LAGO DI MALCIAUSSIA', 1810m (Torino)



Accesso da Lanzo Torinese 40,2 Km

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Lanzo Torinese(471)-Germagnano(483)
2,4

12

0,50

Germagnano(483)-Pian Bausano(539)
2,2

56

2,55

Pian Bausano(539)-Ponte Barolo(573)
3,9

34

0,87

Ponte Barolo(573)-Fubina(719)
4,1

146

3,56

Fubina(719)-Viu'(785)
3,6

66

1,83

Viu'(785)-Fucine(715)

1,4

-70

-5,00

Fucine(715)-Forno(840)

4,2

125

2,98

Forno(840)-Villa(869) 

1,0

29

2,90

Villa(869)-Lémie(952)   

1,3

83

6,38

Lémie(952)-Santuario Madonna degli Olmetti(986)

1,3

34

2,62

Santuario Madonna degli Olmetti(986)-Saletta(1054)

1,0

68

6,80

Saletta(1054)-Piazzette(1238)

2,9

184

6,34

Piazzette(1238)-Usseglio(1265)

2,9

27

0,93

Usseglio(1265)-Margone(1422) 

2,9

157

5,41

Margone(1422)-13° tornante(1618)

2,7

196

7,26

13° tornante(1618)-Lago di Malciaussià(1810)

2,4

192

8,00




Il lago artificiale, generato dalla diga edificata intorno al 1930 che ha sommerso la frazione di Malciaussià (si trova la grafia sia con che senza accento sulla a finale), si trova alla testata della Val di Viù, la più meridionale tra le valli di Lanzo, che si incunea profondamente tra le montagne fino al confine con la Francia; la strada provinciale asfaltata 32 risale la valle con pendenze irregolari nella parte inferiore e molto impegnative nel tratto finale.
Nel tratto conclusivo da Margone alla diga la pendenza media risulta poco significativa perché il tracciato alterna rampe molto ripide con pendenza segnalata al 12 %, ma in realtà fino al 16%, e tratti facili che consentono di rifiatare.

Lanzo Torinese (471m alla stazione ferroviaria) è il centro principale delle valli che ne prendono il nome ed è situato in una strettoia all'imbocco delle valli; la strada principale di accesso alle valli non è percorribile in bicicletta perché presenta una lunga galleria interdetta ai ciclisti, che quindi devono passare per il centro abitato, da cui si esce in moderata discesa su strada stretta e tortuosa che confluisce sul tracciato principale proveniente da Torino e Ciriè a monte della galleria.
Si percorre senza difficoltà la strada che segue l'ampia ansa della valle che si apre nella vasta conca di Germagnano (485m alla chiesa, 483m alla stazione ferroviaria); dopo aver sottopassato la ferrovia si arriva ad una rotonda (491m) dove si tiene a destra e subito dopo si svolta a sinistra lasciando a destra la strada per Ceres, il Pian della Mussa (1850m) e le altre valli di Lanzo per attraversare la Stura su un ponte del 1791.
Subito dopo si sbuca sul moderno raccordo con la strada proveniente da Torino attraverso una lunga galleria da evitare per i ciclisti.
Dopo l'impegnativo 1° tornante (510m) si superano le poche case di Pian Bausano (539m) e si imbocca in leggera ascesa l'impervia Val di Viù; si procede con falsopiani nelle gole in cui si stringe la valle nel suo tratto iniziale e dopo la località San Giovanni (593m) si scende dolcemente a varcare il torrente sul ponte Barolo (573m).
Si riprende a salire sensibilmente sull'opposto versante e si raggiunge Borgo (591m), ultima frazione di Germagnano; si sale moderatamente superando Fubina (719m) e raggiungendo le Porte di Viù, passaggio fra le rocce dopo il quale appare Viù; si scende dolcemente fino ad avvicinarsi al paese e dopo il ponte sul Rio di Viù con una sensibile salita si raggiunge la piazza del municipio (769m) di Viù dove si trova una fontana.
Il tracciato sale ancora fino al termine del paese dove, dopo una fontana a destra, si piega a sinistra in corrispondenza di un incrocio (785m) lasciando a destra la strada per Tornetti ed il Colle della Dieta (1451m) e dopo un tratto di falsopiano si scende decisamente a Versino (758m).
Dopo aver attraversato con una strettoia la frazione si scende dolcemente entrando in una valletta laterale e dopo il ponte (734m) sul Rio della Viana si scende fortemente fino alla frazione di Fucine (715m), dove si lascia a sinistra la strada asfaltata per il Colle del Lis (1311m) dopo una strettoia tra le case.
Si procede in moderata ascesa nel fondovalle superando le frazioni Guicciardera (766m) e Trichera (789m), poi si attraversa il torrente e si passa presso le case di Forno (840m); al termine del paese si transita di fronte all'antica cappella di San Giulio, adornata di affreschi del 1486, e si raggiunge Villa (869m) dove si riattraversa il torrente.
In forte salita si arriva a Lémie (952m), capoluogo comunale in bella posizione; dopo un tratto senza difficoltà fino a Chiandusseglio (960m) si comincia a salire con forti pendenze lasciando sulla sinistra il Santuario della Madonna degli Olmetti (986m) che sorge presso il bivio per Chiampetto.
Si attraversa con una ripida rampa Saletta (1054m), ultima frazione di Lémie, e si effettuano un'ampia curva a destra ancora tra le case ed un'altra ampia curva a sinistra tra i prati, poi si supera una boscosa strettoia della valle affrontando in forte salita il 2° tornante, il 3° tornante (1089m), il 4° tornante (1124m) ed il 5° tornante.
La strada sbuca nell'ameno Piano di Usseglio: dopo la frazione di Piazzette (1238m) si procede in falsopiano superando Pianetto (1247m) e Chiaberto (1253m); dopo un ponte (1262m) ed una brevissima discesa si raggiunge in falsopiano il capoluogo Usseglio (1265m), centro agricolo e turistico di antica origine: è infatti la romana Ocelum, di cui restano alcuni monumenti archeologici; dopo il municipio e la nuova chiesa parrocchiale, costruita all'inizio del novecento, si incontra una bella fontana sulla destra presso la vecchia chiesa parrocchiale di origine romanica.
Si continua superando Villaretto (1285m), dove si lascia a destra la strada dapprima asfaltata e poi a fondo naturale che raggiunge il Lago dietro la Torre (2378), e Crot (1294m), dove si trova una centrale idroelettrica prima di una breve galleria; si procede con impegnativa pendenza ed ad un incrocio (1344m) si lascia a sinistra la strada per Perinera (1398m) e Plan Benot.
Dopo le poche case di Quagliera (1374m) si sale sensibilmente raggiungendo Margone (1422m), ultimo paese della valle che si attraversa con una strettoia a senso unico dopo una fontana prima di un ampio piazzale-parcheggio dove inizia il tratto soggetto a limitazione del traffico motorizzato nella stagione estiva; subito dopo si sfiora il vicino nucleo di Balma presso il quale si affronta l'ampio 6° tornante destrorso.
Si supera il ripido 7° tornante (1436) sinistrorso e presso uno spiazzo inizia lo stretto tratto conclusivo; dopo un tratto facile nel bosco si supera la sbarra di chiusura invernale e si incontra un cartello che segnala pendenza al 12%.
Il tracciato si impenna e si percorre un tratto molto ripido ancora nel bosco, si transita ai piedi della Grange Barmafredda e si affrontano vicinissimi l'ottavo (1489m) ed il 9° tornante (1490m) nel bosco; dopo un tratto meno duro si affronta un'altra rampa molto ripida.
Dopo altri 2 tornanti ravvicinati tra i prati si transita con pendenza moderata davanti alle Grange Champon (1581m); poco dopo si lascia a sinistra una carreggiabile per le vicine baite in corrispondenza di una leggera curva a destra (1594m).
Presso i ruderi delle Grange Ciapè la pendenza ridiventa molto ripida, si affrontano il 12° tornante (1613m) ed il 13° tornante (1618m) tra i prati, si attraversa un ponticello e si arriva al passaggio più duro e spettacolare: 9 tornantini molto ravvicinati tra i prati con pendenze sempre molto ripide, tranne che per pochi metri presso il 6° tornantino.
In corrispondenza di una cascata sulla destra si imbocca il Pian Andè con pendenza in diminuzione e presso i ruderi delle Grange Pianaude si affrontano gli ultimi due duri tornanti.
Poco dopo la strada diventa quasi pianeggiante mentre di fronte appare la diga e si inizia il lungo traversone finale; nei tratti più esposti sono state installate delle ringhiere di protezione ma bisogna sempre prestare la massima attenzione soprattutto in fase di discesa quando si procede sul lato verso la stretta gola.
Dopo un tratto facile il tracciato si impenna con pendenza ripidissima mentre verso valle ci sono come protezione dei bassi blocchi in cemento; al termine della rampa si continua in moderata ascesa.
Finalmente si raggiungono gli edifici degli impianti idroelettrici (1810m) poco sopra la diga che genera il lago di Malciaussià (1800m), contornato da scoscese pareti rocciose e dominato dalla vetta del Rocciamelone (3538m) e da numerose altre cime superiori ai 3000 metri.
Dopo la diga si scende leggermente per raggiungere un rifugio (1798m) sulla sponda settentrionale del lago presso il quale termina la strada asfaltata mentre una stradina sterrata costeggia la sponda settentrionale del bacino fino ad un gruppo di vecchie baite.

(Itinerario percorso il 27 luglio 2023).



Il lago e le montagne circostanti



Per vedere il video clicca


Premi per tornare all'elenco delle salite o clicca per tornare alla HOME Page