Il rifugio sorge
alla testata della Val di Ala, la più importante tra le
valli di Lanzo, che si incunea profondamente tra le montagne fino
al confine con la Francia; una strada asfaltata risale la valle
con pendenze moderate nella parte inferiore e molto dure nel
tratto finale. Lanzo Torinese (471m alla stazione ferroviaria)
è il centro principale delle valli che ne prendono il nome
ed è situato in una strettoia all'imbocco delle valli; la
strada principale di accesso alle valli non è percorribile
in bicicletta perché presenta una lunga galleria
interdetta ai ciclisti, che quindi devono passare per il centro
abitato, da cui si esce in moderata discesa su strada stretta e
tortuosa che confluisce sul tracciato principale proveniente da
Torino e Ciriè a monte della galleria. Si percorre
senza difficoltà la strada che segue l'ampia ansa della
valle che si apre nella vasta conca di Germagnano (485m alla
chiesa, 483m alla stazione ferroviaria); dopo aver sottopassato
la ferrovia si arriva ad una rotonda (491m) dove si tiene a
destra e subito dopo si lascia a sinistra la strada per Viù
ed il Lago
di Malciaussià (1810m) che attraversa la Stura su un
ponte del 1791. Si percorre senza difficoltà la strada
che segue l'ampia ansa della valle che si apre nella vasta conca
di Germagnano (485m); dopo la confluenza della Val di Viù
si percorre una stretta gola ai piedi del Monte Bastia (931m),
sul quale sorge il Santuario di Sant'Ignazio. Dopo aver
sottopassato le ferrovia si sale con forte pendenza presso le
case di Funghera, ultima frazione di Germagnano, poi si scende
brevemente e si continua con tracciato di fondovalle
attraversando Rozello, dove si lascia a sinistra la diramazione
per Traves capoluogo, e Biò (520m), frazione del comune
sparso di Traves dove si trova la stazione ferroviaria di Traves;
dopo le poche case di Grangia e Losa si raggiunge l'esteso centro
abitato di Pessinetto (590m). Subito dopo l'incrocio (616m)
per Mezzenile si sottopassa il tracciato ferroviario e dopo 300
metri ad un incrocio semaforizzato (621m) si lascia a destra la
strada per la Val Grande e Forno Alpi Graie (1219m); dopo la
stazione ferroviaria di Ceres, che funge da capolinea della
ferrovia locale per Torino, si affrontano il facile ed ampio 1°
tornante (669m) presso la fine dei binari e lo stretto ed
impegnativo 2° tornante (680m); in decisa ascesa si arriva
nel centro di Ceres (704m) che si attraversa su strada
stretta. Si procede in sensibile ascesa superando Voragno
(756m), dove si trovano alcune fontane, e la parte bassa di
Bracchiello (837m); in falsopiano si raggiunge Chiampernotto
(846m); la valle cambia aspetto diventando sempre più
alpestre ed in impegnativa salita si percorre un tratto aspro e
roccioso; dopo una brevissima galleria (lunga 17 metri) scavata
nella roccia la valle si apre nell'ampia conca dove sorge Ala di
Stura, il principale centro turistico della vallata, dominata
dalla possente guglia dell'Uia di Mondrone (2694m), e la salita
diventa moderata. Con due duri tornanti ed un tratto di salita
impegnativa si raggiunge la piazza della chiesa di Ala di Stura
(1072m) dove si trova una bella fontana; si continua in
impegnativa ascesa attraversando con strettoie la frazione di
Cresto (1159m) e con pendenze più moderate si arriva a
Martassina (1187m); dopo il paese si trova un ampio
piazzale-parcheggio sulla sinistra mentre a destra sorge il
suggestivo Santuario della Madonna di Lourdes, raggiungibile con
una scalinata oppure con una stretta e ripida rampa asfaltata di
50 metri. Subito dopo la strada provinciale abbandona il
tracciato storico ed imbocca una moderna variante con 150 metri
di forte discesa seguiti da una dura ascesa che conduce a
Mondrone (1257m); la valle si restringe alle pendici dell'Uia di
Mondrone e dopo il villaggio di Molette (1338m) si abbandona la
vecchia strada seguendo la moderna variante che attraversa il
torrente su un ponte e procede facile fino all'incrocio in cui si
lascia a destra la diramazione per le borgate Molera e
Chialambertetto (1359m). Si sale duramente fino al ponte su
cui si riattraversa il torrente; subito dopo si lascia a destra
una seconda possibilità di accesso a Chialambertetto e si
procede senza difficoltà nella conca ai piedi di Balme;
dopo il ponte che accede all'altra sponda, dove si trova lo
stabilimento di imbottigliamento dell'acqua minerale Pian della
Mussa, si raggiunge in forte salita il centro di Balme (1432m);
presso la chiesa e l'ufficio postale si trova una bella
fontana. Davanti alla chiesa la strada si impenna e si
attraversa il paese con 400 metri molto ripidi; alla fine del
centro abitato si incontra un breve tratto meno impegnativo prima
di entrare nel bosco con sede stradale più stretta e
pendenze molto impegnative. Dopo il ponte storico di Bogone
sul torrente a sinistra si affrontano l'ampio 5° tornante
(1521m) e lo stretto 6° tornante in ambiente bucolico, primi
di una serie di 10 impegnativi tornanti. Dopo gli stretti 7°
tornante (1559m) ed ottavo tornante si transita ai piedi di una
impervia parete rocciosa con pendenza facile per breve tratto, ma
presto la strada si impenna e la salita diventa molto dura; dopo
una fontana presso le case di località Bogone si supera il
9° tornante (1605m) subito seguito dal 10° tornante
(1618m). Dopo un duro tratto nel bosco lungo il torrente si
arriva in una zona boscosa caratterizzata dalla presenza di
enormi sassi dove si affrontano l'undicesimo tornante (1668m),
dove la pendenza diventa meno dura, il 12° tornante (1685m),
il 13° tornante (1702m) ed il 14° tornante (1718m)
regolarmente distanziati. Dopo aver attraversato il torrente
su uno stretto ponticello (1740m) finalmente si sbuca nello
splendido Pian della Mussa (1752m), lungo altopiano di pascoli
dominato da un grandioso cerchio di montagne culminanti nell'Uia
Bessanese (3604m) ad ovest sul confine con la Francia e nell'Uia
di Ciamarella (3676m) a nord-ovest. Il Pian della Mussa ha
origine da un antico ghiacciaio, sostituito poi da un lago che
venne colmato da sedimenti alluvionali. Il percorso oltrepassa
in falsopiano un ampio piazzale presso una trattoria ed una
colonia con campo di calcio prima di riattraversare il torrente
su un ponte (1752m), poi transita davanti alla cappella della
Madonna del Carmine e raggiunge il nucleo delle vecchie baite
dove si trova un ristorante (1758m). Dopo un altro gruppo di
vecchie baite si percorre un lungo rettilineo dapprima senza
difficoltà e poi con pendenza progressivamente più
dura. Dopo il Sacrario dei Bersaglieri ed una fontana a
sinistra inizia l'ultima ripidissima rampa: si affronta il 15°
panoramico tornante, in corrispondenza del quale si lascia a
sinistra una carreggiabile per il vicino alpeggio, e con il 16°
ed ultimo tornante si arriva nel piazzaletto dove la strada
asfaltata termina davanti al Rifugio Città di Ciriè
(1850m), importante punto di base per escursioni a
piedi.
(Itinerario percorso il 18 luglio 2018).
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