COLLE DELLE SELLE VECCHIE, 2097m (Cuneo-Alpes Maritimes)



Accesso da Monesi 20,6 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Monesi bassa(1310)-Monesi alta (1375) 
A

1,5

65

4,33

Monesi alta(1375)-confine regionale(1670)
N A

3,6

295

8,19

confine regionale(1670)-bivio Saccarello(1843)
N A

1,9

173

9,11

bivio Saccarello(1843)-Poggio Lagone(1898)
N A

8,4

55

0,65

Poggio Lagone(1898)-Colle delle Selle Vecchie(2097)
N A

5,2

199

3,83




Il valico è situato sullo spartiacque tra l'italiana Valle di Upega, percorsa dal torrente Negrone, che unendosi al Tanarello forma il Tanaro, ed il francese Vallon du Réfrei, laterale della valle del Roia, tra la Cima del Vescovo (2241m) a sud e la Cima di Pertegà (2404m) a nord; l'accesso è possibile solo tramite strade non asfaltate ex-militari, facenti parte del sistema di percorsi colleganti le numerose fortificazioni, ormai completamente abbandonate, della zona di confine che un tempo aveva un'importanza strategica.
L'accesso è possibile sul versante piemontese mediante una strada a fondo naturale che sale da Monesi, sfiora il passo senza attraversarlo, rimanendo quindi in territorio italiano, e continua con un lungo e spettacolare giro fino al Colletto Campanino (2189m) ed al Colle di Tenda (1871m); il tracciato è caratterizzato da un primo tratto di salita molto dura, da un lungo traversone a saliscendi generalmente dolci e da una ripida ma breve salita finale al passo e risulta interamente ciclabile .

Da Monesi bassa, o Monesi di Mendatica (1310m), piccola località turistica della provincia di Imperia, si scende leggermente fino al bivio (1297m) per Piaggia, dove si svolta a sinistra e si inizia a salire in un vallone; dopo il ponte sul torrente (1341m) si affrontano gli stretti e ravvicinati 1° tornante (1344m) e 2° tornante e si raggiunge Monesi alta, o Monesi di Triora (1375m), frazione turistica posta alla base delle piste di sci dove si trova una fontana.
Si continua su stretta strada asfaltata che sale ripida nel bosco con 6 tornanti incrociando più volte il tracciato degli impianti di risalita; si affrontano il 3° tornante (1402m), il 4° tornante (1443m), il 5° tornante (1473m), il 6° tornante (1496m), il 7° tornante e l'ottavo tornante (1542m) dopo il quale termina il tratto asfaltato e si procede con fondo cementato per alcune centinaia di metri.
La La pendenza diminuisce per breve tratto e si procede su fondo naturale sempre ciclabile affrontando poi altri 4 duri tornanti ancora nel bosco con qualche rampa decisamente ripida, il 9° tornante (1589m), il 10° tornante (1594m), l'undicesimo tornante (1606m) ed il 12° tornante (1619m).
Si esce dal bosco, si percorre un ponte (1670m) su un torrentello entrando in provincia di Cuneo e si percorre un tratto in costa tra i pascoli su fondo cementato; dopo due tornanti si attraversa il torrentello che scende dal Monte Saccarello (2200m) e si continua a salire su fondo cementato fino ad alcune costruzioni ad uso degli allevatori presso le quali si incontra un bivio (1843m).
Si prosegue diritti tra i pascoli lasciando a sinistra la strada non asfaltata che sale al Passo di Tanarello (2042m) ed alla vetta del Monte Saccarello (2200m); la strada passa di fronte alla Margheria di Loxe (1893m) e scende dolcemente fra i pascoli fino a superare il crinale che scende dalla Cima Ventosa (2136m) al Passo della Porta (1823m).
Si entra nel bosco e si procede senza difficoltà, poi si riprende a salire in un ampio vallone di boschi e pascoli che discende dalla Punta Farenga (2211m) transitando alti sopra la Margheria Binda (1765m); dopo un tratto facile si affronta una salita impegnativa fino ad una casa isolata (1833m) e poi si scende decisamente, quindi si supera il crinale che scende da quota 2273 passando dalla valle del Tanarello in quello del Rio Negrone; si percorre un tratto roccioso ed un po' esposto con bella vista verso nord sul passo, la Cima di Pertegà ed il Marguareis (2651m) e si aggira la testata della valletta alla base della Cima Missun (2356m).
Si continua nello splendido e fresco Bosco delle Navette con lunghi falsopiani; presso uno spiazzo ai piedi del Monte Bertrand (2482m) si lascia a destra (1902m) la carreggiabile che scende alle Case dei Cacciatori (1841m) e dopo una malga si raggiunge la località Poggio Lagone (1898m) dove si ignora una carreggiabile che scende verso valle; si continua in leggera ascesa con fondo che alterna tratti ottimi ad altri più sassosi e si superano crinali ed aggirano vallette.
Dopo un tratto facile e dal buon fondo si arriva nella valletta che scende dal Passo del Vescovo (2161m) e quando mancano 1,2 Km al passo la salita diventa ripida e si inerpica faticosamente al valico; la strada non raggiunge la sommità ma si mantiene 4/5 metri sotto il crinale rimanendo sul versante italiano; occorre arrampicarsi a piedi su traccia di sentiero per arrivare al cippo di confine ed al cartello da dove si gode un ampio panorama sia sul versante italiano che su quello francese; in fondo alla vallata è visibile il paesino di Upega (1297m).
Sul versante francese non esiste strada, mentre il tracciato continua sul versante italiano e raggiunge il Colletto Campanino (2189m) ed il Colle di Tenda (1871m); per la descrizione vedi il paragrafo dedicato al Colletto Campanino.

(Itinerario percorso il 20/08/2012)



Il passo, la Cima di Pertegà ed il Marguareis visti durante la salita

La strada passa pochi metri sotto il passo sul versante italiano

La sommità del passo con il cippo di confine

Panorama dal passo sul versante francese

Panorama dal passo sul versante italiano con Upega in fondo alla valle

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