COLLE DEL PRIONE, 1309m (Savona-Cuneo)



Accesso da Albenga 34,4 Km

Stato

Distanza (km)

Dislivello (m)

Pendenza (%)

Albenga(5)-Martinetto(73) 
A
10,2

68

0,67

Martinetto(73)-Magliocca(178)
A

6,2

105

1,69

Magliocca(178)-Mulino(301)
A

3,6

123

3,42

Mulino(301)-bivio Caprauna(383)
A

1,6

82

5,12

bivio Caprauna(383)-Vignolo(433) 
A

1,2

50

4,17

Vignolo(433)-San Pietro(690) 
N A

2,8

257

9,18

San Pietro(690)-Casa Ravinazzo(979)
N A

3,4

289

8,50

Casa Ravinazzo(979)-Ciocca(1072)
N A

1,3

93

7,15

Ciocca(1072)-Colle del Prione(1309)
N A

4,1

237

5,78




Il passo si apre sullo spartiacque tra la ligure valle del rio Pennavaira e la piemontese valle del fiume Tanaro tra i monti Galero (1708m) e Dubasso (1538m) e risulta raggiungibile solamente dal versante ligure mediante una strada non asfaltata che risulta per gran parte molto buona mentre si presenta più difficile, ma sempre interamente ciclabile, nel tratto finale.

Da Albenga si segue la ex-statale N.582, del Colle San Bernardo (957m), in direzione di Garessio; a Leca (15m) si lascia a sinistra la strada che risale la valle Arroscia e si supera il casello dell'autostrada dei Fiori; si continua in falsopiano in mezzo alle coltivazioni di frutta ed ortaggi caratteristiche della piana di Albenga ed a numerosi capannoni; la valle si restringe nei pressi di Cisano sul Neva (52m), che si lascia sulla sinistra affrontando una facile rampetta.
A Martinetto (73m) si abbandona la strada che risale la valle del Neva in direzione di Garessio e si imbocca la valle del rio Pennavaira con una strada che percorre in falsopiano l'incassato fondovalle dove sono frequenti le cave.
Si superano le frazioni di fondovalle del comune sparso di Castelbianco, noto per la produzione delle ciliegie, e si affrontano tratti di moderata salita alternati a falsopiani; ad un incrocio (178m) in località Magliocca si lascia a destra la strada che sale a Veravo, capoluogo comunale (321m).
La salita diventa più continua ma risulta sempre moderata; quando appare il nucleo di Borgo, una delle frazioni di Nasino, disteso sul crinale si comincia a salire sensibilmente in una stretta gola raggiungendo la frazione Mulino (301m), il nucleo più basso di Nasino, dove si trova l'ufficio postale.
Dopo aver lasciato a destra la diramazione per la frazione Chiesa, dove sorge la chiesa parrocchiale, si percorre un breve falsopiano attraversando il ponte (300m) sl Rio della Pianca; in località Beo (312m) si riprende a salire con moderate pendenze e si lascia a destra la diramazione per il municipio.
Si raggiunge il bivio per Vignolo (481m) appena prima di un ponte (383m) e 200 metri prima di raggiungere il Santuario della Natività di Maria Santissima, detto anche Madonna di Curagna (385m), contornato da alcune case.
Si lascia a sinistra la strada principale che conduce ai paesi di Alto e Caprauna, al Colle Caprauna (1379m), al Santuario della Madonna del Lago (1008m) e con diramazioni a fondo naturale al Colle di San Bartolomeo d'Ormea (1439m) e si svolta a destra per salire moderatamente in costa seguendo le indicazioni per Vignolo; al primo tornante (417m) si lascia a destra la diramazione per Vignoletto; si continua a sinistra raggiungendo in breve la piazzetta (433m) ai piedi del borgo di Vignolo (481m).
Si continua diritti imboccando una stradina stretta ma ancora asfaltata per altri 600 metri; dopo una zona di coltivazioni l'asfalto termina e si procede su buon fondo naturale; il tracciato si snoda abbastanza ombreggiato nel bosco e si affronta il primo dei 12 tornanti che conducono al passo; il fondo risulta sterrato ma si incontrano regolarmente brevissimi tratti asfaltati.
Si affrontano in rapida successione il 3° tornante, il 4° tornante (617m) ed il 5° tornante (627m); dopo il 6° tornante si incontra un tratto molto ripido che conduce ai ruderi della cappella di San Pietro (690m), presso i quali si trova un'area attrezzata per pic-nic; si procede con pendenze impegnative ma regolari in un vallone e si supera il 7° tornante (717m) continuando nel fitto bosco.
All'uscita dall'ottavo tornante (797m) appare per la prima volta il passo guardando verso nord; si continua in forte ascesa ben ombreggiata fino ad un crinale dove si incontra un tratto assolato e molto panoramico che permette di osservare in basso il tratto già percorso.
Si supera un ponticello e si tralascia una diramazione a destra (976m); dopo una cappellina si lascia a sinistra la Casa Ravinazzo (979m) e subito dopo si affronta il 9° tornante; si procede con fondo ottimo e pendenza regolare e, superato un altro ponticello, si raggiunge la località Ciocca (1072m) presso la quale inizia un tratto esposto al sole in mezzo ai prati; si rientra nel bosco passando ai piedi di Casa Pamparin.
La strada si restringe ed il fondo peggiora senza comunque pregiudicare la ciclabilità; la salita si interrompe e si affrontano 550 metri di leggera discesa nel fitto bosco passando alti sopra le Case Colombo.
Si riprende a salire e si affronta il 10° tornante, all'uscita del quale si incontra una ripida rampa, seguita da un breve tratto che consente di rifiatare e dal punto più difficile della salita, una lunga ripidissima rampa che consente di raggiungere l'11° tornante.
10 metri dopo il tornante la rampa termina e si procede in falsopiano fino al 12° ed ultimo tornante (1191m), seguito da un tratto irregolare caratterizzato da impennate alternate a falsopiani.
Quando mancano 1,3 Km al passo si esce dal bosco e si affronta un lungo tratto in costa in mezzo ai prati e con grandioso panorama che presenta un tratto di pendenza moderata seguito da alcuni strappi ripidi; con l'ultimo facile falsopiano si raggiunge il solitario valico.
La prima cosa che viene in mente è la domanda sul perché hanno costruito e mantengono con cura l'ultimo tratto, visto che al passo non si trova assolutamente niente; come ciclisti ringraziamo visto che il posto è stupendo, solitario e presenta panorami grandiosi sulle vette del Pizzo d'Ormea, dell'Antoroto e del Bric Mindino a nord; a sud lo sguardo si spinge fino alla Piana di Albenga ed al Mar Ligure.

(Itinerario percorso il 29/05/2005)



La sommità del Colle del Prione

Fioritura primaverile e panorama verso la valle del Tanaro

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