dal
vicino Monte Cornetto (1543m), raggiungibile per strada a fondo
naturale, sul quale sorge un edificio con alcune antenne; nei
pressi si apre la Spluga della Preta, una delle più
profonde voragini conosciute in Italia.
Sul versante
settentrionale si lascia il fondovalle della Val Lagarina ad un
incrocio (146m) sulla strada statale del Brennero presso
Sdruzzinà (160m) dove si imbocca la strada asfaltata che
con moderata pendenza raggiunge ed attraversa il paesino dove si
incontra una fontana; la pendenza aumenta progressivamente mentre
il tracciato entra nel bosco e penetra nella Val Fredda; si
incontra il fatidico cartello che indica pendenza al 20% e con
grande fatica si affronta la prima ripida rampa e si raggiunge il
primo tornante (303m) dove con un ponte si attraversa il
torrente. La pendenza diminuisce e si attesta sul 9/10% mentre
si affrontano i tornanti sapientemente disegnati sul costone tra
la Val Fredda e la Val Lagarina; si sale decisamente al 2°
tornante (350m) poi si ritorna in Val Fredda per affrontare il 3°
tornante e ci si dirige verso il panoramico 4° tornante
(489m); dopo il 5° tornante (566m) si raggiunge l'ampio 6°
tornante (619m) dal quale si gode un ampio panorama sulla Val
Lagarina e la conca di Ala. Si affrontano altri tre tornanti
ravvicinati e ci si porta decisamente sul versante della Val
Lagarina con pendenza molto ripida; dopo il 10° tornante il
tracciato si restringe per percorrere una galleria (748m) lunga
35 metri scavata nella viva roccia; con pendenza molto dura si
raggiunge l'undicesimo tornante e subito dopo si affronta il 12°
tornante, dominato da una cima irta di antenne. 100 metri dopo
il tornante ad un incrocio (807m) di fronte ad un cancelletto
sulla destra inizia un tratto di falsopiano di 400 metri nel
quale occorre rifiatare senza illudersi perché il tratto
più duro deve ancora venire. Si attraversa facilmente
la verde conca prativa dove si trova sulla destra la Malga
Riondera al cui termine ad un incrocio (810m) si lascia a destra
la carreggiabile per la malga; subito dopo di fronte ad una casa
sulla sinistra si incontra il cartello che segnala pendenza al
20% e subito la strada si impenna con pendenze molto ripida fino
al 13° tornante; con pendenza leggermente meno dura si
raggiunge il 14° tornante dopo il quale la pendenza ridiventa
molto ripida: si procede con estrema fatica nel fitto bosco che
forma un'autentica galleria vegetale che garantisce frescura ed
ombreggiatura nel momento del massimo sforzo. Si affrontano 4
ripidi tornanti e finalmente dopo il 18° tornante ed una
curva a destra la strada presenta 100 metri facili prima di
impennarsi nuovamente per affrontare il 19° ed il 20°
tornante; si incontrano 250 metri facili ma subito dopo la salita
riprende dura anche se meno tremenda che nel tratto
precedente. Si procede seguendo il corso del torrente Viés
che si attraversa su un ponticello (1166m) dopo una cappellina e
si sbuca nell'altopiano della Sega di Ala procedendo con pendenze
nell'ordine del 6/7%; si arriva ad un incrocio (1220m) nei pressi
all'Albergo Alpino dove si lascia a destra il tracciato per il
parallelo Col
di Pealda Bassa (1471m) e si procede con impegnative pendenze
lungo l'ultimo tratto di ascesa tra i pascoli che conduce al
passo.
Dal valico una strada di origine militare asfaltata
si dirige verso est per percorrere ad alta quota il crinale dei
monti Lessini raggiungendo il Bivio
del Pidocchio (1565m), da dove si prosegue su strada a fondo
naturale per il Monte Castelberto (1765m) ed il Monte Tomba
(1779m).
(Itinerario percorso il 03/05/1997 da Verona)
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