Il
monte, su cui sorge un impianto radar dell'aviazione civile che
lo rende facilmente identificabile anche a distanza, sorge sul
crinale tra la Val Staffora e la Val Trebbia e risulta
raggiungibile mediante una stradina interamente asfaltata, anche
se l'asfalto è piuttosto rovinato, ed in alcuni tratti
molto ripida che si inerpica sul versante nord-occidentale del
monte; la vetta è la più alta della zona e presenta
un panorama molto ampio in ogni direzione. La situazione
orografica ed amministrativa del territorio è piuttosto
complessa perché i confini amministrativi non seguono le
linee di cresta orografiche e ci sono aree appartenenti alla
provincia di Piacenza in Valle Staffora ed aree appartenenti alla
provincia di Pavia nel bacino della Val Trebbia. La strada di
accesso si snoda in parte in provincia di Pavia ed in parte in
provincia di Piacenza e l'ultima rampa sul crinale si trova
proprio sul confine provinciale e regionale.
L'itinerario
di salita più diretto parte da Casanova Staffora (546m),
capoluogo del comune di Santa Margherita di Staffora, dove si
trova una fontana nella piazzetta di fronte ad un bar; si
attraversa lo Staffora su un ponte (558m) e si sale moderatamente
per circa un chilometro fino al bivio ove si lascia a destra la
strada che conduce a Pian dell'Armà. Si procede in
falsopiano fino ad un ponticello (621m), poi si sale con una
rampa impegnativa al 1° tornante (655m) ed in breve si
raggiunge senza difficoltà l'incrocio (658m) alla base del
paesino di Fego (677m); la strada procede stretta nella chiusa
valle alternando tratti di impegnativa salita a falsopiani e
brevi discese; al mattino il tracciato risulta ben
ombreggiato. Ad un incrocio all'inizio della piccola frazione
di Pianostano (782m) si lascia a destra la strada provinciale 48
che sale direttamente al Passo
del Giovà (1368m) e si tiene a sinistra seguendo i
cartelli per Cencerate ed il Passo del Brallo ed imboccando la
strada provinciale 131 che sale subito ripida con 4 tornanti in
una stretta e boscosa valletta. Dopo aver lasciato a destra la
diramazione a fondo chiuso per Samboneto si affrontano il 6°
ed il 7° tornante e si aggira la testata della valletta; dopo
una suggestiva cappellina ed una fontana si ritorna sul versante
orientale della Val Staffora con un breve tratto facile. Con
due ampi tornanti tra i prati si arriva a Cencerate (968m);
all'inizio del paese si ignora una diramazione a sinistra in
corrispondenza del 10° tornante di fronte ad un
bar-ristorante, poi si affrontano altri 3 tornanti tra le case
sparse. All'incrocio (979m) nella parte alta del paese si
tiene a destra abbandonando la strada provinciale 131 per il
Passo del Brallo a sinistra e si effettua il 14° tornante; si
affronta una rampa molto ripida che in 250 metri conduce al
cimitero, oltre il quale la pendenza diminuisce leggermente
mentre l'asfalto presenta uno stato deteriorato. Con un breve
tratto di salita moderata si entra nel bosco e si riprende a
salire duramente; ad un incrocio (1082m) si ignora una stradina a
fondo naturale a sinistra e poco dopo si arriva alla base dei 9
tornanti, immersi nel bosco e ben ombreggiati. Dopo il 15°
tornante si percorre un tratto facile ma dopo il 16° tornante
(1129m) la salita ridiventa molto dura; dopo il 17° tornante
ed il 18° tornante si incontra un breve pezzo meno difficile
ma presto la pendenza ridiventa progressivamente molto ripida;
dopo un casotto di legno in una radura ed una fontana si supera
il 19° tornante. Dopo il 20° tornante (1246m) il fondo
asfaltato diventa pessimo e dopo il 21° tornante (1273m)
diventa ancora peggiore; si oltrepassa una fontana per
l'abbeveramento del bestiame ed al limite dei pascoli si
affrontano il 22° ed il 23° tornante; dopo una baita si
sbuca (1370m) sulla strada provinciale asfaltata n. 88 che dal
Passo del Brallo aggira la testata della valle raggiungendo il
Passo del Giovà. Si svolta a destra dirigendosi verso
sud ed aggirando ad ovest (1416m) il Monte Terme (1489m) in forte
salita; con pendenze più dolci si passa ai piedi del Passo
della Ritorta (1447m), raggiungibile spingendo la bicicletta nel
prato per 80 metri, si entra in provincia di Piacenza e si
raggiunge il bivio (1475m) dove inizia la durissima strada
vietata ai veicoli motorizzati non autorizzati che conduce alla
vetta; lo stato dell'asfalto è rovinato nonostante la
riasfaltatura sia stata eseguita da pochi anni. Mentre la
strada provinciale continua diritta per il Passo del Giovà
si svolta a sinistra superando una sbarra e si affronta una prima
ripidissima rampa asfaltata con pendenza al 20%; si superano 6
tornanti molto ripidi, il primo nel bosco e gli altri 5 fra i
prati dove pascolano le mucche, e si affronta una seconda rampa
micidiale con pendenze che arrivano al 25%. Si percorre un
aereo curvone a sinistra con la protezione di un staccionata di
legno e dopo 1,2 Km faticosissimi il tracciato diventa facile
mentre sulla destra appare l'impianto radar sulla vetta del
monte. Si procede senza difficoltà con pendenza
irregolare ed anche una brevissima contropendenza rientrando in
provincia di Pavia; mantenendosi in vista del radar si continua
lungo il crinale ed il confine regionale fino alla base
dell'ultima ripidissima rampa che consente di arrivare alla vetta
dove sorge l'impianto. Il panorama è vastissimo in ogni
direzione sui monti e la valli della zona; in giornate
particolarmente limpide a nord la vista spazia sulla pianura
padana ed il cerchio delle Alpi mentre a sud lo sguardo può
spingersi sul Mar Ligure fino alla Corsica.
In alternativa
alla parte bassa dell'itinerario descritto si può
raggiungere l'incrocio alla base del terribile tratto conclusivo
con i diversi percorsi di accesso al vicino Passo
del Giovà (1368m).
(Itinerario percorso il 23
giugno 2018)
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