PASSO FITTANZE DELLA SEGA, 1380m (Verona-Trento)



Accesso da Verona 39,7 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Verona(59)-Grezzana(166) 
11,0

107

0,97

Grezzana(166)-Stallavena(230) 

3,7

64

1,73

Stallavena(230)-Lugo(308)

3,1

78

2,52

Lugo(308)-Bellori(339)

1,3

31

2,38

Bellori(339)-Corso(590)

4,0

251

6,27

Corso(590)-Erbezzo(1116)  

9,4

526

5,60

Erbezzo(1116)-bivio Alfaedo(1115)

1,2

-1

-0,08

bivio Alfaedo(1115)-Passo Fittanze della Sega(1380)

6,0

265

4,42





Accesso da Sdruzzinà 13,8 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Sdruzzinà(146)-1° tornante(303)

1,5

147

9,80

1° tornante(303)-4° tornante(489)

1,9

186

9,79

4° tornante(489)-6° tornante(619)

1,4

130

9,29

6° tornante(619)-inizio piano(807)

1,7

188

11,06

inizio piano(807)-fine piano(810)

0,4

3

0,75

fine piano(810)-ponte(1166)

3,4

356

10,47

ponte(1166)-Sega di Ala(1220) 

1,0

54

5,40

Sega di Ala(1220)-Passo Fittanze della Sega(1380)

2,5

160

6,40




Il passo, quotato 1380m sulla carta tecnica regionale e 1399m sull'atlante stradale del TCI, collega Verona e la Val Pantena con la Val Lagarina, denominazione assunta dalla valle dell'Adige nel tratto a valle di Rovereto, in mezzo allo scenario prealpino dei Monti Lessini; la strada risulta interamente asfaltata su entrambi i versanti; mentre il versante meridionale è lungo ma non difficile il versante settentrionale presenta una salita molto ripida con pendenze fino al 20%.

Sul versante meridionale si parte da Verona (59m) seguendo le indicazioni stradali per Vicenza; presso Porta Vescovo si svolta e si imbocca la provinciale n.6 seguendo le chiare indicazioni per la Val Pantena, i Monti Lessini e Bosco Chiesanuova.
Si esce da Verona su strade abbastanza trafficate in falsopiano e si imbocca l'ampia apertura della Val Pantena; appena prima del paese di Quinto di Valpantena si deve svoltare a sinistra per percorrere la vecchia strada, che attraversa tutti i paesi, abbandonando la moderna ed ampia tangenziale vietata ai ciclisti.
La vecchia strada attraversa in leggera e costante ascesa gli abitati di Quinto di Valpantena (127m), Marzana, Grezzana (166m) e Stallavena (230m), sede di numerosi stabilimenti industriali.
(La moderna tangenziale si snoda parallela più ad est e presenta nel primo tratto alcuni dolci saliscendi, poi sale duramente nel punto in cui la valle si restringe fortemente presso Stallavena e scende ripidamente fino all'incrocio semaforizzato con la vecchia strada).
Dopo 200 metri si lascia a destra la frequentata strada per Bosco Chiesanuova (1104m), il principale centro turistico dei Monti Lessini.
La strada provinciale continua nel fondovalle con salita generalmente moderata ma con qualche rampa più sensibile; ai suoi lati sorgono senza interruzione gli stabilimenti per la produzione e la lavorazione dei rinomati marmi della vallata.
Si attraversano le frazioni di Lugo (308m), dove si trova una fontana, ultima possibilità di rifornimento d'acqua, e Bellori (339m), dove ha termine la zona industriale e si incomincia a salire con pendenze molto impegnative nel fitto bosco della vallata diventata molto stretta.
Dopo 1,2 Km di forte salita si incontrano 100 metri piani che precedono l'incrocio per Ceredo e Fosse; si tiene a destra abbandonando il fondovalle e si sale con gli impegnativi 1° tornante (414m), 2° tornante (452m), 3° tornante (466m) e 4° tornante (479m) tra prati e boschi raggiungendo un crinale, poi si percorre un lungo rettilineo al cui termine la strada diventa decisamente ripida.
Si continua in decisa salita fino alla frazione di Corso (590m); all'uscita del paese si incontra un breve falsopiano, poi si riprende a salire con pendenze molto impegnative; la strada si snoda molto bella, ampia e ben tenuta nel bosco e qualche tratto che consente di rifiatare; dopo aver oltrepassato la località la Rocca (628m) si effettua una diversione in una valletta laterale (674m) e si affrontano il 5° tornante (716m) ed il 6° tornante (732m).
Con l'ampio 7° tornante (801m), l'ottavo tornante (825m), presso il quale si diramano a sinistra due stradine asfaltate, il 9° tornante (849m) ed il 10° tornante (858m) tra i prati si raggiunge la frazione di Cappella Fasani (866m), situata in bella posizione panoramica lungo un crinale; dopo un falsopiano tra le case si riprende a salire duramente nel bosco lasciando a destra una diramazione (909m) ed aggirando un crinale (922m).Dopo l'undicesimo tornante (985m) si transita ai piedi della frazione Masselli e si affrontano il 12° tornante (1015m), dove si ignora a sinistra la diramazione per la frazione Zagari, ed il 13° tornante (1030m) fino a raggiungere il crinale su cui sorge Erbezzo; la salita continua dura e con i ripidi 14° tornante (1063m) e 15° tornante (1069m) si raggiunge il centro turistico di Erbezzo.
Si può scegliere se seguire la circonvallazione oppure attraversare il piccolo centro; in quest'ultimo caso si sale con due tornanti alla chiesa e si passa di fronte al municipio (1116m); in leggera discesa si raggiunge un incrocio (1115m), dove si svolta a sinistra lasciando a destra la strada provinciale 13 per la Sella di Croce (1147m) e Bosco Chiesanuova; subito dopo si tiene a destra all'incrocio con la circonvallazione e poco dopo si ignora a destra (1121m) la strada per il Bivio del Pidocchio (1565m), Malga Lessinia e Monte Castelberto; si discende dolcemente per 1,2 Km.
Si svolta a destra ad un incrocio (1115m) lasciando a sinistra la strada per Sant'Anna di Alfaedo e si sale moderatamente in uno splendido panorama: ad ovest svetta il massiccio Monte Baldo, mentre tutt'intorno si ammirano gli altopiani dei Monti Lessini con le loro dolci ondulazioni ed i lindi paesi.
La strada svolta in una stretta valletta boscosa e diventa progressivamente più impegnativa; dopo il Ponte della Spazzacamina (1288m) si incontra un tratto di salita facile fino alla fine del bosco; la salita ritorna impegnativa e dopo il Ponte Vaio Falcon (1327m) si snoda tortuosa tra i prati con un asfalto in qualche punto piuttosto rovinato; in corrispondenza di un tornante (1358m) si incontra il Rifugio Fittanze e con gli ultimi strappi si raggiunge il valico, dove sorge un monumento ai caduti delle guerre mondiali.
Si apre un ampio panorama verso nord, dove appaiono le vette delle Dolomiti di Brenta e dell'Adamello; in direzione ovest il passo è dominato dal vicino Monte Cornetto (1543m), raggiungibile per strada a fondo naturale, sul quale sorge un edificio con alcune antenne; nei pressi si apre la Spluga della Preta, una delle più profonde voragini conosciute in Italia.

Sul versante settentrionale si lascia il fondovalle della Val Lagarina ad un incrocio (146m) sulla strada statale del Brennero presso Sdruzzinà (160m) dove si imbocca la strada asfaltata che con moderata pendenza raggiunge ed attraversa il paesino dove si incontra una fontana; la pendenza aumenta progressivamente mentre il tracciato entra nel bosco e penetra nella Val Fredda; si incontra il fatidico cartello che indica pendenza al 20% e con grande fatica si affronta la prima ripida rampa e si raggiunge il primo tornante (303m) dove con un ponte si attraversa il torrente.
La pendenza diminuisce e si attesta sul 9/10% mentre si affrontano i tornanti sapientemente disegnati sul costone tra la Val Fredda e la Val Lagarina; si sale decisamente al 2° tornante (350m) poi si ritorna in Val Fredda per affrontare il 3° tornante e ci si dirige verso il panoramico 4° tornante (489m); dopo il 5° tornante (566m) si raggiunge l'ampio 6° tornante (619m) dal quale si gode un ampio panorama sulla Val Lagarina e la conca di Ala.
Si affrontano altri tre tornanti ravvicinati e ci si porta decisamente sul versante della Val Lagarina con pendenza molto ripida; dopo il 10° tornante il tracciato si restringe per percorrere una galleria (748m) lunga 35 metri scavata nella viva roccia; con pendenza molto dura si raggiunge l'undicesimo tornante e subito dopo si affronta il 12° tornante, dominato da una cima irta di antenne.
100 metri dopo il tornante ad un incrocio (807m) di fronte ad un cancelletto sulla destra inizia un tratto di falsopiano di 400 metri nel quale occorre rifiatare senza illudersi perché il tratto più duro deve ancora venire.
Si attraversa facilmente la verde conca prativa dove si trova sulla destra la Malga Riondera al cui termine ad un incrocio (810m) si lascia a destra la carreggiabile per la malga; subito dopo di fronte ad una casa sulla sinistra si incontra il cartello che segnala pendenza al 20% e subito la strada si impenna con pendenze molto ripida fino al 13° tornante; con pendenza leggermente meno dura si raggiunge il 14° tornante dopo il quale la pendenza ridiventa molto ripida: si procede con estrema fatica nel fitto bosco che forma un'autentica galleria vegetale che garantisce frescura ed ombreggiatura nel momento del massimo sforzo.
Si affrontano 4 ripidi tornanti e finalmente dopo il 18° tornante ed una curva a destra la strada presenta 100 metri facili prima di impennarsi nuovamente per affrontare il 19° ed il 20° tornante; si incontrano 250 metri facili ma subito dopo la salita riprende dura anche se meno tremenda che nel tratto precedente.
Si procede seguendo il corso del torrente Viés che si attraversa su un ponticello (1166m) dopo una cappellina e si sbuca nell'altopiano della Sega di Ala procedendo con pendenze nell'ordine del 6/7%; si arriva ad un incrocio (1220m) nei pressi all'Albergo Alpino dove si lascia a destra il tracciato per il parallelo Col di Pealda Bassa (1471m) e si procede con impegnative pendenze lungo l'ultimo tratto di ascesa tra i pascoli che conduce al passo.

Dal valico una strada di origine militare asfaltata si dirige verso est per percorrere ad alta quota il crinale dei monti Lessini raggiungendo il Bivio del Pidocchio (1565m), da dove si prosegue su strada a fondo naturale per il Monte Castelberto (1765m) ed il Monte Tomba (1779m).

(Itinerario percorso il 03/05/1997 da Verona)



Panorama da est sul passo

Panorama dal 6° tornante sulla Val Lagarina e la conca di Ala

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