Il
valico, aperto tra il Monte Gouta (1309m) a nord ed il Monte Alto
(1269m) a sud, si trova sullo spartiacque tra la Valle del Nervia
e la valle del torrente Barbaira, affluente dello stesso Nervia e
risulta raggiungibile solo dal versante del Nervia. Il
percorso consiste nel seguire la strada asfaltata per la Gola
di Gouta (1213m) che si distacca dal fondovalle 2 Km a sud di
Pigna in località Piè del Tirone; una carreggiabile
si distacca a poca distanza dal suo termine e conduce in breve
alla Gola del Rebisso. Il valico, che ha perso qualsiasi
importanza come luogo di transito, non risulta segnalato né
sulle carte geografiche né nelle indicazioni stradali; la
carreggiabile che lo raggiunge è una vecchia rotabile
militare ormai abbandonata negli ultimi 350 metri.
Alla
foce del Nervia, tra Ventimiglia e Camporosso mare, si lascia la
strada statale N. 1, "Aurelia", e si percorre in piano
la vallata fino a Camporosso (25m), che si attraversa con una
breve rampetta; dopo un falsopiano ed alcuni saliscendi si arriva
in dolce discesa a Dolceacqua (51m); dopo un rettilineo quasi
pianeggiante si raggiunge con una facile rampetta il ponte sul
torrente Barbaira (71m), dove si lascia a sinistra la strada per
Rocchetta Nervina. La valle si restringe e si sale
leggermente, poi si prosegue quasi in piano fino ad Isolabona
(106m); dopo aver lasciato a destra la strada per Apricale e
Bajardo si passa di fronte al seicentesco Santuario di Nostra
Signora delle Grazie e si esce da Isolabona con una breve rampa;
dopo aver attraversato il Nervia si sale sensibilmente tra case
sparse e coltivazioni, poi si scende dolcemente per
riattraversare il torrente. Una moderata e continua salita
nella stretta e spopolata valle consente di raggiungere il bivio
in località Pié del Tirone (206m), dove si
abbandona il fondovalle 2 Km prima di arrivare a Pigna. Si
svolta seguendo le indicazioni per Gouta o Gauta, si imbocca una
stradina asfaltata che sale con pendenze subito dure, si affronta
il 1° tornante, si passa con un ampia curva presso un
ristorante costruito in posizione panoramica prima di addentrarsi
profondamente nella Val Altomoro. Dopo il 2° tornante si
ritorna verso la valle del Nervia lasciando a destra ad un
incrocio (313m) una strada privata che sale a Madonna di Campagna
(453m) e continua non asfaltata per il Passo Muratone (1158m); si
procede tra gli ulivi con forti pendenze lungo il fianco
occidentale della Val Nervia fino al 3° dolce tornante, poi
si attraversa una zona di case coloniche e coltivazioni con altri
4 duri tornanti che in alcuni momenti offrono un ampio panorama:
il 4° tornante (425m), il 5° tornante (452m) ed il 6°
e 7° tornante ravvicinati. Si rientra ad alta quota nella
Val Altomoro e si penetra nel fitto bosco in forte salita; si
lascia a sinistra ad un incrocio (566m) una strada che con fondo
asfaltato raggiunge l'isolata località Marcora ed in
seguito continua a fondo naturale superando il crinale per
scendere a Rocchetta Nervina. Dopo l'incrocio si incontra un
tratto di 200 metri in falsopiano, ma presto l'ascesa ridiventa
dura e si affrontano nel fitto bosco l'ottavo tornante (634m) ed
il 9° tornante (683m); dopo un duro tratto in costa ed il 10°
e l'undicesimo tornante (782m) si incontrano circa 400 metri di
salita moderata prima che la pendenza ritorni ripida per
affrontare il 12° tornante (835m) ed il 13° tornante
(870m). Si prosegue in dura ascesa fino ad un falsopiano che
precede il 14° tornante (959m), poi in dolce salita si
raggiunge il successivo vicino 15° tornante (978m), dopo il
quale la pendenza ridiventa molto impegnativa; si sale duramente
in costa nel bosco, poi la vista si apre ed in salita moderata si
raggiunge il panoramico 16° tornante (1096m), dal quale si
possono ammirare le montagne della Val Nervia. Si prosegue con
pendenza impegnativa ma non dura passando presso alcune case
isolate; in corrispondenza del 17° ed ultimo tornante
(1158m)si lascia la strada asfaltata per la Gola di Gouta (1213m)
imboccando una carreggiabile che si dirige verso nel bosco in
sensibile salita con fondo sassoso ma sempre ciclabile; dal
tornante al valico ci sono 800 metri. Si arriva ad uno spiazzo
dopo 450 metri di sterrato; si ignorano sia la diramazione a
sinistra che scende ad alcune case, sia l'invitante tracciato di
fronte che scende lungo il crinale per poi ridursi a sentiero. Si
imbocca la carreggiabile di destra che sale ripida con fondo in
parte erboso nel fitto bosco; dopo 250 metri quando essa piega a
destra per andare a perdersi in mezzo ai rovi si procede diritti
imboccando un sentiero molto ripido; per 10 metri occorre
spingere la bicicletta fino al crinale poi si possono percorrere
in sella gli ultimi 50 metri fino alla radura in mezzo al bosco
che rappresenta il passo; il fitto bosco annulla ogni
visuale.
(Itinerario percorso il 18/08/2001)
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