Il
rifugio è situato alla testata meridionale della Valle dei
Forni, laterale della Valfurva, in alta Valtellina. Da Bormio
a Santa Caterina Valfurva si segue la strada asfaltata del Passo
di Gavia (2621m), da Santa Caterina si percorre poi la strada
asfaltata che conduce a I
Forni (2176m), dove si imbocca la carreggiabile a fondo
naturale che conduce al rifugio.
A Bormio (1201m) si
imbocca la Valfurva in moderata salita; dopo il barocco santuario
ottagonale della Madonna della Misericordia si sale ripidamente
al borgo di Uzza (1307m); in leggera discesa e poi in falsopiano
si attraversano senza soluzione di continuità gli abitati
di San Nicolò (1319m) e Sant'Antonio (1339m), sede del
comune di Valfurva, dove si incontra un breve tratto di pavè;
in tutte le tre frazioni si trovano fontane utili per
approvvigionarsi d'acqua. Dopo un tratto di leggera ascesa la
strada entra in una gola boscosa in dura salita ma con tracciato
largo, ben asfaltato e senza curve difficili: è un tratto
che si presta a forti velocità in discesa; dopo una
semigalleria paravalanghe si procede con forte ascesa
intervallata da brevi tratti di falsopiano fino a Santa Caterina
Valfurva (1738m), località turistica in splendida
posizione ai piedi del Cevedale. All'inizio del paese si
svolta a sinistra seguendo le indicazioni per strada dei Forni e
si abbandona la strada del Passo
di Gavia; in alternativa solo in bicicletta si arriva nel
centro, si svolta a sinistra entrando nell'area pedonale, si
passa un ponte e si svolta a destra; si supera la stazione di
pagamento del pedaggio per i veicoli a motore e si percorrono
1500 metri in falsopiano superando un grosso campeggio ed
entrando nella Valle dei Forni. La strada diventa molto
stretta e si impenna con pendenze impressionanti (18/20%) per
circa un chilometro percorso interamente al sole tra i prati
superando la località Capucc (1799m). Presso una baita
in località Miravalle (1879m) la salita diventa più
ragionevole: benché sia sempre molto impegnativa sembra
quasi facile rispetto al terribile tratto precedente. Si entra
nel bosco raggiungendo la località Molinelli (1943m), dove
si trova un'area attrezzata per pic-nic presso una cascata; dopo
un brevissimo tratto facile la salita ridiventa molto dura e si
affrontano due ripidi tornanti. Dopo un tratto di forte ascesa
si affronta una breve ma sensibile discesa seguita da una rampa
progressivamente più dura fino ad arrivare con pendenza
micidiale alla località Campec (2061m), dove sorge il
rifugio Stella Alpina di fronte al quale si può rifiatare
per brevissimo tratto. Si vede di fronte l'albergo dei Forni,
ma il tratto che lo precede è terribile: dopo un tratto di
salita molto dura si affronta un micidiale rettilineo al sole e
due stretti e ripidissimi tornanti che conducono nella conca ai
piedi dell'albergo dove termina la strada asfaltata. Passando
tra due roccioni si scende brevemente su buon fondo naturale e si
arriva ad un incrocio all'inizio della zona dei parcheggi (2157m)
dove si può scegliere quale tracciato imboccare perché
per alcune centinaia di metri esistono due alternative. La
prima possibilità consiste nell'affrontare a sinistra la
ripida rampa che in 300 metri dalla fine dell'asfalto porta
all'ingresso del parcheggio privato dell'albergo dei Forni
(2176m) dove si lascia a sinistra il tracciato che conduce in Val
Cedec (2832m) dove si trova il Rifugio Pizzini-Fràttola
(2706m); appena prima del parcheggio di fronte ad una tettoia con
cartine e pannelli esplicativi si svolta a destra e si imbocca
una carreggiabile, vietata al traffico automobilistico e
segnalata con un cartello in legno che indica 2,5 Km al rifugio,
che procede in falsopiano fino ad incrociare la strada
alternativa (2180m) poco dopo aver ignorato una prima diramazione
a destra. La seconda possibilità consiste nel tenere a
destra per attraversare gli ampi parcheggi ed imboccare la pista
sterrata alla loro estremità orientale che raggiunge una
baita ed affronta una rampetta per raggiungere il tracciato
esposto in precedenza. Si ignora una diramazione a fondo
chiuso a destra e si affronta una ripida rampa seguita da un
breve falsopiano che conduce al ponte in legno (2213m) sul
torrente che scende dalla Val Cedec. Si sale faticosamente
fino all'incrocio (2238m) dove si lascia a sinistra la
carreggiabile per la Malga dei Forni (2318m); il tracciato si
impenna e sale molto ripido dapprima tra gli ultimi alberi e poi
fra i prati prima di un tortuoso tratto roccioso. Con un breve
ma ripidissimo tratto finale difficilmente ciclabile si arriva al
rifugio, situato alla base del ghiacciaio dei Forni, il maggiore
della Lombardia, in uno splendido scenario di alta montagna.
|