Il
valico appenninico congiunge la valle del torrente Staffora,
nell'Oltrepò pavese, con la valle emiliana del fiume
Trebbia; il passo si apre fra il Monte Lesima (1720m) ad est ed
il Monte Chiappo (1700m) ad ovest; questa vetta risulta il punto
di incontro dei confini regionali di Lombardia, Piemonte ed
Emilia. Si può accedere al valico mediante 4 percorsi
alternativi: 3 strade asfaltate salgono infatti dalla valle della
Staffora ed una stradina pure asfaltata proviene dalla Val
Trebbia; dal passo una strada pure asfaltata si inerpica al
valico di Capanne
di Cosola (1493m) che conduce nella piemontese Val
Borbera.
Accesso
da Varzi/Casale
Staffora:
il primo, e
più diretto, itinerario prende inizio da Varzi (416m),
principale centro abitato della valle Staffora, famoso per i suoi
salumi; si segue in dolce ascesa la strada del Passo
del Penice (1149m) per 1,6 Km; dopo il Ponte dei Sospiri
(450m) ad un incrocio ben segnalato (454m) si svolta a destra e,
dopo un tratto pianeggiante, si continua in leggera ascesa su
strada comoda e larga che attraversa le frazioni di Ranzi (459m)
e Case Boriani (463m) ed in salita più sensibile San
Martino (492m). Un tratto di falsopiano conduce al ponte
(512m) sul torrente Aronchio, affluente dello Staffora, poi si
riprende a salire decisamente fino al bivio (550m) ove si svolta
a destra lasciando a sinistra la strada per Brallo di Pregola
(vedi itinerario C). Si scende nel bosco su strada piuttosto
stretta fino a raggiungere in località Casa Rampolla
(501m) il fondovalle che si risale con tratti quasi pianeggianti
alternati a brevi strappi superando Bersanino (529m); a Casanova
Staffora (546m), capoluogo del comune di Santa Margherita di
Staffora, si attraversa lo Staffora e si sale per circa un
chilometro fino al bivio ove si lascia a destra la strada che
porta al passo attraverso Pian dell'Armà (vedi itinerario
B).Bisogna prestare attenzione a questo incrocio perché le
indicazioni stradali segnalano il Passo del Giovà a destra
mandando sull'itinerario B) che transita da Pian dell'Armà;
se si vuole seguire l'itinerario A) di ascesa diretta al valico
occorre ignorare tali indicazioni. Si procede in falsopiano
fino ad un ponticello (621m), poi si sale con una breve rampa ed
un tornante (655m) all'incrocio (658m) alla base del paesino di
Fego (677m); la strada procede stretta nella chiusa valle
alternando tratti di impegnativa salita a falsopiani e brevi
discese. A Pianostano (782m) si lascia a sinistra la strada
secondaria che conduce a Brallo attraverso Cencerate e
Valformosa, si attraversa un ponticello e si comincia a salire
con dura pendenza e 4 tornanti. La strada procede poi in costa
tagliata nella roccia con pendenza molto ripida fino a sbucare
nella conca di Casale Staffora; con un breve falsopiano si
raggiunge l'incrocio (1081m) ai piedi della chiesa dove si lascia
a sinistra la stradina che si inoltra fra le case. La strada
provinciale invece transita a monte del paese e continua molto
stretta con numerosi tornanti tra prati e cespugli alternando
rampe molto ripide a tratti più dolci che consentono brevi
attimi di respiro. Si raggiunge l'incrocio (1318m) di accesso
a destra al moderno insediamento di case di villeggiatura di Pian
del Poggio dove si trova la stazione di partenza della seggiovia
che conduce alla cima del Monte Chiappo (1700m). Con l'ultimo
impegnativo tratto di salita nel bosco si perviene al valico,
dove sorge un albergo-ristorante abbandonato; vi si incontra
l'incrocio con le strade descritte negli altri
itinerari.
Accesso
da Varzi/Pian
dell'Armà: il
secondo itinerario parte ugualmente da Varzi (416m) e segue lo
stesso tracciato del primo fino a Casanova Staffora (546m); dopo
aver attraversato il fiume si sale con pendenza moderata fino ad
un bivio, dove si lascia la strada che sale al Passo del Giovà
per Pianostano, si svolta a destra e si sale con 3 tornanti (il
primo a 628m, il terzo a 697m) e moderata pendenza a Cegni
(794m), piccola frazione sita in bella posizione panoramica. La
strada prosegue impegnativa per 1,7 Km poi presenta una breve
discesa ed un falsopiano per complessivi 450 metri; si riprende a
salire con pendenza progressivamente più impegnativa fino
a risultare molto dura mentre si percorre in costa un tratto
solitario tra boschi e rocce. Con pendenza più dolce si
aggira un costone e si procede in falsopiano fino al bivio
(1126m) per Negruzzo, dove si riprende a salire con pendenze
impegnative; si affrontano 3 tornanti ravvicinati e un quarto più
distanziato e la pendenza si addolcisce. Si effettua il giro
di un'ampia conca prativa della valle con alternanza di salita
dura e facile e si aggira un altro costone entrando nella conca
conclusiva; con salita ancora impegnativa ed un tratto finale
moderato si arriva alle poche case di villeggiatura ed
all'albergo che compongono la piccola stazione turistica di Pian
dell'Armà (1480m). Si scende ripidamente tra i boschi,
si incontrano una sciovia ed una pista da sci e con due stretti e
ripidi tornanti si arriva ad incontrare la strada proveniente dal
Piemonte, si svolta a sinistra e, subito dopo, si raggiunge il
passo.
Accesso
da Varzi/Brallo
di Pregola:
il terzo
itinerario che sale da Varzi segue i due precedenti fino al bivio
(550m) che si incontra subito dopo il ponte (512m) sul torrente
Aronchio ma a questo incrocio occorre seguire le indicazioni per
Brallo. Tenendosi sulla sinistra si risale il fianco della
valle con salita dapprima dolce, poi impegnativa fino alle
frazioni di Vallechiara (645m) e Sala (669m); all'uscita del
paese di Sala si affrontano ravvicinati il 1° tornante ed il
2° tornante (720m). Si procede poi in leggera ascesa o
falsopiano con bella vista sulla chiesa di Santa Margherita,
eretta in posizione dominante, fino al bivio (736m) dopo un ponte
dove si lascia a sinistra la prima strada di accesso a Massinigo
(765m), paese che si trova poco a monte della strada provinciale;
dopo l'incrocio (737m) con la seconda strada di accesso a
Massinigo si incontra un breve tratto di leggera discesa fino al
ponte sul Fosso di Massinigo. Si sale decisamente per breve
tratto prima di scendere brevemente ma con sensibile pendenza al
bivio (763m) per il centro storico di Santa Margherita; la
strada, sempre ampia e comoda, riprende a salire impegnativa con
ampi curvoni; dopo il bivio per Casone si raggiunge facilmente un
ponte (830m) su un torrentello laterale. Si continua in
moderata ascesa fino all'incrocio (890m) dove si lascia a
sinistra la diramazione per Pregola e si continua in falsopiano
attraverso una bella zona boscosa; si riprende a salire
sensibilmente, si affrontano il 3° tornante (918m) ed il 4°
tornante (929m) e si perviene in breve a Brallo di Pregola
(951m), rinomata località di villeggiatura situata sul
Passo del Brallo, valico che collega la Valle Staffora ad
occidente con la valle del torrente Avagnone, affluente del fiume
Trebbia ad est; il valico è situato sul crinale tra il
Monte Penice (1460m) a nord ed il Monte Lesima (1720m) a sud.. Si
svolta a destra alla rotonda seguendo le indicazioni per la
strada provinciale Brallo-Colletta-Giovà, si attraversano
le frazioni di Selva (945m), Bralello (991m) e Bocco (1083m) e si
comincia a salire ripidamente su strada abbastanza ampia; dopo
alcuni chilomatri di continua e dura ascesa la strada perviene
nella zona della Cima della Colletta (1493m) dove si incontrano
un rifugio ed alcune villette sparse (1385m). La sede stradale
diventa molto più stretta e si percorre in leggera salita
un solitario itinerario in costa con bella vista sulla valle che
declina dal Passo del Giovà; si affronta poi un tratto di
discesa tenendo a destra ad un incrocio con una sterrata in
corrispondenza della Sella la Colla (1356m) e poco dopo a
sinistra all'incrocio (1370m) dove si lascia a destra la strada
che scende a Cencerate. Si continua dirigendosi verso sud ed
aggirando ad ovest (1416m) il Monte Terme (1489m) in forte
salita; con pendenze più dolci si passa ai piedi del Passo
della Ritorta (1447m), raggiungibile spingendo la bicicletta nel
prato per 80 metri, si entra in provincia di Piacenza e si
raggiunge il bivio (1475m) dove inizia la durissima strada
vietata ai veicoli motorizzati non autorizzati che conduce alla
vetta del Monte
Lesima
(1720m). Poco
dopo si supera il punto culminante (1479m) e si scende dolcemente
nel bosco; si rientra in provincia di Pavia, si raggiunge il
crinale con la Trebbia al Colle di Pej (1379m), dove si trovano
alcuni cartelli indicatori e si riprende a salire moderatamente
seguendo il crinale sul lato lombardo o. Dopo un breve tratto
di ascesa si riprende a scendere per breve tratto fino a
raggiungere il Passo del Giovà, dove si incontrano le
altre strade.
Accesso
da Traschio:
la
strada provinciale 18 che percorre il versante emiliano abbandona
il fondovalle del Trebbia e la strada statale 45, che collega
Genova e Piacenza, ad un incrocio (454m) presso Traschio (457m),
attraversa il fiume Trebbia su uno stretto ponte e presso le
poche case di Valsigiara di Sotto ad un successivo incrocio
(452m) tiene a destra ed inizia a salire stretta seguendo le
indicazioni per Zerba. Si affronta subito il 1° tornante
(466m) e si procede senza difficoltà altimetriche ma con
molte curve nel bosco; in discesa si raggiunge il ponte (449m)
sul torrente Boreca dove si inizia a salire decisamente
affrontando presto lo stretto 2° tornante (484m); ad un
incrocio (522m) si tiene a destra lasciando a sinistra la
diramazione per Tartago. Presso la frazione Cerreto si
affronta il 3° tornante (567m), poi si continua in forte
salita tra una vegetazione che non consente ombreggiatura
superando il 4° tornante (604m), il 5° tornante (634m) ed
il 6° tornante (658m). Ad un incrocio (752m) si ignora una
diramazione a sinistra e subito dopo si incontra il cartello di
inizio del centro abitato di Zerba; dopo aver superato numerose
case sparse si transita davanti al municipio (784m) ed ad un
incrocio (827m) si procede diritti seguendo le indicazioni per
Vesimo e Pej. Si percorre un tratto con pendenze modeste ma
ardito perché tagliato in costa alla base di grandiosi
parete rocciose a grande altezza rispetto al fondovalle; ad un
incrocio (900m) si ignora la diramazione a sinistra per Belnome e
si riprende a salire con dure pendenze; si affrontano i
ravvicinati 7° tornante ed ottavo tornante (936m). Si
transita ai piedi del compatto nucleo di Vesimo (1017m)
accessibile con una stradina che si distacca a destra ad un
incrocio (1001m); si procede in leggera discesa fino al ponte
(958m) sul torrente Fosso dell'Avena, poi si riprende a salire
moderatamente aggirando un crinale (1020m). Si continua a
salire percorrendo una valletta e si aggira la testata con il
ponte (1097m) sul Fosso di Vessaie; dopo essere transitati a
monte delle baite di Codeviglio si arriva a Pej: ad un incrocio
(1171m) dopo il cimitero si tiene a destra lasciando a sinistra
la strada che entra in paese terminando nella piazzetta davanti
alla chiesa (1188m); al successivo incrocio (1187m) si ignora la
strada a sinistra per la parte alta del paese. Con impegnativa
pendenza si affrontano il 9° tornante (1218m), il 10°
tornante (1239m) e l'undicesimo tornante e con l'ultimo ripido
traversone si arriva al Passo del Giovà, dove si
incontrano gli altri itinerari.
(Itinerario percorso il
28/06/1986 con salita da Pian del Poggio e discesa da Brallo, il
12/06/2004 con salita da Pian dell'Armà e discesa da Pian
del Poggio).
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