Anche
se la strada viene comunemente identificata dal Monte Ceppo
(1627m), che domina il percorso, si tratta di un autentico valico
che collega la Valle Argentina a nord con la Valle Oxentina,
laterale della stessa Valle Argentina, a sud-est e con la Valle
Armea a sud-ovest; il passaggio della cresta spartiacque avviene
in località Pian del Vento presso la Croce di Praesto;
tutti i ciclisti locali identificano la salita con la
denominazione “Monte Ceppo”. Il Monte Ceppo è
una bella montagna, ben visibile da ogni direzione, che domina
l'immediato entroterra sanremese; ad esso confluiscono numerosi
crinali che scendono verso la Valle Argentina ad est ed a nord,
verso la Valle del Nervia ad ovest, verso la Valle Oxentina a
sud-est e verso la Valle Armea a sud-ovest; la montagna è
ricoperta da vasti boschi ed ampi pascoli. L'itinerario è
molto impegnativo da ogni versante per la lunghezza e le
considerevoli pendenze; la strada, un tempo carreggiabile
militare ed ora di proprietà della provincia, è
interamente asfaltata, anche se in alcuni tratti il fondo
stradale risulta molto rovinato e richiede molta attenzione e
velocità moderata in discesa; il traffico è molto
scarso nel tratto più elevato, sensibile nelle valli
Argentina e Armea.
A) All'ingresso di Molini di Triora si
trova un quadrivio(456m): a destra la strada asfaltata per il
Passo della
Teglia (1387m), di fronte la strada per Triora e l'alta
valle, a sinistra la strada per la Colla Melosa; presso
l'incrocio sorge una fontana, ultima possibilità di
approvvigionamento d'acqua e classico punto di fermata per i
ciclisti. Dopo aver svoltato a sinistra si scende brevemente
per effettuare un tornante (449m), attraversare il torrente
(444m) e si procede in falsopiano nello stretto fondovalle per
1,2 Km fino ad un ponticello (464m); la strada si impenna e sale
con ripida pendenza ed 8 tornanti attraverso fitti boschi di
castagni; alcuni brevissimi falsopiani interrompono ad intervalli
irregolari la dura ascesa. Sul vicino versante opposto della
strettissima valle sorge Triora (776m), che si ammira dapprima
dal basso, poi dalla stessa altezza ed infine dall'alto. In
corrispondenza del 1° tornante (536m) si trova un sentiero a
destra che scende al torrente ed in corrispondenza del 2°
tornante (584m) si ignora la diramazione a sinistra per il
piccolo borgo di Perallo; dopo il 3° tornante (642m) si
raggiunge il 4° tornante (701m) presso l'oratorio di San
Giovanni Battista; dopo due tornanti ravvicinati si affronta
l'ampio 7° tornante (791m) e si raggiunge l'ottavo tornante
(839m). Dopo aver doppiato uno sperone roccioso si entra
nell'ampia conca boscosa che la Valle Argentina forma a monte
della strettoia attraversata; lo sguardo può seguire
facilmente la traccia della strada che compie un semicerchio
intorno alla conca. Si continua a salire con forti pendenze e
bel panorama: a nord svetta il maestoso Monte
Saccarello (2200m), vetta più elevata della Liguria e
punto di confine con la Francia ed il Piemonte. Un incrocio
(1094m) precede di 800 metri la Colla di Langan (1127m), dalla
quale si raggiunge poi la Colla
Melosa (1540m): si svolta a sinistra salendo in costa per 2
Km prima con pendenza molto dura e poi leggermente meno severa,
poi ci si dirige in falsopiano per 1 Km verso la montagna fino al
santuario alpestre di San Giovanni dei Prati (1240m) ed alle
poche case che lo circondano. Dopo il santuario la salita
diventa molto ripida e sale nel bosco così fitto da
formare un'autentica galleria vegetale; si ha la possibilità
di tirare il fiato solo percorrendo i due tornanti ben disegnati
che si incontrano; dopo un altro tratto molto ripido si incontra
un terzo tornante (1401m)e la pendenza diventa leggermente meno
severa; dopo il quarto tornante si procede in costa nel bosco
finchè il percorso raggiunge una radura dove si apre uno
splendido panorama verso nord su tutta le cerchia delle Alpi
marittime; la successiva curva conduce al solitario valico.
B)
Ad Arma di Taggia si abbandona la costa del Mar Ligure e la
strada statale N.1 "Aurelia" per percorrere la Valle
Argentina; si procede quasi in piano fino a Taggia (39m), poi si
passa sotto il viadotto dell'autostrada e si penetra in leggera
ascesa nella valle che si restringe; dopo un ponte (68m) la
salita diventa sensibile e, attraversato nuovamente il torrente
(82m), risulta severa per alcune centinaia di metri; dopo la
rampa si supera Castel San Giorgio (132m) e la strada prosegue in
falsopiano, supera il ponte (142m) sul torrente Oxentina ed
arriva al bivio (155m) per Vignai, dove si lascia la strada di
fondovalle con un incrocio pericoloso. Si sale con forte
pendenza in costa tra gli ulivi per poi penetrare a grande
altezza nella valle Oxentina; quando la strada svolta in una
valletta verso nord la salita si interrompe e si procede in
falsopiano fino all'incrocio (456m) dove si lascia a destra la
stradina asfaltata che conduce alla cappella di San Bernardo
(560m) su un valico tra la Valle Argentina e la Valle Oxentina ed
al Santuario della Madonna della Neve sulla cima del Monte Carmo
(784m). La salita riprende moderata tornando nella valle
principale, supera il bivio (567m) per Ciabaudo e raggiunge
Argallo (573m), famoso per le sue fonti, di fronte alle quali la
salita riprende dura fino alla chiesetta in località
Pallara (684m); senza difficoltà si raggiunge Vignai
(765m). Dopo il piccolo paese la salita diventa impegnativa e
raggiunge all'inizio del bosco le fonti dell'acquedotto di San
Remo; dopo una breve galleria (ingresso a quota 880m, uscita a
886m) la pendenza diventa ripida e la strada sale con alcune
curve nella foresta demaniale di Monte Ceppo fino all'incrocio
(1035m) poco a nord della cima denominata Fascia d'Ubaga, dove
perviene la strada da San Remo. Dall'incrocio parte la strada
per il Monte Ceppo: dopo una ripida rampa di circa 400 metri si
affronta un lungo falsopiano di 2 Km fino ai piedi della Colla
Serro (1110m); presso il segnale che indica il sentiero pedonale
per la chiesetta di S.Bernardino la salita riprende molto dura
superando una fattoria isolata. Alle case Béula (1183m)
si affrontano due ripidi tornanti, poi la strada sale ripida ad
aggirare la testata di una valletta; si procede in costa con
splendido panorama verso la costa del Mar Ligure, si aggira un
costone e si continua con ripida pendenza fino a quando la strada
spiana per gli ultimi 800 facili metri che conducono al
passo.
C) Alla periferia orientale di San Remo, presso lo
stadio comunale, dove ad un incrocio (13m) si lascia la strada
statale N.1 "Aurelia" e si sale con sensibile pendenza
ed alcuni tornanti al mitico Poggio effettuando in salita il
percorso che la "Milano-San Remo" propone in discesa;
nulla impedisce di salire al Poggio dal Capo Verde come per la
classica corsa ciclistica. Dopo l'incrocio (160m) con la
strada proveniente da Capo Verde si attraversa Poggio (175m) con
una ripida rampa, poi si procede in leggera discesa fino al Passo
Croce di Pianavia (168m) tra la Valle Armea e la Val d'Olivi
appena sopra il tracciato dell'autostrada; la salita riprende con
un tornante (175m) ed una diversione nella Val d'Olivi; con un
secco tornante (238m) ed un altro invece facile (243m) si ritorna
in Valle Armea e si sale in costa con pendenza moderata e
costante fino alla cappella di Santa Filomena (381m). Si
procede con sensibili saliscendi fino a Ceriana (369m), lungo
paese dove si trova anche una breve galleria, dopo la quale si
scende brevemente; si riprende a salire con pendenza sempre più
impegnativa nel popoloso e coltivato fondovalle fino ad una
fontana. Si affrontano numerosi stretti e duri tornanti che
conducono al santuario della Madonna della Villa (580m), in bella
posizione panoramica. La salita continua molto severa con
tratti in costa ed alcuni tornanti fino a raggiungere la testata
della valle; con duri tornanti nel bosco si raggiunge il Passo
Ghimbegna (898m), valico tra la valle Armea e la valle del
Nervia; appena prima del valico si svolta a destra lasciando a
sinistra la strada asfaltata per San Romolo e diritta la strada
per Bajardo (900m) e la valle del Nervia. Si sale con forte
pendenza nel bosco, poi la salita continua moderata in costa fino
a raggiungere il crinale (1046m) tra valle Armea e valle Oxentina
poco a nord della cima denominata Fascia d'Ubaga e scende
dolcemente per breve tratto fino al bivio (1035m) con il
tracciato che sale da Taggia/Vignai. Dall'incrocio parte la
strada per il Monte Ceppo: dopo una ripida rampa di circa 400
metri si affronta un lungo falsopiano di 2 Km fino ai piedi della
Colla Serro (1110m); presso il segnale che indica il sentiero
pedonale per la chiesetta di San Bernardino la salita riprende
molto dura superando una fattoria isolata (1082m). Alle case
Béula (1183m) si affrontano due ripidi tornanti, poi la
strada sale ripida ad aggirare la testata di una valletta; si
procede in costa con splendido panorama verso la costa del Mar
Ligure, si aggira un costone e si continua con ripida pendenza
fino a quando la strada spiana per gli ultimi 800 facili metri
che conducono al passo.
(Itinerario percorso il
10/07/2010)
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