Il
lago artificiale, presso il quale sorge una piccola centrale
elettrica, si trova nella valle del torrente Arnas, laterale sul
versante settentrionale della Valle di Viù, la più
meridionale delle Valli di Lanzo, quasi al confine con la
Francia, e risulta raggiungibile mediante una solitaria strada
asfaltata fino a circa 2000 metri e non asfaltata negli ultimi
3,4 Km, chiusa al traffico motorizzato non autorizzato dove si
può incontrare solo qualche automezzo dell'ente elettrico;
il tracciato presenta 35 spettacolari tornanti.
Alla fine
del centro abitato di Villaretto (1285m) subito dopo la Caserma
Rocciamelone ed un ponticello e subito prima
dell'albergo-ristorante “la Furnasa” si abbandona la
strada asfaltata che conduce al Lago
di Malciaussià (1810m) e si imbocca la piccola strada
asfaltata a destra, che sale rettilinea e molto ripida
fiancheggiando il torrente. Dopo due ripidi e ravvicinati
tornanti si raggiunge la frazione Castello (1342m) in 450 metri
dal bivio e si scende per pochi metri per riprendere a salire
irregolarmente costeggiando il torrente; dopo altri 400 metri si
passa davanti alla cappellina mariana denominata il Pilon dij
Béch; si scende brevemente e si riprende a salire
superando i ruderi di Arnas inferiore, la cappella di Sant'Anna
ed i ruderi di Arnas superiore (1432m). La salita diventa
costantemente impegnativa, si esce dal bosco e si lascia il
fondovalle iniziando la serie dei ripidi tornanti; guardando
verso l'alto e seguendo il tracciato ed i piloni della funivia
privata dell'Enel si può già individuare la zona di
arrivo presso l'ultimo pilone. Si affrontano ravvicinati il
3°, 4°, 5° e 6° tornante (1500m) e poco dopo i
ravvicinati 7° ed ottavo (1526m) tornante per arrivare al
punto in cui presso un alpeggio si distacca a sinistra il
sentiero per il Rifugio Cibrario (2616m) poi con una ripida rampa
si affronta il 9° tornante; dopo il 10° tornante (1579m)
si incontra un breve tratto meno duro ma subito la pendenza
riprende ripida. Presso l'alpeggio di Pian Sulè (1676m)
in corrispondenza dell'undicesimo tornante si lascia a sinistra
una diramazione per una centrale elettrica sotterranea e si tiene
a destra superando una sbarra; l'asfalto peggiora ed facile
trovare detriti ed anche qualche masso sulla sede stradale però
il traffico è inesistente. Si affrontano tre tornanti
ravvicinati e dopo il 15° tornante (1771m) si effettua un
lungo traverso incrociando il tracciato della funivia; si
guadagna quota con continui tornanti e dopo il 20° tornante,
che si trova presso una cascata, si affronta una rampa molto
ripida che conduce in un tratto roccioso ed impervio. Dopo il
25° tornante termina il tratto asfaltato e si affronta uno
sterrato che alterna tratti ottimi ad alcuni con la presenza di
sassi che creano difficoltà e possono costringere a
mettere piede a terra; bisogna sempre cercare la migliore
traiettoria per passare nei punti meno sassosi; il tracciato è
comunque sempre ciclabile ed abbastanza largo. In
corrispondenza del 27° tornante si superano i ruderi
dell'Alpe Bessanetto (2057m) e prima del 29° tornante si
incontra un breve tratto abbastanza facile; si continua in forte
salita e dopo il 32° tornante si arriva all'imbocco della
galleria che consente di passare dal ramo orientale del vallone
dove è costruita la maggior parte della strada al ramo
occidentale dove si trova la diga. La galleria è lunga
300 metri ed è rettilinea, è fredda in tutte le
stagioni, non è illuminata ed uno strumento di
illuminazione è consigliato anche se non indispensabile
nelle giornate serene e luminose; la galleria ha un buon fondo ed
è in moderata salita; a metà si trova un cancello
che ho trovato aperto ma che può essere superato se chiuso
senza lucchetto; dall'uscita della galleria mancano 1,1 Km alla
diga. Dopo la galleria si affronta l'ultimo duro tratto che in
un grandioso scenario di alta montagna conduce con due tornanti
alla base (2366m) della piccola diga dove si trova uno spiazzo;
dopo il 35° ed ultimo tornante si arriva alla centrale
elettrica e con 150 metri pianeggianti si arriva alla diga
(2378m); all'interno del muro della diga sono segnalate le quote:
la massima quota riempibile dell'invaso è a 2376,5
metri. La strada prosegue ancora per poco superando la
stazione della funivia privata dell'ente elettrico e termina ad
uno spiazzo. Il complesso fa parte di un sistema di dighe e
centrali costruite negli anni 30; dal piccolo Lago dietro la
Torre nelle ore di minore consumo l'acqua viene pompata al
sovrastante e molto più grande Lago della Rossa (2718m),
generato dalla diga più elevata esistente in Italia. Il
panorama è molto bello su vette molto ravvicinate: a sud
svetta il Monte Lera (3355m), ad ovest sul confine francese si
ergono la Croce Rossa (3566m) e poco più a nord la Punta
d'Arnas (3560m).
(Itinerario percorso il 28 luglio 2015)
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