Il
valico si trova sullo spartiacque tra la Valle del Nervia e
la valle del torrente Barbaira, affluente dello stesso
Nervia. Esso risulta accessibile per strada asfaltata solo
dal versante del Nervia; sull'altro versante esiste una
carreggiabile di origine militare che dapprima sale ripida e
poi effettua un ampio giro aggirando la testata della valle
>del torrente Barbaira con continui saliscendi.
Alla
foce del Nervia, tra Ventimiglia e Camporosso mare, si lascia
la strada statale N. 1, "Aurelia", e si percorre in
piano la vallata fino a Camporosso (25m), che si attraversa
con una breve rampetta; dopo un falsopiano ed alcuni
saliscendi si arriva in dolce discesa a Dolceacqua (51m);
dopo un rettilineo quasi pianeggiante si raggiunge con una
facile rampetta il ponte sul torrente Barbaira (71m), dove si
lascia a sinistra la strada per Rocchetta Nervina, da cui
parte l'itinerario a fondo naturale che accede al valico sul
versante occidentale. La valle si restringe e si sale
leggermente, poi si prosegue quasi in piano fino ad Isolabona
(106m); dopo aver lasciato a destra la strada per Apricale e
Bajardo si passa di fronte al seicentesco Santuario di Nostra
Signora delle Grazie e si esce da Isolabona con una breve
rampa; dopo aver attraversato il Nervia si sale sensibilmente
tra case sparse e coltivazioni, poi si scende dolcemente per
riattraversare il torrente. Una moderata e continua salita
nella stretta e spopolata valle consente di raggiungere il
bivio in località Pié del Tirone (206m), dove
si abbandona il fondovalle 2 Km prima di arrivare a Pigna. Si
svolta seguendo le indicazioni per Gouta o Gauta, si imbocca
una stradina asfaltata che sale con pendenze subito dure, si
affronta il 1° tornante, si passa con un ampia curva
presso un ristorante costruito in posizione panoramica prima
di addentrarsi profondamente nella Val Altomoro. Dopo il
2° tornante si ritorna verso la valle del Nervia
lasciando a destra ad un incrocio (313m) una strada privata
che sale a Madonna di Campagna (453m) e continua non
asfaltata per il Passo Muratone (1158m); si procede tra gli
ulivi con forti pendenze lungo il fianco occidentale della
Val Nervia fino al 3° dolce tornante, poi si attraversa
una zona di case coloniche e coltivazioni con altri 4 duri
tornanti che in alcuni momenti offrono un ampio panorama: il
4° tornante (425m), il 5° tornante (452m) ed il 6°
e 7° tornante ravvicinati. Si rientra ad alta quota
nella Val Altomoro e si penetra nel fitto bosco in forte
salita; si lascia a sinistra ad un incrocio (566m) una strada
che con fondo asfaltato raggiunge l'isolata località
Marcora ed in seguito continua a fondo naturale superando il
crinale per scendere a Rocchetta Nervina. Dopo l'incrocio
si incontra un tratto di 200 metri in falsopiano, ma presto
l'ascesa ridiventa dura e si affrontano nel fitto bosco
l'ottavo tornante (634m) ed il 9° tornante (683m); dopo
un duro tratto in costa ed il 10° e l'undicesimo tornante
(782m) si incontrano circa 400 metri di salita moderata prima
che la pendenza ritorni ripida per affrontare il 12°
tornante (835m) ed il 13° tornante (870m). Si prosegue
in dura ascesa fino ad un falsopiano che precede il 14°
tornante (959m), poi in dolce salita si raggiunge il
successivo vicino 15° tornante (978m), dopo il quale la
pendenza ridiventa molto impegnativa; si sale duramente in
costa nel bosco, poi la vista si apre ed in salita moderata
si raggiunge il panoramico 16° tornante (1096m), dal
quale si possono ammirare le montagne della Val Nervia. Si
prosegue con pendenza impegnativa ma non dura passando presso
alcune case isolate; in corrispondenza del 17° ed ultimo
tornante (1158m)si lascia a sinistra la breve carreggiabile
per la Gola
del Rebisso (1210m) e con forte salita ai piedi del Monte
Gouta (1309m) si raggiunge il valico. La Gola di Gouta
(1213m) è una stretta sella tra fitti boschi, aperta
tra il Monte Giardino (1273m) a nord ed il Monte Gouta
(1309m) a sud, che collega la Val Nervia con la sua
tributaria Valle Barbaira; il panorama è ristretto
dalla bella vegetazione; vi sorge un ristorante. Dal passo
una stradina di crinale non asfaltata aggira ad est il Monte
Giardino per raggiungere il Colle Scarassan (1224m), dove si
biforca per il Passo Muratone (1158m) ad est e la Colla
Pegairole (1330m) ad ovest.
Sul versante occidentale
si segue la strada provinciale asfaltata N.68 che in moderata
ascesa dal Ponte Barbaira (71m) conduce a Rocchetta Nervina
(235m); quando mancano 1,8 Km al paese, presso il Ponte
Raggio (162m), si svolta a sinistra imboccando la strada
provinciale asfaltata segnalata N.70 per La Colla, che
comincia a salire subito impegnativa seguendo tortuosamente
l'andamento del versante vallivo. Dopo circa 1 Km si
incontra un tratto più facile, poi la salita riprende
impegnativa passando presso alcune case coloniche isolate;
dopo aver percorso una zona rocciosa si aggira un crinale su
cui sorgono alcune antenne e si entra in una conca coltivata
con bella vista su Dolceacqua. In decisa ascesa si
raggiunge il passo della Colla (426m), dove si lasciano a
sinistra due strade: la prima percorre asfaltata il crinale
per raggiungere Ciaxe (354m) e scendere a Camporosso; la
seconda scende a Verrandi e nella valle del Roia, da dove si
arriva a Ventimiglia. Si svolta a destra e si sale
moderatamente con strada ancora asfaltata tra belle ville
aggirando un altura su cui sorge un'antenna; si continua in
falsopiano fino ad un gruppo di case costruite presso la
cappella di San Cristoforo; al termine delle case il fondo
asfaltato finisce e si procede su strada a fondo naturale
piuttosto sconnesso che aggira un costone e percorre in costa
in forte salita una conca fino ad arrivare al Passo del Cane
(596m), valico di collegamento pedonale tra la valle Barbaira
e la Val Roia, che non viene attraversato. Si resta sul
versante della Valle Barbaira e si sale con ripide pendenze e
fondo generalmente sconnesso e difficoltoso ma sempre
ciclabile, anche se talvolta capita di dover mettere a terra
il piede. La >vecchia rotabile militare si snoda in
costa ai piedi della Testa Maimona (733m) e del Monte
Abelliotto (901m); dopo essere passata con una curva (706m)
ai piedi della boscosa Bassa d'Abellio (752m), senza
raggiungerla ed attraversarla, aggira in forte ascesa lo
scosceso Monte Abellio (1016m), sul quale esistono ancora
resti di fortificazioni di varie epoche, dal castellaro di
età preromana alle rovine romane ed al castello
medievale. In corrispondenza dei resti di caserme presenti
sul versante orientale del monte la salita diventa irregolare
e presenta tratti con pendenze moderate mescolati a tratti
ripidi; anche il fondo alterna pezzi ben pedalabili ed altri
molto sconnessi e difficoltosi. Dopo un tornante (867m) si
raggiunge il crinale senza attraversarlo al Colle dei
Saviglioni (890m); si affrontano due ampi tornanti (932m e
946m) e ci si eleva lungo le pendici della Cima dei
Saviglioni (953m); la strada si avvicina al confine francese
raggiungendo le Case Lanzo (1082m), presso le quali termina
la salita continua ed inizia la fase di aggiramento in costa
della testata della valle. Dopo un tratto in falsopiano si
scende moderatamente con alcune curve e si attraversa un
breve galleria rettilinea senza problemi di visibilità. Dopo
la galleria si riprende a salire moderatamente passando
presso una casa isolata in località Pau (1094m) e si
inizia il lungo tratto ai piedi della Testa d'Alpe alternando
tratti di salita, falsopiani e brevi discese; dopo un
ponticello si percorre un tratto roccioso con burrone
strapiombante sulla destra, poi si continua nel fitto
bosco. Si lascia a sinistra ad un incrocio (1156m) una
carreggiabile che sale verso la Testa d'Alpe (1587m) e si
aggira una stretta valletta: si percorre senza problemi
un'altra breve galleria (1152m) e si procede in leggera
discesa fino all'incrocio (1131m) in cui si dirama una
carreggiabile ripidissima e molto sconnessa, ben poco
ciclabile, per la Colla Pegairole. Si continua nel bosco
in dolce discesa e poi in leggera salita si arriva a
Margheria dei Boschi (1100m), località con ampi prati
dove si recano molti gitanti e dove si ritrova la strada
asfaltata. Si segue in ripida ascesa la stretta strada
asfaltata che si snoda nel bosco; dopo un tratto di
falsopiano si affronta un'altra ripida rampa, poi in moderata
ascesa si arriva alla Gola di Gouta (1213m).
(Itinerario
percorso il 18/08/2007 dal versante asfaltato, il 22/08/1999
dal versante non asfaltato)
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