La
montagna è una delle vette più alte del crinale che
separa il Vallon de Chastillon, dove si trova la stazione
turistica di Isola2000, con il Vallon de Mollières,
entrambi laterali della valle della Tinée; il crinale si
snoda tra il Mont-Saint-Sauveur (2711m) ad ovest e la Cime de
Tavels (2795m) ad est sul confine italiano. La cima, ben
identificabile per l'antenna che vi sorge, rappresenta il punto
più elevato raggiungibile con il sistema di piste di
servizio degli impianti di risalita del comprensorio sciistico di
Isola2000; le piste sono quasi interamente ciclabili ma in alcuni
punti le pendenze molto ripide ed il fondo dissestato costringono
a scendere ed a spingere la bicicletta anche se naturalmente il
limite della ciclabilità è un fattore soggettivo
che dipende da età, forza ed allenamento del ciclista.
Il
percorso inizia ad una rotonda (862m) all'inizio del centro
abitato di Isola dove si lascia la strada per
Saint-Etienne-de-Tinèe ed il Col
de la Bonette (2802m), che segue il fondovalle della Tinèe,
e si imbocca la buona strada asfaltata per Isola2000 ed il Colle
della Lombarda (2351m). Quando si arriva alla rotonda
(2008m) di accesso al centro della stazione turistica di
Isola2000 in corrispondenza del 29° tornante si continua
ancora verso il Colle della Lombarda effettuando il 30°
tornante (2036m) ed arrivando dopo 1,1 Km dalla rotonda al 31°
tornante dove si abbandona il percorso per il passo ed il confine
svoltando a destra su una strada ancora asfaltata che subito si
divide in tre: occorre imboccare la facile strada centrale
ignorando le laterali e subito dopo ad un bivio si può
procedere sia a destra che a sinistra perché i due
tracciati si riuniscono poco dopo al termine del tratto asfaltato
nel punto in cui il tracciato asfaltato effettua un tornante. Si
procede su pista con buon fondo naturale e pendenze impegnative
ma non eccessive e si incrocia (2091m) la sciovia del Belvedere;
dopo 500 metri di sterrato ad un incrocio (2130m) si ignora la
diramazione a sinistra che conduce ad un laghetto che si trova
più in alto. Si oltrepassa in falsopiano un piccolo
laghetto presso un edificio e si attraversa un torrentello;
subito dopo ad un crocevia si imbocca la pista di fronte
tralasciando due carreggiabili a destra; si affronta una rampa
molto dura ma ciclabile ma una seconda rampa può
richiedere di mettere piede a terra per poche decine di
metri. Dopo una curva a destra c'è però una
bella sorpresa: un tratto di un centinaio di metri di asfalto
che, seppur vecchio e malandato, consente di riprendere a
pedalare in tranquilllità; si procede su fondo naturale
ciclabile fino ad una rampa difficilmente superabile rimanendo in
sella. Si percorre un traversone alternando tratti ciclabili
ad altri più diffili che possono costringere a scendere
dalla bicicletta ed a spingerla a piedi e si arrva ad un incrocio
(2257m) con un sentiero a destra; subito dopo si lascia a
sinistra il difficile sentiero per il sovrastante e ben
individuabile Col de la Roubine (2311m). Il percorso diventa
più facile con buon fondo e pendenze moderate e si pedala
agevolmente con ampio panorama transitando ai piedi della Tete de
la Roubine (2418m) e della Tete di Pélevos (2455m) ed
arrivando alla stazione di arrivo (2320m) della Télécabine
de Pélevos. Si oltrepassano le stazioni di arrivo della
seggiovia des Marmottes, dove si trova la statua di una marmotta,
e della Télécabine du Mercantour (2349m) che porta
in quota in estate gli escursionisti a piedi ed i ciclisti che
vogliono solo effettuare la discesa. Si scende decisamente
alla Baisse de la Cabane (2315m) dove si entra in una valletta
laterale che si risale con un breve traversone, dapprima ripido e
poi più agevole, fino a raggiungere la stazione di arrivo
della seggiovia de la Vallette pochi metri sotto il Col de la
Vallette (2356m); sul valico si trovano resti di fortificazioni
ed il versante meridionale discende dirupato e pieno di grossi
massi. Si tiene a sinistra seguendo una pista molto ripida
dapprima ciclabile, ma poi con 50 metri troppo dissestati per
poter continuare a pedalare, che aggira a nord il costone
ritornando sopra Isola2000; alla fine della rampa si riprende a
pedalare con qualche difficoltà solo nel punto in cui si
apre a destra una piccola e stretta insellatura. La pista
continua ripida ma ciclabile fino alla base della cima dove
inizia una rampa molto sconnessa e dalle pendenze terribili lunga
150 metri che conduce all'impianto di telecomunicazioni che si
trova pochi metri sotto la cima; gli ultimi metri si possono
percorrere ancora in sella dalla fine della rampa
all'edificio. Già in questa posizione si gode un ampio
panorama ma salendo a piedi senza difficoltà alla
vicinissima vetta la visuale si apre a 360° consentendo di
spaziare in ogni direzione.
(Itinerario percorso in data
11/08/2021)
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