Il
valico collega la valle della Durance con la sua laterale valle
del Guil mediante una bella strada non asfaltata nel tratto più
elevato e molto frequentata dai ciclisti in mountain-bike anche
se molti effettuano soltanto la discesa salendo con gli impianti
di risalita di Vars. Sul versante meridionale si segue un
tracciato molto tranquillo e solitario sia nella prima parte
asfaltata sia nella parte superiore a fondo naturale. Sul
versante settentrionale invece si percorre la frequentata strada
di accesso alla stazione turistica di Risoul1850 da dove si
prosegue su pista a fondo naturale, impegnativa ma sempre
ciclabile.
Sul versante meridionale il percorso inizia al
Pont Neuf (799m), ponte sulla Durance ai piedi della bastionata
rocciosa su cui sorge la storica cittadina di Embrun (870m); dal
centro di Embrun si raggiunge il ponte lasciando la strada
principale nella parte settentrionale del paese pochi metri oltre
la rotonda della stazione ferroviaria: si scende dapprima
attraversando il quartiere di La Chaussière e poi nel
bosco fino al fondovalle dove si sovrappassa la circonvallazione
ed infine si attraversa il fiume sullo stretto ponte in
legno. Dopo il ponte si sale moderatamente nel fondovalle fino
al ponte sul torrente Crévoux e con pendenza più
impegnativa lungo la costa orientale della valle della Durance;
con un breve tratto facile si arriva al primo tornante in
corrispondenza del quale si lascia a sinistra la strada per il
centro di Saint-André-d'Embrun; si potrebbe anche
attraversare il paese ma conviene seguire le indicazioni per la
Foret de Saluces e dopo il successivo tornante si abbandona la
strada per Crévoux ed il Col
de Parpaillon (2645m) svoltando a sinistra su una stradina
stretta che scende per 400 metri nella parte alta del paese fino
ad incontrare la strada per il centro di Saint-André. Si
sale fortemente su stretta strada asfaltata che passa tra alcune
case e poi si snoda nel bosco; si affrontano i primi due tornanti
quando ci si trova alti in corrispondenza della chiesa di
Saint-André, poi si percorre un lungo tratto solitario tra
bosco e piccole radure; si affrontano altri due tornanti e si
ignorano le piste sterrate laterali; si incontra un tratto
esposto su una ripida parete franosa mentre si gode un ampio
panorama sulle montagne e sul sottostante laghetto di Siguret;
dopo una ripida rampa il tracciato continua molto impegnativo e
dopo un tratto roccioso imbocca la valle del torrente Palps,
affluente della Durance. La salita diventa molto dura e si
snoda ben ombreggiata tra gli alberi della Foret de Saluces;
improvvisamente l'ascesa diventa facile, si lascia a destra la
Piste de Preyts ed a sinistra la diramazione per les Florins ed
in corrispondenza di un tornante (1607m) si ignora la pista a
sinistra riprendendo a salire duramente con fondo ancora
asfaltato ma molto rovinato e ghiaioso fino a raggiungere il Col
de la Coche (1780m), valico situato sullo spartiacque tra la
valle della Durance e la valle laterale del torrente Palps; vi si
trovano una baita, una fontana ed un tabellone segnaletico con i
percorsi; una pista sterrata discende verso Embrun. Si
continua su ottimo fondo naturale con pendenza moderata nel
bosco, si supera l'area attrezzata del Cros Traversier (1860m) e
si raggiunge la capanna di Pra-Mouton (1920m) prima di
attraversare un grandioso vallone laterale di pascoli; dopo un
tratto impegnativo nel bosco si supera il belvedere a quota 1953m
e si attraversa il laterale Vallon de Parenq (1973m). Dopo 100
metri di leggera discesa si sale decisamente ad una baita e si
continua con una serie di ripidi strappi per raggiungere la
capanna Valbelle (2121m) all'inizio della conca conclusiva della
valle dove si trovano alcuni impianti di risalita del
comprensorio Risoul-Vars; ormai fuori dal bosco si osserva bene
il valico sulla sinistra con le strutture di protezione per gli
sciatori, si affrontano due ripidi tornanti sotto i cavi di un
impianto di risalita e si raggiunge un'altra baita dove la salita
diventa moderata per arrivare in breve alla testata del vallone
dove si guada il torrente (2266m); l'ascesa ridiventa dura, si
passa presso una stalla, si affrontano due tornanti ed un tratto
in costa e con gli ultimi due tornanti si arriva finalmente al
passo. Si gode un ampio panorama in tutte le direzioni e
soprattutto verso nord sui monti del Queyras e verso nord-ovest
sulle vette ghiacciate del Massif des Ecrins; dal valico inizia
la strada in costa verso est che raggiunge il Col de
Saluces(2444m) raggiunto dagli impianti di risalita di Vars che
sono utilizzati da molti ciclisti che effettuano poi la discesa
verso Embrun; la stradina che sale verso ovest raggiunge soltanto
la stazione di arrivo di una seggiovia.
Sul versante
settentrionale la strada asfaltata fino alla moderna stazione
turistica di Risoul1850 è ampia e bella e presenta
pendenze impegnative ma non particolarmente dure; si tratta di un
percorso che recentemente si è affermato come traguardo in
importanti gare ciclistiche, nel 2014 è stato arrivo di
una tappa del Tour de France e nel 2016 arrivo di una tappa del
Giro d'Italia, vinta da Vincenzo Nibali; i tornanti sono dedicati
ad alcuni campioni legati a questa salita per le loro imprese
ciclistiche; ogni chilometro si trovano le segnalazioni per i
ciclisti riportanti chilometraggio, quota e pendenza; riportano
anche come quota di arrivo 1875m, ma bisogna ricordare che la
stazione è disposta su un pendio con differenza di quota
tra le diverse parti della stessa; la quota 1850m si riferisce
alla piazza di fronte all'ufficio del turismo. Dopo Risoul1850
si procede invece con una buona pista a fondo naturale sempre
ciclabile. Nella parte iniziale esistono due alternative, la
strada principale e più trafficata segnalata dalle
indicazioni stradali, percorsa dalla maggior parte del traffico
automobilistico, ed una stradina senza segnalazioni e di
conseguenza tranquilla e percorsa solo da traffico locale che ha
anche il pregio di essere maggiormente ombreggiata.
Il
tracciato ufficiale segnalato inizia alla rotonda (896m), situata
poco a valle del piccolo centro abitato sorto intorno alla
stazione ferroviaria (889m) di Eygliers-Guillestre-Mont Dauphin
nel fondovalle della Durance, dove si abbandona la strada
nazionale N94 per imboccare la strada dipartimentale per il
Queyras; dopo 500 metri pianeggianti si supera una rotonda (904m)
in località Les Villards. Si sale moderatamente fino ad
una rotonda all'inizio del vasto centro abitato di Guillestre
(1000m) dove si lascia a sinistra la strada che conduce nel
centro del paese e si tiene a destra proseguendo per 300 metri,
dapprima scendendo brevemente ma sensibilmente ad un ponte e poi
continuando in falsopiano fino alla rotonda (982m) dove si svolta
a destra imboccando la strada per Risoul che attraversa il
torrente, sale con i primi due ampi tornanti e raggiunge in breve
la parte bassa dell'antico villaggio di Risoul.
Il
tracciato alternativo lascia la strada nazionale che risale la
valle della Romanche verso Briançon ad un incrocio (883m)
nel Plan de Barbein, 1,1 Km a sud della rotonda dove inizia il
tracciato principale, ed attraversa il Plan de Phazy per arrivare
a les Isclasses; dopo 1 Km all'unico incrocio occorre svoltare a
destra per non ritornare sul tracciato principale alla rotonda di
Les Villards. Si sale moderatamente tra le case e più
duramente nel bosco affrontando un tornante (972m); si superano i
villaggi di les Chauvets e les Bruns e dopo un ponticello si
sbuca sulla strada principale nella parte bassa di Risoul.
Dopo
l'incrocio di Risoul si attraversa un ponticello, si lascia a
sinistra il municipio di Risoul e si percorre un tratto nel bosco
fino al 3° tornante; dopo il 4° tornante si oltrepassa
Languieu (1171m); dopo il 5° tornante si raggiunge Bas
Gaudissart, dove si trova una fontana; si superano altri due
tornanti e le poche case di Haut Gaudissart e dopo il cartello di
fine centro abitato si inizia il tratto solitario in cui il
tracciato affronta 7 ampi e panoramici tornanti nel bosco dalla
pendenza costantemente impegnativa ma mai durissima: dopo
l'ottavo tornante sinistrorso (1324m) si affrontano il 9°
tornante (1380m), il 10° tornante (1440m), l'undicesimo
tornante (1516m), il 12 ° tornante (1586m) ed il 13°
tornante (1669m). Il tracciato si snoda ampio nel bosco ma per
la sua larghezza è scarsamente ombreggiato; si aprono
saltuariamente splendidi panorami sul Mont Pelvoux, il Massif des
Ecrins, la valle della Durance e la conca di Guillestre dove si
erge su un roccione isolato il paese fortificato di
Mont-Dauphin. Dopo l'ultimo tornante (1745m), dedicato a
Vincenzo Nibali, con un lungo traversone si raggiunge il
monumento con ciclista e sciatore all'ingresso della stazione
sciistica di Risoul 1850 dove si deve prestare attenzione ai
sensi unici per cui in salita il tracciato differisce rispetto
alla discesa; si seguono le indicazioni per l'albergo “Le
Chardon Bleu” e si imbocca la stradina subito a monte
dell'albergo che raggiunge in breve un primo bivio dove occorre
tenere a sinistra seguendo le indicazioni per Vars. Si
prosegue salendo su fondo asfaltato dissestato e poco dopo si
incontra un trivio (1922m) dove termina l'asfalto ed occorre
imboccare la strada di destra lasciando a sinistra la strada per
Vars e diritta una carreggiabile. Si sale con due tornanti tra
i prati, si passa presso un laghetto artificiale, si entra nel
bosco e si affronta un altro tornante (2010m) presso la stazione
di arrivo di una sciovia; si continua su pista ampia dal buon
fondo che sale con un lungo tratto in costa tra impianti di
risalita e piste da sci con pendenza moderata; i numerosi
cartelli che si incontrano sono tutti relativi alle piste da
sci. Il fondo diventa più sconnesso e la pendenza più
impegnativa e si aggira la testata di un vallone, poi si
affrontano due ripidi tornanti ravvicinati; il secondo di questi
rappresenta il punto più difficile del tracciato e risulta
quasi al limite della ciclabilità. Dopo un ripido
tratto nel bosco si affrontano tre duri tornanti; il secondo si
trova presso la stazione di arrivo della seggiovia “Pré
du bois”; si aggira un crinale e presso una cabina
elettrica si incontra il bivio dove si lascia a destra la strada
che raggiunge in breve il Col
de Chérine (2270m); si procede in forte salita con
splendida vista retrospettiva sul Massif des Ecrins; dopo aver
aggirato un crinale il tracciato diventa facile e con un tratto
di falsopiano si arriva al passo.
L'itinerario circolare è
facilmente realizzabile percorrendo i 20 Km di fondovalle tra
Embrun e Guillestre; è però consigliabile evitare
la trafficata strada nazionale che si snoda sul versante
occidentale della valle della Durance ed imboccare la tranquilla
ed in alcuni punti spettacolare stradina che si snoda lungo il
versante orientale con diversi saliscendi dal Pont de
Saint-Clément (875m) a Siguret e
Saint-André-d'Embrun.
(Itinerario percorso in data
23 agosto 2011 salendo dal versante meridionale).
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