Il
valico collega, insieme alla Sella di Razzo, il Cadore e la
Carnia mediante un'ardita strada asfaltata che presenta tratti
molto ripidi e panorami spettacolari; la parte di percorso tra
Sauris e la Sella di Razzo è stata asfaltata solo dopo il
2000. La situazione orografica ed amministrativa è
piuttosto complessa perché i confini amministrativi tra
Veneto e Friuli non seguono gli spartiacque e la Sella di Rioda
(1801m) si trova sullo spartiacque tra la Val Pesarina a nord e
la Valle di Sauris a sud, che sono due valli in gran parte
friulane ma le cui testate sono in Veneto per cui il passo si
trova in provincia di Belluno; il tracciato raggiunge la Sella di
Rioda ma non la attraversa rimanendo nella Valle di Sauris e
scende alla più bassa Sella di Razzo (1760m) che si trova
sullo spartiacque tra la Valle di Sauris ad est e la Valle del
Piave ad ovest; dalla Sella di Razzo però non esiste
discesa diretta verso la Valle del Piave ma si confluisce sulla
strada che collega la Forcella
Lavardet (1542m), che si trova sullo spartiacque tra la Val
Pesarina ad est e la Valle del Piave ad ovest, alla Sella
Ciampigotto (1790m), che si trova sullo spartiacque tra due
valli laterali della Valle del Piave. Le pendenze medie sul
versante di Ampezzo non devono ingannare perché si
incontrano tratti pianeggianti e contropendenze ma quando la
strada sale le pendenze sono veramente dure e nell'ultimo tratto
prima del passo sono segnalate al 18%.
Sul versante
orientale ad Ampezzo (560m) si lascia la valle del Tagliamento
per imboccare la strada per Sauris nella stretta ed impervia
valle del torrente Lumiei; il percorso si snoda nel bosco,
inizialmente facile ma poi progressivamente più
impegnativo. Si guadagna quota nel bosco con 4 duri tornanti:
dopo il 1° tornante (668m) si affrontano il 2° tornante
(708m) ed il 3° tornante e si supera una locanda (733m)
appena prima del 4° tornante (743m); si arriva nel punto in
cui la valle si restringe in una strettissima forra tra impervie
e scoscese pareti rocciose e la strada deve percorrere un ardito
tracciato tra lunghe gallerie ed uno spettacolare ponte; le
gallerie sono tutte ben illuminate e con il fondo in pavè
spesso umido; è opportuno che il ciclista sia dotato di un
apparato di illuminazione. Dopo la prima galleria denominata
Clap della Polenta (lunga 527 metri) si incontrano due brevissime
gallerie paravalanghe e si entra nella seconda galleria Pala
Pelosa (lunga 314 metri) che curva a destra; all'uscita si
percorre l'arditissimo Ponte del Bus che scavalca la profonda
forra con un unico arco alto circa 120 metri; chi soffre di
vertigini eviti di avvicinarsi al parapetto !. Subito dopo il
ponte si entra nella galleria Puinton (lunga 525 metri), poi si
continua lungo le scoscese pareti incontrando canaloni verticali;
dopo la galleria Bus (lunga 331 metri) si entra nella lunga
galleria della Diga (lunga 766 metri) dove si aprono regolarmente
delle aperture verso valle che consentono di avere più
luce; all'uscita della galleria si raggiunge la diga della Màina
(982m), che genera il lago artificiale di Sauris (975m), e si
lascia a sinistra la strada per il Passo
del Pura (1431m) che percorre la diga stessa. Si procede
con strada pianeggiante che costeggia il lago percorrendo due
brevi gallerie scavate nella roccia e si supera la località
La Màina, poi si riprende a salire e con 10 duri tornanti
tra i prati si raggiunge Sauris di Sotto (1212m); per il suo
isolamento il paese, costruito i piedi del colle dove sorge la
chiesa parrocchiale-santuario di Sant'Osvaldo di Northumbria, ha
mantenuto costumi e tradizioni specifiche ed è famosa per
il suo particolare prosciutto affumicato. Si continua in
salita fino al cimitero dove si incontra una breve ma sensibile
discesa, poi si riprende a salire e con 8 tornanti in gran parte
nel bosco si raggiunge Sauris di Sopra (1362m), situata su una
sella prativa in felice posizione, dove si trova una fontana. Si
procede con pendenze moderate fino ad una curva dove si può
osservare il tracciato che si inerpica a tornanti lungo un ripido
costone; si procede in falsopiani o leggera discesa e dopo un
canalone si supera il confine regionale (1506m) entrando in
Veneto. Si raggiunge il ponticello (1492m) sul torrente che
scende da una franosa valletta laterale e si riprende a salire
con dure pendenze ed otto tornanti numerati a partire dall'alto,
per cui il primo che si incontra salendo è il numero 8
(1519m); dopo il 7° tornante (1546m) si affrontano il 6°
tornante, il 5° tornante ed il 4° tornante (1665m). Dopo
il panoramico tornante numero 3 (1692m) si incontra il cartello
che indica pendenza al 18% ed in ripidissima ascesa si superano
il 2° tornante (1720m) ed il 1° tornante (1754m); si
procede con gran panorama sulla valle, Sauris, il lago e le
montagne circostanti ed improvvisamente la salita si
interrompe. Si arriva facilmente alla Sella di Rioda (1801m)
che prende il nome dall'omonima vetta (1942m) che si trova poco a
nord e si apre il panorama sulla Val Pesarina a nord.
Sul
versante occidentale si parte dalla Forcella
Lavardet (1542m), che collega la valle del Piave con la
Carnia mediante una strada asfaltata solo sul versante
orientale. All'incrocio (1539m) all'imbocco della sella di
valico si imbocca la strada che sale sensibilmente ed effettua un
tornante destrorso (1577m), poi si procede moderatamente con gran
panorama sulle Dolomiti e dopo un tratto di salita nuovamente
accentuata si arriva ad un incrocio (1725m) dove si lascia a
destra il tracciato per la Sella
Ciampigotto (1790m) e si svolta a sinistra seguendo le
indicazioni per Sauris imboccando la strada provinciale 33. Si
attraversa un canalone boscoso e si supera lo spartiacque alla
Sella di Razzo (1760m); il valico risulta difficilmente
individuabile perché la strada continua a salire; il
cartello di valico è stato erroneamente piazzato presso la
Casera Razzo sulla strada per la Sella Ciampigotto in un punto
che non ha nulla a che vedere con il passo stesso. Dopo la
Sella di Razzo il percorso continua a salire tra i pascoli, poi
con tratti di falsopiano e moderata salita raggiunge la Sella di
Rioda.
(Itinerario percorso il 28/07/2013 salendo da
Ampezzo)
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