Il lago
artificiale, generato dalla diga edificata intorno al 1930 che ha
sommerso la frazione di Malciaussià (si trova la grafia
sia con che senza accento sulla a finale), si trova alla testata
della Val di Viù, la più meridionale tra le valli
di Lanzo, che si incunea profondamente tra le montagne fino al
confine con la Francia; la strada provinciale asfaltata 32 risale
la valle con pendenze irregolari nella parte inferiore e molto
impegnative nel tratto finale. Nel tratto conclusivo da
Margone alla diga la pendenza media risulta poco significativa
perché il tracciato alterna rampe molto ripide con
pendenza segnalata al 12 %, ma in realtà fino al 16%, e
tratti facili che consentono di rifiatare.
Lanzo Torinese
(471m alla stazione ferroviaria) è il centro principale
delle valli che ne prendono il nome ed è situato in una
strettoia all'imbocco delle valli; la strada principale di
accesso alle valli non è percorribile in bicicletta perché
presenta una lunga galleria interdetta ai ciclisti, che quindi
devono passare per il centro abitato, da cui si esce in moderata
discesa su strada stretta e tortuosa che confluisce sul tracciato
principale proveniente da Torino e Ciriè a monte della
galleria. Si percorre senza difficoltà la strada che
segue l'ampia ansa della valle che si apre nella vasta conca di
Germagnano (485m alla chiesa, 483m alla stazione ferroviaria);
dopo aver sottopassato la ferrovia si arriva ad una rotonda
(491m) dove si tiene a destra e subito dopo si svolta a sinistra
lasciando a destra la strada per Ceres, il Pian
della Mussa (1850m) e le altre valli di Lanzo per
attraversare la Stura su un ponte del 1791. Subito dopo si
sbuca sul moderno raccordo con la strada proveniente da Torino
attraverso una lunga galleria da evitare per i ciclisti. Dopo
l'impegnativo 1° tornante (510m) si superano le poche case di
Pian Bausano (539m) e si imbocca in leggera ascesa l'impervia Val
di Viù; si procede con falsopiani nelle gole in cui si
stringe la valle nel suo tratto iniziale e dopo la località
San Giovanni (593m) si scende dolcemente a varcare il torrente
sul ponte Barolo (573m). Si riprende a salire sensibilmente
sull'opposto versante e si raggiunge Borgo (591m), ultima
frazione di Germagnano; si sale moderatamente superando Fubina
(719m) e raggiungendo le Porte di Viù, passaggio fra le
rocce dopo il quale appare Viù; si scende dolcemente fino
ad avvicinarsi al paese e dopo il ponte sul Rio di Viù con
una sensibile salita si raggiunge la piazza del municipio (769m)
di Viù dove si trova una fontana. Il tracciato sale
ancora fino al termine del paese dove, dopo una fontana a destra,
si piega a sinistra in corrispondenza di un incrocio (785m)
lasciando a destra la strada per Tornetti ed il Colle
della Dieta (1451m) e dopo un tratto di falsopiano si scende
decisamente a Versino (758m). Dopo aver attraversato con una
strettoia la frazione si scende dolcemente entrando in una
valletta laterale e dopo il ponte (734m) sul Rio della Viana si
scende fortemente fino alla frazione di Fucine (715m), dove si
lascia a sinistra la strada asfaltata per il Colle
del Lis (1311m) dopo una strettoia tra le case. Si procede
in moderata ascesa nel fondovalle superando le frazioni
Guicciardera (766m) e Trichera (789m), poi si attraversa il
torrente e si passa presso le case di Forno (840m); al termine
del paese si transita di fronte all'antica cappella di San
Giulio, adornata di affreschi del 1486, e si raggiunge Villa
(869m) dove si riattraversa il torrente. In forte salita si
arriva a Lémie (952m), capoluogo comunale in bella
posizione; dopo un tratto senza difficoltà fino a
Chiandusseglio (960m) si comincia a salire con forti pendenze
lasciando sulla sinistra il Santuario della Madonna degli Olmetti
(986m) che sorge presso il bivio per Chiampetto. Si attraversa
con una ripida rampa Saletta (1054m), ultima frazione di Lémie,
e si effettuano un'ampia curva a destra ancora tra le case ed
un'altra ampia curva a sinistra tra i prati, poi si supera una
boscosa strettoia della valle affrontando in forte salita il 2°
tornante, il 3° tornante (1089m), il 4° tornante (1124m)
ed il 5° tornante. La strada sbuca nell'ameno Piano di
Usseglio: dopo la frazione di Piazzette (1238m) si procede in
falsopiano superando Pianetto (1247m) e Chiaberto (1253m); dopo
un ponte (1262m) ed una brevissima discesa si raggiunge in
falsopiano il capoluogo Usseglio (1265m), centro agricolo e
turistico di antica origine: è infatti la romana Ocelum,
di cui restano alcuni monumenti archeologici; dopo il municipio e
la nuova chiesa parrocchiale, costruita all'inizio del novecento,
si incontra una bella fontana sulla destra presso la vecchia
chiesa parrocchiale di origine romanica. Si continua superando
Villaretto (1285m), dove si lascia a destra la strada dapprima
asfaltata e poi a fondo naturale che raggiunge il Lago
dietro la Torre (2378), e Crot (1294m), dove si trova una
centrale idroelettrica prima di una breve galleria; si procede
con impegnativa pendenza ed ad un incrocio (1344m) si lascia a
sinistra la strada per Perinera (1398m) e Plan Benot. Dopo le
poche case di Quagliera (1374m) si sale sensibilmente
raggiungendo Margone (1422m), ultimo paese della valle che si
attraversa con una strettoia a senso unico dopo una fontana prima
di un ampio piazzale-parcheggio dove inizia il tratto soggetto a
limitazione del traffico motorizzato nella stagione estiva;
subito dopo si sfiora il vicino nucleo di Balma presso il quale
si affronta l'ampio 6° tornante destrorso. Si supera il
ripido 7° tornante (1436) sinistrorso e presso uno spiazzo
inizia lo stretto tratto conclusivo; dopo un tratto facile nel
bosco si supera la sbarra di chiusura invernale e si incontra un
cartello che segnala pendenza al 12%. Il tracciato si impenna
e si percorre un tratto molto ripido ancora nel bosco, si
transita ai piedi della Grange Barmafredda e si affrontano
vicinissimi l'ottavo (1489m) ed il 9° tornante (1490m) nel
bosco; dopo un tratto meno duro si affronta un'altra rampa molto
ripida. Dopo altri 2 tornanti ravvicinati tra i prati si
transita con pendenza moderata davanti alle Grange Champon
(1581m); poco dopo si lascia a sinistra una carreggiabile per le
vicine baite in corrispondenza di una leggera curva a destra
(1594m). Presso i ruderi delle Grange Ciapè la pendenza
ridiventa molto ripida, si affrontano il 12° tornante (1613m)
ed il 13° tornante (1618m) tra i prati, si attraversa un
ponticello e si arriva al passaggio più duro e
spettacolare: 9 tornantini molto ravvicinati tra i prati con
pendenze sempre molto ripide, tranne che per pochi metri presso
il 6° tornantino. In corrispondenza di una cascata sulla
destra si imbocca il Pian Andè con pendenza in diminuzione
e presso i ruderi delle Grange Pianaude si affrontano gli ultimi
due duri tornanti. Poco dopo la strada diventa quasi
pianeggiante mentre di fronte appare la diga e si inizia il lungo
traversone finale; nei tratti più esposti sono state
installate delle ringhiere di protezione ma bisogna sempre
prestare la massima attenzione soprattutto in fase di discesa
quando si procede sul lato verso la stretta gola. Dopo un
tratto facile il tracciato si impenna con pendenza ripidissima
mentre verso valle ci sono come protezione dei bassi blocchi in
cemento; al termine della rampa si continua in moderata
ascesa. Finalmente si raggiungono gli edifici degli impianti
idroelettrici (1810m) poco sopra la diga che genera il lago di
Malciaussià (1800m), contornato da scoscese pareti
rocciose e dominato dalla vetta del Rocciamelone (3538m) e da
numerose altre cime superiori ai 3000 metri. Dopo la diga si
scende leggermente per raggiungere un rifugio (1798m) sulla
sponda settentrionale del lago presso il quale termina la strada
asfaltata mentre una stradina sterrata costeggia la sponda
settentrionale del bacino fino ad un gruppo di vecchie
baite.
(Itinerario percorso il 27 luglio 2023).
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