Il
valico è posto sul crinale tra due valli laterali della
Stura di Demonte, il Vallone dell'Arma e la valle del Rio Bianco,
che si apre in alto nell'altopiano di Bandia, ed è
raggiungibile mediante le strette strade ex-militari che salgono
rispettivamente dal Vallone dell'Arma e dall'altopiano di Bandia,
la prima interamente asfaltata, la seconda tutta a fondo
naturale. La salita da Demonte è molto lunga ed
impegnativa e si può dividere in due parti: la prima
collega le numerose borgate della bassa valle con strappi ripidi
alternati a tratti di salita moderata o addirittura di leggera
discesa, la seconda conduce al valico in continua ascesa con
pendenze molto dure, che nel tratto conclusivo raggiungono il
15%; la strada è quasi sempre esposta al sole, vi sono
pochi tratti ombreggiati. Nella parte superiore la sede
stradale è molto stretta ed addirittura in alcuni punti
risulta difficoltoso l'incrocio tra un'autovettura ed una
bicicletta; in discesa occorre prestare la massima attenzione e
limitare la velocità anche per lo stato in alcuni punti
sconnesso dell'asfalto e la quasi totale mancanza di protezione
verso valle. Presso il colle si dirama verso nord la strada
asfaltata che, attraverso il Vallone dei Morti, raggiunge il
Colle
della Fauniera (2511m) e mette in comunicazione con la
Valgrana. Da Bandia non è possibile scendere nella
valle della Stura; una carreggiabile si snoda verso ovest e dopo
un lungo giro raggiunge un bivio: a sinistra si arriva al il
Passo
della Gardetta (2437m), a destra si supera il Colle
del Preit (2083m) per accedere alla Valle Maira.
Da
Cuneo si raggiunge Demonte (780m), il più importante
centro della Valle Stura, mediante la strada del Colle
della Maddalena (1996m); ad ovest del centro storico,
attraversato con fondo in pavè, si trova una piazza con
una fontana; da questa piazza si imbocca una strada asfaltata
seguendo i segnali per il Vallone dell'Arma. Dopo una rampetta
ed un tratto pianeggiante in paese si esce dall'abitato in ripida
salita tra i prati; con due tornanti si supera un dosso erboso;
dopo un tratto di leggera salita una ripida rampa conduce alla
frazione Barcia (876m); in leggera ascesa si raggiunge Genet
(891m) ed in dura salita Fedio, passando tra le case e presso la
cappella (970m). Si procede con sensibile discesa fino al
ponte sul torrente Cant, poi in ripida salita fino a San Maurizio
(1038m), di cui si lascia a monte il nucleo abitato con una
discesina che consente di passare appena sotto il paese; si
continua in salita molto impegnativa con due tornanti; la strada
diventa quasi piana attraversando Porracchia (1160m) e sale con
una ripida rampa a Trinità (1187m), dominata dalla chiesa
parrocchiale. Si continua in forte salita fino a Morier
(1267m), poi in moderata salita per breve tratto finchè si
incontra una breve discesa in corrispondenza delle case di
Tumengh (1270m); si continua in leggera salita fino al ponticello
(1295m) ai piedi di San Giacomo (1312m), dove si trova una
fontana. Dopo aver costeggiato in falsopiano un piccolo bacino
di accumulazione si affrontano gli impegnativi e ravvicinati 5°
tornante (1331m) e 6° tornante (1339m) e si supera una casa
nell'isolata località Biancot (1379m); la strada prosegue
ancora asfaltata lungo il torrente Cant con pendenza irregolare,
in certi momenti ripida ed in altri pedalabile; il tracciato si
snoda nel bosco per cui questo è il tratto più
ombreggiato del percorso. In corrispondenza di alcune opere
idrauliche sul torrente si incontra un breve tratto di leggera
discesa al cui termine hanno inizio gli ultimi durissimi 10 Km di
continua salita completamente al sole. Si riprende a salire e
subito si affrontano i duri e ravvicinati 7° tornante (1510m)
ed 8° tornante (1518m), seguiti da un lungo e ripido tratto
in costa; dopo il 9° tornante (1621m) ed il 10° tornante
(1638m) la strada si snoda in costa molto alta sul torrente
attraverso un ripido pendio prativo.Dopo l'undicesimo tornante
(1736m) si lascia a sinistra (1750m) il tracciato della vecchia
strada militare che sale con numerosi stretti tornanti
ravvicinati a fondo naturale, adatti alle mountain-bike, e si
percorre un ripido tratto in costa; dopo il 12° tornante la
strada sale moderatamente fino a ricongiungersi con il vecchio
tracciato alla sommità dei tornantini sterrati
(1821m). Dopo aver lasciato a sinistra ad un incrocio (1859m)
la pianeggiante carreggiabile per il Gias Serour si raggiunge il
rifugio Carbonetto (1874m), con servizio di bar nei fine
settimana estivi, quasi di fronte al Gias Cavera (1896m),
alpeggio con una fontana; si affrontano 3 tornanti e la salita
continua ripida e tortuosa in mezzo ad una valle di rocce e
pascoli con aspetto ormai di alta montagna. Dopo un tratto
rettilineo si affronta il 17° tornante (2125m) e con il 18°
tornante si aggira un dosso che si erge in mezzo alla valle; si
ha una possibilità di recupero in un breve tratto di
salita moderata poi si riprende a salire con ripide pendenze tra
i pascoli e con due ampi tornanti si passa sul versante
meridionale della valle per salire con pendenze sempre molto
dure. Passando tra due dossi erbosi appaiono il passo e la
strada del Colle della Fauniera che si snoda in costa lungo il
versante settentrionale della valle; si transita sotto una grossa
caserma in rovina e si raggiunge una casa isolata in località
Le Trune (2296m) dopo il 21° tornante (2285m). Si procede
in moderata ascesa fino al 22° tornante (2298m), poi in
ripida salita con strada tortuosa ed esposta, infine si affronta
il tratto conclusivo aggirando un dosso erboso; dopo il 23°
ed ultimo tornante (2373m) si percorre in costa la ripidissima
salita con pendenza al 15% fino al passo. Appena prima del
valico si distacca a destra la strada asfaltata che risale il
Vallone dei Morti fino al Colle della Fauniera (2511m); la strada
si introduce per circa 100 metri nello stretto passaggio roccioso
che rappresenta il Colle di Valcavera, al cui sbocco occidentale
ha termine il tratto con fondo asfaltato. Ad ovest del passo
si stendono gli altopiani di Bandia, di Margherina e della
Gardetta, il primo idrograficamente appartenente alla valle della
Stura di Demonte, ma separato dal fondovalle da gole rocciose ed
impraticabili, gli altri due appartenenti alla Val Maira. Dal
passo si gode un bel panorama dell'altopiano di Bandia, dominato
dal Becco Grande (2775m), e delle ardite cime circostanti.
La
strada sterrata scende dal Colle di Valcavera verso l'altopiano
con un tornante (2405m) e, dopo aver lasciato a nord ad un
incrocio (2417m) la diramazione ormai impraticabile per il Colle
del Mulo (2527m), scende ad un incrocio (2403m) e risale al Colle
di Bandia (2408m), al termine dell'altopiano omonimo; una
carreggiabile scende e termina al Gias Chiaffrea (2272m),
un'altra si dirige verso ovest per raggiungere il Passo della
Gardetta (2437m) ed il Colle del Preit (2083m); si tratta di una
zona particolarmente apprezzata dagli amanti della
mountain-bike.
(Itinerario percorso il 13/08/1997)
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